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Autore: Paddy_Potter    30/11/2013    1 recensioni
In un momento piuttosto nostalgico, ho deciso di scrivere del diciottesimo compleanno di Harry. È il primo dopo la fine della guerra e ho voluto esprimere le sue sensazioni, i suoi pensieri, quello che prova ad essere lì. Harry è felice, ma sente che manca qualcosa...ci penserà il suo migliore amico Ron a tirarlo su di morale:)
La dedico ai migliori amici, quelli che ci sono sempre quando ne hai bisogno.
Spero vi piaccia e, se avete un momentino libero, che ne dite di recensire?:)
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Buon compleanno, Harry

 

 

 

 

31 luglio 1998

 

C'è atmosfera di festa a casa Weasley.

Un grande tavolo è posto in mezzo al giardino, decorato da vivaci striscioni rosso e oro.

Le ragazze aiutano Molly ad apportare gli ultimi ritocchi alle portate: Fleur sistema i primi, Hermione la aiuta con i secondi, mentre Ginny si occupa della torta.

È davvero bellissima Ginny questa sera: i capelli sciolti, tenuti lontano dal viso grazie ad un semplice fermaglio, le incorniciano il volto, facendo risplendere i suoi dolci occhi nocciola. Indossa un vestito verde erba, la stessa tonalità dei prati in primavera, che risalta armoniosamente in contrasto con la vivace chioma rossa.

Sì, è davvero bellissima.

Hermione non è da meno, con il suo abito lilla e, dalla faccia da pesce lesso che ha dipinta in volto, anche Ron deve pensarla più o meno così.

Sorridi involontariamente, contento che sette anni di battibecchi e discussioni si siano conclusi a meraviglia per quei due.

Sposti lo sguardo su Arthur Weasley, che chiacchiera allegramente con i figli: Percy, Bill e Charlie stanno parlando di draghi e folletti e tu non riesci proprio a capire che nesso ci sia tra i due, ma almeno George si sta divertendo un po'.

È da poco che ha ricominciato a sorridere, George.

Prima era solo l'ombra di sé stesso, una tetra figura come svuotata, distrutta dalla perdita del fratello.

È cambiato, George, dopo la morte di Fred: c'è una nuova luce nei suoi occhi.

Prima, nonostante l'arrivo della guerra, tu avevi sempre ammirato l'allegra spensieratezza che brillava tra i gemelli, quella strana sicurezza data dal fatto di essere in due, di essere insieme a fronteggiare tutto. Poi, dopo la morte di Fred, quella scintilla era scomparsa, se n'era andata per sempre.

Per un po' gli occhi di Geroge si erano semplicemente spenti, oscurati quasi per protesta contro quello che era successo.

Adesso, finalmente, sono ritornati a luccicare; non è più la scintilla di prima, ora c'è qualcosa di diverso, di più maturo nei suoi occhi.

È cresciuto, Geroge, dopo la morte di Fred.

Anche tu sei cresciuto: quest'ultimo anno è stato un'immensa sfida per te, come per tutti gli altri, ed è bello adesso trovarsi tutti insieme di nuovo, senza più quella paura, quella gelida morsa ad attanagliare gli animi.

Ma c'è ancora qualcosa, un ultimo pezzo di puzzle, un ultima scheggia di un immenso specchio che non è tornata a posto, che manca all'appello.

E non è difficile indovinare cos'è.

Quella notte, nella Foresta Proibita, eri riuscito a vedere quattro delle persone a cui hai tenuto di più nella tua vita, avevi avuto l'opportunità di vedere, di parlare con i tuoi genitori, con Sirius e Remus, li avevi avuti tutti lì, per una volta.

E tutto ciò che eri riuscito a dire loro, per la meraviglia di sentire la loro presenza e per la tensione della battaglia, erano state solo poche parole, un'infinitesima parte di tutto quello che avresti voluto raccontare.

Ti senti uno stupido per quello, per aver avuto così poco tempo e così poco autocontrollo. Ricordi di essere rimasto come in trance, mentre tutte le parole che fin da bambino avevi sognato di dire a tuo padre e tua madre morivano ancor prima di essere formulate.

In quel momento andava bene, era giusto così, ma ora...senti di aver sprecato la sua opportunità.

E, guardando Arthur che abbraccia George, scompigliandogli i capelli, quella sensazione si fa ancora più forte.

La scena che hai davanti scompare e vedi la stessa festa, ma con persone diverse ad animarla: vedi Remus che chiacchiera tranquillo con Tonks e Arthur, vedi Sirius che ride guardando Molly agitarsi tra i piatti, vedi tua madre che tenta ridacchiando di aiutarla e poi vedi tuo padre, che ti abbraccia e ti scompiglia i capelli come ha appena fatto Arthur con George.

Dura un attimo, poi l'incanto si spezza e tu ripiombi nella realtà, il cuore pesante e una sensazione di freddo nel petto.

Vorresti tanto che quella scena si avverasse, che in realtà non fosse successo nulla di ciò che è avvenuto, che fosse solo un incubo durato diciassette anni che improvvisamente finisce. Vorresti tanto che fosse andata davvero così, ma lo sai per tua esperienza, raramente l'uomo e la sorte la pesano alla stesso modo.

Ti riscuoti dal gelo dei tuoi pensieri quando vedi Ron avvicinarsi e posarti una mano sulla spalla.

“Harry, va tutto bene?”

“S-Sì, tutto ok.” affermi, non troppo convinto.

Il tuo amico si accorge del tremolio nella tua voce e sembra capirne al volo il motivo.

“Non è la famiglia al completo, giusto?” centra in pieno l'argomento.

“No, no, Ron, q-questa è la mia famiglia, voi siete tutto quello che ho...” tenti di scusarti.

“Sì, ma manca qualcuno, qualcuno che non può venire.” ti sorride piano, quasi avesse paura di dirtelo per davvero.

“Si, sì manca qualcuno.” ammetti sconsolato, spostando gli occhi sui presenti.

Manca decisamente qualcuno.

Mancano i tuoi genitori, mancano Sirius, Remus, Tonks, Fred e manca anche Malocchio.

Non vorresti rischiare di rovinargli la serata, ma non puoi tenerti tutto dentro.

“Ron, io so di essere fortunato ad aver trovato voi, ad aver trovato qualcuno disposto ad accogliermi, ma...non posso dimenticare che io avevo anche un'altra famiglia.” sussurri, tenue come la sera che sta calando.

Ti senti un po' più leggero ora che l'hai detto, e speri tanto che il tuo amico ora se ne esca fuori con una delle sue frasi leggere, così semplici e così complesse allo stesso tempo che ti sollevano dall'intrico dei tuoi pensieri.

“Lo so,” comincia Ron “e ti capisco, so che non è facile. Ma io sono qui apposta, per tirarti un po' su di morale. Perchè, vedi Harry, se c'è qualcosa che ho imparato qui a casa e negli ultimi anni ad Hogwarts, è che la fortuna più grande è trovare la felicità nelle piccole cose, nei gesti di ogni giorno. Essere felici come Hagrid quando aiuta un animale ferito nella Foresta, come Hermione quando trova la runa che cerca nel sillabario, come Nenville che riesce a sorridere anche se non gliene va dritta una!” esclama ridendo e facendo ridere anche te.

“Ci sarà sempre un vuoto che né io, né nessun altro potrà colmare,” continua “quella piccola parte a ricordarti che sei stato sfortunato. Ma tu non devi guardare quella parte di te. Tu devi prestare attenzione alla fortuna che hai avuto, a tutte le cose buone che hai fatto, ad ogni persona che hai aiutato, devi godere della fortuna che hai. Altrimenti, che senso ha vivere.” conclude, sorridendo.

Tu lo guardi, letteralmente sbalordito.

Non ti saresti mai aspettato simili perle di saggezza da Ron, è Hermione quella filosofica di solito.

E invece, questa volta, è stato proprio il tuo migliore amico ad illuminarti, a farti vedere l'altro lato della medaglia, e ti rendi conto che ha perfettamente ragione.

Sentirai sempre la mancanza della tua vera famiglia, ma non devi rimanere ancorato al passato, devi andare avanti, spinto dalla forza delle buone azioni che hai computo e che compirai, dalla felicità che ne deriverà. Perchè il tuo futuro è adesso e tu non puoi indugiare.

All'improvviso non senti più quel gelo dentro di te, quella morsa fredda se n'è andata via.

All'improvviso non hai più paura.

L'ha scacciata Ron, con uno di quei suoi sorrisi che rendono tutto più semplice.

Semplice, sì, è la parole giusta.

Ora è tutto più semplice.

“Ron.” hai la forza di dire, un sorriso involontario che si fa spazio sul tuo volto.

“Sono diventato più saggio ultimamente, vero?” ti chiede.

Poi vi guardate e scoppiate a ridere entrambi.

Ridete e ridete, finchè non avete male alla pancia e allora vi appoggiate al tronco della quercia che è appena stata piantata in giardino, respirando profondamente, i sorrisi ancora stampati in volto.

“Sembra assurdo che l'abbia detto io!” esclama lui.

“Mi hai scioccato, Ron.” affermi tu, mentre guardi gli ultimi raggi del sole al tramonto che pennellano lievi l'orizzonte.

“Tutti in tavola, è pronto!!”

La voce di Molly vi richiama, mentre la donna appare accompagnata da una fila di piatti che fluttuano allegri dietro di lei.

La cena è squisita e, tra una chiacchiera e l'altra, non ti sei nemmeno accorto che è arrivato il momento del dolce.

Quest'anno, su suggerimento di Ginny, la torta ha la forma di un Grifone adorno di glassa rossa e oro.

C'è il brindisi, tutti alzano i calici e tu sorridi, felice per davvero.

Felice perchè sei in famiglia, anche se manca qualche persona.

Tutt'un tratto, però, senti qualcosa di caldo nel tuo petto, qualcosa di misterioso, e ti pervade la strana certezza che quelle persone in realtà siano lì con te, che, come ti ha detto Sirius, “quelli che ci amano non ci lasciano mai veramente”.

Non potresti avere più ragione.

“Buon compleanno, Harry!” tutti esclamano, facendo tintinnare i calici.

Tu non l'hai sentito, ma lassù, dove nessun aereo o manico di scopa può volare, un gruppetto di persone vestite di bianco hanno appena levato i bicchieri e tuo padre e tua madre hanno appena sussurrato sorridenti: “Buon compleanno, Harry.”






Angolo autrice

Salve a tutti!!
Sono di nuovo qui, nonostante la valanga di compiti che mi aspetta minacciosa in cartella.
Spero che la storia vi sia piaciuta: era da un po' che volevo aggiornare, ma avevo solo idee natalizie e non mi sembra che ci sia ancora l'atmosfera giusta:)
Così, mentre meditavo davanti alla cioccolata calda, è venuta fuori questa e, sinceramente, anche se al 31 luglio mancano ancora sei mesi, una fic sul compleanno di Harry ci sta sempre!
Per le perle di saggezza di Ron, so che non è una cosa da tutti i giorni, ma, secondo me, la guerra ha cambiato anche lui ed è tranquillamente possibile che sia diventato più profondo.
Non aggiungo altro e ringrazio chiunque sia arrivato fin qui.
Se avete un po' di tempo, vi avviso che le recensioni sono ben'accette!!:)
Anna:)

  
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