Per le antiche strade di Roma si udivano solo alcuni passi veloci, interrotti ogni tanto da attimi di silenzio.

La notte era il momento della giornata preferito dai cristiani romani. Avrebbero potuto ricevere il corpo e il sangue del loro Signore Gesù Cristo. Ma essere cristiani a Roma non era facile. Essere cristiani a Roma era illegale e per celebrare la Messa bisognava che i fedeli si riunissero di nascosto a casa di una fdamiglia credente nel bel mezzo della notte. Ecco cosa ci faceva Ester nel centro Roma al crepuscolo estivo. Tornava da casa di sua cugina Caterina dove aveva celebrato la Messa e  stava raggiungendo casa cercando di non essere vista dai legionari romani che pattugliavano le mura della città.

Ester, avvolta ne suo mantello, continuava a camminare nella parte patrizia del centro urbano. Aveva dovuto allungare la strada per evitare i soldati che davano la caccia ai cristiani. I cristiani come lei. Le ville che si ponevano davanti alla ragazza sembravano uscite dai più fantastici dei sogni. Ester aveva sempre invidiato i patrizi romani; potevano camminare per i mercati senza essere guardati dall’alto al basso, potevano comprare quello che volevano, potevano desiderare quello che volevano.

Assorta nei suoi pensieri Ester non  si era accoarta che sul ciglio della strada, davanti una villa, stava seduto un ragazzo.
I suoi vestiti erano modesti e i suoi atteggiamenti non rispecchiavano quelli dei ricchi romani, ma qualcosa in lui ricordava la gran nobiltà.
Ester, dopo averlo visto, ne era rimasta affascinata. In piena notte, in un territorio a lei proibito, lei cristiana in un territorio quasi nemico aveva anche il tempodi rimanere attratta da uno sconosciuto. I loro occhi si incrociarono per pochi secondi, che ad entrambi sembrarono secoli. I loro occhi collegati come con un filo rimanevano attaccati gli uni agli altri. Gli occhi neri di Ester e quelli verdi del ragazzo. La notte e il giorno. Il buio e la luce. La povertà e la richezza. Tutto o niente
 

• È lei! Una cristiana! – si sentì urlare da una delle ville vicine.

Ester spaventata distolse lo sguardo dal ragazzo sconosciuto che a sua volta si alzò dalla strada come per aiutare la fanciulla.
Due legionari raggiunsero Ester. La ragazza non si scompose, sapeva benissimo cosa accadeva ai cristiani: la morte. Ma non voleva piangere e mostrarsi debole davanti ai suoi carnefici. Se la sua ora sarebbe dovuta arrivare sarebbe stata per volontà di Dio e Dio non toglie mai ai suoi figli una gioia se non per darne loro una più grande e più sicura.

Il suo destino era scritto ma qualcuno avrebbe potuto cambiarlo.








CIAO RAGAZZEEEE. Scusate se il capitolo è corto ma è un prologo, i prossimi saranno molto più lunghi tranquille. Per continuare vorrei almeno 3 recensioni ( scusate se chiedo troppo ) I LOVE YOUUUUU 
ps per favore fatemi sapere cosa ne pensate perchè ci tengo tantissimo a questa storia e ricordo che rispondo na tutte le recensioni. baci la vostra frency