-"Mami dov'è papà?"-chiesi a mia madre mentre piangeva

-"Piccola mia se n'è andato"- disse con voce tremante

-"Non può essere"- dissi mentre una voragine si apriva nel mio petto -"Come hai potuto lasciarlo andare così eh?! Ti odio!"-

-"Tesoro io… io"-

Non volevo ascoltarla. Non mi importava più nulla di niente e nessuno volevo solo piangere. Avevo solo 10 anni, ma capivo già molte cose. Mi resi conto che avrei dovuto vivere senza un padre. Non sapevo come avrei fatto. L'uomo che più amavo al mondo era sparito dalla mia vita. Ed io non avrei mai perdonato a mia madre di averlo lasciato andare. Mai.

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Ripensavo a quel giorno costantemente. Ora, però, non dovevo visto che era il mio compleanno. Ora dovevo solo divertirmi. Volevo farlo per dimenticare ancora. Dimenticare l'Alex insicura ancora. Per dimenticare per un po' mio padre. La mia festa mi stava aspettando. Misi un paio di jeans neri stretti, una maglietta bianca attillata e delle blazer rosse. Feci una riga spessa con la matita nera sulle mie palpebre e misi del rossetto nero. Sistemata i capelli uscì di casa con le cuffie camminando veloce verso la mia festa.

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 Io non sono una di quelle ragazze fru fru. Io sono più un maschiaccio. Tutti nella mia città, Bradford, mi conoscevano come 'la ragazza delle risse'. I ragazzi a scuola non mi si avvicinano quasi mai perché sanno che li potrei picchiare. Sono finita un migliaio di volte in presidenza per risse. Io e miei amici siamo 'la gang di Bradford' e tutti ci stanno lontano, ma abbiamo un discreto potere qui in città. A noi basta sballarci e non ce ne frega di niente e nessuno. Siamo fatti così.

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Musica assordante, corpi accaldati che si muovevano a tempo di musica e un caldo atroce. Il mio mondo, la mia festa. Vidi i miei amici seduti ad un tavolo.

-"Hey Haz. Hey Liam, Hey Lou"- dissi avvicinandomi a loro salutandoli con il pugno

-"18 anni cazzo. Si fa festa!"- urlò Haz e la musica si alzò

Tutti ridemmo mentre mi sedevo. Cominciammo a parlare cercando di far sentire la nostra voce al resto del gruppo.

Ogni anto ci facevamo portare alcuni drink. L'alcool scorreva veloce nel mio corpo. Mi sentivo bene. Dopo poco arrivarono anche le mie amiche. Le uniche due che mi sopportavano diciamo. Kat e Med.

-"Kat! Med!"- urlai vedendole forse già un po' brilla

-"Alex! Avete bevuto senza di noi! Questo non va bene!"- disse Kat salutando gli altri  come avevo fatto io poco prima

-"Alex hai visto chi è venuto?"- mi chiese Med mentre Kat ordinava da bere.

-"No chi?"- dissi girandomi

Sputai la mia bevanda quando misi a fuoco la persona.

-"Che cazzo ci fa quel coglione qui eh?! Spiegatemelo!"- dissi fulminando con lo sguardo i miei amici

-"Che cazzo ne sappiamo noi, ti abbiamo organizzato tutto questo, ma Bradford è un buco e la voce si è sparsa immediatamente!"- disse Lou seguito da Haz e Liam che annuirono alle sue parole.

-"Merda. Adesso lo gonfio de brutto!"- dissi

-"Vai così Alex!"- mi incitò Haz

-"Così si fa!"- disse Liam

-"Vai e gonfialo! Se vuoi ti aiutiamo?"- disse Lou

-"No faccio da sola. Arrivo fra poco"-

Mentre mi avviavo verso il biondo sentivo i miei amici che facevano i cori da stadio e sorrisi soddisfatta.

Appena prima di arrivare dietro il biondo qualcuno mi venne addosso.

-"Cazzo fai?"- dissi girandomi verso la persona misteriosa

-"Scusa. Ah tu devi essere la festeggiata… Auguri!"- disse sorridendo

-"Si va bene ora smamma!"-

Lui mi guardò confuso, ma obbedì. Bene, la mia fama mi aveva preceduto. Non volevo nessuno tra i piedi mentre pestavo il biondino.

Arrivata dietro il mio obbiettivo gli picchiettai sulla spalla e lui si girò. Mi guardò impaurito ed io misi le mani sui fianchi.

-"Horan che cazzo ci fai alla mia festa?!"- dissi irritata

-"Nulla… non sapevo fosse la tua festa"-

-"Eh no non me la bevo"- dissi e lo trascinai fuori dal locale

Gli diedi qualche pugno e una ginocchiata nello stomaco. Lui si accasciò gemendo ed io sfregandomi le mani soddisfatta tornai dentro. Oh finalmente si era tolto dai piedi quel coglione. Mi sentivo bene a picchiarlo. Mi sfogavo.

Mentre salivo le scale per andare nel privè, lo sguardo del ragazzo di prima catturò il mio. I suoi occhi coloro caramello mi fecero entrare in trans. A risvegliarmi ci pensò Med.

-"Oh! Ci sei?!"- disse

-"Emh… cosa?! Ah sì!"-

-"Sistemato il biondino?"-

-"Certamente. Se lo meritava!"-

-"Vero. Dai andiamo gli altri ci aspettano."-

Tornammo dagli altri e presi altri drink. Non riuscivo a smettere di pensare agli occhi di quel ragazzo. Mi sentivo così strana.

 

_ C r O s S _