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Autore: x_teamloula    30/11/2013    6 recensioni
Effy Hemmings.
James Mcvey.
Libri, foto, vestiti ovunque;questa era la mia stanza,e poi sopra al letto c'ero io, forse la cosa più incasinata di tutte.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Luke se ne andò, scocciato e infastidito. 
"E' così grave?" - chiesi, mordendomi il labbro inferiore.
"Nono..però tu sai meglio di chiunque altro come è fatto tuo fratello" - disse Calum.
"Però è sempre meglio se non li frequenti." - intervenne Micheal.
Io annuii. - "Non voglio, non mi interessano,davvero." - mentii.
James mi piaceva e neppure poco. 
Tornai in classe e il mio compagno di banco non c'era ancora, magari non sarebbe entrato proprio,speravo. 
Controllai l'orario: Inglese. 
Che palle. 
Cacciai un quadernino a righe e iniziai a mettere nome e cognome quando entrò la professoressa e tutti si alzarono. 
"Benvenuta, signorina..uhm ?" - disse, guardando nella mia direzione.
"Hemmings." - ammiccai. 
In quel momento entrò James che mi sorrise venendo accanto a me. 
"Mcvey! Vogliamo fare tardi già il primo giorno?" - lo rimproverò.
Lui continuò a camminare verso l'ultimo banco, ignorandola.
"Allora? Pretendo una risposta!" - continuò la prof. a voce alta.
Io gli diedi una gomitata e sussurrai - "Chiedi scusa." 
Lui scosse leggermente la testa. 
"Fallo, idiota!" 
"Mi scusi professoressa Keith." - disse lui, sospirando.
"Bravo." - gli sussurrai. 
"Oh, James Mcvey che mi chiede scusa! Non si è mai visto nel giro di quattro anni" - disse, soddisfatta - "Non ti metterò il ritardo." - continuò.
James si girò e mi sorrise, io feci lo stesso. 
No, cosa stavo facendo. Lo dovevo ignorare oppure Luke non mi avrebbe piu' rivolto la parola. 
E quindi così fu per le ore seguenti, mi rivolgeva la parole e io mi limitavo ad un 'shh' . 
Al suono della campanella io mi alzai e corsi via dalla classe, lui sembrava seguirmi. 
Incontrai Calum, per fortuna, a metà corridoio. 
"Ehi Cal." - dissi. 
Mi girai e vidi James sull'uscio della porta che guardava, un po' rattristito. 
"Torni con noi?" - mi chiese. 
Scossi la testa - "Torno a piedi!" - sorrisi. 
Andai verso gli armadietti e posai alcuni libri per alleggerire la cartella. 
Nel frattempo erano usciti quasi tutti, il corridoio era mezzo desertico e quindi decisi di uscire.
Scesi le scale e venni fermata. 
"Ehi." - sentii,mi girai e trovai James su un muretto che fumava.
Mi fece segno di raggiungerlo. 
Esitai, poi cedetti. 
"Che c'è?" - dissi avvicinandomi. 
"Perché sei così fredda?" - mi chiese, ciccando. 
"Non ci conosciamo, io e te." 
"Stamattina sembravi tutta un'altra persona e dopo la mensa.." 
"James, cosa non ti è chiaro del 'Lascia stare mia sorella' ?" 
Lui gettò a terra la sigaretta consumata e la schiacciò con un piede, scendendo dal muretto.
"Sei brava in biologia?" 
Annuii.
"Potresti aiutarmi? Ti prego, per favore." - mise le mani giunte e sorrise.
Sospirai e mi guardai in giro. 
"E' così importante?" - chiesi.
"Te l'ho spiegato stamattina.. è stata lei a bocciarmi." 
"No, chiedi a qualcun altro." - dissi, andandomene via.
Lui mi raggiunse - "Per favore!" - fece il broncio.
"Perché chiedi a me?" 
"Non lo so.." 
"Bene!" 
"Come torni a casa?" 
"A piedi." 
"Ti accompagno." 
"Se,certo!" 
"Camminerò affianco a te, che tu lo voglia o no." 
Risi, al che lui fece lo stesso.
Camminammo fino ad un certo punto, mancavano all'incirca due case prima della mia così lo liquidai.
"D'accordo, la mia casa è quella lì" - la indicai - "però se vedono che mi hai accompagnato mi disconoscono dalla famiglia." - risi.
"Dai,addirittura." - rise anche lui.
"Guarda che anche i tuoi amici farebbero lo stesso con te!" 
"Già.." - sorrise.
"Allora io..vado." - dissi. 
"Ciao." - disse sorridendo, mentre mi dava un bacio sulla guancia.
Lo bloccai per la mano, non so perché lo feci.
"Aspetta." 
"Si?" 
"A che ora ci vediamo oggi?" 
"Cosa?" 
"Biologia.." - sorrisi.
A lui si aprì un enorme sorriso , la cosa mi fece sentire un vuoto dentro. Quando diavolo era bello? 
Prese un suo quaderno e mi scrisse l'indirizzo, poi me lo lasciò.
"Puoi venire quando vuoi." 
"Perché me lo hai scritto sul tuo quaderno di..." - lo aprii - "Matematica?" 
"Così sei costretta a venire, me lo devi riportare." - fece un altro di quei suoi sorrisoni e , un'altra volta, mi sentii mancare.

Ore: 17.00
Chiusi il libro di letteratura e continuai a fissare il quaderno di James.
Lo aprii e lessi l'indirizzo. 
"Non è molto lontano da qui." - sussurrai. 
Presi la cartella e infilai dentro il quaderno ed i libri di biologia.
Uscii dalla mia camera e sentii Luke che ripeteva, così decisi di bussare alla sua porta.
"Avanti." - disse, entrai. 
"Luke.."
Lui sospirò.
"Ci sei veramente rimasto così male?" - feci il broncio.
Lui fece un mezzo sorriso. 
"No, vieni qui sorellina!" 
Gli corsi incontro, abbracciandolo. 
"Mi dispiace.." 
"No, è tutto apposto.
Sono stato un po' un bambino a comportarmi in quel modo oggi, a mensa. Non potevi saperlo..sono io che mi devo scusare!" 
Gli diedi un bacio sulla guancia. 
"Ora vado, torno verso l'ora di cena." - sorrisi.

Fortunatamente non fu difficile trovare casa di James.
Era molto discreta da fuori, percorsi il vialetto e bussai, venne ad aprirmi lui, con un sorriso sulle labbra.
"Ci speravo, sai?" 
"Ciao anche a te." - dissi,ridendo.
Mi fece segno di entrare, mi sentii leggermente in imbarazzo.
"Sei solo o devo salutare qualcuno?" - chiesi.
"No, solo." - mi fece strada per le scale e il corridoio.
"Ecco,questa è camera mia.
Scusa il disordine.." - disse, mangiandosi le unghie. 
"Non preoccuparti." - sorrisi.
Ci sedemmo attorno alla scrivania e iniziai a spiegargli le mappe genetiche e l'esperimento di morgan, argomenti ancora di terza. 
Dopo all'incirca un'oretta e mezzo la sapeva benissimo e mi sentii soddisfatta, dopo anche svariate risate.
Ero a mio agio con lui e sentivo che lui lo era con me, mi stava piacendo? Aiuto, sarebbe stato un bel problema.
"Bene, allora il mio lavoro è finito.." - feci una smorfia.
Lui si mosse leggermente sulla sedia con le ruote - "Non vuoi restare a cena?" 
"No..Luke mi aspetta." - guardai verso il basso. 
"Lui non sa che sei qui, vero?" 
Annuii - "Lui se l'è presa veramente tanto..." 
"Beh, mi dispiace..non so che dire!" - disse lui mortificato. 
"No, è tutto apposto." - feci un mezzo sorriso.
"Ti accompagno a casa, è tardi ed è buio!" - disse,alzandosi.
"Oh no, ma non ce n'è bisogno, davvero." 
Lui mi ignorò, prese la giacca e scendemmo le scale.
"Ormai ho già deciso." - chiuse la porta alle nostre spalle.
Attraversammo il vialetto e mi venne un brivido dal freddo, oppure James faceva questo effetto su di me? 
Lui se ne accorse e cinse un braccio intorno a me.
"Hai freddo?" - chiese.
"Da morire.." - tremai e questa volta ero sicura che fosse il suo effetto. 
"Vivi da solo?" - chiesi, un po' imbarazzata.
"No, no.." - sorrise - "con mia sorella e mia madre. 
E tu? Vivi con Luke e i suoi amici?" 
"Nono, con Luke ed i miei genitori. Però sono sempre fuori per lavoro, anche in questo periodo. Perciò i ragazzi vengono a dormire da noi!" 
"Mi dispiace della competizione che c'è tra noi, non mi è mai piaciuta... sono stati sempre Brad e Tristan ad esagerare!"
"No, non fa nulla.." - dissi.
"Sono stato bene oggi..." - ammiccò.
"A ripetere biologia?" - scoppiai a ridere.
Anche lui iniziò a ridere - "No dai, scema! Sono stato bene con te." - sorrise.
In quel momento sentii le guance arrossare, mi piaceva un sacco quel ragazzo, ormai era un dato di fatto. 
E da quanto lo conoscevo? Una decina di ore?
Nel giro di qualche minuto arrivammo fuori casa mia, notai le luci accese in cucina.
"Bene.." - disse lui.
"Bene.." - ripetei, sorridendo.
"Allora..alla prossima?" 
"Cioè domani a scuola?" - risi. 
Lui fece lo stesso e si passò una mano tra i capelli, in quel momento sembrava Dio sceso in terra. 
"James..ti devo chiedere un favore.." - dissi,sospirando.
"Tutto quello che vuoi." - si avvicinò a me.
"Non è che tu e i tuoi amici potreste attenuare i rapporti con mio fratello e gli altri? Altrimenti credo che non ci sarà una prossima volta e non mi va di mentirgli..." 
"Si,hai ragione.. mentre torno a casa chiamo Tris e gli spiego tutto." - disse.
"Grazie." - sorrisi.
"Però ci sarà una prossima volta?" - mi prese per mano - "e non per la biologia.." - mi prese per i fianchi e si, stavamo per baciarci. Ci conoscevamo appena da un giorno,però anche io lo volevo. 
Prima che le nostre labbra si toccassero sentimmo davanti a noi un tossire. 
Mi allontanai spaventata, già lo avevo riconosciuto ed infatti, me lo ritrovai davanti.

SPAZIO AUTRICE: 
Eccomi qui, finalmente con il secondo/terzo capitolo lol. 
Che ne pensateee? Siete state buonissime,aw. 
Quattro recensioni per appena il primo capitolo? ma io vi adoro difuisk
Anyway,mmhhh chi sarà il ragazzo che sgama James ed Effie che si stanno per baciare? Bhe, chiunque sia stato ha impedito un momento che la nostra protagonista desiderava taaaaaaaanto çç
Va beene, ora mi dileguo. Spero leggiate e lasciate taaaante recensioni fuidso
#That'sGeorgina.

 
NEL PROSSIMO CAPITOLO:
   "   "Era lì, con quello stronzo.
         Si stavano per baciare.
            Non si conoscono nemmeno da un giorno intero e già
       stavano per baciarsi.
        Io che la conosco da una vita intera non riesco ad
         uscire dalla frienzone.
                Mi spieghi come diavolo è possibile?"  
  
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