CAPITOLO 1
Credevo che fosse una giornata come le altre. La sveglia che suona, io che, mezza morta, mi avvio verso il bagno. Mi lavo, faccio colazione, mi vesto, ed esco di casa. Ma mi sbagliavo di grosso. Infatti, appena salii sul pullman mi arrivò un messaggio dalla mia migliore amica: “Malata! Febbre altissima.. scusa, oggi non vengo :( ".
Le risposi che me la sarei cavata e di rinsavirsi presto. Cavoli, menomale che era venerdì. La giornata di scuola fu lunga e pesante, come al solito d'altronde.. avrei voluto tirare in testa il libro alla prof! L'unica mia consolazione era il pensiero degli One Direction.. mi chiedevo dove fossero, e cosa stessero facendo. Finalmente l'ultima campanella arrivò. Quasi corsi mentre prendevo lo zaino dal pavimento e attraversavo l'uscita. Purtroppo però quello che mi aspettava fuori non fu molto rallegrante: il cielo era nerissimo, e pioveva. Solo quando sentii qualcuno spingermi capii che ero ferma in mezzo all'uscita. Andai avanti, ma un ragazzo da dietro mi spinse così forte da far cadere lo zaino.. oh, no! Tutti i miei appunti! Alcuni volarono via prima che li potessi acchiappare, altri finirono nelle pozzanghere, o calpestati dalla massa di studenti che attraversava. Ne salvai ben pochi. Distrutta moralmente e fisicamente (mentre tentavo di salvare i fogli ebbi diverse collusioni con qualche studente) mi sollevai per andare alla fermata. Ormai c'erano pochissime persone. Il cielo si faceva più scuro.. la pioggia cominciò a diventare fortissima, io avevo solo una felpa leggera ed ero senza ombrello. Fradicia e con i vestiti e lo zaino che mi sembrava pesassero tonnellate, corsi dietro al pullman. Ma quello era già partito, continuò ad andare avanti, io correvo, ma ormai era irrangiungibile. Ritornai indietro e lessi il cartello:
sciopero mezzi pubblici dalle 14.30 h alle 20.00 h
Guardai l'orologio: le 14.40. Mi sedetti rassegnata sulla panchina. E adesso? Potevo chiamare un taxi.. non avevo soldi. Intanto era meglio stare al caldo, se no mi sarei presa una polmonite. Vidi un bar di fronte alla strada, e pensai che mi sarei rifugiata lì, finchè non avrei trovato una soluzione. Mi incamminai. Uno strano tipo con il cappuccio nero e una sciarpa che gli copriva il volto mi passò di fianco e mi colpì un spalla. Ma cos'era, la giornata di tutti contro Nicole?! Nella foga dei miei pensieri non guardai la strada. Quando sentii il clacson era troppo tardi. Un paio di luci mi abbagliarono, e sentii solo due braccia che mi spingevano forte in avanti, prima dello schianto.