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Autore: Penelope_Williams    29/11/2013    1 recensioni
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Guerre mondiali
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Il corpo era squassato da una risata isterica e inarrestabile. Non riusciva a smettere guardando la scena che si presentava ai suoi occhi. Non c’era proprio niente da ridere.
Ma infondo, che importava ormai?
Dov'erano quelle immagini fiere, i coraggiosi patrioti che offrivano il petto al nemico, ritti sullo sfondo di un romantico tramonto?
Forse nascosti dietro le nubi ardenti che le bombe gettavano in faccia al sole.
Ce n'era ancora uno, poi?
Dov'erano quei colori? Il dorato della gloria.
Soffocati: nel verde del gas. Annegati: nel nero della trincea.
Ridere. Non c'era niente da ridere.
Sperare? In un " Finirą presto" che durava da...quanto? Da sempre. Non c'era da sperare. Amare: cosa? La trincea? Che ogni volta lo accoglieva il tempo di un pasto vorace, di un sonno allucinato, di due melanconiche chiacchiere sulle donne per poi ricacciarlo con un fucile piantato nella schiena in mezzo all'assalto. In quel limbo tra due fossi, che ogni giorni di pił non gli sembravano altro che fosse comuni. Pareti di fango gią chiuse su di loro. Eppure,aveva corso ogni volta verso di lei come si corre verso una madre. Ogni volta. Per quante volte ancora?
Sperare: non c'era niente in cui sperare. Nemmeno nel rientrare salvi oltre la linea dei sacchi di sabbia.
Le donne... Letty. Di quanti schiaffi ti riempirei la faccia, ora: altro che ridere, alle tue infervorate fantasie. Quanti schiaffi mi darei io. " Noi" ," Il Nemico"...mentre scappiamo sotto il fuoco, te lo giuro abbiamo tutti la schiena curva come topi. 
" Nemico" č un concetto evanescente: una nube d'odio che si sposta da una parte all'altra del campo. Io non trovo altra parola per definire il fucile spianato del commilitone, che mi tiene lontano dalla parola " Disertore".
Parole.
Chissą se pensi a me, ora, come pensavi alla Guerra allora, rigirandoti una cartolina sul tavolo, accanto ad un mazzo di fiori. Con la testa poggiata sulla mano, i boccoli freschi di parrucchiere che ti lambiscono il polso e tua madre che lava i piatti in cucina. Alla Guerra, Con la G maiuscola, dei grandi concetti. A me come Soldato; con la S di qualcosa di importante. Nelle cartoline: nelle cartoline ce ne č sempre uno, che troneggia in primo piano. Ci prendono uno per uno, per l'orgoglio, per il dovere, per l'onore, per la gola: e ci scaraventano in una moltitidune al macello. Ti piacevo tanto, partendo: la mia divisa, ed il saluto militare. " Proprio come una cartolina". " Proprio come una cartolina..." Mi piacevo tanto. Solo in guerra, Letty, i condannati vengono salutati con gli applausi,mentre si avviano al patibolo in parata. Non ha senso, Letty... Non ha senso. Non ha senso amare, sperare o rimanere vivi. Non ha senso ridere. Ma rido.
  
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