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Autore: Paperetta    01/12/2013    1 recensioni
"E se provassi a contattarla?"
"Olivia, lo sai che non puoi"

Protezione testimoni. Due persone costrette a dividersi, che attendono il giorno in cui si rincontreranno.
[Personaggi: Olivia Benson, Alexandra Cabot]
[Pairing: Olivia/Alex]
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alexandra Cabot, Olivia Benson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"E se provassi a contattarla?"

"Olivia, lo sai che non puoi".

Un anno. Dodici lunghi, sfibranti, interminabili mesi di silenzio. Se non avesse avuto un calendario, avrebbe detto che fossero almeno venti.

Sin da ragazza aveva imparato che a un certo punto, nella vita, tutto cambia. Tutto va e viene; gli amici partono, poi tornano, poi partono di nuovo, oppure restano ma non s'incontrano, perché il giorno libero non coincide quasi mai. Ma aveva anche imparato che bastava una chiamata ogni tanto, qualche messaggio, un incontro una volta al mese, per non lasciarsi sopraffare dalla malinconia.

Tutto questo valeva per le persone normali. Sicuramente, non per chi era morto, o presunto tale.

"Non voglio certo andare a casa sua" disse Olivia, sorseggiando lentamente il suo caffè. "Però potrei passare all'FBI e chiedere di lei".

Elliot sedeva a un metro dalla sua scrivania. Cercava di parlare a voce bassa, attento a non farsi sentire da colleghi curiosi. Erano gli unici a sapere.

"Non potrebbero dirti niente. Al massimo, se gli rompi abbastanza le scatole riusciresti a farti dire che sta bene. Forse".

Olivia sospirò.

"Sarebbe già qualcosa".

Decise che telefonare sarebbe stato inutile. Con quelli dell'FBI doveva mostrarsi decisa e piantarsi davanti ai loro uffici finché non si fossero stancati di vederla incombere come un avvoltoio. Doveva provarci, nonostante in cuor suo fosse certa di non avere speranze.

Uscì dal distretto all'inizio della pausa pranzo, da sola; Elliot sarebbe andato a prendere i figli a scuola, e in ogni caso era in pessimi rapporti con l'FBI, peggio di lei, motivo per il quale preferì recarvisi da sola.

Guidò per una buona mezz'ora in mezzo al traffico. Le pareva di essere in coda al centro commerciale la vigilia di Natale, le macchine di fronte alla sua avanzavano con una lentezza talmente estenuante che gettò il suo secondo bicchiere di caffè dal finestrino.

"Vi volete muovere?" urlò a un certo punto, furiosa.

Parcheggiò finalmente fuori dal grande palazzo dell'FBI, scese dall'auto e si diresse di gran carriera verso l'ufficio dell'agente che si occupava del caso.

"Detective Benson. Mi verrebbe da chiederle cosa la porti qui, ma credo di poterlo indovinare".

Olivia entrò e si chiuse la porta alle spalle. I lunghi discorsi che si era preparata non sarebbero serviti.

"Devo essere proprio un libro aperto, eh?" commentò. Ora si sentiva decisamente stupida; come poteva aver anche solo pensato di ottenere informazioni su un testimone sotto protezione? Neppure un novellino fresco d'accademia sarebbe stato tanto ingenuo.

"Più che un libro aperto, direi prevedibile. Anche se dovrebbe sapere che da me non riceverà informazioni".

"Mi scusi" fece Olivia, avvicinandosi alla metallica e grigia scrivania. "So che non posso chiedere niente, ma sapere come sta non mi sembra possa mettere a rischio la sua incolumità. Dopotutto, io so già che è viva: non vedo perché tacere su una cosa così generica".

"Ho lavorato una vita per arrivare dove sono, detective, non pretenderà di certo che rischi il mio posto per una sciocchezza simile".

"Una sciocchezza?” protestò Olivia, d'un tratto furiosa come poco prima. “Come può dire una cosa del genere? Proprio lei dovrebbe sapere che..."

"Sta di fatto che Alexandra sicuramente lo pretende, visto che non perde mai occasione per domandarmi come state".

Lo stomaco di Olivia si chiuse all'improvviso, come un colpo di vento schianta i vetri aperti di una finestra.

Alex...

"Le avrò ripetuto centinaia di volte che deve smetterla, ma Dio solo sa se esiste una donna più testarda e rompiscatole di lei".

Era seccato, ma assai meno di quanto volesse apparire. Olivia non rispose; il terrore che potesse cambiare idea le impediva di aprir bocca.

L'uomo aprì un cassetto della scrivania, sollevò alcuni fascicoli e tirò fuori qualcosa che porse a Olivia, agitata come una bambina in attesa di un regalo.

"Che cos'è?"

"Ah, non me lo chieda. Ho detto ad Alexandra che non posso farti avere nulla che provi in qualunque modo la sua esistenza, cosa che sapeva già benissimo naturalmente, perciò mi ha dato questo. Ha aggiunto solo che avresti capito".

Olivia allungò la mano e prese il foglietto di carta azzurra che le porgeva. Era un biglietto ritagliato con cura da un foglio a righe, troppo piccolo perché vi fosse scritto qualcosa di importante. Lo aprì e capì di essersi sbagliata.

"La sedicesima"

Non diceva altro. Solo due parole scritte con elegante inchiostro nero.

 

And the tears come streaming down your face

When you lose something you can't replace

When you love someone but it goes to waste

could it be worse?

 

Ma quelle parole ne racchiudevano mille e ancora mille, come uno scrigno. Come la sedicesima canzone di un cd trovato per caso, quella che una Alexandra carica di rabbia le chiedeva di ascoltare la sera dopo ogni sconfitta, distesa sul divano.

 

Lights will guide you home

and ignite your bones

And I will try to fix you

 

"Ovviamente ho dovuto leggerlo. Conosco la professionalità di Alexandra, ma avevo l'obbligo di verificare personalmente e non ho riscontrato niente di pericoloso. Poi qualunque cosa abbia voluto dirle lo capirà lei". La guardò con curiosità, come cercasse di capire cosa si celava dietro quello strano messaggio. "Vuole che riferisca qualcosa?"

Olivia sollevò a fatica lo sguardo dal suo prezioso messaggio. Si sarebbe uccisa piuttosto che lasciar scivolare una sola emozione di fronte a lui, e si costrinse a mordersi la lingua per impedirsi di crollare.

Doveva trovare una risposta. Voleva che le arrivasse qualcosa di suo, qualunque cosa, pur di donarle un sollievo dalla tristezza e dalla solitudine in cui la protezione testimoni l'aveva imprigionata. Riusciva quasi a vederla. Lontana, in una città e in una casa prive di ricordi, con un lavoro che detestava, circondata da nuovi amici cui era costretta a mentire, giorno dopo giorno, ingannatrice per necessità.

 

I wish I could fly, around and around

Over this town, the dirt on the ground

 

Immaginò di avere un paio d'ali e di volare sopra la città, per raggiungerla, ovunque ella fosse, e vederla per un attimo. Scoprire come viveva, cosa faceva, cosa sognava. Come si chiamava.

Scoprire chi era diventata.

 

I'd follow your course of doors left ajar

To try to find out who you really are

 

Immaginò questo, e trovò infine la risposta.

 

Who you really are

 

"La quarta".

 

 

**********

NdA

Sono le quattro e quarantacinque del mattino. E domani devo anche studiare. Beeeene!

L'ispirazione è sempre latitante e quando finalmente si fa viva, lo fa ad orari assurdi: ma che bello... :'(

 

Ho sempre seguito Law and Order: SVU, ma solo nell'ultimo periodo ho mutato il mio rapporto in uno da “fanfiction”. Sarà che su Top Crime sono così carini da ripropormelo tutti i giorni e mi è stato praticamente inevitabile?*-*

 

Non scrivo quasi mai femslash, ma quando mi imbatto in coppie che stanno così platealmente bene non posso trattenermi dallo scriverci qualcosa e Alex e Olivia sono una di queste!

E' una song-fic molto leggera. Ho avuto l'idea riguardando l'episodio in cui Alex ritorna per una puntata dalla protezione testimoni, per testimoniare contro l'uomo che le ha sparato (stagione sei, episodio “Il fantasma”). È una puntata che mi è piaciuta molto, perché si vede quel lato della Cabot che di solito ci viene nascosto – quello umano xD

È sempre così presa dal suo lavoro e dal suo attaccamento quasi morboso alla legge che pare quasi una macchina; ma quando, con gli occhi lucidi e trattenendo a stento il pianto, ammette di star soffrendo per la situazione in cui si trova, ecco che ci viene svelato un piccolo indizio di come è realmente. E io ne ho approfittato!

Spero che siano rimasti IC, e che l'idea del biglietto non sia così assurda; non so esattamente come funzioni la protezione testimoni, ma dato che Olivia ed Elliot sanno che è viva, e che poi un giorno il loro capo si reca a casa di Alex con il tizio dell'FBI, forse non è così assurda, dai xD

 

La sedicesima canzone (che, spero si sia capito, sarebbe la sedicesima di un cd che ascoltano spesso insieme nonché una cui Alex e quindi Olivia sono molto legate) è “Fix You” dei Coldplay; la quarta, invece, è “Wish I could fly” di Roxette: entrambe sono tra le mie preferite da anni, anzi direi da secoli, e ho pensato ci stessero bene.

 

Un saluto e alla prossima, spero sempre in questo fandom!

 

P.s. Sto proponendo anche il personaggio di Alex, perciò se volete date un voto e aiutatemi a inserire lei e gli altri in una futura lista! Grazie *-*

  
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