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Autore: nywilliams    29/11/2013    5 recensioni
Ciao a tutti, questa è la prima storia che pubblico... spero vi incuriosisca almeno un po' ( :
Camminavo tranquillamente sul marciapiede pensando a come dare la bella notizia ai miei genitori e ai miei amici, quando improvvisamente un rumore di clacson mi fece voltare, un’automobile si stava dirigendo velocemente verso la mia direzione, mi parve di sentire anche qualcuno gridare “attenta! Spostati!” ma non feci a tempo a realizzare, l’ultima cosa che vidi furono i fari dell’auto che si facevano più grandi man mano che si avvicinavano e poi il buio.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO 11

 

NICOLE POV

 
“Ryan! Ciao…”
“Ciao Piccola, come stai?”
“Sono esausta, ho passato tutto il pomeriggio a sistemare scartoffie con David, mi scoppia la testa! Tu come stai?”
“Io sto bene grazie, Kate continua ad assillarmi con questa storia della proposta di matrimonio… e tu mi manchi…”
“Mi manchi anche tu… questa settimana ci siamo visti poco… sono sempre stata occupata con David, ma ti prometto che da settimana prossima andrà meglio. Oramai con questa storia del contratto siamo stati parecchio impegnati, ma oggi abbiamo concluso e io ho firmato!”
“Wow! Davvero? Sono felicissimo per te…”
“Sì! Sono tanto felice anch’io!”
“Sei a casa adesso?”
“Sì, sono arrivata da poco… e tu?”
“Sono fuori in giardino, avevo bisogno di una boccata d’aria…”
Nel frattempo il campanello di casa suonò…
“Resta in linea, qualcuno ha suonato alla porta, vado ad aprire…”
“Aspettavi qualcuno?”
“No… non ho idea di chi possa essere…”
Aprii la porta e rimasi di stucco nel vedere chi fosse…
“Ryan! Sei qui!”
“Sorpresa! avevo troppa voglia di passare un po’ di tempo con te, spero di non disturbare…”
Non lo lasciai terminare che gli saltai letteralmente addosso, abbracciandolo e riempendolo di baci. Mi era mancato tantissimo, durante quella settimana ci siamo visti pochissimo, passavamo le serate al telefono ma trovarmelo davanti fu davvero una bella sorpresa. Improvvisamente la stanchezza mi passò, mi bastava sentire il suo profumo per sentirmi meglio. Morivo dalla voglia di sentire il suo sapore, la morbidezza delle sue labbra sulle mie, le sue mani sul mio corpo… e lo baciai…
Prima dolcemente, lui dischiuse immediatamente le labbra permettendo alle nostre lingue di incontrarsi, e pian piano il bacio diventò sempre più intenso e passionale. Affondai le mani nei suo capelli morbidi, mentre lui mi stringeva sempre di più a sé, sentivo le sue mani muoversi sulla mia schiena. Eravamo come dentro ad una bolla, in quel momento c’eravamo solo noi e nessun’altro attorno, si sentivano solo i nostri respiri e lo schioccare dei nostri baci. Dopo un tempo che sembrava sempre troppo corto ci staccammo per riprendere fiato, entrambi con il respiro affannato e le labbra arrossate. Posò la sua fronte sulla mia e mi guardò intensamente, con quegli occhi che se possibile in quel momento erano ancora più blu e lucidi, colmi di desiderio ed eccitazione… ed io mi sentivo accaldata ed attratta da lui come una calamita, come se mi avesse ipnotizzata sentivo di poter dipendere unicamente da lui. Non riuscivo a staccare lo sguardo dal suo, e nemmeno lui sembrava intenzionato a farlo. Avevo una voglia tremenda di baciarlo di nuovo, ma allo stesso tempo ero cosciente che se lo avessi fatto non sarei riuscita a fermarmi, dal suo sguardo capii che provava lo stesso anche lui. Ryan mi faceva stare bene come non accadeva da molto tempo, sapevo che prima o poi ci saremmo entrambi lasciati andare ed avremmo fatto l’amore, ed avevo voglia di farlo in quel momento, ma mi sembrava di bruciare le tappe, nonostante ci conoscessimo da più di un mese, ci frequentavamo solo da una settimana, e le cose fuori dall’ospedale erano diverse. Lui sembrò capire il mio pensiero perciò mi sorrise dolcemente, mi allontanai di malavoglia da lui e lo invitai ad entrare.
“Se ogni volta la ricompensa è questa, devo ricordarmi di farti più spesso qualche sorpresa!”
“Tu nemmeno ti immagini quanta voglia avessi di vederti! Questa settimana è stata davvero pesante!”
“Passato il mal di testa?”
“Mhh no…”
“Hai già cenato?”
“No, non ho le forze di prepararmi la cena…”
“Facciamo così, visto che non ho cenato nemmeno io, ci ordiniamo delle pizze, e mentre aspettiamo che le consegnino tu vai a farti un bel bagno caldo, così ti rilassi un po’ e ti togli di dosso la stanchezza, che ne dici?”
“Dico che è perfetto! Puoi farmi compagnia mentre aspettiamo…”
Sì, ok lo so, sono un contro senso vivente! Prima dico che voglio aspettare e poi lo invito a farmi compagnia mentre sono nella vasca da bagno… ma che ci posso fare? Ho voglia di stare con lui, e poi me ne vado a fare il bagno lasciandolo da solo a girovagare per casa? Non si fa! Non si lasciano gli ospiti da soli…
“I-in bagno?”
“Sì certo!”
“Sei sicura?”
“Sì che sono sicura! Aspetti che mi preparo ed entro in vasca, quando sono a posto ti chiamo ed entri… io riempio la vasca di schiuma… non si vedrà nulla!”
“Beh ecco, io non credo sia una buona idea. Insomma… io sono un uomo.. e tu sei bellissima e sarai nuda, non so se…è il caso ecco…”
“Metto il costume da bagno se ti fa sentire più a tuo agio. Eddai, non puoi venirmi a trovare e poi lasciarmi sola…”
“Va bene, metti il costume da bagno, cercherò di fare il bravo!”
“Bene! Tu ordina le pizze, io vado a prepararmi. Ti aspetto di sopra!”
 
Mentre lui telefonava, salii al piano di sopra, andai in bagno e aprii il getto dell’acqua calda, accesi qualche candela e le posizionai sul bordo della vasca. Presi il mio bagnoschiuma preferito e ne versai una dose abbondante nell’acqua, e mentre finiva di riempirsi, presi un accappatoio e mi diressi in camera per indossare il costume da bagno.
Ne scelsi uno verde, perché sapevo che gli piaceva il colore, lo indossai, infilai l’accappatoio, raccolsi i capelli e tornai in bagno. Uscendo dalla stanza incontrai subito Ryan che mi aspettava in corridoio.
“Eccomi! Sono pronta!”
“Ho chiesto di consegnarci le pizze tra un’oretta… così hai tutto il tempo per farti il bagno tranquillamente..”
“Perfetto! Meno male che ci sei tu che pensi sempre a tutto…”
Mi avvicinai a lui, mi alzai sulle punte per lasciargli un lieve bacio, ma quando stavo per allontanarmi lui non me lo permise, perché mi afferrò per il colletto dell’accappatoio, e fece scontrare di nuovo le nostre labbra questa volta per un bacio molto più lento e passionale. Senza smettere di baciarci ci dirigemmo verso il bagno, andando a sbattere più volte qua e la contro le pareti. Una volta entrati Ryan chiuse la porta alle sue spalle, spostò le mani dal colletto dell’accappatoio ai miei fianchi, mi alzò e mi fece sedere sul bordo del lavandino senza mai staccare le labbra dalle mie. Eravamo di nuovo in quella bolla, solo io e lui, attorno a noi non sentivamo nemmeno più lo scrosciare dell’acqua che cadeva a riempire la vasca. Solo i nostri respiri affannati, i gemiti, i baci e la sensazione delle sue mani sul mio corpo coperto dall’accappatoio, volevo sentirlo più vicino, perciò allargai le gambe e gliele avvolsi attorno alla vita spingendolo, per quanto fosse possibile, ancora di più contro di me. Stavo completamente perdendo il controllo delle mie azioni, tant’è che portai le mie mani al bordo della sua felpa, afferrai direttamente anche la maglietta che portava sotto, e li sollevai per toglierglieli. Lui non oppose resistenza e alzò le braccia e si staccò da me per aiutarmi. Prima di riprendere a baciarmi, allungò velocemente la mano verso il rubinetto dell’acqua e lo chiuse, per evitare che si allagasse tutta la stanza.
“Spiegami perché io sono più nudo di te anche se sei tu che devi fare il bagno…” disse ridendo maliziosamente.
“Dovevamo pareggiare i conti… tu hai già visto… io no…” e mi persi ad ammirare il suo corpo asciutto e muscoloso al punto giusto. Nonostante non fosse un amante della palestra, amava tenersi in forma, e i risultati erano ottimi.
Posai le mani sulle sue spalle larghe e le feci scorrere lungo le sue braccia e sul suo petto, mi soffermai sui suoi addominali non troppo vistosi, ma che si potevano sentire perfettamente al tatto. Potevo chiaramente sentirlo rabbrividire sotto il mio tocco delicato, e il suo respiro già irregolare farsi sempre più pesante.
Lui continuando a guardarmi intensamente negli occhi, lentamente slacciò la cintura dell’accappatoio, portò le mani sulle mie spalle e lentamente lo fece calare a terra…
“Dovresti fare il bagno…” la sua voce era bassa e roca, il solo sentirlo parlare in quel momento mi provocava scariche di piacere.
Al diavolo i buoni propositi, la mia razionalità andò a farsi friggere, le mie mani si muovevano da sole, senza darmi il tempo di rendermi veramente conto di quello che stava accadendo. Non mi importava se era passata solo una settimana, lui aveva ribaltato completamente la mia vita, e mi resi conto di essermene innamorata. Lo amavo, e non volevo allontanarmi da lui, non so da dove saltava fuori tutta questa sfacciataggine… ma mi ritrovai con le mani sulla vita dei suoi pantaloni intente a slacciare il bottone.
Lui mi guardò con sguardo interrogativo, non mi fermò, voleva solamente sapere quali fossero le mie intenzioni…
“Fallo con me!”
“C-come scusa?”
“Fai il bagno con me!”
“Nicole, stai giocando con il fuoco, sono buono e paziente, ma ricordati che sono comunque un uomo e io non so se sia il caso…”
“Non vuoi?”
“No, io voglio, solo che tu sei così bella, e indossi solo questo costumino… ti desidero troppo Nicole, e stare in vasca da bagno con te mezza nuda non aiuta a calmarmi…”
“E perché dovresti calmarti? Io non…”
“Perché muoio dalla voglia di fare l’amore con te! E non so se tu… cioè, non se anche tu lo vuoi, magari è troppo presto, e io lo capisco, solo devo uscire da qui…”
Stava per uscire dal bagno ma lo presi per un braccio e lo fermai…
Non dissi niente, semplicemente lo spinsi di nuovo vicino a me, e ripresi a baciarlo, con tutto l’amore che potevo trasmettergli. Volevo fare l’amore con lui, e non mi importava se fosse presto. Lo amavo e lo desideravo più di ogni altra cosa.
Lo aiutai a liberarsi completamente dei suoi pantaloni e delle calze, rimase solo in boxer ed era semplicemente perfetto, volevo baciare ed assaporare ogni singolo millimetro del suo corpo, e lui sembrava intenzionato a fare lo stesso con me perché, abbandonata la mia bocca era passato a lasciare una bollente scia di baci lungo il mio collo, fino alla spalla, mentre le sue mani continuavano ad accarezzarmi e stringermi sempre di più a lui.
Mi sollevò dal bordo del lavandino sul quale ero seduta, e senza lasciarmi andare entrò nella vasca da bagno, si mise seduto e io a cavalcioni sopra di lui, eravamo sommersi nel calore dell’acqua e circondati dalla schiuma. Eravamo di nuovo chiusi nella nostra bolla tra sospiri, gemiti, baci e carezze. Le sue mani che andavano lentamente a slacciarmi il costume e percorrevano ogni singolo millimetro del mio corpo, potevo sentire la sua eccitazione crescere e i battiti del suo cuore accelerare sempre di più. Poi ribaltò le posizioni e mi fece sdraiare sotto di lui, potevo capire dal suo sguardo che non sarebbe riuscito a resistere ancora per molto e per me era lo stesso. Volevo sentirlo di più, lo volevo dentro di me. Lentamente cominciai a calargli i boxer mentre lui faceva lo stesso con la parte sotto del mio costume. Eravamo entrambi nudi, i suoi occhi incatenati ai miei, non avevamo bisogno di parlare, ci capivamo lo stesso, quando improvvisamente lo vidi rabbuiarsi..
“Ryan, che c’è?”
“Mi è appena venuto in mente che non ho preservativi con me…”
“Io prendo la pillola, non ti preoccupare…”
Lo vidi rilassarsi improvvisamente e riprese a baciarmi, sentivo che non sarei più riuscita a fare a meno di lui, era diventato il mio ossigeno. Allargai le gambe per fargli più spazio, lui so posò in mezzo, e lentamente, senza mai distogliere lo sguardo dal mio, entrò in me. E fu una sensazione bellissima, i nostri corpi intrecciati, i gemiti e i sospiri sempre più forti, il mio cuore che sembrava volesse esplodere ad ogni sua spinta, finché finalmente non raggiunsi il culmine urlando il suo nome e lui venne subito dopo di me. Appagati ed esausti volevamo solo poterci rilassare e farci cullare dal calore dell’acqua.
 
 

RYAN POV

 
Eravamo ancora nella vasca abbracciati a coccolarci e prenderci in giro giocando con la schiuma e schizzandoci un po’ d’acqua, che nonostante fosse calda cominciavo a sentire un po’ di freddo e la pelle che si raggrinziva, ma ero talmente felice di essere li con lei in quel momento che non ci davo tanto peso. Osservai di nuovo il corpo di Nicole, ancora nudo ricoperto solo da un lieve strato di schiuma, io ero seduto con la schiena poggiata al bordo della vasca, e lei era seduta tra le mie gambe con la schiena poggiata al mio petto, con le braccia intrecciate e cullati unicamente l’uno dal respiro dell’altra. Era semplicemente bellissima, i lunghi capelli color cioccolato raccolti che le lasciavano il collo e quelle spalle fini e morbide al tatto che tanto adoravo, completamente scoperti, sulla schiena, appena sotto al collo faceva bella mostra un tatuaggio che non avevo mai notato prima d’ora, rappresentava due chiavi musicali posizionate al contrario in modo da formare un cuore. La pelle chiara, ma dal tono leggermente dorato, i seni tondi e sodi, il ventre piatto, segnato ancora da qualche piccola cicatrice, e le gambe lunghe e lisce… mi piaceva da impazzire! Non solo per il suo splendido corpo, ma tutto nel suo insieme mi faceva impazzire, il carattere dolce e gentile, il suo essere seria e pacata nei momenti opportuni, e i suoi modi di fare da eterna bambina. Mi piace il modo in cui arrossisce e reagisce quando è in imbarazzo, e mi piace farla imbarazzare di proposito, proprio per vedere la sua reazione. Nonostante la timidezza mi piace che riesca sempre a trovare il modo per farti capire ciò che vuole dirti. Il suo sorriso, bello da togliere il fiato, le labbra morbide e carnose e quegli occhioni verdi, che mi hanno sconvolto sin dalla prima volta che li ho visti in quel filmato…Tutto ciò mi fa rendere conto che non mi fa impazzire, ma semplicemente sono già pazzo di lei. Completamente cotto, definitivamente innamorato.
Un brivido di freddo la percorre, e vengo distratto dai miei pensieri sentendola tremare contro il mio petto…
“Hai freddo?”
“Mh? Sì un po…”
“Usciamo di qui allora…”
“Sì, forse è meglio…”
Detto ciò si alzò in piedi, regalandomi una visione del suo corpo nudo da togliere il fiato, uscì dalla vasca, si avvolse nel suo accappatoio e mi passò un asciugamano che legai in vita.
“I tuoi boxer sono completamente bagnati…”
“Ehm sì, sai non ci ho pensato molto prima di entrare in vasca…”
“Ho notato…” sussurrò sorridendomi maliziosamente…
“Claire dovrebbe avere ancora nella sua stanza qualche indumento di Nicholas, dovrebbero andarti bene, vado a vedere…”
Mentre stava uscendo dal bagno però suonò il campanello di casa…
“Oh saranno le pizze… scendo a prenderle poi torno a cercare le cose per te…” disse lei.
“No, non se ne parla proprio, sei nuda, tu non scendi. Vado io… tu continua pure a fare quello che devi fare…”
“Tu sei più nudo di me, almeno io ho l’accappatoio. Conosco Gary, non lo turberò sicuramente…”
“Gary?”
“Sì, il ragazzo delle pizze…”
“Vabbè, hai comunque le gambe scoperte e quando ti sporgerai a prendere le pizze avrà una bella visuale della tua scollatura, e dubito fortemente che non gli farebbe nessun effetto. E a meno che questo Gary non sia gay io non dovrei fargli nessun tipo di effetto… perciò vado io…”
“Ahahaha no, Gary non è proprio gay…”
“Ecco appunto!”
Si avvicinò lentamente a me, posò le sue mani sul mio petto, e con il viso vicinissimo al mio sussurrò sulle mie labbra…
“Sei geloso per caso?”
“Non immagini quanto” ed eliminai la poca distanza facendo scontrare le mie labbra con le sue in un bacio dolce e pieno d’amore. Fummo però interrotti dal campanello che suonò di nuovo.
“Uff, Arrivo!! Faccio in un attimo piccola!”
Le scoccai un lieve bacio a fior di labbra e mi diressi al piano di sotto, mentre lei andava in camera di Claire.
Aprii la porta e mi ritrovai davanti un ragazzo giovane, alto e muscoloso, con addosso una divisa con il logo della pizzeria…
Sul suo viso guizzava un sorriso a 32 denti che svanì non appena vide che dall’altra parte della porta c’ero io…
“Tu non sei Nicole…”
Ed ecco il vincitore del premio Nobel per l’intelligenza, un applauso a Gary delle pizze!!
“Mh no, direi di no!”
“Sono venuto a consegnare le pizze, lei è in casa?”
“Sì, è in casa ma le pizze le puoi consegnare a me, al momento è occupata.”
“Oh, ok. Ecco a te!”
“Tieni pure il resto, buona serata.”
“Grazie, buona serata a voi.”
Detto ciò si dileguò con un espressione delusa in volto… portai le pizze in cucina e incontrai Nicole in corridoio…
“Ehi, ho portato le tue cose in camera mia, puoi andare a vestirti anche tu, io intanto apparecchio la tavola…”
“Come mai conosci così bene il ragazzo delle pizze? Mi ha chiesto se eri in casa…”
“Siamo praticamente cresciuti assieme… abbiamo frequentato la stessa scuola per parecchio tempo, ora da una mano con le consegne alla pizzeria di suo padre, e quando le devono consegnare a me viene sempre lui, così facciamo quattro chiacchiere, e mi porta sempre uno dei miei dolcetti preferiti, non te l’ha dato?”
“No, ha cambiato espressione quando ha visto che c’ero io alla porta…”
“Uff, vabbè, niente dolcetto. La prossima volta apro io!!”
“Solo se sarai vestita!”
“Ahahah coraggio, vai a vestirti!”
 
Non c’era il solito imbarazzo che si crea in certe situazioni, eravamo tranquilli, come se ci conoscessimo da sempre, eravamo entrambi a nostro agio e felici. Ci volle un bel po’ prima che riuscissimo a finire le pizze, durante la cena ci raccontammo alcuni aneddoti divertenti della nostra infanzia e dell’adolescenza, ridevamo talmente tanto entrambi che a volte ci dimenticavamo che non riuscivamo a mangiare. Le raccontai che nonostante la mia poca attitudine allo sport ho sempre giocato a calcio, al contrario di lei che invece non ha mai fatto granché…
“Sai… vista l’altezza mi avevano proposto di entrare a far parte della squadra di palla volo della scuola, inizialmente non sapevo bene cosa fare.. ma poi ho pensato che anche se non ero molto brava, con l’allenamento avrei imparato bene… il risultato è stato che ero talmente scarsa che quando andavano in trasferta per i vari tornei mi lasciavano a casa, con la scusa che eravamo troppe in squadra, ed era vero, infatti non ero l’unica che non vi partecipava…”
“Ahahahahah oddio!! Non ci posso credere!”
“Invece è proprio così!! Non ridere!!”
Avevamo appena finito di sparecchiare la tavola e sistemare in cucina, quindi ci sistemammo sul divano accendendo la tv…
“Ahaha dai, non prendertela… sono contento di conoscere qualcosa in più su di te…”
“Mhh.. dato che siamo in vena di racconti e confessioni… dimmi del tuo primo bacio…”
“Avevo 11 anni, si chiamava Sally e l’ho baciata nel cortile dietro alla scuola… ora tocca a te…”
“Io invece avevo 14 anni, lui si chiamava Matthew, è stato molto imbarazzante, uscivamo da parecchio ma sempre con un gruppo di amici, e sapevamo di piacerci, solo che nonostante gli innumerevoli tentativi dei nostri amici di lasciarci soli non siamo mai riusciti a combinare niente… finché un giorno gli ho scritto perché lui sarebbe partito il giorno dopo per le vacanze, e gli ho detto che forse era meglio se lasciavamo perdere tutto, perché quando tornava lui, sarei partita io e non ci saremmo visti per diverso tempo.. lui invece non voleva, perciò quella sera ci lasciarono nuovamente da soli, eravamo in un parco giochi, sulle altalene, è stato difficile trovare la posizione perché le altalene si scontravano sempre… e alla fine ci siamo baciati ed è stato strano… quella è stata l’unica volta che ci siamo baciati perché poi non ci siamo più visti perché era ricominciata la scuola e pochi giorni dopo è finito tutto…”
“La tua prima volta?”
“È stata con Liam… te lo avevo già detto no?”
“Si ma non mi hai raccontato come è stato…”
“Beh, anche lì era una cosa che avevamo deciso… i suoi erano via per un week end, e una sera ero a casa sua, aveva sistemato candele ovunque e acceso il caminetto, per lui non era la prima volta ma è stato molto dolce, voleva che tutto fosse perfetto ed è riuscito nel suo intento… tu invece che mi dici ?”
“È stato imbarazzante, ero in vacanza con mio padre, per me era vacanza, lui era in viaggio per lavoro, ed eravamo a Miami, avevo conosciuto una ragazza e una sera eravamo sulla spiaggia, e una cosa tira l’altra ci siamo ritrovati mezzi nudi sulla sabbia. È stato terribile! Avevo sabbia ovunque, e, ciliegina sulla torta, la polizia ci ha visti ci ha cacciati….”
“Ahahahah completamente l’opposto di me allora… “
“Esatto…”
“Rimani con me questa notte, non voglio stare da sola…”
“Speravo che me lo chiedessi, sto talmente bene qui con te che non ho proprio voglia di tornare a casa e subirmi le paturnie di Kate sulla proposta di matrimonio…”
“Ahahah non vedo l’ora di conoscerla…”
“Domani la conoscerai!”
 
Quella notte, facemmo di nuovo l’amore, più dolcemente e più consapevoli del sentimento che ci univa, e fu fantastico, ci addormentammo abbracciati, cullati dai nostri respiri e dalle carezze.
 
 

NICOLE POV

 
Ero nel panico più totale. Non sapevo cosa indossare!! Ero in video chiamata con Claire da quasi mezzora ma non ero ancora riuscita a decidermi, un po’ perché non avevo idea di come fossero le sue cene di famiglia. Non conoscevo i suoi genitori e volevo fare una buona impressione, ma non conoscendo quale fosse il loro pensiero di ‘buona impressione’, mi risultava difficile scegliere. Avevo chiesto anche a Ryan cosa fosse più adatto, e lui in risposta scoppiò a ridere dicendo che non era importante cosa avrei indossato, perché per lui avrei fatto buona impressione anche con il pigiama con gli orsetti. Ovviamente non capiva quanto fosse reale questa mia preoccupazione! E Claire non aiutava molto perché ogni volta che provavo a chiederle qualche consiglio, mi interrompeva con mille domande sulla sera precedente con Ryan. Non riuscivo a nasconderle niente, le bastava uno sguardo per capire tutto. Infatti, appena avviata la chiamata, la prima cosa che mi ha detto è stata “Oddio! Sei andata a letto con Ryan!!”, e da li è stato un susseguirsi di domande da parte sua, non che mi desse fastidio raccontarle tutto, anzi, tra di noi non c’erano segreti, solo che in questo momento avevo bisogno di un consiglio, che non riuscivo ad ottenere.
“Claire per favore, ti prometto che se mi aiuti poi ti racconto qualsiasi cosa, risponderò ad ogni tua domanda. Solo ti prego, aiutami a trovare qualcosa da indossare, sono disperata!!”
“Dopo la notte che hai passato dovresti essere rilassata non disperata!”
“Sì, ero rilassata fino a poco fa! Ora questa cosa della cena a casa sua mi spaventa, non so che tipi siano i suoi.”
“E va bene, ti aiuto, poi rispondi a tutte le mie domande!!”
“Promesso!”
“Allora, scarterei tutte le due camicette che mi hai fatto vedere, sono eleganti, ma se indossi una camicia, sia con una gonna che con un pantalone sembrerai una segretaria o un avvocato che sta andando al lavoro. Devi indossare qualcosa che sia serio ed elegante, ma non troppo serio. Niente di troppo corto e provocante, e niente di troppo lungo ed elegante. Opterei per qualcosa di semplice, come te, qualcosa che ti rispecchi e ti faccia sentire a tuo agio. Qualcosa che si faccia notare, ma che non faccia incollare gli occhi di tutti su di te. Visto che è la prima volta che ti porta a casa avrai già gli sguardi di tutti addosso, almeno per i primi minuti. E a giudicare da come mi guardi direi che hai capito a cosa sto pensando…”
“Adoro il fatto che conosci il mio armadio meglio di me! Sei fantastica! Lo prendo subito.”
Mi diressi verso la mia cabina armadio e cominciai a cercare l’abito suggeritomi da Claire, era molto semplice, lungo fino a sotto il ginocchio, con le maniche lunghe e uno scollo a V non troppo profondo, e ricadeva morbido dalla vita in giù. E da ultimo, ma non da meno importante, il colore… era di un verde oliva non molto chiaro. Era la scelta perfetta, semplice ma elegante, non troppo corto ma nemmeno troppo lungo, la scollatura c’era ma non era esagerata, con un semplice nastro in vita da allacciare dietro e basta. Lo indossai e mi precipitai verso il computer per farlo vedere a Claire.
“Penso proprio che sceglierò questo!”
“È perfetto per l’occasione e ti sta benissimo!”
“Bene! Ora tocca ai capelli! Sciolti o raccolti?”
“Raccolti ma non del tutto!”
“Spiegati meglio…”
“Dietro li lascerei sciolti e mossi, mentre quelli davanti li sposterei dal viso.”
“Ok, ho trovato!”
“Quando li hai sistemati voglio una foto! Poi sei a posto direi, scarpe nere e cappotto nero!”
“Perfetto!! Grazie Claire sei la mia salvezza!”
“Figurati! Sai che mi piace sceglierti i vestiti! Ora non mi scappi però, hai un interrogatorio da affrontare!”
“Spara! Nel frattempo comincio a truccarmi..”
“Quante volte?”
“Tre.”
“Mhh non male! Dove?”
“La prima volta in vasca da bagno, le altre due a letto…”
“Ma tre volte di filato?”
“Noo, dopo la vasca da bagno abbiamo cenato, chiacchierato, guardato la tv…”
“Ahh ok, ho capito… e com’è stato?”
“Bello! Molto bello!”
“Wow, sono così felice per te! Ma raccontami un po’… in vasca da bagno? Com’è successo?”
“Volevo fare un bagno rilassante, gli ho chiesto di restare con me mentre lo facevo e che avrei messo il costume. E una cosa tira l’altra, ci siamo ritrovati entrambi in vasca…”
“Lo sai che voglio i dettagli vero?”
“Quelli li tengo per quando torni, te li voglio raccontare di persona…anche tu avrai un sacco di cose da raccontarmi… non voglio che parli solo tu!”
“Ahahah ok, te lo concedo!”
“Claire, credo proprio di essermi innamorata…”
“Finalmente l’hai capito!”
“Era così evidente?”
“Sai che a me non sfugge niente…”
“Sì, lo so…”
“Viene a prenderti lui?”
“Sì, gli ho detto che potevo andare io, ma ha insistito per venirmi a prendere quindi lo aspetto, dovrebbe arrivare tra poco…”
“Bene, allora fatti vedere un’ultima volta…”
Mi avvicinai di più alla webcam in modo che potesse vedere il trucco da vicino e come avevo sistemato i capelli. Avevo fatto un paio di piccole trecce che poi avevo fatto passare sopra alla testa come un cerchietto.
“Perfetto, quel trucco mette in risalto i tuoi occhi grandi e verdi, e i capelli stanno benissimo, farai sicuramente colpo!”
“Lo spero!”
“Stai tranquilla! Ti lascio andare allora! Mi raccomando fammi sapere come andrà!”
“Ti chiamerò il prima possibile! A presto Claire, un bacio!”
“Buona serata! Un bacioneeeee!”
 
 
Eravamo in auto e regnava il silenzio. Ero talmente nervosa che non riuscivo a spiccicare parola. Ryan era arrivato a prendermi puntuale come sempre, ma sfortunatamente non riuscii a farlo accomodare e togliersi il giaccone per un attimo perché diceva che altrimenti avremmo fatto tardi. Lui indossava un paio di jeans scuri, una semplicissima camicia azzurra e una giacca di colore simile a quello dei pantaloni ed era divino. Era semplicemente bellissimo. Anche lui apprezzava molto il mio vestito, infatti nonostante si fosse fermato per poco tempo in casa mia non perse l’occasione di squadrarmi da capo a piedi facendomi venire mille brividi.
“Piccola va tutto bene?”
“Sì, certo perché?”
“Non so, ti vedo strana..”
“Sono solo un po’ tesa ecco…”
“Ti ho già detto che puoi stare tranquilla, cosa ti preoccupa?”
“Non lo so, non c’è una cosa in particolare che mi preoccupa… forse tutto l’insieme. Non fraintendere, sono contenta di cenare da te, spero solo di fare buona impressione, tutto qui!”
“E perché non dovresti fare buona impressione scusa?”
“Non lo so Ryan! Sarà solo una mia fissazione. Tu mi prendevi in giro ma non sai quanta fatica ho fatto per decidere cosa indossare, ho dovuto chiedere aiuto a Claire. Non voglio che si facciano idee sbagliate su di me…”
Lui non rispose subito, ma appena trovò un posto in cui poteva fermarsi, si fermò, spense l’auto e si voltò verso di me rivolgendomi un dolce sorriso e prendendomi la mano.
“Ehi, non pensarle nemmeno queste cose. Tu a loro piaci già, a Katie è bastato origliare quelle poche parole al telefono e vedere un paio di tue fotografie e già impazzisce per te. Tu a loro piaci già perché vedono che io sono felice come non lo ero da tempo, parlo talmente tanto di te a casa che ti considerano già una della famiglia. E poi sei meravigliosa, ti avevo detto che potevi indossare anche il pigiama con gli orsi e saresti piaciuta lo stesso. Ogni volta mi stupisci, sembra quasi che da una volta all’altra mi dimentichi di quanto tu sia bella perché quando ti vedo rimango incantato e sono sicuro, anzi sicurissimo che farai lo stesso effetto anche a loro, non hai nulla di cui preoccuparti.”
Mi avvicinai lentamente, gli diedi un leggero bacio a fior di labbra e senza allontanarmi da lui gli dissi “Grazie, sto molto meglio ora.”
“Ho semplicemente detto la verità!”
Detto ciò ritornammo ai nostri posti e ripartimmo. Il resto del viaggio scorse tranquillamente, tra chiacchiere e battutine, e in men che non si dica ci ritrovammo fermi nel parcheggio di casa sua.
 
 
Ammetto che dovevo ricredermi su ogni minimo dubbio che mi era venuto prima di varcare la soglia di questa casa. Era una famiglia splendida, e Ryan aveva detto davvero la verità, a loro piacevo già, sono rimasta impressionata dalla facilità con cui sono riusciti a farmi sentire subito a mio agio, cosa alquanto difficile per me quando mi trovo assieme a gente che non conosco. Il fatto che il signor Evans fosse un importante uomo d’affari mi terrorizzava parecchio, prima di conoscerlo, era davvero una delle persone più semplici del mondo, come del resto tutta la sua famiglia. La madre di Ryan, Grace, era la persona più dolce e gentile del mondo, e si vedeva che aveva sposato Nathan perché ne era veramente innamorata e non solo per i soldi. Katie sprizzava energia e felicità da tutti i pori, si comportava con me come se fossimo amiche da sempre, e infatti sembrava così, non mi risultava per niente difficile parlare con lei, e continuava a ripetermi di quanto fosse felice di avermi conosciuta. Il suo fidanzato Benjamin, era quasi l’opposto rispetto a lei, molto più pacato e serio, ma allo stesso tempo era molto simpatico e socievole, anche con lui non ho avuto grandi problemi a socializzare, ed erano una bellissima coppia, si completavano alla perfezione. Ryan era perfettamente a suo agio, seduto accanto a me a tavola. La cena era squisita, sua madre era un’ottima cuoca, fui felice del fatto che durante la cena parlammo di diversi argomenti e l’attenzione non era concentrata esclusivamente su di me che ero la nuova arrivata. Grace, mi fece molte domande riguardo alla mia passione per la musica, mi chiese dove avevo studiato, quali strumenti suonavo e mi disse che le sarebbe piaciuto venire a sentirmi prima o poi. Quando era bambina anche lei aveva iniziato a prender lezioni di piano forte, poi per vari motivi smise di suonare ma era comunque rimasta una sua grande passione. Ryan mi aveva messa al corrente del sospetto di Katie sul fatto che Benjamin volesse chiederle di sposarlo, lui non sapeva niente di certo, sapeva che Benjamin parlava spesso con i loro genitori ma lui aveva il compito di tenere Katie lontana. Nonostante tutti i pensieri che le passavano per la testa però lei sembrava tranquilla, solare e stravagante, sempre con la battuta pronta. Mi ritrovai a pensare che un giorno mi sarebbe piaciuto sposarmi e avere una famiglia così, non che la mia non fosse bella, anzi, l’unico difetto erano Rose e zia Margareth, che impedivano di avere questa serena atmosfera durante le cene o gli incontri di famiglia. Io ho sempre pensato di volermi sposare un giorno, ma sono sempre stata un po’ contraria sui figli, non che non ne volessi, il fatto è che diventare mamma mi spaventava parecchio e mi spaventa tutt’ora, ma non ho mai detto di non volere una famiglia, credo semplicemente che quando trovi il compagno giusto viene tutto da se al momento giusto, e ci sarà un momento in cui sarò pronta anche io, almeno lo spero.
Ero seduta di fianco a Ryan, di fronte avevamo Katie e Benjamin e a capo tavola c’erano da una parte Grace e dall’altra Nathan. Ryan non perdeva mai l’occasione per farmi una carezza, prendermi la mano o semplicemente incrociare lo sguardo con il mio anche senza dirmi niente, ma di un’intensità che poteva penetrarmi l’anima. Agli altri presenti non sfuggivano questi nostri piccoli momenti e infatti si lasciavano sfuggire qualche sorrisetto complice, specialmente Katie. Eravamo giunti così, senza quasi accorgercene al momento del dessert, infatti Grace stava per alzarsi per andare a prendere il dolce quando Benjamin le disse di tornare a sedersi.
“Grace, scusa, ti chiedo solo se puoi aspettare ancora un momento per il dolce perché vorrei fare una cosa prima…”
“Certo Ben, fai pure..”
Ecco, il momento era arrivato, Ryan la pensava come me perché aveva aumentato la stretta alla mia mano. Benjamin si alzò in piedi, prese per mano Katie, fece alzare anche lei e incrociando lo sguardo con il suo cominciò a parlare…
“Sto pensando a questo momento da parecchio tempo, sai che io non sono il tipo che ama fare le cose in grande stile, preferisco le cose intime e semplici, ma ci tenevo a conoscere i tuoi genitori, a chiedere il loro permesso, e soprattutto ci tenevo a farlo qui, nel posto in cui sei cresciuta, con le persone che ami di più. Ne avevamo già parlato, ma solo in via ufficiosa, ora voglio fare le cose per bene, con la speranza che tu non abbia cambiato idea. Lo so che magari può sembrare affrettato, stiamo insieme da due anni e io ho conosciuto solo ora i tuoi genitori, ma tu hai conosciuto i miei, e tutti i mei amici e hai fatto colpo subito su di loro. Ti amano tutti, ma soprattutto ti amo io. Sinceramente non ci ho messo molto a capire che eri tu quella con cui avrei voluto passare il resto della mia vita, ci è voluto un po’ di più a decidermi a dirtelo, e ora è il momento. Katie Elisabeth Evans, sono qui, in ginocchio davanti a te e alla tua famiglia per chiederti di passare il resto della tua vita al mio fianco. Vuoi Sposarmi Katie?”
Aprì la piccola scatolina che nel frattempo aveva tirato fuori e apparve un bellissimo anello in oro bianco circondato da piccoli diamantini che luccicavano tantissimo. Era stupendo, ed io ho sempre amato le proposte di matrimonio, non era chiaramente così che sognavo la mia, ma era comunque un momento bellissimo. Katie aveva gli occhi lucidi, e non se lo fece ripetere due volte che gli saltò in braccio urlando un sonoro Sì!
Le mani le tremavano mentre lui le infilava l’anello e Ryan continuava a stringere la presa sulla mia mano, mi voltai verso di lui e rimasi incantata dal suo sguardo intenso, e dal sorriso che regnava sul suo volto. Mi mollò la mano solo per un breve momento, per applaudire a Ben e Kate, ma senza distogliere mai lo sguardo dal mio. Poco dopo portò la mano sul mio viso in una leggera carezza ad asciugarmi una piccola lacrima che non mi ero nemmeno accorta che fosse scesa. Ed ecco che la nostra bolla si ricreò, regnava il caos attorno a noi, applausi, urla, e abbracci, ma Ryan non si spostò da lì, avvicinò il volto al mio, poggiò la fronte contro la mia e dolcemente mi sussurrò…
“Ti amo…”
Ero al settimo cielo, anche io lo amavo, e il fatto di sapere che lui provava lo stesso mi riempiva il cuore di gioia.
In risposta mi fiondai sulle sue labbra, e lo baciai con tutto l’amore che potevo trasmettergli, un bacio a cui lui rispose prontamente stringendomi a se. Fummo interrotti da Katie che naturalmente non si era persa il momento…
“Credo che abbiamo qualcos’altro da festeggiare…”
Scoppiammo a ridere e ci alzammo anche noi ad abbracciarli e fare a entrambi le congratulazioni. Pian piano ognuno cominciava a tornare al proprio posto, mentre Grace si dirigeva in cucina a prendere il dolce aiutata dal marito, prima di risedermi però, sempre abbracciata a Ryan, approfittai del momento di distrazione di Katie, troppo presa ad abbracciare e baciare Ben, avvicinai la bocca al suo orecchio, e nel caso in cui la risposta di prima non fosse stata chiara, glielo dissi…
“Ti amo anch’io”.








Ciaaooo : )
Lo so, sono un disastro, sono in terribile ritardo e chiedo umilmente scusa!
È stato un periodaccio, un sacco di impegni e tante altre cose in ballo che il tempo per scrivere scarseggiava. Inoltre ho avuto un blocco, non mi piaceva niente di quello che scrivevo, e portare avanti il capitolo è stato parecchio difficile. Non sono completamente soddisfatta nemmeno ora ma se non lo pubblicavo così non l'avrei più pubblicato.
Spero che vi piaccia, accetto qualsiasi tipo di consiglio o critica! Fatemi sapere cosa ne pensate.

Tra l'altro, mentre scrivevo pensavo ad una cosa, magari anche un po' stupida...
In diverse storie che leggo, durante i primi capitoli in cui vengono descritti i personaggi io comincio ad immaginarmeli un po' come piacciono a me, seguendo comunque le caratteristiche descritte, poi magari, dopo qualche capitolo trovo le immagini dei personaggi come se li è immaginati la persona che ha scritto la storia. E io non mi ci trovo per niente, cerco di far finta di niente e continuare a leggere ma a volte mi cambia completamente la visione della storia...
Non so se è lo stesso per voi... per questo io ho pensato di non mettere nessuna immagine ma di lasciar decidere tutto a voi... ma a questo punto la curiosità mi assale... mi piacerebbe sapere come vi siete immaginate voi i miei personaggi. Se vi va di lasciare qualche recensione e magari lasciare qualche link di qualche immagine dei personaggi che vi siete immaginate voi mi farebbe piacere. Poi se vi interessa posso sempre farvi sapere come li ho immaginati io.

Attendo vostre critiche, commenti, complimenti o qualsiasi altra cosa fatele, vi prego perchè mi sareste di grande aiuto. Specialmente adesso che sono in questa fase di blocco da scrittrice.

buona lettura, a presto!

Nywilliams

 
  
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