“E’ Dicembre finalmente, il mese più bello, quello delle felpone e dei maglioni che coprono i difetti, quello delle tazze di tè e cioccolata calde, quello della neve la notte con il contrasto del bianco della neve e il nero del cielo, quello con tutti i regali di natale, o anche la bellezza di stare assieme alla propria famiglia il giorno di natale, quello che fa sprecare il tempo a fissare il fuoco nella stufa pensando, pensando a qualunque cosa, stupida, pervertita, geniale, romantica, folle. Dicembre è il mese di quelli freddi dentro, di quelli come me, aspettiamo tutto l'anno un mese che per noi rappresenta la gioia, di quelli acidi tutto l'anno e, a dicembre, cambiano, diventano dolci e felici, si impegnano sempre di più, fanno i compiti presto per uscire sulla neve, sperando di prendere un raffreddore, perchè a quelli nati a dicembre, i raffreddori, la febbre, il naso rosso, le mani fredde, i piedi congelato, a noi tutto questo piace. Dicembre è in inverno, la stagione più bella. Dicembre è dicembre, il mese delle cose impossibili che diventano possibili, il mese delle fotografie dei paesaggi con la neve, dicembre, il mese più bello, almeno per me.” Elysa era una di quelle ragazze, nate a dicembre, con il freddo dentro tutto l’anno, e poi arrivava dicembre, si vestiva con colori -, diventava più dolce e simpatica, parlava di più, prendeva voti più alti e stava più con gli amici, dicembre aveva un effetto benevolo su di lei, lei che stava tutto il giorno dietro a un libro, sognando ad occhi aperti, lei che aveva più amici in internet che nella realtà, lei che le bastava una canzone per cambiare umore. Nessuno riusciva a spiegarsi questo comportamento, forse perché non c’era una spiegazione, forse perché Elysa avrebbe voluto tenersela per sé. “E’ Dicembre!” Si alzò dal letto urlando. Aprì l’armadio, rovistò tra felpe, maglioni, cappelli, jeans neri e grigi e estrasse da quella massa nera di lana un maglione colorato, non colorato a tinta unita, era un maglione arcobaleno, con su scritto sopra “We are all mad here”, erano anni che lo aveva ma sembrava nuovo, niente sfilacciature, strapetti, macchie. Elysa adorava quel maglione per il semplice motivo che lo portava un mese l’anno e ogni volta le trasmetteva una gioia infinita, se lo avesse indossato per tutto l’inverno la sua magia sarebbe scomparsa, perché dopo un po’ che si fa una cosa diventa banale, e il suo maglione non era mai banale. Scese le scale a tutta velocità, entrò in cucina e urlò ancora “E’ Dicembre!”, “E’ Dicembre e c’è la neve!” Uscì di casa, la neve aveva ricoperto tutto, ogni cosa era bianca, il sole si rifletteva sul ghiaccio formatosi sui rami degli alberi, era bellissimo, non era ancora passato nessuno, non c’era nessuna traccia di piedi, tutto intatto. “Ah, la neve!” Elysa si butto sul primo strato di neve che le capitò davanti, sprofondo, sentì il gelo sulla faccia, era una cosa che Elysa adorava, il freddo, lei amava il freddo, era capace di gelare i suoi pensieri, adorava sentire le mani gelate, così fredde da non riuscire più a muoverle, provocava un effetto doloroso che Elysa adorava, ma non si può dire che fosse autolesionista, perché lei stava bene quando faceva freddo.