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Autore: darkroxas92    30/11/2013    4 recensioni
“La storia che sto per raccontarvi è il motivo della nostra più grande vergogna… Il motivo per cui abbiamo scelto l’esilio dagli umani… La storia di Ash Ketchum, l’eroe dei Pokémon e degli umani.”
E se alla fine dello scontro tra Mew e Mewtwo Ash non fosse tornato in vita? E se questo fosse stato l’inizio di una nuova epoca, sia per gli umani che per i Pokémon? Un’epoca dove le due specie vivono in due mondi diversi.
Crossover tra la prima serie animata e la serie di videogiochi Mystery Dungeon.
Genere: Avventura, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, Nuovo personaggio, Pikachu, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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02*Si guarda in giro* Ehm... Sal- *evita 721 attacchi di vario tipo che minacciano di colpirlo*
Glom... lo so, lo so... sono in "leggero" ritardo... ma l'importante è che finalmente ci sono, no? XD
Perciò direi di non farvi aspettare troppo, quindi ringrazio Liberty89 per avermi betato il capitolo e passo alla recensioni! (che avviso, le prossime avranno la risposta diretta tramite il forum di efp)

@ Liberty89: Lib-sensei! Sono contento che l'inizio di questa storia, e che l'idea di base sia stata di tuo gradimento (chi non lo ha pensato che Ash doveva restarci secco? XD).
Beh, chi meglio di Meowth poteva raccontare la storia? XD
E sono contento che con questa storia sono migliorato un po' XD. Prima o poi riuscirò a scrivere qualcosa di fantastico che stupirà tutti ù.ù (XD).
Uhm... terrò conto della tua antipatia a pelle per Zencho XD, come del fatto che invece Satoshi ha la tua approvazione XD (e comunque è vero, il primo Pikachu non lo batte nessuno XD)
@ ganduil: Devo dirlo, nemmeno io ho visto più di tanto di Pokemon, a parte la prima metà della prima serie e i primi... otto film? Non ricordo bene XD. In compenso ho giocato a quasi tutti i giochi XD (tranne X e Y... quelli ho ancora qualche difficoltà finanziaria XD).
Beh, almeno il background dovevo renderlo chiaro, visto comunque che anche se la storia sarà breve qualche caos lo inserirò XD.
E Squirtle è anche lui un mito. Dopotutto faceva parte del team originale XD
@ hinata 92: Ormai dovresti saperlo: sono in grado di collegare qualsiasi cosa e so dare un senso alle cose più impossibili (tranne come facciano alcuni gruppi ad avere tanti fan... ma quello è un mistero per tutti XD).
Mi fa piacere che lo "stile pokemon" sia piaciuto XD. Anche se devo dire che a Persian proprio non ci avevo pensato... fa così poco nella serie oltre a far morire d'invidia Meowth XD.
Per Williams... vedrai, e spero che non rimarrai delusa ù.ù
E sì, il Team Rocket ha lasciato il segno... anche se non al punto da fargli ripetere il loro motto XD
@ Nyxenhaal89: Non me l'aspettavo ma è un piacere, tranquillo ù.ù
Direi che hai più o meno la mia stessa esperienza per questa storia, perciò non preoccuparti XD.
Per Ash... su, non dirmi che non faresti il tifo per far sì che smetta di tormentarci con il fatto che nonostante la sua esperienza faccia ancora fatica a battere un allenatore principiante XD
Già... una storia con soli Pokemon che parlano solo con i loro versi sarebbe stata abbastanza... strana XD
Per la trama.. beh, spero che questo secondo capitolo ti incuriosisca un po' XD
@ Jack_Skeletron_4ever: Ciao! Sono contento che la storia ti abbia incuriosito, e anch'io sono dell'idea che far uscire Misty dalla serie non sia stata una buona idea XD.
Beh, credo che quei quattro siano i Pokemon più famosi di sempre, proprio per il fatto che erano i primi di Ash. Anche se non è detto che non ne rivedremo altri ù.ù
Deduco che tu abbia capito i vari riferimenti che ho lasciato XD. Per Ash e Misty... chissà, solo il tempo (di scrivere/trovare ispirazione XD) ce lo dirà XD

Bene, e detto ciò... buona lettura a tutti!

Capitolo 02: Celebi e Sachi
“I-Il T-T-Team K-Ketchum?!?!” ripeté un Quilava, arretrando vistosamente. “Siamo finiti!”
“Calmatevi!” ordinò Typhlosion, cercando di riacquistare il controllo. “Sapete bene che quei Pokémon sono scomparsi nel nulla dieci anni fa! Devono essere degli impostori!”
“Tsk! Vedo che le cose non cambiano con gli anni.” Intervenne Charizard, guardando i Pokémon di fronte a loro. “E dire che ci siamo pure presi la briga di avvertirli. Ve lo dico sempre: prima attaccare e poi parlare!”
“Non agiamo così, e lo sai.” Replicò Bulbasaur, per poi voltarsi verso i due Pokémon più giovani. “Tutto bene voi due?”
“S-Sì… tranne che sto per avere un infarto…” Rispose Zencho, incredulo per ciò che stava vedendo.
“Visto, te lo avevo detto io!” esclamò invece Satoshi, per poi spostare lo sguardo sul Pikachu con il cappello, che restò impassibile a osservare gli avversari.
“C-Capo… Sono davvero loro… Quello è il berretto dell’eroe…” pigolò un Cindaquil, indicando con la zampa l’oggetto.
“Bene! Questo significa che abbiamo l’opportunità di diventare anche noi una leggenda! Sconfiggiamoli e saremo più famosi di loro!” gridò Typhlosion, per poi partire alla carica contro Pikachu.
Il Pokémon topo tuttavia accennò giusto un ghigno, per poi scomparire in una scia gialla.
“Cosa?!” esclamò il Pokémon di fuoco, pochi istanti prima di ritrovarsi Chu di fronte, con la coda illuminata e alzata, con cui lo colpì in pieno.
Con sorpresa generale, escluso il Team Ketchum, Typhlosion si ritrovò a volare indietro, andando a sbattere rovinosamente a terra per diversi metri.
“Allora, voi che cosa volete fare? Prendete il vostro capo e ve ne andate o restate qui ad affrontarci?” chiese Pikachu, atterrando dolcemente e sistemandosi il cappello.
Un Quilava digrignò le zanne, per poi tirare fuori dal nulla una sfera nera.
“Per questa volta avete vinto voi. Ma ci rivedremo!” dichiarò, per poi lanciare a terra la sfera, scomparendo in una scia di luce assieme ai compagni.
“Strano. Nessuno si ferma oltre il primo attacco… Siamo così spaventosi?” rifletté Squirtle, chinando la testa di lato, facendo sospirare i compagni.
“Quando ti deciderai a crescere?” borbottò Bulbasaur, per poi girarsi assieme agli amici verso Satoshi e Zencho, i quali restarono in silenzio.
“Voi due… avete idea di ciò che avete rischiato?” domandò Pikachu, avvicinandosi. “Prendere una missione alla leggera, senza verificare la veridicità del committente, può rivelarsi fatale. Dovete ringraziare l’incontro con Saur, altrimenti a quest’ora sareste in grossi guai.”
“I-Io… e-ecco… non credevo che… che qualcuno potesse… potesse mettere su una finta m-missione…” cercò di scusarsi il Riolu, tremando sia per la paura sia per l’emozione.
“Inoltre, strappare la lettera della missione dalla bacheca è un comportamento da immaturi. Se non foste tornati, nessuno avrebbe saputo dove trovarvi.”
“Zencho voleva solo essere utile!” intervenne Satoshi in difesa dell’amico. “Di recente le nostre missioni non ci fruttavano troppo, così non appena ha visto la ricompensa voleva essere sicuro che fossimo gli unici a saperlo. L’ho rimproverato anch’io per questo, e credo che lo spavento che ci siamo presi sia sufficiente come punizione. Per piacere, non fateci nulla!”
I quattro Pokémon restarono in silenzio.
“Umpf.” Sbuffò Charizard. “Ma tu guarda questo tipo… Tutti voi Pikachu siete così altruisti verso gli altri?” chiese al loro capo, che però non rispose.
“Team Williams…” disse lui. “Come mai avete scelto questo nome?”
L’altro Pikachu sbatté le palpebre. “Come?”
“Quel nome. Perché avete scelto proprio quel nome?”
“Che cosa significa? È un semplice nome, no?” rispose Riolu.
“Non per noi. Non per Ash.” Replicò Squirtle, serio. “Williams… era il cognome della sua prima compagna di viaggio, e amica umana.”
A sentire ciò i due Pokémon spalancarono gli occhi.
“D-Davvero?” chiese sorpreso Satoshi. “Non ne sapevamo nulla…”
“Allora come l’avete scelto il nome?” domandò nuovamente il topo elettrico più grande.
Il Pikachu del Team Williams guardò il compagno, che annuì.
“Risale a quando ero ancora un Pichu.” Cominciò a spiegare, togliendosi lo zaino dalla schiena e poggiandolo a terra. “Non avevo ancora conosciuto Zencho, e passavo le giornate vagabondando per il mondo. Fu allora che trovai questa, abbandonata in mezzo a un bosco.”
Dicendo ciò tirò fuori dallo zaino una vecchia Pokéball, poggiandola a terra.
Era una comune Pokéball, bianca e rossa. Ma a differenziarla era un fulmine disegnato al suo centro, in corrispondenza del bottone di apertura. E sopra c’era scritto ‘Williams’.
Il Pikachu di fronte a lui restò fermo, per poi avvicinarsi lentamente, sotto lo sguardo incuriosito dei compagni.
“Non è possibile…” mormorò, toccandola appena con le zampe come se avesse timore di vederla sparire. “Questa… Questa era la mia…”
“Che cosa?!” esclamò incredulo Bulbasaur. “Ma credevo che tu non ne avessi una!”
“Quando conobbi Ash ero stato catturato come chiunque altro. Fu in seguito che decisi di non entrarvi più, e Ash me lo permise, ma credevo l’avesse buttata via… Come può essere finita qui?”
“I-Io l’ho trovata per terra, lo giuro!” si difese subito Satoshi, incredulo per quella notizia. “Non ne sapevo nulla!”
“Ti credo. Sei troppo giovane, e tu stesso hai detto che non hai mai visto un umano perché sei nato già in questo mondo. Questo può significare una cosa sola…”
“Non starai pensando…” cominciò Squirtle, interrompendosi quando Pikachu si girò verso di loro, stringendo la Pokéball tra le zampe.
“Ash dev’essere ancora vivo! Era l’unico che poteva averla!” esclamò lui felice.
“Impossibile!” urlò invece Riolu, attirandosi gli sguardi di tutti addosso. “Non può essere ancora vivo, e voi lo dovreste sapere bene!”
“Zencho-” tentò Satoshi, venendo subito fermato dall’amico.
“No Satoshi, non ho intenzione di sentire simili storie! I morti sono morti, e Ash è morto! Ci sono decine di testimoni! Siamo stati costretti a scappare per quell’evento! In questo mondo ci siamo solo noi Pokémon, è impossibile che un essere umano sia rimasto qui per dieci anni senza essere visto!”
Pikachu lo guardò, mentre Charizard emise un ringhio minaccioso.
“Come osi?!” esclamò invece Squirtle, togliendosi gli occhiali. “Cosa ne può sapere un moccioso come te?!”
“Noi non ci arrenderemo finché non troveremo un modo per riavere indietro Ash.” Replicò tranquillo Pikachu. “Considerateci pure dei pazzi, ma non ci arrenderemo. Io sento che c’è un modo. E lo troveremo!”
Riolu chiuse le zampe a pugno. “Stupidaggini! Noi tutti ci siamo rassegnati a questa nuova vita! Se proprio volevate che il vostro allenatore restasse in vita, allora dovevate impedirgli di salvarci! Io lo considero un eroe, ed è per questo che trovo assurda la vostra idea! Siete solo-”
Ma Zencho fu costretto a interrompersi quando fu colpito su una guancia dalla coda di Satoshi.
“Basta così!” esclamò questi, guardandolo serio. “Che cosa ti prende? Non è da te comportarsi così!”
Il Riolu restò fermo, portandosi una mano sulla guancia, dove stava apparendo un livido dalla forma della coda dell’amico.
“Capisco ciò che provi.” Continuò il topo elettrico, calmandosi. “Io non conosco i miei genitori, perciò non so come ci si senta ad averli, ma il fatto che i tuoi siano stati torturati dagli umani prima di riuscire a scappare non giustifica il tuo atteggiamento. Credevo fossimo d’accordo sul fatto che per quanto possiamo odiare Ash per ciò che ha provocato, gli siamo anche debitori. L’hai detto tu stesso prima!”
Zencho abbassò lo sguardo. “Hai ragione… non so cosa mi sia preso…” mormorò, per poi dirigersi verso le scale, superando il Team Ketchum. “È meglio che me ne vada. Non voglio combinare altri guai…”
“Aspetta!” urlò Satoshi, per poi chinare la testa di fronte agli altri quattro e seguirlo.
“Li lasci andare via così?” domandò Bulbasaur a Pikachu, che tornò a guardare la Pokéball.
“Per ora sì.” Rispose lui, mentre i due scomparivano in un fascio di luce, abbandonando così il Dungeon. “Prima pensiamo a finire la nostra missione. È una fortuna che avessimo la stessa destinazione. E ora abbiamo una domanda in più.”
“Credi sia vero?”
“Togepi non ci avrebbe dato una falsa informazione.” Intervenne Squirtle. “Lo conosciamo da quando è nato, ci possiamo fidare di lui.”
“Infatti, perciò, Celebi, per piacere vieni fuori. Desideriamo parlarti.”
Nella prateria regnò il silenzio, e l’unica cosa che si muoveva era il vento che colpiva delicatamente i quattro Pokémon.
“Lo so.” Rispose infine una voce melodiosa, anticipando una sfera di luce che si materializzò dal nulla di fronte a loro.
Al suo interno cominciò lentamente a formarsi la sagoma di un Celebi, che stava abbracciando se stesso. Il Pokémon leggendario aprì gli occhi, mentre la luce scompariva, lasciandolo sospeso in aria.
“Avevo sentito che mi stavate cercando.” Continuò, liberandosi dall’abbraccio e guardando Pikachu.
“Allora saprai anche il perché, giusto?”
“Volete chiedermi di tornare indietro per avvertire Ash del pericolo. Purtroppo però non posso farlo.”
“E perché non puoi?!” ruggì Charizard.
“Il mio potere è limitato al mondo in cui ci troviamo. Posso tornare a dieci anni fa, ma non sarei in grado di spostarmi nel nostro vecchio mondo. Dovrei prima tornare in esso, e come ben sapete, non è più possibile.”
Pikachu abbassò lo sguardo. “Maledizione… Quindi nemmeno tu puoi aiutarci…”
“Perché volete cambiare a tutti i costi gli eventi? I Pokémon ora vivono liberi, senza essere più costretti ad affrontarsi tra di loro per gli umani.”
“Ma a noi piaceva quella vita! Dovrebbe essere una nostra scelta!” rispose il topo giallo, alzando di scatto la testa. “E il prezzo pagato è stato troppo alto! Ash-”
“Ash è morto.” Lo interruppe Celebi. “Il suo corpo è stato colpito da due degli attacchi più potenti dei Pokémon, lanciati dal nostro creatore e il suo clone. Non può essere ripristinato in alcun modo.”
“Un modo ci dev’essere!” esclamò Bulbasaur. “Possibile che nessun leggendario ne abbia il potere?!”
“Il massimo che potremmo fare è salvare la sua anima… ma ciò non è possibile, dato il tempo passato e che il suo corpo si trova nell’altra dimensione. Mi dispiace.”
A quel punto Pikachu alzò la Pokéball. “E allora questa chi l’ha portata qui?! Solo Ash la possedeva, e neppure io ne ero a conoscenza!”
Celebi si abbassò, girando intorno al Pokémon. “Curioso…” esordì osservando l’oggetto. “È giunta qui con noi, ma è stata portata da un umano.”
“Quindi Ash è davvero ancora vivo!” esclamò Squirtle.
Celebi scosse la testa. “No, non è stato lui a portarla qui. Sto provando a vedere nel passato, ma per qualche motivo la figura non è distinguibile. Tuttavia sono certo che non sia lui.”
“Ma allora chi è stato? Quale umano può averci seguito qui ed essere rimasto nascosto per dieci anni in un mondo abitato da soli Pokémon?”
“Non lo so. Dopo aver poggiato a terra la Pokéball è come sparito nel nulla.”
“Forse qualcuno è riuscito a ricostruire il macchinario?” azzardò la tartaruga.
“Impossibile. Ho bruciato personalmente i progetti, e per costruirlo servivano informazioni che solo noi Pokémon sapevamo. Ed è stato distrutto per forza, altrimenti il varco sarebbe rimasto aperto.” Rispose Charizard.
In quel momento, una figura nascosta sotto le scale, all’insaputa di tutti i presenti, stava ascoltando tutta la discussione.
“… capisco… quindi l’hanno ritrovata…” mormorò, per poi cominciare a scendere le scale.
 
Satoshi e Zencho riapparvero di fronte alla casa del Pikachu.
“Non è andata proprio come speravamo… ma siamo ancora interi.” Asserì questi, avvicinandosi alla porta, ma fermandosi quando vide che l’amico era rimasto fermo.
“Sono stato uno stupido, non è vero?” chiese, sorridendo triste. “Prendermela in quel modo con loro… Avrebbero potuto distruggermi in pochi secondi, e tu gli hai lasciato il tuo portafortuna per venirmi dietro.”
Satoshi tornò sui suoi passi. “Sì, sei stato senza dubbio uno stupido.” Rispose lui senza mezzi termini. “Ma io non sono stato di certo migliore. Scoprire che i nostri eroi in realtà sono alla ricerca di qualcosa di impossibile ci ha sorpresi non poco. E per la Pokéball non preoccuparti.”
Riolu lo guardò sorpreso.
“Non so come spiegarlo, ma sento che era la cosa giusta da fare. In fondo, era un oggetto che apparteneva al loro allenatore. Non avevo alcun diritto di tenerla io e preferisco siano stati loro a prenderla piuttosto che quei banditi.”
Zencho concordò, per poi voltarsi. “Scusami, temo di avere bisogno di riposarmi un po’…” disse, cominciando ad allontanarsi.
“Va bene. Domani credo sia il caso di prenderci una pausa. Siamo entrambi scossi.” Replicò Satoshi, entrando in casa.
Il Riolu continuò la sua avanzata lentamente, dirigendosi verso la strada.
Ma prima che potesse allontanarsi troppo, un sibilo riempì le sue orecchie. Senza nemmeno dargli il tempo di girarsi, una serie di esplosioni riempì l’aria, e sotto gli occhi increduli del Pokémon, la casa fu avvolta da decine di fiamme. A Zencho servì qualche secondo per realizzare il fatto. Dopodiché corse subito verso la casa dell’amico.
“Satoshi!!!” urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
Tuttavia, prima che potesse fare qualcosa, una sagoma blu lo superò di corsa.
“Spostati!” urlò, lanciandosi dentro la casa in fiamme.
Riolu si fermò di fronte a quello che era l’ingresso, saltando indietro quando una trave cadde per terra.
Poi, senza alcun preavviso, da una finestra uscì un getto d’acqua, che durò pochi istanti, prima che un Azumarill, con un marsupio che gli andava dalla vita alla spalla, saltasse fuori con il Pikachu sulla schiena, che aveva riportato qualche ustione all’apparenza non grave.
“Satoshi!” urlò ancora Zencho, raggiungendoli, mentre il Pokémon d’acqua lo poggiava a terra, verificando subito le sue condizioni.
“Sta bene. Sono riuscita a portarlo fuori in tempo.” Disse quest’ultimo, rivelando grazie alla voce di essere una lei. “Certo che non si può mai fare una passeggiata in tranquillità…”
“G-Grazie mille… Azumarill…” balbettò il Riolu, interrompendosi quando lei alzò una zampa.
“Chiamami Sachi. Detesto venire chiamata semplicemente con il nome della mia specie.” Disse fredda, per poi prendere dal marsupio una sfera rossa, che appoggiò sopra Satoshi.
Questa s’illuminò, per poi esplodere in decine di palline di luce, che furono assorbite dal Pikachu, che fu avvolto da essa per qualche secondo, mentre le sue ferite scomparivano.
“Che cos’hai usato?” domandò Zencho.
“Una Ricarica Totale. Non avevamo il tempo di portarlo da qualcuno in grado di curarlo.” Rispose lei, sospirando, per poi guardare Satoshi. “Certo che voi due i guai li attirate con la calamita, eh?”
“Che cosa vuoi dire?”
“Sono stati un gruppo di Cindaquil e Quilava ad attaccare il tuo amico. Devono avervi tenuto d’occhio per scoprire dove abitavate dopo che avete mandato a monte la loro trappola.”
“E tu come fai a saperlo?”
Sachi sorrise. “Diciamo che mi piace sapere tutto.”
Detto ciò, prese nuovamente Satoshi di peso, poggiandolo nuovamente sulla propria schiena.
“Vieni. Meglio andare in un posto più sicuro e dubito che questa casa tornerà a essere abitabile.” Costatò, osservando le fiamme che continuavano implacabili a divorare l’edificio.
Zencho annuì, pensando che non vedeva altra soluzione e sapendo che l’amico aveva bisogno di un luogo tranquillo in cui riposare.
   
 
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