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Autore: Marina94    30/11/2013    5 recensioni
Mia e Gaia sono due ragazze,amiche per la pelle, ma abbastanza diverse. In particolare, la prima è una grandissima fan de "Il Signore degli Anelli", mentre l'altra non sa nemmeno che significhi il titolo. Una sera, Mia riesce a convincere Gaia a vedere almeno il primo film, ma quello che le due non sanno è che la mattina dopo si ritroveranno catapultate nella Terra di Mezzo, e dovranno prendere parte all'intera storia... Cosa oltretutto un po' più difficile per la povera Gaia che non ne sa niente... Riusciranno le due a convincersi che non é un sogno e ad aiutare i protagonisti? E soprattutto a far sì che il loro intervento non modifichi troppo la trama?
Spero di avervi incuriositi almeno un po', è la mia prima fan fiction quindi vi prego, siate clementi ^_^ se lasciaste qualche recensione, anche critica, sarei molto felice!
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi lasciai cadere sul comodo letto nel flat che mi era stato assegnato dagli elfi. Che giornata era stata, anzi, che  MAGNIFICA giornata era stata! Legolas mi aveva dato lezioni di tiro con l’arco, e se solo ci pensavo mi veniva voglia di saltellare in giro! Era stato fantastico, assolutamente incredibile, e LUI...si era dimostrato pazientissimo!
Certo, probabilmente tutti gli elfi lo erano, ma visto quanto ero (e sono tuttora) negata a colpire i bersagli a distanza, chiunque si sarebbe stancato e avrebbe rinunciato a farmi da maestro in.. sì e no cinque secondi! Invece, quel gran pezzo d'elfo silvano aveva mantenuto la calma, incentivandomi a provare ancora, e ancora: mi aveva guidavo il braccio, cercando di farmi centrare il bersaglio. Ovviamente i risultati di questa sua accortezza furono disastrosi: le mani mi tremavano, il respiro mi mancava, e più lui mi ripeteva di restare concentrata meno io ci riuscivo, probabilmente a causa del casino che sentivo provenire da un albero poco distante, come se qualcuno si stesse facendo parecchio, ma parecchio male… o, ancora più probabile, per l’eccessiva invasione del mio spazio personale da parte dell’elfo.
Ahimè, dovevo dare ragione a Gaia: mi comportavo come una ragazzina innamorata!
Badate bene eh, non che fossi innamorata di Legolas "Quanto-sono-figo" Thranduilion, ovvio!
... non ne ero innamorata, certo che no!
Sentirmi avvampare ogni volta che si avvicinava e guardarlo con occhi sognanti erano cose perfettamente normali, no?
...
Ok, forse una piccola cotta me l'ero presa. Ma piccolissima, eh.
"Certo, certo, come no. Ma se a momenti gli salti addosso!" mormorò una vocina nella mia testa, vocina che somigliava terribilmente a quella di Gaia.

Gaia...
Avevo rischiato di perderla con quella freccia che l'aveva trafitta quasi dritta al cuore.
Il solo ricordo di quei momenti di assoluto terrore nel vederla cadere a terra priva di sensi mi straziava l’anima. Non avrei sopportato di perderla, quella pazzoide era la mia migliore amica, anzi, la sorella che non avevo mai avuto. Mi era sempre stata vicina, sopportandomi e supportandomi… e ora l' avevo trascinata in un'avventura pericolosissima, che le aveva fatto rischiare la vita e da cui, tra l' altro, non sapevo se e quando saremmo uscite .
Già, perché davvero non avevo la minima idea di cosa sarebbe successo una volta che tutto fosse finito. La Dama diceva che avremmo avuto la possibilità di tornare a casa, che avremmo dovuto scegliere noi se andare o restare.
 “Sempre che non crepiamo prima!”
Zittii la vocetta nella mia testa e continuai a pensare alla possibilità di tornare a casa. Decidere di far ritorno alla mia vita di sempre era la scelta più… opportuna e scontata! La mia famiglia, i miei progetti… erano ancora li ad aspettarmi!
Nonostante ciò, non riuscivo ad evitare una stretta al cuore ogni qualvolta immaginavo gli addii a quelli che erano diventati i miei compagni, ai quali ero affezionata prima ancora di essere scaraventata su Arda! (“A uno in particolare" sussurrò la vocina maligna della mia coscienza).
E se avessi dimenticato tutto quanto una volta giunta sulla Terra? Non potevo tollerare l’idea di non avere più memoria di quei giorni al limite tra sogno e realtà. QUELLO era il mio più grande sogno, essere io stessa un’eroina, una persona il cui coraggio era modello d’ispirazione per colore che avessero letto delle mie avventure… una veggente!
Questo però non significa che volevo restare nella Terra di Mezzo per sempre, ma non volevo neppure dimenticarla ! O invece, in effetti, una parte di me desiderava non rivedere più il mio mondo d' origine? Quella parte di me che s’infiammava ogni qualvolta pensavo al momento in cui avrei abbandonato Arda; quella parte che era stata notata dall' Anello, che l’aveva fatta emergere per tentare di avere potere su di me?
Cercai di scrollarmi di dosso quei pensieri ossessivi, ma la vocina di Gaia si fece di nuovo spazio tra di loro:  “Ma si dai, rimaniamo qui in questo pacifico regno dove la cosa peggiore che ci possa capitare è venir sbranate da un demone di fuoco mentre ti arrostisce come un pollo allo spiedo! Ho sempre desiderato vivere nel terrore di un occhio gigante che minaccia tutta la popolazione, che poi perché se la fanno sotto per un bulbo oculare?! Uhhhhhh, sono un occhio gigante, abbiate timore di meeeee! Altrimenti vi fisserò mentre vi mettete le dita nel naso e lo dirò a tutti i vostri amici!”
… ok, la situazione stava degenerando. Ora il sarcasmo di Gaia era dilagato anche nel mio cervello!
Mi accorsi in quel momento che stavo facendo i conti senza l’oste: Gaia  sarebbe tornata a casa senza pensarci due volte, quell'universo non faceva per lei, sempre così razionale e con i piedi ben piantati a terra. La Terra di Mezzo era una mia prerogativa, ero io la svampita della coppia, quella che si imbambolava per fantasticare su elfi, fate, spettri e altre creature che popolavano le favole dei bambini, come continuavano a ripetermi i miei. Arda era… come spiegarlo? Era la scarpetta di cristallo persa durante il ballo, che mi calzava alla perfezione. Il mio mondo, invece, era un paio di ballerine comprate su una bancarella da usare solo per guidare la macchina!
E quindi cosa fare? L'idea di restare lì mi allettava non poco, ma... no, non potevo assolutamente. E poi, se scegliendo di rimanere avessi dimenticato casa mia? Non lo volevo, ma non desideravo neanche  dimenticare quel mondo...o lasciarlo. Oh, perché non c’era nessuno a darmi una botta in testa e a mettermi KO, con tanto di stelline vorticanti?!
“Se è quello che ti serve non c’è da chiedere!” sghignazzò la vocina di Gaia. Cercai di ammutolirla, ma quella continuò a parlare “Bah… non capisco perché continua a farti tutte queste domande? Perché non cominci a riflettere sul SE avrai l’opportunità di fare questa scelta?!”
Touchée. Stavo dando per scontato che sarei uscita viva da tutte le battaglie e i problemi che la Compagnia avrebbe dovuto affrontare. Gaia aveva ragione: quella guerra era una cosa più grande di noi, non potevo gestirla, anche se conoscevo la storia a memoria! Il suo “incidente” mi aveva dimostrato che, con il nostro arrivo, la trama si stava lentamente modificando, facendomi perdere qualsiasi tipo di vantaggio che la mia ossessione per Tolkien mi aveva garantito finora. E io come una stupida me ne stavo accorgendo solo adesso! Mi ero comportata come una fan matta ed esaltata (ok, lo ero davvero) in crisi ormonale, avevo preso il tutto come un gioco... era bastato un istante, il rumore di un dardo scoccato e un'esclamazione di dolore, per riportarmi alla realtà e farmi capire che ci eravamo cacciate in un grande, grandissimo guaio, e solo per colpa mia e della mia passione per i libri fantasy!

Passai le due ore successive a girarmi e rigirarmi nel letto nella speranza di prendere sonno. Poi, nel cuore della notte, un rumore sommesso proveniente dal corridoio mi fece spalancare gli occhi… manco fosse stata una cannonata! Cercai di capire quale ne fosse l’origine e, rimanendo in silenzio, capii finalmente che era qualcuno che stava parlando a voce molto bassa. Mi alzai dal letto tra gli scricchiolii del pavimento che rimbombavano nella stanza e, molto lentamente, aprii di poco la porta, giusto uno spiraglio. Davanti alla porta del flat di fronte al mio c’era un piccolo hobbit che riconobbi essere Frodo. FRODO? Che ci faceva davanti alla porta di Gaia?!
《 Per favore, lo so che è tardi, ma devo parlarti… è, una cosa molto importante, e non posso rimandare oltre!》
《 Ma saranno le tre! Frollo non me la puoi dire domani?!》 era la voce della mia amica, la cui testa faceva capolino sul corridoio.
《 Ehm… sarebbe Frodo in realtà, ma Frollo va benissimo! E comunque non posso aspettare, fammi entrare e ti spiegherò tutto! Su, prima che svegliamo qualcuno! 》
《 Ahhhhhhhhh, va bene! Ma sappi che se non è una questione di vita o di morte te ne pentirai, e non sto scherzando! Togliti quel sorrisetto dalla faccia! 》
Gaia spalancò la porta e lasciò che Frodo entrasse nella sua stanza, poi la richiuse con la sua solita (poca) grazie. Che stava succedendo?! Mi gettai a capofitto sulla serratura della porta della mia amica e mi misi a spiare i due hobbit dallo spioncino.
《 Insomma, che c’era di tanto importante? 》
《 Ecco… vedi… insomma… quello che volevo dirti… è che..》
《 Bhè, ti vuoi dare una mossa?》lo interruppe Gaia stizzita.
《… si, cioè… io… da subito… io… ti ho osservata tanto! Si, sai… e non so se te ne sei mai accorta! Però… quindi… io… tu… TU MI PIACI!》
CHEEEEEEEEE?!  MA CHE DIAMINE?! COOOOOOOOSA?!  NOOOOOO!!! Nella mia testa, il black out totale! Frodo si era innamorato di Gaia? Non ci credevo, non era possibile, non era concepibile! Questo avrebbe DECISAMENTE cambiato la storia. Ecco, avevo ragione dopotutto! La nostra presenza aveva stravolto la trama del Signore degli Anelli! Dio santo, e ora che sarebbe successo? Frodo sarebbe partito lo stesso per Mordor? E Gaia?! PERCHE’ CAVOLO NON RISPONDEVA?!
La hobbit in effetti non aveva ancora spiaccicato una parola. Fissava Frodo con un’espressione illeggibile. Io mi ero praticamente fusa con la porta, tanto cercavo di mettere a fuoco la scena. Poi, con tutta la tranquillità del mondo, Gaia scosse le spalle e disse:
《 Ah. Vabbé. Non mi interessa. Ora posso rimettermi a dormire?》
Accadde tutto in una frazione di secondi: Gaia si rimise sotto le coperte come se nulla fosse accaduto; Frodo scoppiava in lacrime e… correva verso la finestra?!
Spalancai la porta nel disperato tentativo di fermarlo, ma lui prese e si lanciò di sotto. Il tutto mentre Gaia.. si sistemava il cuscino!? MA STIAMO SCHERZANDO?!
Terrorizzata, mi affacciai dalla finestra nella speranza che l’hobbit non si fosse spiaccicato al suolo, senza avere il coraggio di pensare a cosa quel gesto avrebbe significato per noi (per chi fosse curioso, significava la nostra rovina!). Stavo per sporgere la testa verso il terreno, quando un’ombra nera mi sfrecciò davanti, diretta in alto, verso il cielo. Riuscii a metterla a fuoco solo quando si fu allontanata di qualche metro e scoprii con orrore che era un Nazgul che stringeva tra le zampe il piccolo Frodo… e si allontanavano a tutta birra… ancora… e ancora… fino a quando la voce dell’hobbit che urlava:
<< PERCHE’ GAIAAAA?>> non fu più udibile. L’unico suono che si sentiva era il russare della suddetta hobbit che si era riaddormentata fregandosene di quello che era appena successo.
OH C***O!


Mi svegliai di soprassalto. La luna era ancora alta nel cielo e i suoi raggi filtravano attraverso le sottili tende nella mia stanza. Ero fradicia, avevo il fiatone, il cuore che martellava nel petto quasi volesse sfondarlo, e di certo ero pallida come un fantasma. Un vero bijou!
Era stato solo un incubo. Un brutto sogno.
“Certo… vallo a dire alle vittime di Freddy Krueger!” 
《 LA VUOI SMETTERE DI SCOCCIARMI? 》 urlai alla vocina nella mia testa.
Pochi secondi dopo Gaia si era fiondata nella mia stanza.
《 Che succede? Perché strilli? 》
Parli del diavolo…
《 Niente, niente. Solo una stupida mosca che mi ronza vicino l’orecchio. Torna pure a dormire 》
Lei mi fissò qualche istante, poi mi diede una buonanotte poco convinta.
… maledetti siano i miei dilemmi mentali prima di andare a dormire. E pensare che siamo solo alla fine del primo libro!

Era quasi l’alba quando mi alzai (a fatica) dal letto. Ero esausta, avevo passato una delle peggiori notti della mia vita e, vista l’ora, era fisicamente impossibile che riuscissi ad addormentarmi. Così, stanca e sconsolata, mi incamminai verso il bosco di Lothlorien. Avevo bisogno di schiarirmi le idee, e forse quel luogo mistico poteva aiutarmi nella missione.
Pensavo e ripensavo a ciò che ci aspettava, ma soprattutto riflettevo sui pericoli che avremmo dovuto affrontare. Una preoccupazione in particolare era più forte delle altre. Sarei riuscita a proteggere Gaia o era destino che rimanessi a guardarla mentre veniva ferita a morte senza poter far nulla per salvarla? Non potei fare a meno di pensare (ancora una volta) che fosse solo per causa mia se avevo rischiato di perderla…
《 Ciò che dici non è vero, Mia dalla Terra. Sono stata io a chiamarvi, o meglio, è stato il Destino a volervi in questo mondo. Inoltre, non avresti potuto aiutare la tua amica in nessun altro modo, quando è stata trafitta a Khazâd-Dum, se non agendo come tu stessa hai fatto, recandoti subito qui e permettendole di ricevere cure immediate. 》
Sobbalzai quando udii alle mie spalle la pacata voce di Galadriel: non l'avevo proprio sentita arrivare! Per lo spavento mi girai di scatto e inciampai su una radice che non avevo notato, precipitando ai piedi della Dama che mi fissava divertita.
"C'è poco da ridere!" fu il mio primo pensiero... salvo poi avvampare quando mi resi conto che, a causa della sua "telepatia", l’elfa aveva sentito perfettamente la mia imprecazione.
《 Ti chiedo scusa, giovane Mia》 fece infatti, mentre mi aiutava ad alzarmi.
 Oh nonononononono, perdonatemi Dama, io non mi  ricordavo che... cioè, mi avete colta alla sprovvista e non sono riuscita a trattenermi 》 esclamai, imbarazzatissima: ma possibile che dovessi sempre fare una figura delle mie?
Mentre cercavo di darmi un contegno, riflettei sulle parole di Galadriel: certo, da quanto aveva detto eravamo destinate fin da piccole ad arrivare lì... ma di sicuro, non lo saremmo state se non avessi amato quel tipo di libri! Ma d'altronde, non ero l'unica adorarli sulla faccia della Terra, no? Non potevo certo sapere cosa sarebbe successo! Però.... Oh accidenti, mi stavo facendo venire delle crisi amletiche che neanche Sigmund Freud sarebbe riuscito a sbrogliare!
《 Probabilmente le vostre parole corrispondono alla verità, Dama, sebbene non riesca a non incolparmi dei pericoli cui andremo incontro 》 dissi all'elfa, sperando con quella risposta di tagliare la testa al toro e risolvere quei dilemmi esistenziali.
《 È comprensibile》 sorrise Galadriel 《 Hai un cuore puro e saldo, Mia dalla Terra, e so che riuscirai a portare a termine la missione che vi è stata assegnata. La tua determinazione è forte, ma dovrà esserlo anche la fede in te stessa, perché numerose volte essa verrà messa alla prova 》 concluse con il suo solito tono pacato.
《  I-Io... 》 non sapevo come rispondere, avevo tantissime domande che mi ronzavano in testa, troppe, e non riuscivo a cominciare da nessuna!!
《 Mia Dama, io non credo di meritare questa fiducia incondizionata, perché tutte le mie certezze riguardo questo vostro mondo si stanno lentamente sgretolando ad una ad una. Io so che la storia deve andare in un certo modo, ma col nostro arrivo… temo che la trama si sia modificata e, di conseguenza, non posso sapere cosa succederà, e quindi impedirlo... potrebbe accadere qualsiasi cosa, e io rischio di restare a guardare senza fare nulla, come è successo quando la freccia ha colpito Gaia! Ero completamente impotente, capisce? E ciò mi spaventa terribilmente!
Solo ora capisco che mi sono imbarcata in un'impresa mille volte più grande di me, una missione che ho considerato come un gioco, quando in realtà è qualcosa che va ben oltre al di là delle mie aspettative! E ora non ho assolutamente idea di come, e soprattutto SE, arriverò alla fine della Guerra Dell'Anello. Io non sono una Veggente come credono, e ho il terrore che lo scoprano, che capiscano che sono soltanto una terrestre molto, molto fortunata, senza nessuna dote particolare se si esclude il "talento per i guai", per dirla alla Lupin: insomma, oltre a cacciarmi nei guai e finire di faccia a terra ogni due per tre, quale altra qualità pensa che abbia? 》
Galadriel si era sorbita tutto quel monologo e mi aveva pazientemente lasciata parlare senza mai interrompermi. Da parte mia, avevo riversato su di lei tutti i miei dubbi tutto d’un fiato, dando vita a un flusso di coscienza che perfino James Joyce mi avrebbe invidiato!
《  Hai un animo luminoso, ragazza, e comprendo perfettamente le tue paure. Temere il futuro e le sue insidie fa parte della natura degli esseri viventi, soprattutto in tempi oscuri come quello che la Terra di Mezzo sta attraversando. Io stessa ho vacillato quando l’Unico è giunto nella mia dorata Lothlorien, di cui presto non rimarrà che l'ombra, un lontano ricordo, destinato a diventare leggenda e poi mito, e a rivivere unicamente nei racconti dei cantastorie. E tuttavia ti chiedo di non perdere la speranza, dacché essa è l'unica forza più grande della paura, e l’unica via attraverso cui possiamo scrivere il nostro destino.
Voglio essere sincera con te, Mia dalla Terra: le visioni che mi sono apparse sono oscure, ma SO che potranno mutare grazie a voi, membri della Compagnia. Ma la strada che il fato stabilisce per noi non sempre è chiara come sembra: essa è colma di tranelli e di bivi, e basta un soffio per fargli invertire direzione. E proprio per questo il Destino vi ha chiamate: affinché possiate guidare gli artefici della nostra storia nell’imboccare la via verso alla luce, abbandonando quella verso l’oscurità. “Come?” Ti domanderai… La risposta è semplice: metti da parte le tue certezze, acquieta i dubbi e le angosce e scegli la tua strada ascoltando ciò che il cuore e il buonsenso ti sussurrano. Solo in questo modo, proseguendo il viaggio e rimanendo te stessa, la strada per il Destino si spianerà davanti a te.
Mi hai chiesto infine quali fossero le qualità che ti hanno reso una delle ragazze chiamate dal Destino. Ebbene, ciò che tu definisci "talento per i guai", altro non è che coraggio, desiderio di giustizia e volontà di aiutare i tuoi compagni, anche mettendo a repentaglio la tua stessa vita. Vedi, non sempre ciò che per noi è un difetto si rivela tale alla resa dei conti, sta solo a noi capovolgerne il significato e accettarlo incondizionatamente come fonte della nostra forza! E quindi, Mia  dalla Terra… quando capirai che questo tuo essere un faro di speranze irrealizzabili è ciò che sei realmente, allora avrai capito perché il Destino ha scelto proprio voi! 》
Quando Galadriel smise di parlare, mi accorsi di essere rimasta ad ascoltarla a bocca aperta e senza quasi respirare: non ero del tutto convinta di aver afferrato il senso completo di quello che voleva dirmi, in particolare la cosa del faro delle speranze irrealizzabili, ma le sue parole riuscirono a calmare le mie preoccupazioni, Aveva detto di abbandonare le certezze e di lasciarmi guidare dal cuore e da buon senso: significava che dovevo cercare di dimenticare la trama originale della storia e cominciare a pensare a come IO avrei voluto che la storia si articolasse? I miei pensieri volarono tutti verso un unico volto… e no, non era quello di Legolas, ma quello di un altro componente della Compagnia di cui non avevo mai accettato la precoce dipartita. E se… ? Bhè, c’era ancora del tempo per rifletterci, perché avevo ancora un’ultima domanda da porre all’elfa:
《 Dama Galadriel, cosa succederà alla fine di tutto? Questa “scelta”… 》 stavolta la Dama non mi lasciò concludere la frase, tanto che sentii la sua voce calda e forte nella testa:
“Non pensare a ciò che devi, o vuoi scegliere dopo la fine di questa missione, la scelta verrà da se' e sarà quella giusta. Ora non puoi avere la certezza di ciò che vorrai in un futuro lontano, dal momento che il tuo cuore, così come quello di tutti, è condizionato dalla minaccia del pericolo che incombe in un futuro più prossimo: solo giunta al termine del viaggio avrai le risposte che cerchi”.
Aveva ragione, aveva dannatamente ragione!! Non era quello il momento di crucciarmi per il futuro, non quando avevo  una missione così importante davanti a me!
Sorrisi grata all'elfa, e mi ripromisi di smetterla di pensare a me come una persona stupida e inutile, stile protagonista di uno pseudo fantasy da quattro soldi, di quelle che si ritenevano la peggiore persona dell'universo ed inevitabilmente si ritrovavano invece ad essere la più figa (riferimenti a Twilight puramente casuali). Qualche pregio lo avevo di certo (magari sepolto sotto i quintali di insicurezze che mi avevano sempre contraddistinta, ma comunque era li… lo sentivo!) e dovevo imparare a sfruttarlo per aiutare le persone a cui tenevo.
《 Brava, questi sono i pensieri che dovranno accompagnarti nel tuo viaggio!》 mi sorrise la Dama mentre io, rifrancata, facevo dietro front e mi accingevo a tornare al flat.
《 La vostra missione proseguirà presto. Sarete accompagnati dalla benedizione di Galadriel: il mio cuore sarà volto verso di voi, vi supporterò e seguirò ogni vostro passo》.
No un attimo...che aveva detto? "La benedizione di Galadriel vi accompagnerà"? Ma avevo sentito bene? Soffocai una risata quando capii che sì, avevo sentito benissimo, aveva davvero parlato di una sua benedizione!
"Certo che Gaia aveva ragione, è montata come pochi..."la mia benedizione"! E che cos'è, la Madonna?" pensai divertita.
Smisi di ridere come una cretina solo quando mi resi conto che la Dama non era ancora lontana, e con quei suoi cavolo di poteri telepatici che manco Xavier degli X Men aveva, doveva aver sentito tutto chiaro e tondo.
E probabilmente stava continuando ad ascoltare.
Dannazione.
Avvampai e fuggii col viso rivolto a terra, pur di non vederla di nuovo in faccia.
Ero la regina delle figure di cacca. Evviva me!


《 Come potrei elargire doni ad un cuore la cui luce splende più di qualsiasi incanto? 》
Che?! Avvampai immediatamente, quando Galadriel, nell'accomiatarsi da noi e darci i suoi doni, si rivolse a me con quelle parole. Riflettendo però su quello che mi aveva detto, giunsi a una conclusione: aveva finito la fantasia per i regali, un po’ come succede a Natale, quando trovare l’ultimo regalo da fare al cugino dello zio di mamma diventa un’impresa epica!
... ok. Lo ammetto. Ci ero rimasta un po' male. Insomma, era da quando avevo letto per la prima volta le opere di Tolkien che fantasticavo su cosa Dama Galadriel avrebbe potuto donare a me, e adesso che avevo l’opportunità di scoprirlo… non ricevevo assolutamente nulla!
Poi ebbi un’illuminazione: mi aveva portata lì! Quello era il dono più grande! Non avrei potuto chiedere di meglio, insomma, senza quell'elfa avrei potuto solo continuare ad IMMAGINARE la Terra di Mezzo!
《 Il più grande dono per me è essere qui, fra voi... non potrei chiedere altro 》 mormorai
《 So che sei sincera, eppure c'è qualcosa che vorrei dirti, un semplice consiglio in merito a colui che il tuo cuore desidera da tempo 》
Avvampai all'istante, cogliendo il chiarissimo riferimento a Legolas: ma... ma che stava dicendo? A me non piaceva quell'elfo! Certo che no!
 Oh, ma chi volevo prendere in giro? Mi piaceva, mi piaceva un sacco... non avevo ancora capito se fosse per l'effetto "ommioddio-ho-incontrato-il-mio-idolo-oddio" o se mi fossi presa una cotta in piena regola.
《 Abbi fiducia in te stessa e nelle tue capacità, non lasciarti trasportare dalla certezza di ció che accadrà e dall'onere del tuo compito, ma vivi il presente in modo da rendere davvero tuo quello che il destino ti riserverà 》 poi, la Dama smise di parlare ad alta voce e si rivolse a me telepaticamente:
"Un’ultima parola prima di dirsi addio: giunta ad un preciso punto del tuo cammino, Mia, dubiterai delle mie parole, ma tu resta salda; sarò in quello stesso istante capirai davvero qual è stato il mio dono e  avrai le capacità di utilizzarlo".
...okay. Questa non l'avevo capita. Cosa significava che avrei avuto bisogno del mio dono solo ad un certo punto? Anche Frodo avrebbe necessitato della Luce di Ëarendil solo nella tana di Shelob, eppure aveva ricevuto subito la fialetta! Oh, al diavolo! Non capivo cosa volesse dire? Beh, l'avrei scoperto solo vivendo. Insomma... ero... LÌ!!! CON LORO!! AD ARDA!!!
...si, ero di nuovo euforica come una bambinetta.
Galadriel mi sorrise, un po’ come una madre sorride alla figlia, e in quel momento tutte le mie paure svanirono nel nulla. Ce l’avrei… ce l’avremmo fatta. La Terra di Mezzo sarebbe stata salva, a costo di gettare io stessa l’anello (e Gollum) dentro il monte Fato!
Il momento degli addii era davvero arrivato, e io andai a sistemarmi in una barca assieme alla mia amica, ascoltando le parole che la Dama stava rivolgendo a entrambe, sempre con la sola forza del pensiero. A quanto pareva aveva psicanalizzato alla perfezione anche la "hoppert", perchè "lo smarrimento, la sensazione di non essere adatte a questo luogo e a quest'evento" non potevano che essere le spiacevoli sensazioni che la attanagliavano da tempo.... provai una fitta di rimorso, nel pensare a quanto poco mi fossi data da fare per capire i suoi dubbi, concentrandomi invece solo sulla mia felicità. Quando, invece, Galadriel parlò della "paura di errare, condannando il loro mondo", ebbi la certezza che parlasse a me: nonostante la "seduta psichiatrico-esoterica" di qualche giorno prima ero ancora in preda al terrore e ai sensi di colpa! Ero un caso perso.
《 Sai Mia, sulla cosa di essere state chiamate dal destino sono un po'scettica, non so te... cioè, sul display del mio cellulare non è mai comparso il nome "Destino"! Credo che mi sarebbe rimasto impresso, non credi?》 fece Gaia, sarcastica, quando la Compagnia, divisa in più barche, si fu allontanata abbastanza da Lothlorien e, si sperava, anche dalla telepatia di Galadriel.
《 Il nome "Destino"? Si, perché quello cercava i Fantastici Quattro per ucciderli, non se ne fregava niente di noi 》 scherzai 《 Comunque, a me risulta che non abbia chiamato neanche a casa, in effetti 》 continuai.
《 Ma non è che ha sbagliato numero e allora ha incaricato Galatina di trascinarci qui?《 provò la mia amica.
Al sentire come aveva soprannominato Galadriel, scoppiai a ridere, guadagnandomi una sua occhiataccia: 《 Ga...ga...GALATINA!!! Si...si chiama GALADRIEL, Gaia, GALADRIEL!!!! 》 provai a spiegarle fra le risate.
《 E boh, fa lo stesso! Che poi.. che nome assurdo! 》 replicò la mia amica.
Mi asciugai le lacrime, cercando di darmi un contegno, e riprendemmo la navigazione.  


. . .  
La notte era iniziata da un bel pezzo, ma la Compagnia, su consiglio/ordine di Aragorn, aveva deciso di navigare ancora un po'. Gaia, in barca con me, dormiva della grossa, e io remavo, sovrappensiero, riflettendo, ancora una volta, sul futuro mio e della Compagnia, e sulla Guerra imminente. Sospirai, mentre osservavo il lento scorrere delle acque del fiume Anduin e le barche dei miei compagni che si facevano trasportare dalla corrente.
Mi ritrovai presto a fissare insistentemente la solita chioma bionda, resa scura dalle ombre notturne: l'elfo (...sono prevedibile, lo so) stava scrutando le stelle con il suo solito sguardo pensieroso e leggermente melanconico. Feci avvicinare la barca alla sua, ma, prima che potessi dirgli anche solo "ciao", si riscosse dalla sua meditazione e mi guardò.
《 Buonasera, amica mia 》.
Io, ovviamente, riuscii solo a farfugliare qualcosa tipo:
《 Uhm, ehm, ciaaaaaaaaaaaao 》 con un sorrisetto del tutto ebete.
《 Sembri pensierosa. Ti osservavo, prima 》.
Mi osservava? Avvampai, e ringraziai qualsiasi dio di qualsiasi religione e universo che il buio non permettesse di vedere granché. Poi mi resi conto che, con i suoi "occhi di elfo", aveva molto probabilmente notato comunque il mio cambiamento di colore.
《 Eeeeeehm, io... Riflettevo sui tempi oscuri che stiamo attraversando, e sulla pericolosa missione cui andiamo incontro. Questo cielo stellato favorisce la meditazione e il flusso dei pensieri, non credi? 》
 Ma che facevo, parlavo del tempo? Dio, come stavo cadendo in basso.
Per fortuna l'argomento sembrava interessarlo, perché sorrise:
《 Già, è splendido, la notte ha una sua bellezza intrinseca, misteriosa e sfuggente, che si cela dietro quella radiosa del giorno, ma, una volta scoperta, la eguaglia senza problemi... anzi, oserei dire che la superi perfino 》mormorò, e io non riuscii a far altro che annuire, fissando prima le stelle, poi lui, incantata, e col cuore che mi batteva a mille.
《 Il mio cuore è volto alle luminose notti d'estate, specialmente se ripenso all'inverno che sta calando su questa terra 》gli risposi con un sospiro, ricordando il mio mondo e la sua illuminazione artificiale che rendeva le stelle praticamente invisibili; poi rievocai i paesaggi boschivi che vedevo in campeggio,  e mi resi conto che i cieli di Arda superavano qualsiasi vista notturna di cui si potesse godere sulla Terra. Doveva essere meraviglioso, d'estate, e senza oscure minacce che impedivano di goderne appieno.
《 Eppure, io confido che quest'inverno passerà, e per la Terra di Mezzo sorriderà una nuova alba. So che sarà così 》 disse l'elfo incrociando il mio sguardo, e come al solito io mi incantai a fissarlo. Sarei probabilmente rimasta là impalata ad ammirarlo per ore ed ore, se non fosse stato per il grido spaventato di Sam, che montava di guardia.
Mi riscossi all'istante, ricordando con un sussulto che stavamo per passare fra le care, AMICHEVOLI, rocce aguzze di Sarn Gebir che, sapevo, ci avrebbero dato parecchi problemi. Soprattutto considerando che gli orchi avrebbero scelto proprio quel momento per cercare di ridurci a puntaspilli, come se il passaggio da quella parte del fiume non fosse già di suo abbastanza pericoloso. Imprecai in qualche lingua proveniente da universi fantasy (ero talmente agitata da non capire quale fosse).
《 Presto, andiamo! 》 afferrai la pagaia, allontanandomi dalla barca dell'elfo. Nell'iniziare a remare, urtai (in)volontariamente Gaia, che si svegliò di soprassalto.
《 AHIA!! No ma dico, sei matta? Bel risveglio ho fatto! 》 strillò, massaggiandosi la fronte.
Continuai a remare, dicendole semplicemente:
《 Siisisisisisisi vabbè, non è quello il problema ora, prendi la pagaia! Presto, o finiremo tutti impalati su quelle rocce! 》 e le indicai i massi appuntiti che fuoriuscivano dall'acqua. Dannazione, si avvicinavano!!! La barca di Aragorn, Frodo e Sam stava già  per sbatterci contro, e quella mia e di Gaia pareva volerla imitare. Come se non bastasse, in quello stesso istante ricordai: gli orchetti!!! Stavano per attaccarci!
《 GIÙ! TUTTI GIU’! 》 Strillai con quanto più fiato potevo, abbassandomi io per prima e portandomi Gaia appresso. Appena in tempo! Perché giusto in istante dopo, gli archi dei nostri nemici si tesero, e le frecce scoccarono. Per fortuna gli altri mi avevano ascoltata, e quindi i dardi che avrebbero dovuto trafiggerci, fischiarono "allegramente" sopra le nostre teste.
Sempre chini, col terrore di venire colpiti da un momento all'altro, remammo più in fretta che potevamo, avanzando alla cieca, finché il turbinio delle acque circostanti le rocce si acquietò, e riuscimmo a tirare un sospiro di sollievo. Stavamo tutti bene.
Legolas posò il suo remo e si alzò, tendendo l'arco. Sapevo bene cosa avrebbe colpito: un Nazgûl, una delle cavalcature alate degli Spettri Dell'Anello. E infatti la freccia fischiò, e la minacciosa figura che solcava i cieli precipitò chissà dove, colpita in pieno.
《 Siano ringraziati i Valar! 》 esclamai quando attraccammo, abbandonandomi contro il fianco della barca con un sospiro di sollievo.
《 E lodate siano le tue visioni, Veggente! 》 fece Gimli, e io non potei trattenere un sorrisetto compiaciuto: finalmente il mio cosiddetto "potere" si rivelava utile!
《 E lodati siano anche l'arco di Galadriel, e la mano e la vista di Legolas! Che meraviglioso tiro nel buio, amico mio》 continuò il nano, rivolgendosi all'elfo
《 Ma chissà quale fu il bersaglio! 》 sospirò quello.
《 Io non lo so, ma sono felice che l'ombra non si sia avvicinata ancora di più. Non mi piaceva per nulla. Troppo mi ricordava l'ombra di Moria.... l'ombra del Balrog 》 Gimli concluse la frase bisbigliando.
《 Non era un Balrog 》Intervenne Frodo, rabbrividendo.
Gli venni in aiuto:
 《 Ha ragione. Era qualcosa di più oscuro. Ritengo fosse una delle cavalcature degli Spettri dell'Anello 》 non osai pronunciare la parola "Nazgûl", non mi sentivo ancora tranquilla... un attimo. Non l'avevo detta per superstizione? Stavo iniziando a ragionare come loro. E la cosa aveva aspetti sia positivi sia negativi.
"Su Mia, come diceva Silente? La paura di un nome non fa che aumentare la paura della cosa stessa... sii razionale, su!! Dì ‘Nazgûl’" fece la vocetta della mia  coscienza, e stavolta l'ascoltai.
‘N-A-Z-G-Û-L’ obbedii, e mi esercitai a pronunciarla finché la voce di Aragorn non mi destò dalle mie riflessioni.
《 Questo spiegherebbe perché, a quanto sembra, il suo crollo abbia sconvolto i nemici. Oh Elbereth! Se i Neri Cavalieri ci sono così vicini, dovremo vigilare ancor di più! Inoltre ignoriamo ove i nemici si trovino, e il loro numero. Stanotte non vi sarà sonno per nessuno di noi! L'oscurità ci ricopre ormai. Ma chi può dire cosa porterà il giorno? Tenete le armi a portata di mano! 》 ordinò, ed io portai subito la mano all'elsa della spada, sfoderandola, pur  sapendo che non ne avrei avuto bisogno. Infatti, com'era scritto, la notte trascorse silenziosa, sebbene quella fosse per noi una quiete piena di tensione.


La mattina arrivò sonnolenta e nebbiosa; il paesaggio era coperto da una foschia tale da impedire la vista dell'altra sponda del fiume. Sospirai, pensando che quella nebbia non faceva che rispecchiare il nostro umore cupo, e il destino di Arda,  impossibile da scrutare. Il tutto era parecchio malinconico, triste e demoralizzante.
Passandomi una mano sulla fronte, mi riscossi da quei pensieri filosofico-depressi, e catalizzai l’attenzione sul dialogo fra Aragorn e Boromir, che stavano ancora discutendo sulla strada da prendere: il figlio del 'Sovrintendente pazzo piromane" voleva tornare a Gondor, ma l'altro Uomo non era d'accordo. In quel momento, il futuro Re stava spiegando la sua idea: proseguire fino agli Argonath, e poi andare ad Amon Hen. Scacciai il ricordo di ciò che sarebbe successo lì come se fosse stato una mosca fastidiosa. Appena Boromir si fu arreso (sempre borbottando e minacciando di andarsene), Aragorn e Legolas andarono in avanscoperta, ed io non potei fare a meno di sentire una stretta al cuore: ero preoccupata, anche se capivo che era irrazionale, giacché la storia non prevedeva la morte di nessuno dei due. Ma la storia era cambiata al nostro arrivo, quindi non potevo essere sicura al cento per cento! Per fortuna, QUEL pezzo non era mutato: i due tornarono poco dopo, e ci esortarono a portare a braccia le imbarcazioni fino ad un nuovo tratto navigabile dell'Anduin.
Sollevare e trasportare la barca non fu facile, ed io e Gaia necessitammo dell'aiuto di Gimli almeno per alzarla; presto arrivammo a destinazione, nei pressi di un piccolo laghetto, e lì ci accampammo (e per fortuna, perchè stavo praticamente dormendo in piedi), stabilendo rigidissimi turni di guardia. Grazie al cielo, non successe nulla, e la mattina successiva potemmo rimetterci in viaggio, riprendendo la navigazione.
Abbandonando la pagaia, mi rilassai e mi godei il viaggio, fremendo dall'impazienza di vedere gli Argonath, le Colonne dei Re. Ma l'entusiasmo si smorzò subito, appena ricordai cosa avremmo affrontato dopo gli Argonath: Amon Hen. E la morte di Boromir!
Ta-daan! Nuovo viaggio mentale in arrivo! Come mi sarei dovuta comportare con lui? Con Galdalf, avevo deciso di assecondare il destino, anche se aveva significato condannarlo alla morte, ma per il Gondoriano era diverso: a differenza dell'Istari, che sarebbe presto tornato nella nuova veste di Stregone Bianco, lui sarebbe definitivamente uscito di scena, non lo avremmo rivisto mai più. Le due situazioni erano quindi totalmente opposte, ed io non sapevo cosa fare.
Ok, forse a volte era un  po' antipatico, abbastanza arrogante, parecchio fuorviato dall'Anello...però era una bravissima persona, coraggiosa e pronta al sacrificio, e lo avrebbe dimostrato dando la vita per salvare quella di Merry e Pipino. Non meritava di morire in quel modo. E pensare che per salvarlo mi sarebbe bastato seguirlo una volta approdati ed impedirgli di attaccare Frodo, o semplicemente deviare in qualche modo le frecce che lo avrebbero trafitto. Sembrava la cosa più giusta da fare, ma... come si sarebbe sconvolta la storia, in quel caso? E se avessi capovolto l'esito della Guerra dell'Anello, compromettendo le sorti della Terra di Mezzo?
In effetti, se fosse sopravvissuto, ci sarebbero stati parecchi cambiamenti:  innanzitutto, c’era la possibilità che Frodo rimanesse con noi, e quindi ci saremmo diretti tutti insieme appassionatamente a Mordor... possibilità di vittoria? Microscopiche! Nel caso, invece, in cui il Portatore avesse deciso di partire con Sam, avremmo probabilmente avuto notevoli problemi con Denethor: non sarebbe impazzito per la morte del figlio, di conseguenza non si sarebbe dato fuoco. Questo era un piccolissimo dettaglio che avrebbe potuto ostacolare la salita al potere di Aragorn, dando vita ad una guerra civile… che poi era l'ultima cosa di cui avevamo bisogno!
Non potevo rischiare, ma non volevo neanche condannare Boromir a quel destino profondamente ingiusto. Solo io potevo aiutarlo e, in un modo o nell’altro, avrei trovato un modo per far andare le cose come dovevano, anche a costo di gettare io stessa Denethor sulla sua stramaledettissima pira!
“Chissà come mai ho questa strana sensazione di deja vù?” pensai mentre formulavo la minaccia a Denethor nella mia mente. Si, non avevo molta fantasia quando si trattava di promesse di morte!
Ma tornando a Boromir… come fare per salvarlo? Sospirai e, persa nei miei pensieri, non mi accorsi che Gaia mi stava chiamando: o meglio, me ne accorsi, ma relegai l'informazione in un angolino della mia mente, continuando a congetturare sul destino del figlio del Sovrintendente.
《 ....ia? Mia?! MIA!!! 》 ormai la mia amica stava strillando, ma non mi degnai di darle corda, neanche quando cominciò a scuotermi, prima piano, poi più forte.
《 OH MA MI VUOI DARE RETTA? RIPRENDITI! 》strepitò.
Poi sentii qualcosa colpirmi (forte) il piede. Mi aveva appena dato una pagaiata sulle gambe?
《 Ahia! Ma che? C'era bisogno di fare così? Potevi chiamarmi! 》 mi lamentai.
Gaia mi guardò malissimo, ma non replicò. Fu così che capii che la situazione era parecchio, ma parecchio seria.
《 Ehm... tu non mi hai chiamata (e picchiata) solo per fare quattro chiacchiere, giusto? 》 chiesi circospetta, ottenendo in risposta un acidissimo:
《 Però, che intuito! 》
....okay, questo me l'ero meritato. Forse.
《 Allora? Cosa c'è? 》 chiesi.
《 Cosa c'è? COSA C'É? QUELLO C'È! GUARDA! 》 strillò la mia amica, indicando qualcosa davanti a noi.
Seguii il suo dito… e raggelai. Era una mia impressione, o quello era uno scoglio enorme a cui noi stavamo andando inevitabilmente incontro?
《 CI STIAMO ANDANDO A SCHIANTARE!!!!》 gridai, afferrando la pagaia che mi aveva colpita ed iniziando a remare, imitata da Gaia, che però, prima, mi strillò un (dovevo ammettere meritatissimo) 《 MA NO?!?!? 》
Le altre barche della Compagnia cominciarono ad invertire la rotta per avvicinarcisi, ed io tirai un sospiro di sollievo. Ce l'avrebbero fatta!
Ovviamente, mi sbagliavo.
Non arrivarono in tempo.
Fu un attimo: sentii solo il rumore di un lieve urto. Poi mi ritrovai sott'acqua. Mossi le braccia per tornare in superficie, ma ero parecchio appesantita dai vestiti. Chiusi la bocca, serrai disperatamente gli occhi ed iniziai a nuotare.
“WOW, non è così difficile!” pensai… perché mi piaceva così tanto tirarmela da sola? Qualcosa mi sfiorò il volto, e io mi presi un mezzo infarto. Spalancai occhi e bocca, ingoiando così almeno mezzo litro di acqua, per poi accorgermi  che la "cosa" che mi aveva toccato… era solo un' alga! Si, forse ero un tantino tesa. Ma poco… poco poco… molto poco.
“Smettila di perdere tempo! Zitta e nuota!” mi urlò la voce di Gaia nella testa.
Ignorando il bruciore degli occhi, mi guardai intorno: Gaia annaspava qualche metro più in là, anche lei circondata dalle alghe. Ce ne erano tantissime! Quando i nostri occhi si incrociarono, lei mi fulminò con lo sguardo e provò a nuotare verso di me. 
In quel momento mi resi conto  che eravamo nei guai: nessuna delle due riusciva a muoversi bene, e le mie risorse di ossigeno stavano diminuendo velocemente. Mossi ancora le braccia, più in fretta che potevo, ma nulla!!
"Calma Mia, ragiona!"
Seh, era una parola!!!
"Niente panico! Su… cosa si fa per nuotare?”
… Gerry, chiedo l’aiuto del pubblico.
“I piedi! Idiota! Li stai tenendo immobili!!"
… giuuuuuusto!
Sgambettai, e finalmente riuscii a dirigermi verso l'alto. Svelta, afferrai Gaia, e cercammo di proseguire, sebbene in due fosse ancora più complicato. Per fortuna riuscimmo  a riemergere, ma non facemmo in tempo a fendere l'acqua con la testa, che ci accorgemmo di avere ancora un paio di problemini da risolvere: 1) della barca non c’era traccia, e 2) a coprirci non c'era il cielo, ma... un qualcosa di scuro, che formava una specie di cupola sulle nostre teste, una cupola… legnosa al tatto.
《 Ma che… Ohhhhhhh!》  Eureka! Ecco che fine aveva fatto la barca! Ma se l’imbarcazione era capovolta, allora ciò significava che le nostre provviste… oh no! Pregai che il tessuto elfico fosse in qualche modo impermeabile.
《 G...Gaia vieni, torniamo sotto 》dissi alla mia amica, e senza neanche lasciarle il tempo di replicare mi rituffai.
Annaspammo un po’ sott’acqua poi, a corto di aria, risalimmo. Peccato che stavolta la mia testa, anziché riemergere in superficie, trovò il legno duro di un'altra imbarcazione. SBAM! Ci andai a sbattere in pieno e, presa dal panico, spinsi la barca tentando di allontanarla da me, senza però riuscirci. Così ingoiai un altro litro abbondante d'acqua… e credo anche qualche alga.
Poi due mani si tuffarono in acqua e mi afferrarono con decisione, e io potei tornare a respirare.
《 Gra...gra....zi...grazie...》 mormorai battendo i denti: ehi, faceva un freddo cane, soprattutto visto quanto ero fradicia!
《 Di nulla 》 riconobbi la voce di Aragorn, preoccupato e divertito al tempo stesso.
Nonostante la situazione, riuscii comunque a sentire una leggera delusione quando mi accorsi che non si trattava di Legolas, anche se probabilmente era meglio: non potevo sempre fare la donzelletta in difficoltà che veniva salvata da lui... Ma che stavo pensando?!
《 Vi siete capovolte all'improvviso, e non riemergevate. Abbiamo temuto foste morte! 》 proseguiva intanto Aragorn, mentre mi aiutava a passare dalla sua barca alla mia (che intanto era stata rimessa nel verso giusto); intanto Boromir stava facendo lo stesso lavoro con Gaia. Notai che lei stava parlando con Merry e Pipino, che sembravano sollevati, specialmente il secondo. Mi scappò un sorrisetto, ma non infierii. Non avrei fatto  altro che aumentare la furia della cara Hobbit: ero praticamente sicura che mi avrebbe ammazzato a prescindere, a causa della mia distrazione, che ci aveva fatto vincere un bel tuffo alla scoperta delle alghe della Terra di Mezzo. Che ingrata!
《 TU! SEI COMPLETAMENTE FUORI DI TESTA, MIA! 》esplose infatti non appena fu rimessa a sedere sulla nostra barca.
《 Respira, Gaia… 》 le consigliai, mentre con la pagaia cercavo di raccattare i nostri bagagli.
《 RESPIRA UN CORNO! UN CORNO!!! TEMPO UN ALTRO MINUTO E NON AVREI PIÙ POTUTO FARLO! E DIRE CHE SI VEDEVA LONTANO UN MIGLIO, QUELLO SCOGLIO! MA TU NULLA, EH!!! NO, LA SIGNORINA ERA TROPPO IMPEGNATA A FARSI I SUOI COMPLESSI MENTALI PER GUARDARSI INTORNO O DARMI ASCOLTO! 》ok, stava un po'esagerando, avrebbe pure potuto darsi da fare lei per prima, e chiamarmi senza smettere di remare!
《 Bhé Gaia, allora se eri tanto spaventata perché per chiamarmi hai mollato il remo a quel modo? Avessi continuato a pagaiare, forse non ci saremmo capovolte! 》
《 AH, SÌ? COME AVREI FATTO A COMANDARE UNA BARCA  TOTALMENTE DA SOLA, ME LO SPIEGHI? MA GUARDAMI! HO... SONO ALTA QUANTO UNA MOCCIOSA 》 notai con sorpresa che si era trattenuta dal dire "sono diventata una hoppert". Si stava impegnando a non farsi scoprire, e ciò mi addolcì un po': anche lei aveva preso a cuore la missione, dopotutto.
Sorrisi, ma questo servì solo a farla incavolare ancora di più:
《 E NON C'È NULLA DA RIDERE! COME FACEVO A EVIARE LO SCOGLIO? HAI VISTO ANCHE TU CHE ERA ENORME! SERVIVAMO TUTTE E DUE! MA TU NOOO, ERI TROPPO IMPEGNATA A FARE AMLETO!》
...ok, rettifico. Non mi ero ADDOLCITA. Semmai ero anche più infuriata:
《 BHÈ, DI CERTO UNA SAREBBE STATO MEGLIO DI NESSUNA! HO TUTTO IL DIRITTO DI ESSERE PREOCCUPATA, NON VEDI A COSA ANDIAMO INCONTRO?  SE NON TI SENTIVO È PERCHÈ ERO PRATICAMENTE IN TRANCE! 》 sbottai, iniziando ad urlare anche io.
《 AH, ORA È UN SUICIDIO ANCHE PER TE! QUANDO LO DICEVO IO, DICEVO UN'IDIOZIA, "DAI GAIA NON ANDRÀ MALE SARÀ FANTASTICO!" COSÌ MI RISPONDEVI! E INVECE QUANDO FA COMODO A TE SÌ, ECCO CHE IMPROVVISAMENTE DIVENTA PERICOLOSO!》
Mi preparai a dirgliene quattro in risposta, ma la replica mi si strozzò in gola quando sentii un commento stupito provenire da una delle altre barche:
《 Valar, riescono a litigare anche dopo essere uscite fradicie da un fiume! 》 la frase di Sam suscitò una risata collettiva, che coinvolse tutti i membri della Compagnia tranne, ovviamente, me e Gaia.
Avvampai: figuraccia a ore dodici! Ci eravamo capovolte come due sceme, avevamo buttato in acqua i bagagli, riemergendo io avevo pure sbattuto la testa...e ora, tanto per completare la figura, che facevamo? Appena all'asciutto iniziavamo ad accapigliarci come bambinette dispettose? Oddio, che spettacolo pietoso dovevamo offrire a tutti!
《 Eeeeeeeeehm...si, dicevamo? 》iniziai a pagaiare  guardando fisso di fronte a me, per non incrociare lo sguardo di nessuno. Dio, che imbarazzo!
《 Su, su, remate! Non c'è niente da vedere! 》 cantilenò la mia amica. Grazie al cielo, a salvarci da quella situazione imbarazzante e tragicomica, apparvero gli Argonath, che si ergevano maestosi davanti a noi. Li indicai col dito, incapace di proferir parola: erano ancora più imponenti di come avessi mai potuto immaginare! Mi facevano sentire una nana, anzi, un insettino in un guscio di noce (la barca), che non poteva fare altro che fissarli a bocca aperta, col cuore che batteva velocissimo, terrificato ed incantato al tempo stesso. Erano enormi, tali che le loro ombre già ci coprivano, e le loro braccia tese, puntate verso di noi, sembravano ammonirci ed insieme accoglierci nel loro regno. Le espressioni erano imperscrutabili, ma parevano quasi dar vita a quelle che, dovetti ricordare a me stessa, erano solo due statue. Anche se sembravano più Dei scesi in terra, e lì pietrificati, cristallizzati nel tempo e nello spazio.
《 Mirate gli Argonath, le Colonne dei Re! Fra poco vi passeremo in mezzo 》 annunciò Aragorn. Osservandolo non faticai a capire perché, nel mio mondo, Amanda, un'altra mia amica (con cui condividevo la passione per il fantasy) lo adorasse e avesse avuto per lui una "semi-cotta da personaggio immaginario", per usare le parole di Gaia (che ovviamente, doveva sempre smontarci quando parlavamo di fantasy): in quel momento, il nostro Nùmenoreano non era più il Ramingo, né il capo della Compagnia costretto ad assumere il ruolo che era stato di Gandalf, e neppure il legittimo sovrano restìo ad accettare il suo compito. No, mentre ammirava le figure dei suoi antenati, e ci ordinava di tenere le barche vicine, raggruppate nel centro del fiume, era diventato il Re, pienamente consapevole del suo ruolo, quel Re che avrebbe presto seduto sul trono di Gondor ed avrebbe guidato il suo esercito in una missione quasi suicida, per assicurare la riuscita dell'impresa di Frodo.
Ovviamente continuava a non essere il mio tipo, però non potevo negare che fosse un personaggio, no… una PERSONA, splendida. Tutti lo erano, ma lui in quel momento aveva qualcosa di speciale, quel qualcosa che, anche quando era “il Ramingo”, portava le persone a fidarsi di lui, e che adesso era più chiaro che mai; allo stesso modo in cui Legolas aveva "qualcosa" che riusciva sempre a tranquillizzare tutti (me in particolare) e che faceva sentire la sottoscritta... boh, non capivo neanche come mi facesse sentire, però era parecchio piacevole, senza dubbio.
《 Oh, per l'amor del cielo, possibile che tu non riesca a pensare ad altro? 》 la voce di Gaia mi giunse chiara e limpida, e questa volta pensai bene di non ignorarla ma darle subito retta, visto cos'era successo l'ultima volta che avevo fatto il contrario.
《 Cosa? Io non pensavo a nulla! 》 replicai, cercando di non cogliere il riferimento al costante argomento dei miei pensieri.
《 Certo, certo, quindi ero io a pensare ad un certo elfo con i capelli platinati alla Malfoy! 》  fece la mia amica, e non potei trattenermi dallo scoppiare a ridere di nuovo: ma che c'entrava adesso Malfoy? Riusciva sempre a mischiare tutte le saghe a cui avevo invano cercato di farla appassionare, facendo una confusione totale ed assolutamente esilarante.
《 Comunque, credevo che la telepatia fosse una prerogativa di... com'è che la chiamavi? Ah giusto, Galatina! Insomma, che fosse il suo potere, non il tuo! 》 risposi a Gaia, sperando di zittirla. Ed in effetti ridacchiò senza rispondermi, ma probabilmente lo fece soltanto perchè stavamo per approdare ad Amon Hen.
“Eccoci arrivati” pensai “… e ora che faccio?” Il momento di prendere una decisione sul da farsi era infatti arrivato: dovevo scegliere se salvare un uomo o condannarlo, lasciandolo nelle grinfie del Destino.
Mentre io ero persa in questi pensieri, Aragorn ed il resto della Compagnia avevano iniziato a discutere sulla strada da prendere. Maledizione, mi ero distratta troppo, come al solito! E difatti, Frodo già si stava allontanando senza avvisarci: io lo notai, ma non dissi nulla agli altri, lasciando che se ne andasse a riflettere in solitudine, mentre cercavo disperatamente di capire cosa fare. Ma, quando Sam si accorse dell'assenza del Portatore, e Boromir si offrì di andare a cercarlo, presi di getto la mia decisione.
《 Aspetta! Vado io. Ho più volte visto questo luogo nelle mie visioni, quindi potrò di sicuro orientarmi bene, inoltre spero che i miei poteri mi indichino dov'è Frodo 》 improvvisai, usando ancora la scusa del "Sono-una-Veggente-e-possiedo-la-Vista-manco-fossi-una-supereroina".
《 E perché mai dovremmo fidarci e lasciarti andare da sola? 》 la frase borbottata da Boromir mi lasciò di stucco: mi riteneva una traditrice, una bugiarda?
Ci rimasi malissimo, eppure riuscii a trovare le parole per replicare, tagliente: << Bhè, con tutto il rispetto, credevo di avervi dimostrato abbastanza la mia lealtà! In ogni caso, carissimo, ritengo che a questo punto non ci  dovremmo fidare di nessuno, perchè potremmo essere tutti dei doppiogiochisti asserviti a Saruman o Sauron. Sempre con tutto il rispetto...o forse no! >> conclusi acida.
Vidi Boromir avvicinare la mano alla spada, ed istintivamente lo imitai. Aragorn però fu più svelto, e si frappose tra di noi:
《 L'ultima cosa che dobbiamo fare è lasciare che l'odio si impadronisca della Compagnia. Questo è il venefico influsso di Sauron, dobbiamo combatterlo! Quindi… Mia, calmati. Boromir... la ragazza ci ha dato più volte modo di testare le sue buone intenzioni. Io mi fido di lei 》
《 Ah sì, Ramingo? 》 Mentre io avevo, seppur riluttante, lasciato la presa sulla spada, il Gondoriano rimaneva purtroppo fisso sulla sua idea:
《 Io credo che tu stia sbagliando: è una ragazza, e si sa che le donne sono sempre più subdole degli uomini》  Maschilista!! Mi trattenni a fatica dallo strozzarlo. 《 Inoltre, se posso chiedere, cosa ci fa nella nostra Compagnia? Non ricordo di averla mai vista, prima del Consiglio, né lei né la sua amica: una donna, comparsa da chissà dove, tra l'altro con poteri ultraterreni, che hanno solo i più potenti elfi ed Istari, ed una goffaggine così accentuata da sembrarmi falsa. Dice di volerci aiutare con “le sue visioni”, ma chi ci assicura che non ci stia portando da Saruman? O peggio, al cospetto dell'Occhio? E poi, avete sentito come parla? A volte usa il nostro linguaggio e le nostre espressioni, ma spesso... ho notato che cita cose sconosciute, salvo poi pentirsene: come se fosse stata istruita ad imitarci, e invece le viene spontaneo esprimersi diversamente. No Aragorn, io non mi fido》
Durante il suo monologo, ero rimasta immobile, a prendermi in pieno petto le sue parole: non mi stupii, quando sentii una lacrima solcarmi il volto. Ero delusa, amareggiata, ma anche molto, molto arrabbiata. Li avevo aiutati, avevo fatto del mio meglio, anche  rischiando la mia vita; l'avrei rischiata ancora, proprio per salvare lui, e quell'ingrato che faceva? Mi insultava, dicendo di non fidarsi di me? Addirittura, mi considerava una spia di Sauron?
"Lui non sa che stai per salvargli la vita, genietto..." mi sussurrò una vocina ragionevole nella mia testa, ma la misi rabbiosamente a tacere.
《 BRUTTOBASTARDOMASCHILISTARROGANTE!!! 》 sbottai tutto d'un fiato, senza scandire le parole, come facevo quando perdevo del tutto l'autocontrollo. Estrassi la spada e gliela puntai al collo prima che avesse il tempo di prendere la sua. Non premetti, però: non volevo farlo fuori, ovviamente, sapevo che era sotto l'influsso dell'Anello....gli avrei solo dato una lezioncina. Ma lo avevo sottovalutato. Approfittando della consapevolezza che non l'avrei ucciso, mi bloccò il polso e con forza mi portò il braccio dietro la schiena, facendomi cadere di mano l'arma, per poi spingermi in avanti e sguainare a sua volta la sua spada.
Quando mi voltai, la situazione si era capovolta. Sapevo (speravo) che anche lui voleva solo dimostrare la sua superiorità, che non aveva intenzione di uccidermi.
Così, semplicemente, ignorai la spada puntata alla gola, e usando uno dei trucchi più vecchi del mondo, finsi che qualcuno era alle sue spalle, assumendo un’espressione terrorizzata mentre guardavo un punto fisso dietro di lui. Il Gondoriano, così distratto, non si accorse del calcio agli stinchi che gli riservai. Salva dalla minaccia della lama di Boromir, ebbi il tempo di prendere fiato e di scagliargli contro tutta la mia rabbia, iniziando ad urlare e cercando di scandire bene le parole, per farle entrare nella sua testa bacata:
《 TU! DOVRESTI SOLO… RINGRAZIARMI PER QUELLO CHE FARÒ!
POTREI TRANQUILLAMENTE NON FARE QUELLO CHE HO SCELTO DI FARE, MA FARLO È LA COSA GIUSTA DA FARE, ANCHE SE NON TE LO MERITERESTI! E TU, STUPIDO ARROGANTE, SE CONTINUI COSÌ IO POTREI IMPROVVISAMENTE DECIDERE DI NON FARE QUELLO CHE FARÒ, COSA CHE, SE LA FACESSI, POTREBBE CAMBIARE TUTTO QUELLO CHE DOVREMO FARE IN FUTURO. IO NON FAREI UN SOLDO DI DANNO A NON FARLO, MA NON FARLO MI FAREBBE FARE MILLE COMPLESSI SU CIÒ CHE AVREI POTUTO FARE E NON HO FATTO, ANCHE SE, NON FACENDOLO,  FAREI FARE A TUTTI QUELLO CHE DEVONO FARE SENZA TROPPI PROBLEMI! MA NON FA NIENTE! IO FARÒ QUELLO CHE HO SCELTO DI FARE, ANCHE SE QUELLO CHE HAI FATTO MI FAREBBE FARE LA SCELTA DI NON FARE QUESTA COSA! E TU… SAPPI CHE SE NON ME LO FARAI FARE, A BREVE AVRAI POCO DA FARE IL CRETINO COME FAI, HAI FATTO E FARAI. QUINDI FATEMI FARE QUESTA COSA CHE HO CHIESTO DI FARE E DEVO FARE COSÌPOTRÒFAREQUELLOCHEDEVOFAREPOTRENOFAREMAFAR.....AAAAAAAARGH!!!!》 la rabbia mi portò, alla fine, a dire le parole tutte insieme e a incespicare fra le lettere, cosicché l'ultima frase del mio "intelligentissimo" discorso finì in uno strillo isterico.
《 ....Scusa? 》 la domanda di Gaia arrivò spezzando il silenzio che si era creato dopo il mio sfogo. Mi voltai verso di lei e vidi che i miei compagni avevano un espressione a metà tra il divertito e il terrorizzato… un po’ come si guarda un matto prima di capire che è matto per davvero e rinchiuderlo in manicomio! Tornai di nuovo a fissare Boromir, tanto per compiacermi del suo stato confusionario… e invece quel cretino del "morituro" si era avviato verso il bosco per seguire Frodo mentre se la sghignazzava alle mie spalle.
《 EHI, IO ERO SERIA! 》 strillai, poi raccolsi la spada e mi lanciai all'inseguimento.
Appena fuori dalla portata dei loro occhi, mi appoggiai ad un tronco, e respirai profondamente, cercando di calmarmi. Quello...*censored*...mi aveva fatto andare su tutte le furie: IO sarei stata una serva del Male? Goffa così tanto da sembrare falsa? Aaaaargh, l'avrei ucciso! L’avrei…
<< SIGH >> mi sfuggì un singhiozzo, e solo allora mi resi conto che stavo piangendo e che le parole di Boromir mi avevano ferito più duramente di quanto avessi creduto. Certo, ai loro occhi potevo sembrare strana, ma non avrei mai pensato che dubitassero di me fino a quel punto! I miei poteri erano.. particolari, ma solo perché inesistenti!! E questo non potevo rivelarlo, no? Così come non potevo rivelare che provenivo da un altro mondo e mi trovavo lì da poco!
Che amarezza...e che rabbia. Da tempo sognavo di incontrarli di persona: mai, mai, avrei immaginato di passare per la spia del nemico.

《 DOVEVA ESSERE MIO! 》 sobbalzai nell’udire la frase di Boromir, riscuotendomi dal mio stato di depressione furibonda.
“Maledizione!” imprecai tra me e me quando capii che doveva aver già incontrato Frodo! Corsi, corsi più veloce che potevo, e quando arrivai… mi si gelò il sangue nelle vene: Frodo stava scappando, anche se non aveva ancora infilato l'Anello, e Boromir lo inseguiva come un invasato.
Feci l'unica cosa possibile: caricai, brandendo la spada. Subito, la lama del gondoriano incrociò la mia, e lo scontro ebbe inizio. Purtroppo per la sottoscritta, l'Anello rendeva Boromir più forte e violento, e l'Uomo, mentre con una mano brandiva l'arma, con l'altra cercò di darmi un pugno. E ci riuscì. Un forte dolore allo stomaco mi fece piegare in due, e lui ne approfittò per gettarmi a terra e ricominciare ad inseguire Frodo.
Con una smorfia, mi rialzai e, cercando di ignorare le fitte, corsi appresso all’Uomo. Non ci volle molto affinché rientrasse nel mio campo visivo. Era sotto di me, divisi da una bassa parete di roccia. Probabilmente avevo preso un sentiero diverso dal suo che andava in discesa, col risultato che ora ero circa 1 metro sopra di lui! Sapevo benissimo cosa dovevo fare, e così non ci pensai due volte prima di prendere la rincorsa e saltare verso di lui, cadendogli praticamente addosso. Perdemmo l’equilibrio e precipitammo in avanti. La caduta sembrò spannargli finalmente il cervello, tanto che mi diede una mano a rialzarmi e, dopo essersi scusato, ripartimmo a tutta velocità nella speranza di intercettare Frodo, che nel frattempo aveva ben pensato di rendersi invisibile.
《 E’ andato 》 dissi a Boromir 《 Non puoi più fermarlo! 》
Ma lui ignorò le mie parole e continuò a cercare l’hobbit, chiedendogli disperatamente perdono.
Lo lasciai li, e mi diressi senza la minima esitazione verso Amon Hen.
“Dovrebbe essere all’incirca qui.... Oh, speriamo bene!” sebbene sapessi dove Frodo si sarebbe rifugiato, trovare il punto esatto in cui si sfilò l’anello fu più complicato del previsto. Ma la fortuna fu dalla mia parte e quando il piccolo Hobbit, ancora scosso, tornò visibile, io ero li ad attenderlo. Mi avvicinai lentamente, cercando di non spaventarlo ulteriormente e lo chiamai a bassa voce:
《 Frodo! No, tranquillo. So cosa farai, e non ho intenzione di impedirtelo.  Volevo solo darti un consiglio 》  esordii.
Lui strinse l’Anello nella mano e mi guardò riconoscente, ma non ebbe il tempo di dire una sola parola, perché io avevo già ripreso a parlare.
《 Come ti ho detto, so perfettamente che devi andare. E, sebbene parte di me consideri giusto seguirti, non verrò con te. Non è la mia Missione.》 Un po'mi dispiaceva lasciare lui e Sam andare a Mordor senza aiuti, ma capivo che, per loro, la storia non doveva subire la minima modifica. Un solo errore, e sarebbero stati perduti. 《 Sappi che non sarai mai solo in questa impresa, per quanto tu sia fermamente convinto che il peso dell’Unico sia un fardello che soltanto tu devi sopportare 》 Avrei voluto metterlo in guardia da Gollum, ma temevo che, se l’avessi fatto, la storia avrebbe avuto un finale tragico: Frodo DOVEVA fidarsi di Smeagol/Gollum, anche se questi l’avrebbe tradito! Quindi mi limitai a ripetere le stesse parole che Dama Galadriel ci aveva donato prima di dirci addio:
《 Chiunque può cambiare il destino del mondo. E soprattutto tu, Frodo Baggins. Ora devo andare. Ci rivedremo, spero, alla fine di tutto.》
Ripartii di corsa verso il bosco, più precisamente verso il nascondiglio di Merry e Pipino: avevo deciso, li avrei seguiti e, una volta in battaglia, avrei ammazzato l'Uruk che doveva assassinare Boromir. Era un piano perfetto… o almeno lo era finché non mi ricordai di un piccolo imprevisto: Gaia! Lei era sempre insieme a quei due! Si sarebbe trovata in battaglia, ma non era quello il problema, dato che aveva già affrontato Moria. No, il guaio era che rischiava di venire catturata! Sperai con tutta me stessa che, se fossi riuscita a salvare Boromir, insieme saremmo riusciti a sconfiggere gli orchi!
.... già, ma in quel caso chi avrebbe convinto gli Ent a muovere guerra a Isengard?!
Dovetti interrompere le mie congetture, non appena vidi i due Hobbit nascosti dietro a un cespuglio... e per fortuna la mia amica non era li con loro. Li raggiunsi immediatamente, cercando di fare il minor rumore possibile.
《 Ehi! Gaia non è con voi? 》 bisbigliai.
《 No, è rimasta indietro. D’un tratto sono arrivati gli orchi e noi ci siamo dovuti nascondere. L’abbiamo vista allontanarsi con Aragorn e gli altri 》 mi spiegarono.
Poi, dopo una frazione di secondi, vedemmo Frodo nascondersi dietro un albero vicino a noi, inseguito da quegli esseri malevoli. Bloccai i due, che già gli stavano facendo segno di avvicinarsi. Non ci fu bisogno di spiegargli che stava scappando: lo capirono subito e, compiendo un gesto a dir poco eroico per quei due combina guai, uscirono dal cespuglio e iniziarono a chiamare a gran voce gli orchi, in modo da dare al loro amico il tempo di fuggire senza esser visto. Mi unii subito a loro, sbracciandomi per farmi vedere dai nemici (magari, essendo più alta, avevo una maggiore possibilità di essere notata!).
《 Funziona! 》
《 Lo vedo che funziona, SCAPPA! 》
Ogni volta che vedevo il film o leggevo il libro, questa particolare scena riusciva a farmi ridere: quei due hobbit erano davvero esilaranti! Tuttavia, ora che mi trovavo in mezzo a loro, con gli orchi che ci caricavano a testa bassa…. l’unica cosa che provai fu una gran faticaccia nello schivare i rami che si interponevano tra me e il posto più lontano possibile da quella truppa di bestiacce che voleva farmi fuori!. Ovviamente gli orchi riuscirono a raggiungerci in pochissimo tempo. Messa alle strette, sguainai la spada e cominciai a combattere, cercando di rilassarmi e fingere che fosse solo un allenamento, come avevo già fatto a Moria: in effetti funzionò, riuscii a cavarmela abbastanza bene fino all'arrivo di Boromir.
Accidenti, era fin troppo presto: tutto stava andando com'era stato scritto, e io non ero per nulla preparata, non avevo idea di cosa fare, di come impedire al Destino di prendere quella piega!
Per un po' mi limitai a tenere a bada gli orchi, aiutata dal Gondoriano, anche se ne arrivavano a frotte: per ogni mostro che veniva abbattuto dalle nostre lame, ecco spuntarne altri due! Poi, ecco materializzarsi il frutto dei miei timori: l'arciere, quell’ignobile che avrebbe ammazzato Boromir, fece la sua trionfante entrata in scena.
No, no, no, NO!!! Non ero pronta, no, era troppo presto! Non poteva aspettare un po'? Solo un pochetto, giusto qualche minutino, in modo che avessi il tempo di prepararmi e di elaborare un piano decente? Per favore, non chiedevo tanto!!!
... purtroppo per me, l'orco non stava ai miei comodi. Quasi a farsi beffa delle mie suppliche, incoccò la freccia e prese attentamente la mira.
Allora, il tempo sembrò rallentare, e rallentare… ancora e ancora finché non si fermò per un lunghissimo istante, in cui realizzai che c’era soltanto un modo per evitare la morte di Boromir. No, non tirai fuori l’arco a mia volta, anche se forse sarebbe stata un’idea migliore (“Ma anche no! Vogliamo ricordarti la pessima mira che ti ritrovi? Il massimo che avresti potuto fare sarebbe stato  uccidere un povero merlo che stava scappando in volo dal campo di battaglia. Pensa, avresti reso orfani i suoi piccoli!”) …ok, magari non sarebbe stata un’idea migliore. Comunque, scattai verso l’Uruk e mi lanciai contro di lui, inciampai (e te pareva!) e piombai lunga distesa ai suoi piedi. Con una smorfia, gli afferrai le gambe (che schifo, che orrore!) e le tirai a me, nel tentativo di sbilanciarlo e fargli sbagliare il tiro.
Il tutto avvenne in una frazione di secondo.
Ma fu un istante di troppo: sempre sdraiata a terra, mi voltai vittoriosa verso l'Uomo che ero sicura avessi appena salvato... e il sorriso mi si spense in faccia, all'istante. La freccia era partita, era partita lo stesso! La vedevo benissimo volare verso di lui, prepararsi a trafiggerlo! Non ce l'avevo fatta, avevo fallito, sarebbe morto, il Destino avrebbe vinto…
Mi rifiutai di guardare, non volevo assistere alla sua, alla mia sconfitta, alla caduta di un valoroso guerriero il cui unico difetto era di essere umano, ed aver quindi ceduto alle tentazioni dell'Anello.
Così, mi concentrai sul suo assassino, ignorando persino il fatto che Merry e Pipino fossero appena stati tramortiti e catturati:
《 ALMENO NON LO INFILZERAI COME UN PUNTASPILLI, BRUTTO BASTARDO! 》 strillai mentre mi rialzavo e gli conficcavo la spada nel ventre. Un unico colpo che, dai visceri, raggiunse i polmoni.
Avevo abbattuto il nemico,  ma non provai gioia.
Non ne ebbi nemmeno il tempo di riprendermi l’arma, che sentii un dolore sordo alla testa.
Percepii qualcosa che mi sollevava.
Poi fu solo il Nero.
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Eeeeeeee....salve gente!!! :3 visto? Stavolta sono riuscita a pubblicare presto! Insomma...solo tre mesi! :) faccio progressi, neh? :3
Seh. La tua lentezza è pari a quella di una lumaca ritardataria (?), ma devo ammettere che stai migliorando, ora sei una lumaca e basta xD Fatele un applauso, susu!!!
*Partono applausi registrati e Marina si inchina in giro* grazie, grazie, troppo gentili.... :3
E non te la tirare, Marina!! Se non l'avessi capito, Mia era ironica...
Sai Gaia, mi chiedevo proprio quando ti saresti fatta sentire tu -_-"  lasciatela stare, e...AMATEMI CARISSIMI :3
Seh vabbè. Ci inchiniamo pure?
*Marina le fa lo sgambetto* *Mia precipita, si schianta per terra, rotola per qualche metro come una pera matura...e finisce in un laghetto* ... *Gaia scoppia a ridere, e Marina approfitta della sua distrazione per farle fare la stessa fine* ALLELUJA!!! Finalmente sono sparite entrambe....pace e tranquillità, era ora x3 possiamo tornare all'angolino autrice, magari senza sclerare xD
Blublublurlmnbliblmnil!!! *cerca di parlare da sott'acqua*
Seh, domani! 'Spetta.... *attiva un traduttore e seleziona la funzione "laghese(?)-italiano"
La pazza non che tu fai? Miracolo ci vuole un!!!
Blubblbbblibubnbmbbbl!!!
Che ha detto Gaia?
Tra tanti traducenti attivare dovere Google Traduce?
Ah....oddio perchè ho scelto Google Traslate? Io lo ODIO!!! Bhè, passiamo però al capitolo. Per la vostra giuoia era più corto dell'altro, ma comunque abbastanza lungo...15 pagine di word non sono poche xD questo perchè avevo tante, tantissime cose da dire, sebbene meno rispetto allo scorso capitolo....ho voluto dar spazio alle insicurezze di Mia, alle sue paure, anche perchè vivo costantemente nel terrore di aver generato una Mary Sue...NON L'HO FATTO, VERO?? DDDD: *terrorizzata*
Bbbbblllmbll!!!!!! Blublublunmmbblllu!!!!
Non volere Maria Sua, uccidere me con forchetta se esco Maria Sua!!!
Mia...*facepalm*
Bbbblmbll,m bmnnmrllimnmnnrlimbbbbbbllllulblublu!!!!!
Molto con piacere occupare io me ne potere!
Ragazze, vi prego. Che stavo dicendo? Ah sì! Ho il terrore di aver creato una Mary, per questo nel capitolo ho voluto specificare che non è l'eroina perfetta, ha i suoi dubbi, le sue incertezze e le sue figure di cacca xD insomma, è una ragazza abbastanza "normale", almeno per come la vedo io, anche perchè non ha superpoteri strani, se li è solo inventati xD comunque, sono troppo clemente con loro...
Bbbblublulblublummmbllblu!!!!
Clemente essere tu? Ridere non fare me! Sadica, non clemente essere!!
Oh, finalemnte una frase che si capisce....più o meno. Comunque, dicevo: se vedete anche un solo accenno di Mary Sue in giro, avvisatemi. Provvederò a infilzare Mia con una forchetta come da lei richiesto....dopotutto la morte sarebbe meglio del destino che l'attenderebbe, un destino da Mary Sue....fatto ciò, mi butterei dal balcone.
Vabbè. A  parte ciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi abbia strappato una risata, anche se avreste tutto il diritto di linciarmi per il finale....MA NON AGITE!!!! *si protegge brandendo il martello di Thor che non c'entra un tubo ma che volevo inserire avendo visto di recente "the dark world"*
Aspettate il prossimo capitolo e capirete la scelta che ho fatto e perchè l'ho fatta.....d'altronde se mi linciate non saprete mai come va a finire  MUAHAHAHAHAHAHAHAH *risata malefica. Tuoni e lampi in sottofondo*
Smettiamola e passiamo ai ringraziamenti che mi sa che è meglio.... Grazie a
veve90, che mi segue dall'inizio, e le cui recensioni mi fanno sempre tantissimo piacere; grazie anche a Aven90, a Tinkerbell92, che mi ha trovato dei nomi perfetti per le due ship (ovvero Migolas e Gapino...somo splendidi *^^*); grazie alle nuove arrivate VioletMoon e SognatriceAOcchiAperti, che sono appena arrivate e hanno avuto la pazienza di recensire tutti capitoli :P
Infine, il grazie più grande va a
___jenna___, a cui, per inciso, dedico il capitolo: santa ragazza, mia carissima amica, e "zia" di Mia e Gaia, che mi supporta (...e sopporta xD)...spero che tu abbia apprezzato sia il chap sia il "piccolo regalino" per te che ho inserito al suo interno ;)
Una grazie infinito va alla mia fantastica beta, per cui vale lo stesso discorso del supportarmi e sopportarmi, nei momenti di sclero: senza di lei, probabilmente, mi sarei arresa ed avreismesso di scrivere già da un bel pezzo....perciò GRAZIE, "tata" delle ragazze

Nbnblllbbulblublublu!!!!
Posto a siamo!!!!
AAAARGH!!!!!! >_< *distrugge il traduttore e ripesca le ragazze dal lago* vi preferisco così èwè
Bhè...ho finito le cose da dire credo!!
Era ora!!!
Mia....che cara, affezionata ragazza amorevole. Vaaaa beeeene, io la smetto di cianciare e vado, va...dasvidanja, e possa la fortuna essere sempre a vostro favore!!! (si, vado a vedere Catching Fire stasera...non vedo l'ora afhshsdfjhfwigaga *____*)
Alla prossima, Marina94
, Gaia e Mia!!!!
 
 
 
*le ragazze tendono un'imboscata a Marina e la buttano nel lago*
Blublublubmnmnbblu!!!!
*google traslate resuscita improvvisamente*
Odio voi....morire fare voi devo!!!! Aiutare me qualcuno possono?
No nessuno è.è
Vendetta...MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!
*cala il sipario sulle ragazze
che ridono malefiche strofinandosi le mani tipo mosche, con fulmini e saette e tuoni in sottofondo*
  
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