Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Hazel92    29/11/2013    4 recensioni
Il branco di Alpha è arrivato a Beacon Hills, e porterà parecchi sconvolgimenti nella vita dei nostri beniamini. Oltre al capabranco Colbart e al suo scagnozzo Seth, del branco fa parte anche la bellissima Caris, vecchia conoscenza di Derek. Perché si è unita a loro?
Ma i tre Alpha non sono soli. Con loro c’è Lexi, una beta…o almeno così sembrerebbe. La bella licantropa dagli occhi di ghiaccio e la lingua tagliente, darà parecchio filo da torcere a tutti…ma soprattutto a Stiles.
Tuttavia non saranno solo questi licantropi a scombussolare la vita degli abitanti di Beacon Hills. Alla Beacon Hills high school infatti c’è un’altra ragazza, Grace, che passa la sua vita sui libri, fregandosene di qualsiasi rapporto umano…finchè la sua strada non si incrocia con quella di Isaac. Ma Grace, è davvero solo una semplice umana? E se la sua famiglia nascondesse un segreto?
.....
Ho deciso di cambiare l'introduzione sperando di incuriosirvi di più. Questa fanfiction ho iniziato a scriverla dopo la fine della seconda stagione, quindi i membri del branco di Alpha, come tutto il resto, saranno diversi da quelli che troverete nella season 3. Oltre ai pg introdotti sopra, ne entreranno in scena anche altri.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Through the Eras'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo dell’autrice: Ce l’ho fatta. Sono riuscita finalmente a pubblicare l’epilogo. È venuto leggermente diverso da come lo avevo immaginato, ma spero vi piaccia lo stesso. Per evitare di creare confusione, vi anticipo che le parti in corsivo sono flashback, mentre quelle non in corsivo si svolgono tutte lo stesso giorno. Ora non aggiungo altro e vi lascio all’epilogo…ma tanto dovrete subirmi ancora per i ringraziamenti alla fine :P
 

EPILOGO
9 MESI DOPO

 
Derek era in piedi davanti a quella che una volta era stata la casa della sua famiglia. Dopo l’incendio, aveva continuato a viverci nonostante cadesse a pezzi, ma ad un certo punto aveva capito che era arrivato il momento di lasciar andare il passato e ricominciare da zero. Così la sua casa era stata rasa al suolo e adesso al suo posto ne stava nascendo un’altra. Ormai era quasi pronta, mancava poco. Derek sorrise guardandola. Era incredibile come le cose fossero cambiate. Come lui fosse cambiato.

Derek e Caris erano sdraiati sul divano di casa Hale. Era passata circa una settimana da quando gli Alpha erano stati sconfitti e vivere così in tranquillità sembrava a tutti alquanto…strano. La testa di Caris era poggiata sul petto dell’Alpha e teneva gli occhi chiusi mentre questo sovrappensiero le accarezzava i capelli. Più si guardava intorno e più Derek non riusciva a vedere quella casa come se fosse davvero sua. Cosa c’era che lo legava a quel posto a parte i ricordi? Quelli belli, quelli che valesse la pena ricordare sarebbero sempre rimasti nella sua mente. Non gli serviva quella casa per ricordare. Non voleva più essere ancorato al passato. Sua madre e suo padre erano morti nell’incendio. Sua sorella Laura invece era stata uccisa da suo zio Peter. E Peter…si era fatto uccidere da Colbart. Isaac gli aveva riferito le sue ultime parole e Derek aveva capito a cosa si riferisse. Ma non avrebbe mai potuto perdonarlo per aver ucciso Laura. La morte di Peter era stata strana per tutti…così come anche il suo funerale. In realtà non c’era stata nessuna cerimonia ufficiale e si erano limitati a seppellirlo proprio in prossimità della casa. Derek aveva apprezzato sul serio quello che aveva fatto e sapeva che probabilmente suo zio aveva pensato che sacrificarsi fosse la sua forma di redenzione. Ma Derek ancora non aveva pianto per la sua scomparsa, così come nessun altro. Era sicuro che tutti fossero in qualche modo dispiaciuti, ma forse nessuno avrebbe sentito sul serio la sua mancanza. L’Alpha si sentiva in colpa a pensare certe cose, eppure non poteva farci niente. Era dispiaciuto, ma non l’avrebbe mai perdonato.
Come aveva detto voleva solo lasciarsi il passato alle spalle. E il suo futuro…era proprio li accanto a lui.
  • Sei sveglia? – le chiese parlando a voce bassa.
  • Uhm si…più o meno… - biascicò Caris. Derek sorrise.
  • Stavo pensando…che ne dici se facessi ricostruire questa casa? Io, te e il bambino…avremo bisogno di un posto che possa essere chiamato sul serio casa. – Caris si mise lentamente a sedere per poter guardare Derek negli occhi.
  • Sei sicuro? – l’Alpha annuì. Ormai aveva deciso. – E…beh nel frattempo dove vivremo? – a questo non aveva pensato.
  • Non lo so….potremmo… - ma prima che potesse finire la frase, una voce femminile lo interruppe.
  • Direi che siamo capitati nel momento giusto. – era Grace, in compagnia di Isaac. Derek e Caris si misero in piedi guardandoli interrogativamente.
  • Io e Grace eravamo venuti a dirvi che se volete potete utilizzare la mia casa. Noi beh…non ne abbiamo bisogno, quindi…se volete è vostra. Almeno finchè non avrete sistemato questa… - Derek apprezzò davvero l’offerta dei due ragazzi e seguendo l’esempio di Caris che si era precipitata tra le loro braccia, si avvicinò a quello che fino a poco tempo fa era il suo beta lasciandogli una pacca sulla spalla.
  • Grazie… - gli disse semplicemente ed Isaac annuì.

Isaac era sdraiato sul letto di Grace, anzi ormai quel letto era anche suo, intento a leggere “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen. Era uno dei libri preferiti della ragazza e visto che lei non c’era lui si era ripromesso di leggerne il più possibile. Ma per quanto si sforzasse, tutto quel romanticismo non faceva per lui. William accanto al ragazzo dormiva beatamente. Il gatto ormai lo aveva accettato completamente e Isaac poteva permettersi di accarezzarlo ogni volta che ne aveva voglia.
  • Ti manca? – si, ormai parlava anche con il gatto. – Anche a me… - e faceva anche finta che questo gli avesse risposto.
All’improvviso come se gli avesse letto nel pensiero, il telefono iniziò a squillare. Era Grace.
  • Ehi ! – esordì Isaac.
  • Ehi! Come stai? – come era bello poter sentire la sua voce.
  • Alla grande! Io e William ci stiamo dando alla pazza gioia senza di te… - Grace scoppiò a ridere. –No in realtà ci manchi da morire…-  Grace era partita da due settimane e già gli mancava.
  • Anche voi… ma tra qualche giorno sarò di nuovo li… -
  • Si, e poi partirai di nuovo… -
  • Partirò dopo più di un mese, Isaac. E poi…siamo vicini. Circa un’ora di macchina…se dovessi sentire il bisogno di venire da te potrei farlo e in un ora sarai tra le tue braccia. E tu potresti fare lo stesso… -  anche Grace si sentiva tremendamente sola senza Isaac, ma non avrebbe potuto rimanere a Beacon Hills. Anche volendo…lui non gliel’avrebbe mai permesso.
 
Grace si rigirava da ore quella lettera in mano. Non ci poteva credere…l’avevano presa. Aveva ottenuto una borsa di studio per Stanford, in medicina. Si, alla fine aveva deciso di prendere la stessa strada dei suoi genitori, un po’ perché voleva onorarli e un po’ perché in fondo se avesse voluto scrivere libri avrebbe sempre potuto mettercisi quando aveva tempo. Ma c’era anche un’altra cosa. Tutte quelle ricerche sul trovare la cura, il poter fare qualcosa di concreto per qualcuno…le avevano fatto capire che era quello che voleva fare. L’unico prezzo da pagare sarebbe stata la lontananza da Isaac, ma in fondo si trattava solo di un’oretta di macchina. In quel momento il ragazzo non era in casa. Quella notte, Isaac era diventanto un Alpha, uccidendo suo zio…lo zio che aveva ucciso i suoi genitori. E da allora un po’ di cose erano cambiate. Isaac aveva di nuovo dovuto imparare a gestire al meglio i suoi “poteri”e Derek lo aiutava. Ringraziò che nel momento in cui aveva trovato la lettera Isaac  non fosse in casa, così…aveva avuto tutto il tempo per pensarci. Il licantropo aveva deciso che almeno per quell’anno non sarebbe andato in nessuna università. Voleva imparare ad essere un Alpha e aveva bisogno di restare a Beacon Hills. Poi la ragazza sentì la porta di casa aprirsi. Isaac era tornato. Grace si alzò dal divano della sala da pranzo su cui era seduta, con la lettera in mano e gli andò in contro. Isaac si chinò subito a baciarla quando se la ritrovò di fronte. Era strano vivere insieme, ma gli piaceva. Grace era la famiglia, il posto sicuro che non aveva mai avuto.
  • Come sono andati gli allenamenti? – gli chiese la ragazza.
  • Bene…giusto qualche osso rotto. – scherzò Isaac. Gli allenamenti con Derek non erano mai una passeggiata. Osservò però meglio Grace e non potè fare a meno di notare che ci fosse qualcosa che la turbava. – Tutto bene? – le chiese. In risposta la ragazza gli porse la lettera. Isaac l’afferrò titubante e poi iniziò a leggerla. Gli bastò leggere la prima riga per riempirsi di gioia e afferrare Grace per poi sollevarla da terra stringendola in un abbraccio. – Ma è fantastico! Ti hanno presa! – Grace però non sembrava così contenta.
  • Già, così sembra… -
  • Perché non stai facendo salti di gioia? – le chiese allora Isaac, non capendo il comportamento della ragazza.
  • È che…non voglio lasciarti…magari potrei aspettare il prossimo anno così saremo entrambi all’univ… - Isaac però le impedì di continuare a parlare portando un dito davanti alle sue labbra.
  • Tu ci andrai. Sei stata accettata in una delle migliori università americane e non potrei mai perdonarmi se per me…tu sprecassi quest’occasione. Ovviamente mi mancherai e probabilmente mi trasformerò in uno di quei fidanzati appiccicosi che ti chiama ogni cinque secondi ma…voglio che tu vada. Stanford è vicina no? Poteva andarci peggio. – le disse sorridendo. Grace con gli occhi lucidi si fiondò tra le sue braccia.
  • Ti amo. –
  • Ti amo anch’io… -
  • Dovrò partire a settembre per una specie di orientamento…e le vere e proprie lezioni inizieranno a novembre… - continuò la ragazza staccandosi da Isaac.
  • Beh mancano ancora nove mesi…e soprattutto dobbiamo ancora diplomarci!-
 
Stiles era sdraiato nel suo letto e accanto a lui dormiva Lexi. Le spalle nude della ragazza uscivano dal lenzuolo che le copriva il resto del corpo. Stiles era ormai sveglio da ore, ma non si sarebbe mai stancato di guardarla. Osservava la sua schiena alzarsi e abbassarsi per il respiro leggermente pesante, ascoltava il suo cuore battere lentamente, completamente rilassato, e si inebriava del suo buonissimo odore. Essere un licantropo non era affatto male sotto certi aspetti e probabilmente si sarebbe goduto quella nuova natura ancora per un po’. Era incredibile come le cose fossero completamente cambiate. Quella sera era cambiato tutto.  Stiles non avrebbe mai dimenticato il momento in cui aveva riaperto gli occhi e si era ritrovato disteso a terra nella foresta di Beacon Hills, accanto al corpo di Lexi. Per un momento aveva pensato al peggio, ma poi lei si era tirata su a sedere e improvvisamente aveva iniziato a piangere.

Stiles era vivo. Stiles era vivo e adesso era li di fronte a lei che la guardava spaesato. Senze rendersene conto Lexi scoppiò a piangere iniziando a prendere a pugni l’ormai ex umano. Perché se era vivo significava che il morso aveva avuto effetto, no?
  • Sei un idiota, Stiles! Perché sei venuto qui! Stavi per morire! – tra un singhiozzo e l’altro riuscì ad inveirgli contro mentre le lacrime le solcavano il viso e gli occhi le bruciavano. Stiles all’improvviso le afferrò i polsi e Lexi si rese immediatamente conto di come la sua presa fosse incredibilmente più forte. O forse era lei che era più debole? Il suo umano la guardò negli occhi per qualche secondo senza dire niente. Si, anche se adesso era un licantropo…per lei sarebbe sempre stato il suo umano.
  • Aspetta…io ero venuto qui perché tu non mi avevi detto che saresti potuta morire e… - era evidente la confusione nella testa del ragazzo.
  • E poi sei quasi morto perché Seth ti ha perforato il torace con i suoi artigli… - concluse Lexi che finalmente era riuscita a smettere di piangere. Stiles alle sue parole abbassò lo sguardo sul suo petto toccando titubante la macchia di sangue che ormai ricopriva quasi tutta la maglietta.
  • Come…che è successo? -  Lexi abbassò lo sguardo. Come l’avrebbe presa Stiles? Fortunatamente arrivò in suo soccorso Scott, che si era inginocchiato vicino al suo amico. Il licantropo gli posò una mano su una spalla e osservandolo Lexi non potè fare a meno di notare i suoi occhi lucidi.
  • Stiles, abbiamo dovuto farlo. Era l’unico modo per salvarti. Ma potrai sempre usare la cura…- Stiles lo guardò interrogativamente e il suo sguardo iniziò a vagare ad una velocità impressionante su tutti i presenti.
  • Che…che vuol dire? –
  • Che sei un licantropo adesso. – a rispondergli fu Derek…come sempre senza mezze misure che si rimediò un’occhiataccia da parte di Lexi.
  • Sono un licantropo… - quella di Stiles non era una domanda ma era evidente lo stupore nel tono della sua voce. Lexi annuì sorridendogli. Fece per parlare ma venne interrotta da Caris. La licantropa si chinò su di lei abbracciandola.
  • Sapevo che ce l’avresti fatta. – le disse, facendo scappare un sorriso sincero alla ex Delta. La licantropa poi avvolse nelle sue braccia anche Stiles.
  • Grazie. L’hai salvata. – gli sussurrò all’orecchio in modo che Lexi non potesse sentirla. Caris poi si alzò nuovamente in piedi e facendo un cenno a Scott e Derek si allontanò da loro.
  • Vi lasciamo soli. –
Lexi aspettò che fossero abbastanza lontani per fiondarsi di nuovo nelle braccia di Stiles e stringerlo a se. E Stiles in quel momento si rese conto di riuscire a sentire tutto. Sentiva il cuore di lei, sentiva il suo odore, gli sembrava perfino di riuscire a sentire i passi di Scott, Derek e Caris che si allontanavano. Era sul serio un licantropo adesso? Era assurdo. Lui non aveva mai desiderato diventare un licantropo. Almeno…non sul serio. Spesso vedendo come era cambiata la vita di Scott sotto certi aspetti lo aveva invidiato. La forza, il successo con le ragazze…ma poi si era reso conto che non era tutto rasa e fiori. Gli piaceva essere umano, anche se spesso si era sentito inutile, e adesso invece era stato trasformato in un licantropo. Ma a quanto pareva…se non avesse ricevuto il morso, a quest’ora sarebbe morto.
Ricambiò l’abbraccio di Lexi posando la testa sui soi capelli che odaravano di terra e foglie. Rimasero così qualche secondo, ma poi Stiles sentì il bisogno di sapere. Lei era viva ed era li fra le sue braccia, ma aveva bisogno di sentirselo dire da lei.
  • Lexi… - cominciò mentre lentamente scioglieva l’abbraccio per poterla guardare negli occhi. – Tu…sei umana ora? – la ragazza annuì.
  • A quanto pare si… -
  • Perché non mi hai detto che eri una Delta? E perché non mi hai detto che saresti potuta morire? Era per quello che avevi problemi con la trasformazione, vero? – Lexi abbassò lo sguardo. Sapeva che quel momento prima o poi sarebbe arrivato e adesso doveva dirgli tutta la verità.
  • Avevo paura. – ammise.
  • Di non sopravvivere? – le chiese Stiles. Lexi scosse la testa.
  • Avevo paura di quello che provavo per te…e di quello che tu provavi per me. Non mi era mai importato di sopravvivere. Non da semplice umana. Essere un licantropo era l’unica cosa che mi piaceva di me stessa. Senza quello…cosa sarei stata? – Stiles la ascoltava rapito. Finalmente Lexi si stava aprendo con lui e gli stava mostrando il suo lato vulnerabile. Poteva atteggiarsi da dura, ma Stiles aveva sempre saputo che non era ciò che voleva far credere. – Ma poi tu ti sei messo in mezzo e nonostante abbia provato ad allontanarti da me più volte non ci sono riuscita… -
  • Lo so, sono irresistibile…- aggiunse Stiles ridendo.
  • Si lo sei. In un modo non convenzionale…ma lo sei. – anche Lexi si ritrovò a sorridere guardando negli occhi il suo umano. – E alla fine, ho iniziato a capire quante cose avrei perso se non avessi provato a lottare. Te, Caris, il bambino… Ma non ti ho detto niente perché non volevo che ci sperassi troppo. Credevo fosse meglio per te non sapere. Non volevo che ti preoccupassi e non volevo che provassi pena per me… -  Stiles la sorprese non dicendo niente, tuttavia si chinò su di lei baciandola dolcemente. Da quel gesto Lexi capì che l’aveva perdonata e che la capiva.
  • Non devi dirmi nient’altro? – le chiese divertito dopo essersi staccato da lei. Lexi gli sorrise.
  • Ti amo, Stiles Stilinski. –
 
Caris si trovava da sola in quella che almeno temporaneamente era diventata casa sua e di Derek. Isaac era stato davvero gentile a permettergli di vivere li, mentre lui si era trasferito a casa di Grace. Lei e Derek avevano apportato qualche modifica e con il permesso di Isaac avevano trasformato il seminterrato, verso il quale il ragazzo non provava una grande simpatia, in una sorta di palestra per Derek. Quest’ultimo si era recato a quella che ben presto sarebbe diventata la nuova casa Hale, che ormai era quasi terminata. Caris aveva sempre pensato che la casa sarebbe stata pronta per quando il bambino fosse nato, ma evidentemente il destino aveva altri piani.
  • Derek? Dove diamine sei? – la licantropa si affrettò a chiamare l’Alpha.
  • Sto tornando a casa…perché? –
  • Perché il bambino sta nascendo! Datti una mossa, devi portarmi subito in ospedale! –
 
Caris era era entrata in sala parto ormai da diversi minuti e Derek continuava a fare avanti e indietro per il corridoio dell’ospedale. Mano a mano arrivarono tutti i ragazzi, Lexi, Stiles, Scott, Allison, Isaac e Lydia. Erano tutti eccitati e non la smettevano mai di parlare. L’argomento centrale era ovviamente il bambino e Derek pensò che mancasse solo che si mettessero a fare delle vere e proprie scommesse sul sesso e sul nome. Gi, perché non avevano voluto sapere il primo. E in quanto al nome, non avevano deciso neanche quello.
Dere e Caris erano sdraiati sul letto della loro camera. Era sera, ma nessuno dei due sembrava intenzionato a dormire. Se ne stavano in silenzio da un tempo indeterminabile ormai, e fu Caris a romperlo.
  • Derek…stavo pensando a quale nome potremmo dare al bambino… -
  • Hai qualche idea? – le chiese l’Alpha.
  • Beh stavo pensando che…se fosse una femmina potremmo chiamarla Laura o Talia, mentre se fosse un maschio potremmo chiamarlo Peter o Jonathan come tuo padre… - Caris ci aveva riflettuto parecchio e sperava che Derek fosse contento di questa possibilità, eppure la spiazzò.
  • Grazie, ma…no… - Caris si voltò per guardarlo negli occhi, decisamente sorpresa.
  • Perché no? –
  • Ammetto di aver considerato anche io la cosa…ma poi ho fatto lo stesso ragionamento che ho fatto quando ho deciso di ricostruire la casa. Non voglio rimanere ancorato al passato… - Caris gli sorrise dolcemente.
  • Quindi…hai altre idee? – Derek scosse la testa.
  • No. Che ne dici di decidere quando finalmente nascerà e scopriremo se sarà un Hale o una Hale? –
  • Va bene.–
Derek non avrebbe saputo dire quanto tempo fosse passato. Non era mai stato così in ansia in vita sua. Inoltre si stava costringendo a non ascoltare quello che avveniva nella sala parto. Non poteva sopportarlo. Quando poi la porta della stanza si aprì, e Melissa McCall lo raggiunse sorridente, l’alpha sentì il suo cuore fermarsi per un secondo. Tutti i presenti li circondarono, ansiosi di sapere almeno quanto lui il sesso del bambino. Anche se…la maggior parte dei presenti avrebbe comunque potuto origliare.
  • Allora? – le chiese ansioso Derek.
  • Stanno entrambe benissimo… - Derek spalancò gli occhi mentre il cuore iniziava a battergli velocemente.
  • Entrambe? –
  • Si. È una bellissima bambina. Se vuoi puoi entrare… - Derek non se lo fece ripetere due volte e si precipitò nella stanza. Trovò Caris distesa sul lettino con il volto visibilmente stanco, ma incredibilmente felice, che stringeva tra le braccia un piccolo fagotto bianco. Derek rimase qualche secondo fermo sulla soglia. All’improvviso si sentì prendere dal panico. Era nata sua figlia. Adesso era padre. E se non fosse stato capace a farlo? Se sua figlia avesse sofferto per colpa sua? Non voleva che questo accadesse. Lei doveva avere la vita serena che ne lui ne Caris avevano avuto.
  • Derek? – la voce della licantropa richiamò la sua attenzione. – Vieni…è bellissima… - L’alpha si fece coraggio e si avvicinò. Caris aveva ragione. Era bellissima.
  • Hai ragione…è perfetta… - disse mentre si sedeva sul bordo del letto accanto a Caris e le posava un bacio sui capelli.
  • Aspetta di vedere i suoi occhi… - come se l’avesse sentita, la bambina gli aprì e Derek si perse nelle sue iridi verde acqua. – Sono come i tuoi… - aggiunse Caris girandosi verso di lui. Derek le sorrise. Ancora non riusciva a spiegarsi tutte le sensazioni che stava provando in quel momento. –Coraggio, prendila in braccio…- Derek la guardò titubante. E se le avesse fatto male? Lo sguardo di Caris però lo costrinse a cedere. Allungò le mani e afferrò delicatamente quella creatura minuscola, prenendola in braccio. Si ritrovò a sorridere come un’ebete, ma ad interrompere quel momento fu il rumore dello scatto di una macchinetta e un flash accecante. Derek alzò lo sguardo infastidito. Di chi poteva trattarsi se non di Stiles?
  • Scusa, ma dovevo immortalare il momento! – si difese il ragazzo. Tutti erano ormai entrati nella stanza. Soprattutto le ragazze erano smaniose di poter vedere da vicino la piccola, ma la prima ad avvicinarsi fu Lexi, la quale iniziò a parlarle con una voce inaspettatamente dolce. L’ormai umana ragazza, le si avvicinò e iniziò ad accarezzarle il viso delicatamente .
  • Ciao, piccolina. Io sono la tua zietta preferita, Lexi. –
  • Non puoi imporle di essere la sua preferita… - commentò Stiles che nel frattempo si era avvicinato. Lexi gli lanciò un’occhiataccia ma non gli rispose tornando a concentrarsi sulla bambina.
  • Beh, con l’aspetto sembra esserle andata bene…adesso dobbiamo solo sperare che non riprenda il tuo caratteraccio… - Derek alzò lo sguardo su Stiles, ma anche lui non gli disse niente. In fin dei conti neanche l’alpha voleva che sua figlia ereditasse il suo caratteraccio. Fu poi il turno di Isaac ad avvicinarsi e conoscere la bambina. Il licantropo teneva in mano il suo telefono cellulare dal quale all’improvviso arrivò una voce femminile.
  • Che cavolo è? – gli chiese seccata Lexi.
  • È Grace. Mi aveva chiesto di fare la videochiamata per vedere la bambina. – sullo schermo infatti comparve anche il volto della ragazza che si affrettò a salutare tutti i presenti.
  • Derek, Caris, è davvero stupenda! – commentò l’umana. Lexi alzò gli occhi al cielo.
  • È quello che abbiamo già detto tutti… - biascicò tra se e se.
  • Allora, come si chiama? – chiese Grace. Derek e Caris si guardarono spaesati negli occhi. Già, non avevano ancora scelto un nome.
  • Che cosa? Ancora non sapete come chiamarla? – intervenne Stiles. – Io credevo che avreste scelto Laura o…Talia… -
  • No, non vogliamo rimanere ancorati al passato. – gli rispose Caris voltandosi in direzione di Derek e sorridendogli, ricordando quello che lui stesso le aveva detto.
  • Beh sono d’accordo. – disse Isaac. – Credo che a questo punto ci vorrebbe un nome che richiami qualcosa di…positivo… - Derek annuì. Non era una cattiva idea. Ma quale nome? La risposta gli arrivò dalla voce leggermente metallica di Grace.
  • Io ho una proposta. Che ne dite di Evangeline? Deriva dal greco e significa “buona notizia”. – Lexi si ritrovò ancora una volta ad alzare gli occhi al cielo. Ma una volta tanto doveva ammettere che Grace aveva avuto una bella idea.
  • Odio essere d’accordo con te, ma mi piace. E poi…con tutto quello che è successo penso che tutti avremmo bisogno di buone notizie, no? -  Caris si sporse a guardare nuovamente la sua bambina.
  • Evangeline Hale. Mi piace. Tu che ne pensi? -  Derek posò lo sguardo su sua figlia. Grace non avrebbe potuto avere un’idea migliore. Annuì guardando Caris e accarezzando con una mano il volto della bambina. A quel punto fu Lexi ad interrompere il silenzio che si era creato.
  • Beh…allora benvenuta in questo branco di pazzi, Evangeline Hale.-
 
 
Note dell’autore/Ringraziamenti: Ok, non so davvero da dove cominciare. Ancora non mi sembra vero che questa storia sia finita sul serio. Non so a voi ma…a me mancheranno tutti tantissimo. Mi mancherà scrivere i battibecchi di Lexi e Stiles, le scene romantiche tra Isaac e Grace e quelle più dolci e mature tra Derek e Caris. Mi sono affezionata sul serio a tutti questi personaggi e magari prima o poi scriverò sul serio lo spinn off. Spero di non avervi delusi in qualche modo con questo finale. 
 
Ma passiamo ai ringraziamenti. Un ringraziamento speciale lo devo innanzi tutto a Manuel_Hale ; Akane92 e EmmeEnne; si meritano un ringraziamento però anche bowaxel212 ; iloveserietv e lostgirl .
Senza di voi non ce l’avrei fatta <3
Ovviamente un ringraziamento va anche a tutti coloro che hanno inserito la mia ff tra le seguite/preferite/ricordate. Grazie, siete meravigliosi.
Un grazie quindi a chiunque abbia dedicato un po’ del suo tempo a leggere questa storia.
Visto che sono negata a scrivere i ringraziamenti, la finisco qui.
Se volete avere aggiornamenti sulle mie fan fiction potete mettere “mi piace” alla pagina face book che gestisco insieme ad Akane92 https://www.facebook.com/HazelAkaneInTeenWolfWorld .
Questo invece è il link dell’altra ff che ho in corso e che ora che ho terminato questa ricomincerò sicuramante a scrivere http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1913664&i=1 .
Mi mancherete e spero che la mia ff mancherà un po’ anche a voi <3
Hazel :)
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Hazel92