Prologo.
[Alba del 11 aprile]
Il
vento soffiava forte, quella notte.
Temari
si strinse nel mantello di tessuto pesante, serrando la mandibola in modo per
evitare di battere i denti, e si accoccolò in un cantuccio protetto dalle dune
di sabbia. Lì il vento tirava di meno e la vista sul campo nemico era
eccellente.
Accanto
a lei un ninja sui quarant’anni tossì, imprecando contro le gelide notti di
veglia e buttando all’indietro la testa fino a farla affossare nella sabbia
ancora tiepida. Il sole era tramontata da qualche minuto e si poteva ancora
godere della deliziosa sensazione di calore che irradiavano i cumuli di piccoli
granelli modellati dal tempo.
Temari
non vi fece caso, abituata alle bestemmie che da qualche giorno erano sempre
più ricorrenti nel campo di Suna. Mormorò solo un tremante «Salute» con il
quale si aggiudicò un’occhiata piena di gratitudine dall’uomo.
Un’ombra
si avvicinò a lei, appiattendosi contro la sabbia similmente a Temari.
Scoccò
uno sguardo perforante.
«Kankuro
tu dovresti essere al campo a riposare,
non qui al fronte!» ululò, subito zittita da un sibilo di rimprovero da parte
del ninja a pochi metri da lei. Si scusò con un cenno di mano distrattamente,
concentrata sul fratello che, sogghignante, la fissava con i grandi occhi scuri
tenendosi anch’egli nel mantello nero, con l’ormai abituale cappuccio a forma
di felino.
«Sono
venuto a trovarti; come procedono qui le cose?» domandò tranquillo, spiando al
di là della duna la valletta e, dopo una seconda serie di dune, alcuni punti di
luce che indicavano il campo nemico.
Temari
sbuffò, spingendosi in avanti sino a dare uno spintone a Kankuro, buttandolo
lontano dalla cima della duna. «Imbecille! Quei ninja potrebbero decidere di
lanciare un kunai in quella tua testaccia vuota, se la esponi come bersaglio
del tira a segno! Vuoi diventare il loro giocattolino
stasera?!» ringhiò, sperando che la voce risultasse minacciosa nonostante il
tremore causato dal freddo.
«Eh,
scusa!» Kankuro si massaggiò la spalla, imbronciato. «Che razza di sorella… tsk.»
Le
nocche di Temari scricchiolarono pericolosamente.
«Ripeti, prego?»
«Nulla
nulla!» si affrettò a rimangiarsi il commento Kankuro, sventolando le mani
avanti a sé freneticamente. «Allora? Come va stasera?»
Temari
grugnì, decidendo che avrebbe fatto finta di non notare il brusco cambiamento
di argomento, e affondò il mento nel bavero del mantello, coprendosi le labbra
secche a cause dell’aria gelida della
notte.
«Tutto
tranquillo per ora» assicurò, fregandosi le mani coperte da guanti tagliati.
«Sembra che stasera ci sia una piccola tregua e che Konoha abbia deciso di non
attaccarci.»
Kankuro
fece una smorfia. «Che diavolo aspettano a farlo?! Sono già tre giorni che non
ci attaccano! Stanno facendo un picnic per caso?!»
«Shhh!» la mano di Temari scattò a coprire la bocca del
fratello. «Se ti scoprisse Takumi chissà cosa farebbe
a Gaara!» sibilò tagliente, a pochi centimetri dal viso di Kankuro, spiando alla
sua destra e sinistra eventuali reazioni, ma pareva (fortunatamente) che
nessuno stesse ascoltando quel cretino di Kankuro.
Tirò
un sospiro di sollievo e i suoi occhi acquamarina si strinsero, affrontando
quelli scocciati del fratello.
«Ascolta,
Kankuro» cominciò, mortalmente seria. «Ne abbiamo già discusso: finché Takumi ha come prigioniero Gaara noi non possiamo fare
nulla se non obbedirgli come se fosse il nostro Kazekage;
vedi di stare attento a come parli, è pieno di spie e io non voglio un altro
fratello da salvare, chiaro?!»
Le
mani di Kankuro avanzarono verso la sua, e lo liberarono.
«Dico
solo che quelli di Konoha dovrebbero sbrigarsi a vincere questa dannatissima
guerra. È un mese che continua, gli uomini sono stanchi e io rivoglio indietro
mio fratello e il mio vero Kazekage!»
«Maledizione
pensi che per me sia diverso?!» Sperò ardentemente che suo fratello
interpretasse la voce rotta come sintomo del freddo pungente del deserto. «Ma
non possiamo fare altro che attendere… tuttavia…»
Temari
si chinò sull’orecchio di Kankuro, soffiandovi cospiratrice.
«Credo
stiano preparando l’attacco finale».
Kankuro
spalancò gli occhi, incredulo.
«Ma
come? Un solo attacco? È impossibile vincerci nel deserto, è il nostro campo da
battaglia ideale! Konoha non ha speranze!»
Temari
si concesse un sorriso, che le spezzò le labbra screpolate e ruvide.
«Hanno
un ottimo stratega dalla loro parte…»
«…Nara?»
Temari
sorrise se possibile più ampiamente, ignorando il dolore della pelle, non più
abituata a certi movimenti.
«Sì».
Kankuro
la fissò indecifrabile. «Stai attenta Temari».
«A
cosa?» domandò lei innocentemente.
«Vedi
di non farti vedere da nessuno».
«Non
ti preoccupare, fino ad adesso sono stata impeccabile».
Le
dita di Temari si strinsero improvvisamente attorno al mantello di Kankuro.
Si
impietrì, indecisa se abbracciarlo o meno. Optò per un no. Non erano mai stati
fratelli così affettuosi, nemmeno da bambini. Quindi soppresse l’istinto di
stringerselo al petto, nonostante la voglia fosse davvero tanta:
forse per sentire che c’era qualcuno accanto a lei, forse perché aveva il
bisogno di colmare la gelida solitudine in cui il deserto l’avvolgeva.
«E… Kankuro, mi dispiace di aver fermato di Tak– »
«Shhh…»
Temari
non riuscì a trattenersi dallo spalancare gli occhi, incredula, avvertendo
l’avvolgente calore delle braccia di Kankuro attorno alla schiena, in quello
che era un abbraccio, in teoria, anche se molto goffo. Ma anche molto
confortante.
Uno
dei pochi che ricordasse (e li custodiva
gelosamente uno ad uno).
«Andrà
tutto bene Temari e libereremo Gaara. Manca poco, no?, e poi tornerà tutto alla
normalità. Però… stai
attenta. Dico sul serio».
Tremò
per l’emozione e strinse le palpebre, celando gli occhi lucidi.
«Sì…»
Grazie,
Kankuro.
Questa
fanfic mi ha fatto penare, poco ma sicuro! XD
Sono
arrivata al punto di odiarla, perfino, e non ricordo più al momento il motivo
preciso: sono troppo ESALTATA! *_* Cioè, io, Mosca Grigio Perla, TERZA! T E R Z
A!
Insomma,
ho combattuto insieme ad alcuni autrici che mi fanno pelo e contro pelo! *_*
Sono
lusingata di questa posizione, sìsì, decisamente!
Entro
un paio di giorni posterò anche la seconda e ultima parte della storia, sìsì! Per ora… vado a mangiare le mie polpettine
bruciacchiate! XD Mi sono persa nei meandri oscuri dell’esultanza, e ho
lasciato perdere la padella sui fornelli: una pessima idea, credetemi! Per fortuna
mi piacciono i cibi bruciacchiati, ihih! XD
I miei
complimenti alle giudici, bambi88 e arwen5786: correttissime, anche se non mi
aspettavo questo risultato, forse troppo buone! *_*
Complimenti
a tutte le partecipanti, nessuna esclusa. E, ovviamente, i complimenti alle miE compagne di podio: Lily_90, con cui ‘condivido’ il
terzo gradino, _Ayachan_, di cui non dubitavo il risultato XD, e soprattutto
alla vincitrice Chimera in blue jeans, Moscaccia
grigia come la sottoscritta! Bravissime a tutte! *_*
Uhm,
non concludo con un ‘viva le Mosche Nere’, però con un: è stato un esperimento
strano la mia prima ficcy nera. Cioè, sarebbe la
seconda, ma con l’AU è più facile cimentarmi in una ficcy
nera, mentre nel mondo di Naruto mi risulta più complicato…
infatti, è stata una parto ma… ora sono lieta di
averci provato! *_*
Un
commentino, ragasshuoli? *-* Orsù non fate i timidi!
XD
Bye,
Kaho