CAPITOLO
8
Shut up
Ha
capito che la tua vita sessuale va alla grande
(oh, eccome se va alla grande!) ma non ha individuato il responsabile.
E’
già qualcosa.
C’è
solo un piccolo, insignificante problema: ora
cosa ti inventi?
Rimani
attonita a guardare la dottoressa, indugiando per qualche secondo
di troppo. La conosci. Sai che non mollerà la presa tanto
facilmente ma stai ancora
vivendo in un limbo estatico e per il momento vorresti non coinvolgere
nessuno.
Cerchi di prendere tempo fissando una delle ferite del corpo steso sul lettino e corrugando la
fronte, come se avessi notato
qualcosa, ti sposti girando intorno al tavolo autoptico con
l’intenzione di
evitare lo sguardo indagatore di Lanie.
“Che
mi dici di questo
sfaldamento della
pelle intorno alla ferita?” chiedi poco convinta.
“Ok,
hai vinto! Non vuoi parlarne davanti ad un cadavere e, cara, posso
anche capirlo” è la risposta che ottieni.
Ti
volti a guardare
stupita la dottoressa
che si affretta ad aggiungere “Kate, hai visto troppi
cadaveri per farmi una
domanda così stupida. Senti, facciamo una
cosa: io adesso ti espongo un
rapporto
dettagliato dei risultati dell’autopsia poi usciamo e andiamo
a mangiarci
qualcosa per pranzo, lontano da orecchie indiscrete”.
Ti
senti messa all’angolo. Ti ha pure fatto
l’occhiolino!
La
tua anatomopatologa preferita inizia ad illustrarti nel dettaglio
cose che hai già letto nel rapporto allegato alla mail che
ti ha mandato un’ora
prima di ricevere il
suo SMS con cui ti chiedeva
di raggiungerla. Cerchi di concentrarti sulle sue parole e di fare
domande
pertinenti ma la tua testa è completamente altrove.
Non
sei ancora riuscita a parlare con Castle perché sei in giro
dall’alba e per ora vi siete scambiati solo un paio di
messaggi. Ti eri illusa
di ritagliarti dieci minuti durante la pausa pranzo per telefonargli e
sentire
la sua voce. Ma il ciclone Lanie ha spazzato ogni
possibilità.
“Ok,
questo è tutto Kate. Dove andiamo?” ti chiede.
“Lanie,
non ho tempo di mangiare fuori, lo sai che le prime ore dopo un
omicidio sono le più delicate e importanti per la raccolta
degli indizi e delle
prove. Devo andare, ci
sentiamo in un altro
momento.”
Ti
giri e t’incammini verso la porta dell’obitorio,
quando ti senti
afferrare per un braccio.
“Va
bene. Lo so, ma siediti. Ti ruberò poco tempo” e
ha la
sfacciataggine di ammiccare come a voler insinuare non si sa cosa. Ti
trascina
verso il suo ufficio e ti fa cenno di sederti.
“Lanie,
ma si può sapere che ti prende?” Sei allo stesso
tempo scocciata
e divertita del suo comportamento.
“Allora
chi è?” ti chiede.
Sospiri.
Non
ne uscirai viva.
“Chi
è chi?” rispondi con un giro di parole.
“Tesoro,
non fare la vaga con me. Castle è partito la settimana
scorsa e
tu avevi un’espressione in viso che era tutto un programma.
Poco tempo prima
hai lasciato Demming. Il Capitano Montgomery ti concede un weekend
lungo e tu
torni al lavoro… diversa.”
“Ma
diversa come? E’ ridicolo, Lanie. Mi sono solo
riposata!” provi a
ribattere, “Mi sa tanto che you’ve
been
inhaling too many autopsy fluids.”
“Non
mentire con me. Ti conosco Kate,
I know that glow. É quello che hai quando esci con qualcuno, e quando dico
esci…” si interrompe facendo un
gesto di apertura con entrambe le mani, come a sottolineare una cosa
ovvia. “E
non mentire. Ho mai fallito?” ti chiede piccata.
Sei
alla resa. Ti ha messa di nuovo all’angolo. Ogni tentativo di
fuga è
miseramente fallito.
Lanie
1 – Kate 0.
Colpita
e affondata.
“No,
non hai mai sbagliato”. Sospiri. Pensi alle parole di Castle
e al
fatto di voler tenere per sé quello che è
successo tra di voi. Approvi in pieno
quanto ti ha detto. Anche tu non hai voglia di condividerlo con
nessuno. E’
troppo presto. Non sai ancora cosa succederà ma quello che
è accaduto tra di
voi in questi giorni è così speciale che ti
sembra di sminuirlo di importanza
raccontandolo come se fosse un incontro qualunque.
Alzi
lo sguardo e incroci quello di Lanie che pazientemente sta aspettando
che tu prenda coraggio.
“Sono
partita per il weekend e ho passato tre giorni uno più bello
dell’altro. Ecco perché sono abbronzata, sono solo
stata all’aria aperta. Tutto
qui.” Provi a fare una faccia tranquilla e serena.
“Tutto
qui?”
“Sì”
“Chi
è?” non molla.
Tanto
lo sapevi.
Lo
trovi anche irritante questo interrogatorio ma sai che Lanie ti vuole
bene e che si preoccupa per te.
“Che
importanza ha? Ti ho detto che hai ragione, ho fatto sesso. Del
gran bel sesso, aggiungo. Ma non so niente di più, io
stessa. Non so se è tutto
finito qui” una stretta allo stomaco ti blocca il respiro
mentre parli ma
cerchi di continuare senza farti notare “non so se ci
rivedremo.”
“Kate
Beckett, tu non sei il tipo di donna che ti rimorchi il primo che
capita in un bar e ci passi addirittura tre giorni insieme, non dopo
che hai
scaricato quel pezzo d’uomo di Demming”. Ti
stupisci. Non sai dove vuole
arrivare.
“In
che senso?”
“Se
tu fossi stata in cerca solo di sesso perché lasciare
Demming?”
“E’
complicato…”
“Non
ti azzardare ad usare quella parola con me! Non ci provare”.
Ti
ritrovi un dito indice rivolto contro come un’accusa
pesantissima.
Sorridi.
Non ti ricordi neanche più quanto spesso Lanie ti abbia
detto
questa frase ogni volta che ti trinceravi dietro quel termine.
Alzi
gli occhi e la fissi intensamente. Negli anni, con la vita
infernale che conduci, Lanie è l’unica con cui tu
abbia parlato e che ti
conosca un po’ più degli altri dietro la tua
corazza da tosta che hai iniziato
ad indossare tanti anni fa. Lei aspetta pazientemente facendoti solo un
cenno
come a sottolineare che di lei ti puoi fidare. Come se tu non lo
sapessi già.
Chini
la testa e ti guardi le mani intrecciate che si tormentano da
quando è iniziato quel discorso. Alzi gli occhi, la
fissi e ti rendi conto che è inevitabile. Non
mollerà.
“HopresolamotoeraggiuntoCastlenegliHamptons”
lo dici tutto d’un fiato. Hai
parlato così velocemente che dubiti che Lanie ci abbia
capito qualcosa. Speravi
forse che non scandire la parole ti avrebbe aiutato ad uscire da quel
vicolo
cieco?
“Hai
passato tre giorni con Castle e il tuo stato di cammino-a-tre-metri-da-terra-perché-ho-passato-una-tre-giorni-fantastica
dipende da lui?” chiede con gli occhi spalancati
dallo stupore.
Forse
questa volta l’hai sorpresa sul serio.
Accenni
lentamente di sì con il capo.
Ti
spiace per Castle: ti sembra di averlo tradito confidandoti con
Lanie.
“Ok.
Aspetta…” si alza, prende due bicchieri di carta e
una bottiglia di
acqua e, dopo essersi riaccomodata, beve tutto d’un fiato il
contenuto del suo.
“Accidenti,
qui ci vorrebbe qualcosa di decisamente più forte”
sospira
guardando con una smorfia la bottiglia che ha ancora in mano. Poi
scrolla la
testa come a voler metabolizzare quanto ha sentito e prosegue
“Wow, Kate.
Castle! E quando hai deciso?”
“Giovedì
sera, tornando a casa mi sono sentita sola, ho tolto la giacca
e ho trovato l’indirizzo che Castle mi aveva lasciato. Ci ho
pensato tutta la
notte e venerdì mattina sono partita”.
“Sei
andata con l’intenzione di dirgli finalmente che sei pazza di
lui?”
ti domanda.
“No,
perché volevo passare del tempo con lui, da amici, vedere la
sua
tenuta degli Hamptons di cui ci ha tanto parlato. E basta!”
“E
basta? Kate, sarai arrivata con la tua tuta di pelle nera aderente e
dici: e basta?”
Sorridi.
Una volta ti sei portata Lanie in moto e lei è rimasta molto
colpita dal tuo abbigliamento aggressivo.
“No,
sono riuscita a cambiarmi prima che mi vedesse”.
“Meno
male. Castle ha una certa età e questi shock fanno male alla
salute!” ti dice ammiccando.
“Però
il coccolone l’ho avuto io. Quando è arrivato era
in costume. Non
me lo aspettavo, sono rimasta … ecco… come dire?
Piacevolmente colpita”. E fai
un cenno col capo roteando gli occhi a sottolineare quanto detto.
“Meno
male che non ti ha visto con la tuta Kate, sarebbe stramazzato al
suolo”.
Ridi.
Non puoi fare a meno di non pensare a quando domenica ti sei
preparata e vestita per partire. L’espressione di Castle che
ti osservava
mentre indossavi la tuta da motociclista era così buffa
che non hai resistito e gli hai scattato una foto con il
cellulare.
“Perché
ridi?” ti chiede Lanie.
“Niente”.
“Be’
continua. Cosa è successo?” incalza.
“Abbiamo
passeggiato tutto il giorno
negli Hamptons, abbiamo cucinato la sera insieme a casa sua e abbiamo
parlato,
parlato, parlato. E’ venuto tutto naturale, stavo bene e non
pensavo ad altro”.
“E
poi?”
“Poi
la notte mi sono svegliata di colpo, ho fatto un sogno erotico e
indovina chi erano i protagonisti?” la guardi alzando un
sopracciglio e
continui noncurante dell’espressione divertita della tua
amica. “Poi, pochi
minuti dopo, Castle bussa alla mia porta…”
“Davvero?
Non ci credo!“
“Sì,
è stato stranissimo” ti allisci una piega della
giacca e la sistemi
ripassandoci più volte le dita “sembrava che il
sogno fosse premonitore.”
“E
lo è stato?”
“No!”
rispondi in modo perentorio.
“Oh
andiamo Kate, quanto la vuoi tirare lunga. Cosa è
successo?”
“Cosa
vuoi che sia successo, Lanie? Ci siamo avvicinati e il giorno dopo
è successo! Non c’è altro da
dire!” ritieni che hai raccontato a sufficienza e
che si possa accontentare.
“I
particolari, Kate. Com’è?” ti chiede
sfacciata come al solito.
“There are
NO details, Lanie. Non
aggiungerò altro, tranne che sono stata bene.”
Sei
felice di averla troncata così. Non vuoi condividere con
Lanie o con
altri quello che c’è stato tra voi due. Di questo
sei assolutamente sicura.
“Andiamo
Kate, non
è la prima volta che
parliamo di uomini”.
“Lanie, non otterrai altro. Devo
tornare
al distretto ora”. Ti alzi e con un’occhiata delle
tue fai capire che non ci
saranno repliche possibili.
La
dottoressa ti accompagna alla porta.
“Ti
rendi conto di quello che ti sta succedendo vero?”
“Ma
di che parli Lanie?”
“Because I
see it! You may not but I do!”
Scuoti
la testa.
Questa
l’hai già sentita!
Ti
allontani di corsa spingendo le porte dell’obitorio e non
resisti a
risponderle a tono come hai già fatto tempo fa: “Shut uuuuup!!”
Angolino
delle autrici
Castle
non c’è fisicamente ma la sua presenza
riecheggia nelle parole e nei pensieri di Kate. Lanie capisce subito
che la sua
amica ha passato un week-end speciale e con qualche insistenza riesce a
scoprire anche con chi. Del resto, come poteva solo pensare di sfuggire
al suo
interrogatorio?
E
Rick? Quando lo rivedremo? Cos’altro capiterà ai
nostri Caskett? Beckett ha un caso da risolvere e Castle un romanzo da
finire.
Pazientate
fino a mercoledì e lo saprete!
Debora
e Monica