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Autore: pozzanghera    29/11/2013    2 recensioni
Andrea è una ragazza adolescente come tante o forse no. Tutti dicono che lei è strana, non è normale dicono e ogni volta lei sorride, come se ogni volta non si sentisse pugnalata, a volte non c'è niente che faccia più male delle parole. Una ragazza non è solo bella, simpatica, sorridente, una ragazza può sentirsi brutta, sola, indesiderata. Andrea è diversa e non vorrebbe, ma la vita non la si sceglie...
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ho aspettato questa giornata per tutta la vita. Ho immaginato migliaia di volte come sarebbe andata.
Un mazzo di fiori a darmi il buongiorno, una mega festa che avrei ricordato per sempre. Avrei voluto tanti invitati, tanta musica e tanto spumante, balli scatenati e tanto divertimento, io al centro dell’attenzione solo per un giorno… e invece quando è arrivato il momento non ho voluto nulla di tutto questo.
Certo, avrei potuto organizzarla una mega festa ma la gente mi reputa asociale, strana, anormale, che senso avrebbe avuto?
Così non li ho delusi e ho deciso di evitare tutti, solo per un giorno. Se un altro giorno non entro a scuola che male può farmi? Se un giorno me ne sto qui sulla mia scogliera che male faccio?
La verità è che avrei voluto affrontare questo giorno come se fosse stato uno dei tanti, ma lo sanno tutti che oggi è il mio compleanno perché quella maledetta di Elena ieri ha sparso la voce (come se ieri non me ne fossi accorta).
La odio. Perché ci tiene tanto a farmi del male? Perché ci tiene tanto a farmi soffrire? Non lo vede quanto ci sto male? Forse no,lei è come tutti gli altri, vedono solo quello che gli pare...
18 anni eppure boh, non me li sento...ma uno a 18 anni dovrebbe sentirsi adulto o automaticamente diventarlo?
Vorrei solo che qualcuno fosse qui, magari Sara, anche se l’ultima volta abbiamo litigato, forse non ci rivedremo più….non lo so. Non ci riesco a fare l’amore con lei, è tutto così sbagliato...riesco solo a deludere le persone a quanto pare.
Ora vorrei ricevere un regalo. Non uno qualunque ma uno di quelli che non ti aspetti, figuriamoci a immaginarne il contenuto! Ma chi dovrebbe portarmelo?
Sono sola nell’ultimo posto al mondo dove sentirsi allegri. Almeno ho lui, che mi è sempre vicino quando ne ho bisogno, mi dà tutto quello che mi manca. Mi segue sempre, è sempre con me quando ho bisogno di abbracciare qualcuno, riesce sempre a portarmi un sorriso anche quando sono arrabbiata. È il regalo più bello che potessi ricevere dalla vita.

Sospirò, le onde si infrangevano leggere sugli scogli, le piaceva tanto respirare quella brezza, sentire sul viso il sapore del sale. Rimase sulla scogliera tutta la mattina, sola con Robbie a farle compagnia. Scesero parecchie lacrime su quelle guance. Si sentiva sola. Tornò a casa alla solita ora, come se fosse entrata a scuola.
La madre era sulla soglia preoccupatissima, avevano chiamato da scuola la mattina chiedendo se ad Andrea fosse successo qualcosa. Le fece una gran paternale sulle sue responsabilità, sul fatto che fosse cresciuta e su quanto si fosse preoccupata, aveva chiamato tutti gli ospedali e poi i carabinieri, pensava che le fosse successo qualcosa, che l’avessero rapita…
La solita esagerata pensò Andrea mentre mangiava più in fretta che poteva prima di richiudersi in camera. Per tutto il pranzo finse di ascoltare con lo sguardo basso, senza dire una parola, stava male ma a chi avrebbe potuto dirlo? La madre non avrebbe capito, non le chiese neanche perché non era entrata a scuola, era convinta che la figlia fosse stata tutto il giorno in giro con qualcuno a divertirsi invece di adempiere ai propri doveri. E anche quando Andrea lo negò non servì a nulla. Con lei era come combattere contro i mulini a vento.
Se ne tornò in camera e rimase per un po’ sdraiata sul letto, ormai anche le lacrime erano terminate, era senza forze. Quando sentì la madre uscire, sapeva bene che non sarebbe tornata prima delle otto, prese un pacco di mms, la borsa, il guinzaglio e se tornò al mare. Quelle acque salate riuscivano a contenere tutti i suoi pensieri, tutti i suoi segreti. Quella distesa enorme d’acqua era l’unica cosa che la tranquillizzasse, era in perfetta sintonia con quel posto, ci era cresciuta e non lo avrebbe cambiato con nulla al mondo.
Era sulla scogliera da quasi mezz’ora a mangiucchiare il suo snack preferito, con Robbie che sonnecchiava sulla sua gamba quando si sentì chiamare.
“Hey!” rispose salutando il ragazzo moro che la raggiungeva lentamente cercando un equilibrio tra gli scogli.
“Hey….posso farti gli auguri?”
“Perché la gente ama tanto invecchiare?” chiese continuando a guardare il mare.
“Non lo so, dovresti chiederlo a loro....sai, Elena era molto preoccupata per te, ha fatto chiamare casa tua”disse sedendosi sulla roccia accanto a lei.
“Quella stronza mi ha messo seriamente nei guai”
“Abbiamo provato a mandarti dei messaggi, te ne saranno arrivati almeno mille”
“Volevo solo starmene da sola...è chiedere troppo?”
“Cosa c’è che non va? A me puoi dirlo” con una tenerezza infinita prese il suo viso tra le sue mani. La guardava fissa negli occhi, Andrea stava per piangere. Ancora.
Avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza che lo respinse immediatamente con forza.
“Scusami...non volevo” disse lui arrossendo.
“Michele...non è colpa tua...”le tremava la voce e le lacrime iniziarono a scendere “Michele...a me piacciono...a me piacciono le ragazze”
Ecco, lo aveva realizzato, era la prima volta che quelle parole uscivano dalla sua bocca, era la prima volta che lo diceva a qualcuno e non era stato poi così tanto difficile.
“Wow!” non sapeva cosa dire. Il ragazzo l’avvicinò a sé e rimasero per qualche tempo a fissare il mare.

 
  
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