L'indomani mattina l'agente Kita Ishida tornò in centrale e dopo aver salutato gli agenti, chiese di Machinaga.
A quel punto l'agente Takagi le disse che l'uomo in questione era in ospedale dalla notte precedente e che era strano che non era stata avvisata.
«Come in ospedale?» disse Kita Ishida.
«Si esatto... sta molto male ma prima ha detto solo qualcosa del tipo Kita come hai potuto... È successo qualcosa tra di voi?» disse l'agente Takagi.
«Beh ci siamo lasciati ma non pensavo... Devo andarci...» rispose correndo verso la sua macchina. A quel punto la donna decise di chiamare suo zio dal cellulare.
«Zio... sta molto male... si trova in ospedale ed ha parlato»
«Stai calma, si riprenderà… Più tardi passo a trovarlo» rispose Pernod.
Kita era stata costretta a prendere la sua normale vettura perché sarebbe stato sospetto prendere la volante, non essendo di servizio.
Così facendo dovette chiamare suo zio dal cellulare e non dalla trasmittente non rilevabile, ma i due, per quanto astuti, conversarono in modo molto tranquillo, nascondendo ben altro. Infatti la ragazza dicendo “ha parlato” gli ha fatto intendere che l’uomo possa aver detto qualcosa di loro e Pernod affermando che più tardi sarebbe passato a trovarlo, le ha fatto comprendere che l’avrebbe ucciso, perché era rischioso andare in un luogo sorvegliato dalla Polizia solo per una semplice visita e anche perché secondo la loro etica, chi li tradisce è destinato a morire.
«Kita Ishida non ha perso tempo a raggiungerlo...» disse l'agente Sato.
«È più che comprensibile...» rispose l'ispettore che era poco distante.
La donna giunse in ospedale e si diresse nella stanza del ragazzo.
«E tu chi sei?»
«Sono Ran Mouri... lei chi è?»
«Agente Ishida» disse estraendo il distintivo.
«Quindi siete stati voi due a trovare il corpo del mio Shinichi»
«Esatto...» disse Kita avvicinandosi lentamente alla ragazza.
«Allora è causa vostra... voi me l'avete ucciso»
«Si è trattato di suicidio cara... è stato bruttissimo... da non credere ma si è trattato di un suicidio»
«Lui non l'avrebbe mai fatto... state difendendo qualcuno e non lo dimenticherò mai»
«Senti piccola, non è come dici tu... non è affatto così»
«Piccola a chi? Parli come se ci togliamo diversi anni...» disse Ran
Intanto Heiji entrando nella stanza di Ran si rese conto che non era presente.
«O no... dove si trova? Che non sia...»
Nel prossimo capitolo:
«Fuggi... va lontano, è una trappola»
«…si sono messi in testa che il cibo dell'ospedale non sia genuino»
Scusate il ritardo. Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete i prossimi appuntamenti, mercoledì 04 dicembre 2013 (Il piano - Seconda Parte)