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Autore: thatswhatfriendsarefor    30/11/2013    9 recensioni
E se Rick fosse andato negli Hamptons senza Gina?
Una versione alternativa del rapporto fra Castle e Beckett a partire dalla fine della seconda stagione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'E se l'inizio fosse stato diverso?'
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CAPITOLO 8  Shut up




 

Ha capito che la tua vita sessuale va alla grande (oh, eccome se va alla grande!) ma non ha individuato il responsabile.

E’ già qualcosa.

C’è solo un piccolo, insignificante problema: ora cosa ti inventi?

 




Rimani attonita a guardare la dottoressa, indugiando per qualche secondo di troppo. La conosci. Sai che non mollerà la presa tanto facilmente ma stai ancora vivendo in un limbo estatico e per il momento vorresti non coinvolgere nessuno. Cerchi di prendere tempo fissando una delle ferite del corpo steso sul lettino e corrugando la fronte, come se avessi notato qualcosa, ti sposti girando intorno al tavolo autoptico con l’intenzione di evitare lo sguardo indagatore di Lanie.

“Che mi dici di questo sfaldamento della pelle intorno alla ferita?” chiedi poco convinta.

“Ok, hai vinto! Non vuoi parlarne davanti ad un cadavere e, cara, posso anche capirlo” è la risposta che ottieni.

Ti volti a guardare stupita la dottoressa che si affretta ad aggiungere “Kate, hai visto troppi cadaveri per farmi una domanda così stupida. Senti, facciamo una cosa: io adesso ti espongo un rapporto dettagliato dei risultati dell’autopsia poi usciamo e andiamo a mangiarci qualcosa per pranzo, lontano da orecchie indiscrete”.

Ti senti messa all’angolo. Ti ha pure fatto l’occhiolino!

La tua anatomopatologa preferita inizia ad illustrarti nel dettaglio cose che hai già letto nel rapporto allegato alla mail che ti ha mandato un’ora prima di ricevere il suo SMS con cui ti chiedeva di raggiungerla. Cerchi di concentrarti sulle sue parole e di fare domande pertinenti ma la tua testa è completamente altrove.

Non sei ancora riuscita a parlare con Castle perché sei in giro dall’alba e per ora vi siete scambiati solo un paio di messaggi. Ti eri illusa di ritagliarti dieci minuti durante la pausa pranzo per telefonargli e sentire la sua voce. Ma il ciclone Lanie ha spazzato ogni possibilità.

“Ok, questo è tutto Kate. Dove andiamo?” ti chiede.

“Lanie, non ho tempo di mangiare fuori, lo sai che le prime ore dopo un omicidio sono le più delicate e importanti per la raccolta degli indizi e delle prove. Devo andare, ci sentiamo in un altro momento.”

Ti giri e t’incammini verso la porta dell’obitorio, quando ti senti afferrare per un braccio.

“Va bene. Lo so, ma siediti. Ti ruberò poco tempo” e ha la sfacciataggine di ammiccare come a voler insinuare non si sa cosa. Ti trascina verso il suo ufficio e ti fa cenno di sederti.

“Lanie, ma si può sapere che ti prende?” Sei allo stesso tempo scocciata e divertita del suo comportamento.

“Allora chi è?” ti chiede.

Sospiri.

Non ne uscirai viva.

“Chi è chi?” rispondi con un giro di parole.

“Tesoro, non fare la vaga con me. Castle è partito la settimana scorsa e tu avevi un’espressione in viso che era tutto un programma. Poco tempo prima hai lasciato Demming. Il Capitano Montgomery ti concede un weekend lungo e tu torni al lavoro… diversa.”

“Ma diversa come? E’ ridicolo, Lanie. Mi sono solo riposata!” provi a ribattere, “Mi sa tanto che you’ve been inhaling too many autopsy fluids.”

“Non mentire con me. Ti conosco Kate, I know that glow. É quello che hai quando esci con qualcuno, e quando dico esci…” si interrompe facendo un gesto di apertura con entrambe le mani, come a sottolineare una cosa ovvia. “E non mentire. Ho mai fallito?” ti chiede piccata.

Sei alla resa. Ti ha messa di nuovo all’angolo. Ogni tentativo di fuga è miseramente fallito.

Lanie 1 – Kate 0.

Colpita e affondata.

“No, non hai mai sbagliato”. Sospiri. Pensi alle parole di Castle e al fatto di voler tenere per sé quello che è successo tra di voi. Approvi in pieno quanto ti ha detto. Anche tu non hai voglia di condividerlo con nessuno. E’ troppo presto. Non sai ancora cosa succederà ma quello che è accaduto tra di voi in questi giorni è così speciale che ti sembra di sminuirlo di importanza raccontandolo come se fosse un incontro qualunque.

Alzi lo sguardo e incroci quello di Lanie che pazientemente sta aspettando che tu prenda coraggio.

“Sono partita per il weekend e ho passato tre giorni uno più bello dell’altro. Ecco perché sono abbronzata, sono solo stata all’aria aperta. Tutto qui.” Provi a fare una faccia tranquilla e serena.

“Tutto qui?”

“Sì”

“Chi è?” non molla.

Tanto lo sapevi.

Lo trovi anche irritante questo interrogatorio ma sai che Lanie ti vuole bene e che si preoccupa per te.

“Che importanza ha? Ti ho detto che hai ragione, ho fatto sesso. Del gran bel sesso, aggiungo. Ma non so niente di più, io stessa. Non so se è tutto finito qui” una stretta allo stomaco ti blocca il respiro mentre parli ma cerchi di continuare senza farti notare “non so se ci rivedremo.”

“Kate Beckett, tu non sei il tipo di donna che ti rimorchi il primo che capita in un bar e ci passi addirittura tre giorni insieme, non dopo che hai scaricato quel pezzo d’uomo di Demming”. Ti stupisci. Non sai dove vuole arrivare.

“In che senso?”

“Se tu fossi stata in cerca solo di sesso perché lasciare Demming?”

“E’ complicato…”

“Non ti azzardare ad usare quella parola con me! Non ci provare”. Ti ritrovi un dito indice rivolto contro come un’accusa pesantissima.

Sorridi. Non ti ricordi neanche più quanto spesso Lanie ti abbia detto questa frase ogni volta che ti trinceravi dietro quel termine. 

Alzi gli occhi e la fissi intensamente. Negli anni, con la vita infernale che conduci, Lanie è l’unica con cui tu abbia parlato e che ti conosca un po’ più degli altri dietro la tua corazza da tosta che hai iniziato ad indossare tanti anni fa. Lei aspetta pazientemente facendoti solo un cenno come a sottolineare che di lei ti puoi fidare. Come se tu non lo sapessi già.

Chini la testa e ti guardi le mani intrecciate che si tormentano da quando è iniziato quel discorso. Alzi gli occhi, la fissi e ti rendi conto che è inevitabile. Non mollerà.

“HopresolamotoeraggiuntoCastlenegliHamptons” lo dici tutto d’un fiato. Hai parlato così velocemente che dubiti che Lanie ci abbia capito qualcosa. Speravi forse che non scandire la parole ti avrebbe aiutato ad uscire da quel vicolo cieco?

“Hai passato tre giorni con Castle e il tuo stato di cammino-a-tre-metri-da-terra-perché-ho-passato-una-tre-giorni-fantastica dipende da lui?” chiede con gli occhi spalancati dallo stupore.

Forse questa volta l’hai sorpresa sul serio.

Accenni lentamente di sì con il capo.

Ti spiace per Castle: ti sembra di averlo tradito confidandoti con Lanie.

“Ok. Aspetta…” si alza, prende due bicchieri di carta e una bottiglia di acqua e, dopo essersi riaccomodata, beve tutto d’un fiato il contenuto del suo.  

“Accidenti, qui ci vorrebbe qualcosa di decisamente più forte” sospira guardando con una smorfia la bottiglia che ha ancora in mano. Poi scrolla la testa come a voler metabolizzare quanto ha sentito e prosegue “Wow, Kate. Castle! E quando hai deciso?”

“Giovedì sera, tornando a casa mi sono sentita sola, ho tolto la giacca e ho trovato l’indirizzo che Castle mi aveva lasciato. Ci ho pensato tutta la notte e venerdì mattina sono partita”.

“Sei andata con l’intenzione di dirgli finalmente che sei pazza di lui?” ti domanda.

“No, perché volevo passare del tempo con lui, da amici, vedere la sua tenuta degli Hamptons di cui ci ha tanto parlato. E basta!”

“E basta? Kate, sarai arrivata con la tua tuta di pelle nera aderente e dici: e basta?”

Sorridi. Una volta ti sei portata Lanie in moto e lei è rimasta molto colpita dal tuo abbigliamento aggressivo.

“No, sono riuscita a cambiarmi prima che mi vedesse”.

“Meno male. Castle ha una certa età e questi shock fanno male alla salute!” ti dice ammiccando.

“Però il coccolone l’ho avuto io. Quando è arrivato era in costume. Non me lo aspettavo, sono rimasta … ecco… come dire? Piacevolmente colpita”. E fai un cenno col capo roteando gli occhi a sottolineare quanto detto.

“Meno male che non ti ha visto con la tuta Kate, sarebbe stramazzato al suolo”.

Ridi. Non puoi fare a meno di non pensare a quando domenica ti sei preparata e vestita per partire. L’espressione di Castle che ti osservava mentre indossavi la tuta da motociclista era così buffa che non hai resistito e gli hai scattato una foto con il cellulare.

“Perché ridi?” ti chiede Lanie.

“Niente”.

“Be’ continua. Cosa è successo?” incalza.

“Abbiamo passeggiato tutto il giorno negli Hamptons, abbiamo cucinato la sera insieme a casa sua e abbiamo parlato, parlato, parlato. E’ venuto tutto naturale, stavo bene e non pensavo ad altro”.

“E poi?”

“Poi la notte mi sono svegliata di colpo, ho fatto un sogno erotico e indovina chi erano i protagonisti?” la guardi alzando un sopracciglio e continui noncurante dell’espressione divertita della tua amica. “Poi, pochi minuti dopo, Castle bussa alla mia porta…”

“Davvero? Non ci credo!“

“Sì, è stato stranissimo” ti allisci una piega della giacca e la sistemi ripassandoci più volte le dita “sembrava che il sogno fosse premonitore.”

“E lo è stato?”

“No!” rispondi in modo perentorio.

“Oh andiamo Kate, quanto la vuoi tirare lunga. Cosa è successo?”

“Cosa vuoi che sia successo, Lanie? Ci siamo avvicinati e il giorno dopo è successo! Non c’è altro da dire!” ritieni che hai raccontato a sufficienza e che si possa accontentare.

“I particolari, Kate. Com’è?” ti chiede sfacciata come al solito.

There are NO details, Lanie. Non aggiungerò altro, tranne che sono stata bene.”

Sei felice di averla troncata così. Non vuoi condividere con Lanie o con altri quello che c’è stato tra voi due. Di questo sei assolutamente sicura.

“Andiamo Kate, non è la prima volta che parliamo di uomini”.

“Lanie, non otterrai altro. Devo tornare al distretto ora”. Ti alzi e con un’occhiata delle tue fai capire che non ci saranno repliche possibili.

La dottoressa ti accompagna alla porta.

“Ti rendi conto di quello che ti sta succedendo vero?”

“Ma di che parli Lanie?”

Because I see it! You may not but I do!

Scuoti la testa.

Questa l’hai già sentita!

Ti allontani di corsa spingendo le porte dell’obitorio e non resisti a risponderle a tono come hai già fatto tempo fa: “Shut uuuuup!!

 

Angolino delle autrici

Castle non c’è fisicamente ma la sua presenza riecheggia nelle parole e nei pensieri di Kate. Lanie capisce subito che la sua amica ha passato un week-end speciale e con qualche insistenza riesce a scoprire anche con chi. Del resto, come poteva solo pensare di sfuggire al suo interrogatorio?

E Rick? Quando lo rivedremo? Cos’altro capiterà ai nostri Caskett? Beckett ha un caso da risolvere e Castle un romanzo da finire.

Pazientate fino a mercoledì e lo saprete!

Debora e Monica

 

 

  
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