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Autore: Lady Atena    30/11/2013    2 recensioni
Partecipa alla challenge La sfida dei duecento prompt di msp17.
Loki conosce l'animo umano. Sa manipolarlo, stregarlo, raggirarlo, corromperlo.
Cosa succede quando, però, ha già davanti un essere che davanti a lui e alle sue minacce continua a parlare di drink e vittoria?
Una piccola WI del momento del "Vuoi un drink?".
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Battutacce di ghiaccio tra geni esibizionisti.'
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Nick: Lady Atena.
Fandom: The Avengers.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 142; Specchio.
Personaggi: Loki, Tony
Prompt: Nessun uomo è abbastanza ricco da poter riscattare il proprio passato.
Lanciata da: Claudia De Sessa

Tony si sedette sul divano, poggiò le patatine accanto a sé e allargò le gambe poggiando le spalle contro lo schienale. Piegò il capo di lato, sogghignò e socchiuse le iridi castane.
“Su, vieni, da qui abbiamo anche la panoramica”.
Loki si voltò, guardò la finestra che dava sulla strada e strinse le labbra.
“Sarà lo specchio che rifletterà la vostra disfatta”.
Girò attorno al tavolino, si sedette alla sinistra delle patatine e accavallò le gambe voltando la testa verso Tony; socchiuse gli occhi verdi dalle sfumature rossastre e sogghignò mostrando i canini leggermente aguzzi.
“Hai ancora intenzione di temporeggiare?”.
Tony roteò gli occhi, aprì uno dei pacchetti con uno schiocco e infilò la mano tirando fuori una manciata di patatine. Se le portò alla bocca, le masticò e ingoiò allargando un braccio sullo schienale.
“A proposito di specchio, ti rendi conto che sembri uscito da The Ring?”.
Lo indicò con l'indice del braccio teso, piegò il capo facendo strofinare contro le guance abbronzate i capelli castano scuro.
“Non hai esattamente una bella cera”.
Loki poggiò lo scettro contro il divano, si sporse di lato facendo strofinare i capelli neri contro la pelle pallida e socchiuse gli occhi dalle iridi verdi; sogghignò poggiando una mano sul divano.
“E tu cosa vedi, quando ti guardi allo specchio?”.
Tony ghignò, incrociò le braccia sotto il reattore e piegò il capo in avanti arricciando le sopracciglia.
“Non per autocitarmi; ma vedo un genio, miliardario, playboy, filantropo”.
Infilò la mano nel pacchetto, prese una manciata di patatine e le portò alla bocca ingoiandole. Si rizzò, fece l'occhiolino e sogghignò.
“E purtroppo lo specchio non rende ancora abbastanza”.
Loki scosse il capo, sorrise rizzando la schiena e allungò le gambe mettendole sul divano. Guardò verso la finestra, le sfumature rosse nelle iridi sparirono e strinse le labbra assottigliandole.
“I Chitauri verranno, e io li condurrò alla battaglia che vi libererà dall'illusione della libertà”.
Strinse lo scettro, si alzò e avanzò verso la finestra.
“Questo è ciò che vedrai da questo specchio”.
Tony sbuffò sonoramente roteando le iridi castano scuro, allargò le braccia poggiandole sullo schienale e scivolò in avanti strofinando i piedi in terra.
“Devi continuare a lungo con quei discorsi?”.
Loki scosse il capo, passò lo scettro da una mano all'altra e lo piegò verso il basso voltandosi di lato. Sorrise, piegò il capo di lato e socchiuse le iridi verde acqua.
“Quale genere di discorsi?”.
Tony ondeggiò la mano in aria, la scosse e con quella libera afferrò un'altra manciata di patatine.
“La schiavitù per la libertà, la guerra per la pace e il cannibalismo per i vegetariani”.
Portò le patatine alla bocca, le ingoiò e sbuffò alzandosi. Si passò la mano tra i capelli castano scuro scompigliandoli, sogghignò e si mise davanti a Loki. Socchiuse gli occhi, le iridi brillarono di color caffè e si sporse in avanti.
“Smettila di guardare la finestra”.
Incrociò le braccia, spostò il peso sulla gamba destra e inarcò un sopracciglio.
“Non è lo Specchio delle Brame, non ti mostrerà te Re della Terra con noi ai tuoi piedi”.
Loki strinse il bastone in orizzontale, assottigliò le labbra e sorrise piegando il capo verso il basso, alcune ciocche nere strofinarono contro il tessuto della maglia verde.
“E tu cosa vedresti in uno specchio che mostra i desideri realizzati?”.
Tony strinse gli occhi, sospirò e fece due passi avanti. Sciolse le braccia incrociate, guardò la finestra e udì una serie di sibili misti a schiocchi. Scosse il capo, si voltò e sogghignò.
“Un bambino in braccio a suo padre”.
Batté le mani, sorrise e gli puntò l'indice contro oscillandolo in aria.
“Non darmi del banale, vedersi Re della Terra è al primo posto dei desideri più chiesti”.
Loki alzò il capo, sospirò e chiuse gli occhi. Sentì la testa girare, fece un passo indietro e poggiò il bastone in terra con uno schiocco.
“Nessuno specchio può riflettere l'affetto che non ti è stato dato”.
Tony mosse le braccia in aria allargandole e stringendole, si mosse in circolo scuotendo il capo.
“Ascolta, anche io ho fatto parecchie cazzate. Ho venduto armi che hanno distrutto villaggi pieni di gente”.
Si fermò, agitò l'indice verso Loki e sogghignò socchiudendo le iridi castano scuro.
“Più gente di quanta tu ne abbia ucciso in questi giorni, intendo”.
Loki roteò gli occhi, sorrise e scosse il capo inarcando un sopracciglio.
“Stai confessando i tuoi crimini, Stark?”.
Tony sospirò, abbassò le braccia e incrociò le braccia spostando il peso sulla gamba sinistra.
“Ho guadagnato soldi sfruttando la morte e la distruzione, ma adesso sono qui che cerco di salvare New York. Le cose possono cambiare”.
Indicò verso la finestra, strinse le labbra e rizzò il capo.
“Fa finta sia uno specchio. Cosa vorresti vedere?”.
Loki sorrise, rilassò le spalle e ci fu una forte esplosione che fece tremare i vetri.
“Non c'è specchio che possa riflettere i miei desideri”.
La finestra accanto a loro esplose, i vetri li investirono e Tony abbassò il capo coprendosi la testa con le mani. Loki lasciò andare lo scettro, afferrò Tony per la maglia e lo sollevò avvicinandolo al suo volto. Socchiuse le iridi verde acqua, abbassò il capo.
“Nessun uomo è abbastanza ricco da poter riscattare il proprio passato” sussurrò.
Si girò, lanciò Tony dalla finestra e lo sentì urlare. Si chinò, afferrò lo scettro e si rizzò.
“Nemmeno un re” aggiunse.

  
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