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Autore: Pandacoffee    29/11/2013    4 recensioni
- Nouis -
“Non andartene per favore” dice ma Louis è già in piedi, sta raccogliendo libro e zaino, sta appiattendo le righe che si sono formate sui suoi jeans fuori moda. Lo guarda negli occhi in modo strano, con timore, poi rivolge un’ultima occhiata alla gente che di sicuro ancora li sta fissando.
Niall ne è certo, ha perso la sua occasione di uscire con Louis Tomlinson. La sua cotta storica si risolverà così, con un nulla di fatto.
Ma a quel punto Louis rivolge di nuovo i suoi sorprendenti occhi azzurri a lui, lo guarda, lo osserva e mentre gli passa accanto dice: “alle 15 allo Starbucks di Earls Court”.
Poi se ne va, testa alta nonostante tutto, nonostante sia uno sfigato perché lui è il più figo tra gli sfigati. Testa alta nonostante tutti lo stiano guardando.
Così Niall sorride e anche lui se ne va a testa alta, non se lo può permettere, certo, perché lui non è come Louis però cammina così, sorridendo e a testa alta perché tutti devono vedere che anche uno sfigato può essere felice.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il brutto momento in cui ti accorgi che stai scrivendo una Nouis... Aiutatemi vi prego. Non voglio.
 
Ps: è dedicata ad Arianna, Martina e pure ad Anna che molto probabilmente (anzi lo spero vivamente) non la leggerà mai. La dedico a voi perché avete reso Londra ancora più magica e bellissima di quello che è.
Ad Arianna perché ha bevuto con me litrate (?) di Chai Tea Latte.
A Martina perché ci ha condotto a questa gravissima dipendenza.
Ad Anna che ci osservava mentre come delle balbe (ahahah boh) ingurgitavamo quantità di cannella sconsigliatissime.
Lo dedico anche al figlio di buona donna dello Starbucks all’angolo con Portobello Road che ci ha servito un Cappuccino alla merda invece che quel nettare degli dei.
A tutti voi, insomma, grazie <3
 
 

Chai Tea Latte
1/4


 
È cosa universalmente nota che tutte le storie che nascono in un liceo americano abbiano più o meno le stesse tappe obbligate. Quelle che si vedono nei film, in quelle pellicole mortalmente noiose e drammaticamente tutte uguali.
Lei è bruttina, sfigata, ha amici folli, il più delle volte nerd a livelli imbarazzanti. Lui è figo, bellissimo, irraggiungibile, gioca a football o, se il film è originale, a basket.
Lui non sa nemmeno che lei esiste poi di botto SBAM... qualcosa cambia le carte in tavola. Lei diventa interessante per qualche incredibile colpo di culo. Scopre che senza occhiali è Megan Fox, se si pettina i capelli in un modo impercettibilmente diverso diventa una bomba sexy. Lui finalmente la nota, dando anche una morale tristissima all’intero film (se sei bella avrai fortuna). Nelle pellicole più lanciate nel sociale e attente ai messaggi subliminali, a volte, questi tristissimi film si azzardano addirittura a finire così: “Io ti amo anche con l’apparecchio, i capelli spettinati e gli occhiali. Ti ho sempre trovato bellissima”. Seh.
Insomma, questo è ciò a cui Niall è ormai abituato. Ha visto decine e decine di quegli scadenti filmacci da quattro soldi e, soprattutto, frequenta un liceo. In Inghilterra, certo, ma alla fine è assolutamente identico.
MA... e Niall ci tiene a questo ma, perché probabilmente la sua storia d’amore seguirà tappe diverse proprio grazie al fatidico MA... lui è un ragazzo e anche la sua secolare cotta è un maschio.
Un amore gay in un liceo inglese. Non è mica male. È originale a ben pensarci. Per questo Niall si sta avvicinando speranzoso alla pensierosa figura di Louis Tomlinson accoccolata sotto un albero, nel bel mezzo del giardino del liceo.
Regge una mela con la mano sinistra mentre con la destra sfoglia svogliatamente un libro che tiene appoggiato alle gambe.
Qui ci sta un altro ma… un ma che stavolta spiega l’irresistibile attrazione che Niall prova per lui e che rende la loro storia diversa dalle tristi pellicole di cui si ragionava prima.
Niall è uno sfigato, uno di quelli che nei film è bullizzato dagli sportivi di turno (e qui siamo perfettamente in linea con le solite trame già sentite) MA... anche Louis è uno sfigato.
O meglio... Louis è nella categoria “sfigati fighi”, categoria che Niall ha mentalmente creato apposta per lui.
È sfigato perché è gay, innanzitutto, in più non si veste alla moda, non fa sport, non esce con nessuno di noto alle cronache scolastiche, non si è mai ubriacato o spogliato durante qualche ballo di fine anno.
È uno sfigato figo perché lui ha la sua moda. Se un anno vanno di moda le canotte lui gira in maglietta finchè la moda non passa, a quel punto inizia a mettere le canotte mentre tutti hanno iniziato a mettere le maglie.
Louis è figamente sfigato. Ecco com’è.
Niall lo sta pensando proprio in quel momento, mentre le sue Air Max entrano nel campo visivo di Louis e le sue Espadrillas.
Alza la testa dal libro, morde la mela e lo guarda negli occhi.
“Sì?” domanda guardando Niall nel modo più figamente sfigato possibile e poi sorride. Bellissimo.
“S-sono Niall. Vuoi venire al ballo con me?” chiede Niall a quel punto e sì, questo è triste. Davvero triste e in linea con le solite trame già sentite MA... sono due maschi quindi alla fine è originale.
Allora Louis sorride ancora e Niall non si ricorda dove ha sentito che il sorriso è l’accessorio migliore che si possa indossare per essere alla moda ma di sicuro il sorriso di Louis se fosse venduto da qualche parte sarebbe il più costoso anche nella più rinomata fashion boutique del mondo.
Così sorride anche Niall ma non è sicuro di essere all’altezza di Louis. Non lo è affatto e perde un battito ogni secondo che passa a fissare quel viso bellissimo che continua a studiarlo, attento.
“Non credo ci andrò” risponde Louis dopo un po’ guardandosi intorno“e non credo i gay siano ammessi, sai?” conclude abbassando la voce.
Niall dovrebbe rispondere qualcosa di sensato a questo punto, qualcosa di sagace, di figo, qualcosa di almeno accettabile ma non lo fa. Sorride solo e dice: “per favore” quando Louis torna a rivolgere l’attenzione al libro anziché a lui.
E tutti sanno che anche Niall è gay per questo l’intero cortile sembra osservarli. I due gay sfigati della scuola che parlottano sotto un albero?
Niall è sicuro che la notizia uscirà anche sul giornalino della scuola e si sta chiedendo se questo lo farà entrare almeno nella categorie sfigati fighi.
Anche Louis si guarda intorno. Si morde il labbro che diventa prima bianco e poi, quando lo libera dalla stretta, rosso, rossissimo quasi come la mela che stringe ancora nella mano.
E Niall lo trova bellissimo quindi continua, parla, anche se lo sa che sarebbe meglio stare zitto: “mi piaci da un sacco di tempo e visto che siamo all’ultimo anno ed è l’ultimo anno che andremo al ballo voglio andarci con te che sei tipo la mia cotta da sempre te lo giuro per favore voglio andare al ballo con te ti prego vienici con me per favore ti prego mi piaci tantissimo”.
E lo dice così, forse anche in modo sgrammaticato. Niall ama scrivere quindi lo sa che lo ha detto in modo inscrivibile, lo sa che lo ha detto senza punteggiatura, lo sa che avrebbe dovuto prendere fiato, mettere una virgola ma quando ti dichiari lo devi fare in modo sgrammaticato e sintatticamente impronunciabile.
Se lo dici in modo inscrivibile nessuno potrà mai scriverci un copione sopra quindi nessuno ci farà mai un film scadente ambientato in uno squallido liceo americano.
Ma Louis si alza ed è la prima volta che a Niall non piace un MA.
“Non andartene per favore” dice MA Louis è già in piedi, sta raccogliendo libro e zaino, sta appiattendo le righe che si sono formate sui suoi jeans fuori moda. Lo guarda negli occhi in modo strano, con timore, poi rivolge un’ultima occhiata alla gente che di sicuro ancora li sta fissando.
Niall ne è certo, ha perso la sua occasione di uscire con Louis Tomlinson. La sua cotta storica si risolverà così, con un nulla di fatto.
MA a quel punto Louis rivolge di nuovo i suoi sorprendenti occhi azzurri a lui, lo guarda, lo osserva e mentre gli passa accanto dice: “alle 15 allo Starbucks di Earls Court”.
 Poi se ne va, testa alta nonostante tutto, nonostante sia uno sfigato perché lui è il più figo tra gli sfigati. Testa alta nonostante tutti lo stiano guardando.
Così Niall sorride e anche lui se ne va a testa alta, non se lo può permettere, certo, perché lui non è come Louis però cammina così, sorridendo e a testa alta perché tutti devono vedere che anche uno sfigato può essere felice.
 Alle 14 e 50 minuti Niall era immobile, in piedi davanti all’uscita della metro. Stringeva in mano il proprio cellulare con l’app di Starbucks in funzione. Non è che fosse in ansia per il fatto che incontrava Louis, o meglio... anche. Solo che la sua filosofia era: un problema alla volta. Il problema “cosa dirò a Louis” veniva decisamente dopo il problema “ad Earls Court ci sono due Starbucks”.
Per quello aveva deciso di aspettare fuori dalla metro. Louis uscirà da lì e si incontreranno. Sembrava anche intelligente come cosa e lo sembrò più o meno fino alle 15 e 20 quando cioè Niall decretò che nel suo piano doveva esserci un evidente problema.
Così guardò la sua app di Starbucks, fece una veloce conta mentale tra i due bar e optò per quello a sette minuti a piedi dalla metro.
Se era destino Louis sarebbe stato lì. Iniziò a correre cosa che lui detestava fare. Si era anche pettinato prima di uscire e tutto quel tempo speso a dare una forma ai suoi capelli era stato solo tempo sprecato. Gli cadevano anche i jeans e la tracolla che teneva appesa al braccio gli impediva di correre in modo decente. Doveva sembrare davvero un imbecille.
Così arrivò correndo mettendoci solo cinque minuti, rallentò solo a pochi passi dall’insegna luminosa, dai tavolini in metallo, dalla vetrata lucida con l’enorme adesivo con scritto Wi-Fi. Si fermò del tutto quando gli occhi di Louis, come qualche ora prima, incontrarono i suoi.
Era seduto all’al di là della vetrata, sugli sgabelli alti e morbidi. Due tazze bianche davanti a lui, fumanti e con due bacchette di legno immerse dentro le bevande.
Niall sorrise quando Louis alzò il braccio sinistro e si indicò l’orologio alzando le sopraciglia.
Così attraversò la strada che li divideva, si avvicinò alla porta dello Starbucks sempre guardandolo negli occhi, sempre sorridendo.
Aprì la porta e fu investito dal calore e dall’odore di caffè.
“Finalmente” disse Louis tornando a mescolare la sua tazza di... di?
“Scusa è che ci sono due Starbucks qui...” rispose Niall prendendo posto sullo sgabello accanto a quello di Louis “è per me?” disse poi indicando l’altra tazza.
“Sì”
“Cos’è?” domandò annusando “cannella e latte?”
“Quasi...” rispose Louis sorseggiando piano sempre guardandolo “assaggialo”
Così Niall assaggiò, ubbidiente. La cannella non gli piaceva nemmeno.
“È buono” disse dopo poco e non stava mentendo. Quella cosa era buona.
Si girò verso il bancone e l’elenco di tutti i caffè, i tè e le altre bevande che vendevano.
“No” disse Louis richiamando la sua attenzione “devi indovinare”.
E Niall ci riprovò, secondo sorso, seconda volta che quel liquido squisito scendeva lungo la sua gola.
“Cannella e latte” ripeté “per forza”
“C’è anche altro... non sei mai stato da Starbucks?” domandò quindi Louis sorseggiando a sua volta, sorridendo.
“Quasi mai... non mi piace molto” disse ma non era sicuro a Louis importasse perché stava già scuotendo la testa mentre ancora Niall parlava, stava deglutendo, si stava pulendo la bocca dalla schiuma che gli era restata sulle labbra.
“Perché vorresti uscire con me?” stava domandando infine, mentre Niall ancora finiva la frase.
Anche qui probabilmente una risposta sagace sarebbe stata meglio del “perché sei carino” che Niall pronunciò poco dopo MA... a Louis la risposta sembrò andare bene.
Sorrise, bellissimo come sempre. Sorrise, luminoso, pieno, invitante, attraente, magnifico come solo lui sapeva essere.
“Grazie” disse poi nascondendo il viso dietro la tazza ancora a mezz’aria, sospesa tra la sua mano e l’ennesimo sorso.
“Prego” rispose Niall imitandolo.
Latte, cannella e? Dio, era buonissimo. La cannella che pizzica la gola, il latte e la schiuma che danno corpo all’intera bevanda. Un equilibrio perfetto. Possibile ci sia altro?
“C’è solo il latte dai” disse Niall d’un tratto.
E Louis rise, stavolta, e davvero Niall non credeva potesse esistere qualcosa di più bello di quel suono, qualcosa di più attraente.
Così Niall decise che avrebbe fatto il musicista dopo il liceo, sì, decisamente. Avrebbe imparato a suonare uno strumento, non importava quale. Avrebbe iniziato ogni canzone con quell’accordo, con la risata di Louis, probabilmente un La o un Mi?
Ci stava pensando sul serio mentre Louis scuoteva la testa e diceva: “no, dai... latte, cannella e?”.
Ma a Niall non importava nemmeno più mentre decideva che avrebbe fatto il cuoco da grande, dopo il liceo. Sì, decisamente. Avrebbe fatto il cuoco e avrebbe messo come ingrediente segreto, in ogni piatto, quel pizzico di cannella che disturbava la dolcezza di quella roba che stava bevendo. Avrebbe fatto il cuoco e aggiunto ad ogni pietanza il piccante che si mescolava al latte e all’intera persona di Louis. Gli sfigati sono il latte normale, banale. Louis è il latte con la cannella. Il più figo tra gli sfigati. Niall avrebbe fatto il cuoco, sì.
“Non c’è altro” rispose Niall ridendo “sento solo latte e cannella”
E anche Louis rideva, non smetteva un attimo.
“Invece c’è” concluse sulla scia dell’ennesimo sorriso “vuoi venire al cinema con me la sera del ballo?” disse poi di botto, di colpo, senza il minimo preavviso che a Niall sarebbe servito per non strozzarsi con latte e cannella (non c’era altro dai... ammettiamolo).
E mentre Niall tossiva Louis continuò “non ci voglio andare al ballo”.
“Sì. Si che voglio” disse poi sorridendo guardando Louis negli occhi “andiamo al cinema”.
E stava anche dicendo qualcosa, Louis, mentre a Niall già non importava più perché aveva deciso che da grande, dopo il liceo, avrebbe fatto il regista. Sì, decisamente. Avrebbe diretto tutti i film del mondo, anche quelli scadenti ambientati nei licei americani, avrebbe creato qualsiasi film solo per essere scelto da Louis con la stessa naturalezza con la quale aveva preferito il cinema al ballo.
Così Louis gli stava scrivendo il proprio numero di telefono sopra un tovagliolino “perché è più figo così piuttosto che segnarlo subito sul cellulare... è più originale”.
E Niall stava sorridendo mentre deglutiva l’ultimo sorso di quella roba magnificamente equilibrata che profumava di Louis, di inverno e di felicità.
Louis si stava infilando la giacca “Devo scappare, scrivimi... e indovina l’ingrediente dai, è facile. Giura che non leggi”.
“Lo giuro” stava dicendo Niall mettendosi in piedi
“E scusa se scappo ma è colpa tua, sei arrivato tardi” disse Louis uscendo dal bar quasi correndo.
 
Latte, cannella e?
 
  
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