"Il cappuccio abbassato permetteva di osservare il suo viso scarno. Era più pallido del solito,quasi cadaverico,qualsiasi colore scomparso dal suo volto. Le iridi erano due pozze nere,infinite e buie come l’inferno,contornati da profonde occhiaie scure che li rendevano incavati e simili agli sguardi di bambole rotte,fissi davanti a sé,a incrociare gli occhi verdi dell’altro.
La mano che stringeva con spasmodica apprensione la bacchetta,era simile a quella degli inferi che il moro aveva incontrato mesi addietro. L’intero corpo era fasciato da una lunga veste nera che metteva in risalto ancora di più il suo pallore spettrale.
I capelli ricadevano scomposti sulle spalle,lisci e unti,appiccicati alla testa come fossero incollati.
Quando parlò di nuovo la sua voce apparì simile a quella di un serpente,un lungo sibilo,gelido e maligno,come la persona a cui apparteneva."
Ambientata dopo il sesto libro.Leggete e commentate