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Autore: Faith93    30/11/2013    1 recensioni
"Cosa siamo diventate?"
La paura stringeva la gola in una morsa alle due giovani donne.
"Occhi screziati di rosso, capelli d'oro fluente, siete delle Chimiche"
Nicole e Odette sono due ragazze che vivono nel circo. La loro vita scorre normalmente fino al giorno in cui entrano in un maniero abbandonato e trovano un cofanetto con degli anelli misteriosi.
Alchimia, lotta per il potere, guerre, storie d'amore che si ripercuotono nel tempo.
La loro vita non sarà più come prima.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Chapter 1: Gli anelli



Due giovani donne cavalcavano spensierate sotto il sole di luglio.
Nonostante l’afa delle ore centrali, le due compagne piene di energia ridevano e scherzavano incuranti del caldo.
Tutto era perfetto e tranquillo: la superfice cristallina del lago che stavano costeggiando rifletteva la luce in una miriade di scaglie d’orate, il cielo terso, cosparso qua e là da qualche nuvola, era popolato da rondini e uccelli di lago. In lontananza, alla fine della piana disseminata da campi arati e pascoli erbosi, s’intravvedevano alcune vette innevate.
Il cuore di Odette palpitava davanti a quello spettacolo idilliaco mentre i cavalli lanciati al galoppo costeggiavano la riva dello specchio d’acqua. La vegetazione tutto intorno, era per le ragazze un’indefinita macchia verde a causa della velocità, come anche la strada sterrata che stavano percorrendo. Fortunatamente non era molto frequentata e per questo si erano concesse il piacere del galoppare selvaggio e l’ebrezza del vento tra i capelli.
Erano abituate ad andare a cavallo, in fondo erano delle acrobate cavallerizze, faceva parte del loro lavoro, ma lasciarsi andare senza l’obbligo di coreografie, equilibrismi e saltelli, corrispondeva molto di più al loro bisogno di libertà.
<< Nicole fermiamoci a far riposare i cavalli, Desiderio è stremato dalla corsa>>.
Odette sentiva l’animale ansimare per lo sforzo, il caldo non affaticava solo gli uomini, ma anche le bestie. L’amica annuì rallentando il passo.
<< Anche Argento è stanco ed entro il tramonto dobbiamo essere alla roulotte. Proporrei un bagno nel lago, ne hai voglia?>>.
Eccitata all’idea, accettò con gioia.
Giunte a una piccola spiaggia naturale smontarono per far abbeverare gli animali. Come il solito Odette si lanciò nella nuova impresa con tutto l’entusiasmo possibile: in un tornado di spruzzi fu in acqua.
Nicole la osservò rassegnata: conosceva bene il carattere dell’altra ragazza e sapeva che era nella sua natura affrontare la realtà con tutta quella vitalità.
Sfidando il temuto sbalzo termico si fece coraggio ed entrò a sua volta.
<< Dovevamo invitare anche Fergus!>> disse Odette pensando al loro amico e collega.
<< Un’occasione simile non capita spesso a noi circensi! >> riprese mentre si faceva galleggiare supina.
<< In effetti, normalmente per lavarci utilizziamo catini d’acqua, ma perché farci un bagno caldo non è proprio una cosa semplice, soprattutto quando spostiamo spesso il tendone >>.
Presa dalle sue riflessioni Nicole non si accorse dei movimenti dell’amica.
<< Che cosa stai facendo?>> chiese vedendola uscire dall’acqua.
<< Niente, anche Desiderio ha diritto a rinfrescarsi un po’! >>.
Odette prese per le briglie l’animale e lo fece immergere gradualmente.
<< Bravo Desiderio! Lo so che volevi fare il bagno anche tu! >>. La ragazza iniziò a giocare con l’animale mentre Nicole la osservava divertita.
Più tardi la giovane decise di stendersi sulla sabbia al sole per riscaldarsi e fare asciugare i vestiti fradici; in breve tempo fu raggiunta da Odette.
<< Vuoi che t’intrecci i capelli? >>.
Perplessa Nicole rimase qualche istante a fissarla negli occhi: erano simili ai suoi per le screziature rosso sangue vicino all’iride, ma allo stesso tempo totalmente diversi per colore e forma. Quelli di Odette erano grandi e color rame a differenza dei suoi, verdi e leggermente a mandorla.
<< Va bene grazie >> sobbalzò rendendosi conto di essere rimasta incantata a fissarla. Prese tra le mani un ricciolo dorato e lo fissò abbattuta.
<< Vediamo se riesci a gestire questa criniera selvaggia >>.
<< Non disprezzare i tuoi capelli! Dobbiamo essere orgogliose delle nostre chiome, in fondo siamo le uniche ad averli color oro>>.
<< Hai ragione Oddy >>
<< Come sempre direi! >>.
Sospirò sconsolata, ma senza riuscire a trattenersi scoppiò a ridere.
In sedici anni di vita, innumerevoli volte le avevano scambiate per sorelle, ormai correggere questo fraintendimento era un’abitudine;
Un legame di sangue non era certo poiché entrambe erano state allevate nel circo sin dal primo anno di vita senza sapere nulla sulle proprie origini o sull’ identità dei loro genitori.
In passato avevano sofferto per questo, ma ormai il legame con tutti gli artisti girovaghi della loro compagnia sostituiva egregiamente il bisogno di avere dei genitori. La loro famiglia era il circo, non avevano bisogno di altro.
Così pensavano nei momenti sereni.
Quando tutto si colorava di grigio, l’unico ristoro era la loro vicendevole compagnia, per questo erano più che sorelle, erano reciprocamente le colonne portanti per affrontare la vita.
Comunque tendevano a minimizzare la cosa e forse era meglio così.
<< Hai notato che strana forma ha questo lago? Sembra un serpente! >>
Odette scrutava il paesaggio, assorta .
Da un po’ si era alzata una leggera brezza da nord e le nuvole erano aumentate considerevolmente.
Nicole, sdraiata a occhi chiusi sulla tiepida sabbia, sbadigliò assonnata.
<< Oddy tu hai troppa fantasia…>>.
<< Ma dico davvero guarda! >>.
Trascinata dall’altra, si alzò in piedi.
<< Al posto di notare serpenti e animali irreali dove non ci sono, perché non mi avvisi magari che sta cambiando il tempo?! Quelle nuvole promettono acqua, non vedi? >>.
Il cielo prima chiaro ora era sempre più carico di nuvoloni temporaleschi provenienti dalle montagne.
Prese alla sprovvista dall’ inaspettato cambiamento di tempo e consapevoli di non poter tornare al campo base, perché troppo lontano, montarono nuovamente in sella alla ricerca di un riparo temporaneo.
In lontananza Nicole scorse un vecchio maniero abbandonato.
Lanciarono i cavalli al galoppo e in breve raggiunsero la costruzione. Grondanti di acqua piovana entrarono nelle stalle, grate di aver trovato un posto riparato. Il tempo continuava a peggiorare e ora il cielo era percorso da fulmini maestosi.
<< Argento non avere paura, siamo al riparo>> Nicole accarezzava il muso dell’animale innervosito dalla tempesta esterna. Dal tetto delle stalle in alcuni punti varie infiltrazioni d’acqua rendevano l’ambiente umido.
<< Non mi sembra un posto molto sicuro, non allontaniamoci troppo, potrebbero esserci dei crolli >>.
Odette osservava la pioggia scrosciare dal cielo color metallo, si era appoggiata con la schiena a una porta che, come tutta la struttura, sembrava pericolante.
 Infatti improvvisamente cedette sotto il suo peso.
La ragazza si alzò da terra dolorante, mente Nicole dopo un primo momento di spavento era scoppiata a ridere.
<< Non è divertente! >> protestò Odette.
Poi si rese conto di essere caduta in un ambiente completamente buio.
<< Se vogliamo fare un giro della villa ora abbiamo un accesso…>> osservò soddisfatta.
<< Non mi sembra un’idea saggia… non abbiamo neanche delle torce da portare con noi >>.
Nicole non era entusiasta di entrare clandestinamente in una struttura pericolante per soddisfare le voglie da esploratrice dell’amica.
<< Dai vieni! Troveremo sicuramente un modo per fare luce! Un giretto finché non spiove…>>
Non riuscendo a dire no alle implorazioni della compagna, Nicole prese un bel respiro e acconsentì.
Attraversata la prima stanza che dava sulle stalle, si ritrovarono in un corridoio completamente buio. Procedendo a tentoni trovarono diverse porte chiuse tranne una. Entrate nel nuovo ambiente Nicole inciampò in uno sgabello ribaltato a terra.
Erano nelle cucine.
<< Perché ti ho ascoltata!? Torniamo indietro! Non sai che cosa puoi trovare in un posto simile…>>

<< Non ho paura, è una questione di buon senso! >>
<< Seguimi e cerca di stare tranquilla. Forse ho trovato una finestra >>.
Giunte in un grande salone Odette  aprì a fatica una portafinestra sbarrata da travi: dava su un cortile interno pieno di rovi. La pioggia continuava a scendere inclemente, anche se con meno violenza di prima Nella penombra creata, uno scalone monumentale portava ai piani superiori. Su un lato diversi tavoli, divani e mobili, sotto teli impolverati, erano accatastati in una pila.
<< Apri anche l’altra finestra, almeno abbiamo più luce>>.
Anche Nicole si adoperò a scardinare altre travi per aprire la seconda fonte di luce.
Un tempo quella casa doveva essere stata una bellissima magione, ma ormai era un rudere polveroso. Nonostante ciò manteneva quel fascino tipico degli stabili antichi con una storia secolare alle spalle, e questo eccitava molto Odette.
<< Saliamo al piano superiore! >>
<< Va bene>>.
Un altro lungo corridoio dava su diverse camere da letto, quello che un tempo doveva essere un bagno, uno studio. E poi un’altra scala più stretta portava in cima alla torretta della magione.
<< Dobbiamo proprio salire? Ha quasi finito di piovere>>. Nicole voleva tornare da Argento, in più niente avrebbe posticipato il loro spettacolo serale.
Era ora di tornare indietro.
<< Certo, ormai ci manca solo la torretta e abbiamo visto tutto!>>
Giunte davanti a una porta chiusa a chiave rimasero interdette. Odette non si lasciò scoraggiare, con un calcio ben assestato alla maniglia la porta si aprì cigolando.
<< Ogni volta rimango stupita dalla tua violenza! >>
<< No, semplicemente non mi piace quando sono davanti a un ostacolo e non riesco a superarlo, in qualche modo bisogna arrangiarsi >>.
Entrarono nell’ambiente e si trovarono davanti a una strana scena: diversi candelabri accesi illuminavano l’ambiente, tutto in quella camera era in ordine, pulito, senza un filo di polvere.
Un apio letto a baldacchino troneggiava nel centro dello spazio. Nicole sentì una scarica di brividi, quel posto era in qualche modo inquietante. L’amica intanto osservava un oggetto stretto tra le mani. Era un bellissimo portagioie di legno intagliato, decorato ai lati con racemi floreali e sul coperchio tre serpenti intrecciati tra loro.
<< Secondo te possiamo aprirlo?>>
Era strano che l’amica solitamente irruenta tentennasse, ma ancora più strana la sensazione di paura strisciante alla base dello stomaco provata da entrambe.
Odette aprì il piccolo scrigno: internamente era foderato di velluto blu e conteneva due splendidi anelli, piccoli serpenti d’oro con incastonati su ciascuno un rubino opaco come occhio. L’anello di sinistra si attorcigliava su se stesso due volte a differenza dell’altro che era formato da un solo giro d’oro.
Presa da un improvviso istinto Nicole chiuse di scatto il cofanetto facendo trasalire l’amica.
<< Perché lo hai chiuso? Sono così belli questi anelli! >>
<< Non lo so. Mi sento a disagio in questa stanza, guarda sopra al letto, quel quadro è inquietante>>.
Una bambina dai capelli mossi d’orati era ritratta seduta su un grande scanno medievale. Era un dipinto maestoso, con una pesante cornice arabescata. La piccola principessa dallo sguardo penetrante indossava un abito di broccato azzurro.
Nicole si avvicinò all’opera per osservarla meglio. Le iridi della infante erano una nera e l’altra azzurra con pagliuzze rosso sangue.
<< Evidentemente non siamo le uniche ad avere gli occhi screziati di rosso>>.
<< Chissà chi è questa bambina, ha uno sguardo così triste!>>.
Quella rappresentata era sicuramente una bambina fuori dal comune, l’espressione del volto era quasi rassegnata, troppo matura e consapevole per la sua età.
Un improvviso fulmine illuminò la stanza attraverso le fessure delle imposte chiuse.
<< Basta, toniamo indietro. Abbiamo curiosato abbastanza per oggi. Lascia giù quel cofanetto e andiamo>>.
Nicole si avviò verso la porta.
<< Arrivo Nichy, provo solo uno di questi anelli…>>.
Detto questo indossò l’anello di sinistra.
<< Oddy ci sei? >> Nicole già scesa nel frattempo al piano inferiore tornò indietro per esortare la compagna.
Nella stanza non c’era più nessuno, solo il cofanetto rovesciato in terra contenete un solo anello.

  
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