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Autore: Lou Asakura    05/05/2008    11 recensioni
-Rukia… sei proprio sicura di voler andare?-
-Si. Io… non posso fare altrimenti-
Abbassò il capo e i ciuffi neri le coprirono gli occhi lucidi, ormai prossimi alle lacrime.
-mi capisci, Renji… ormai non c’è più niente per cui io debba restare qui…-
-Si, invece! Ci sono io qui!- la sua voce si addolcì un attimo. –non ti basto, forse?- [...]
Renji chinò il capo per un attimo, fissò la neve che gli ricopriva le scarpe.
-Te lo ripeto. Rukia, sei sicura?-
-Si, Renji. Andrò a Tokyo-
***
La mia prima AU di bleach. [IchiRuki] [Soft RukiRen]
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Byakuya Kuchiki, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Renji Abarai
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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Never let me go, part two

 

 

 

Never let me go, part two.

Reborn in a new school- The similiar

 

 

 

 

“E’ da quasi un mese che non mi sentivo cosi bene” pensò Rukia, distesa sul prato morbido e umido di rugiada del giardino, ad osservare la volta dei ciliegi che svettavano il cielo.

Di tanto in tanto qualche petalo svolazzante le si posava sul viso, allora lo prendeva fra le mani e ne accarezzava la superficie vellutata finché il vento non lo portava via con se.

L’unica cosa a pesarle, era di poter vedere il suo niisan solo di sera.

Da come aveva inteso lavorava in una sorta di azienda (proprio non immaginava come avesse fatto ad ottenere un posto del genere) ed era terribilmente impegnato. Non pranzava neppure…. Rukia ricollegò a ciò l’aria stanca del fratello.

Si sollevò dal letto di petali e scrollò le spalle, in modo da far cadere quelli che le erano rimasti impigliati nei capelli.

-Se te la senti, la settimana prossima comincerai ad andare a scuola- le aveva detto Byakuya quella mattina.

Rukia era rimasta di sasso.

Una nuova scuola… provò ad immaginare le domande che le avrebbero rivolto i compagni. “Da dove vieni?”, “che scuola frequentavi prima?”,  “hai il ragazzo?”.

Per un attimo sentì di dover vomitare.

Questo non l’avrebbe di certo aiutata a dimenticare. Sentiva che era ancora troppo presto, che non ce l’avrebbe fatta a reggere tutti quegli occhi puntati su di lei, che aspettavano le sue risposte, non capendo il motivo del suo mutismo.

Si maledì infinite volte per non aver almeno chiesto  a Renji di seguirla a Tokyo. Anche solo averci provato, l’avrebbe fatta sentire meglio.

 

Gli unici ad essere capaci di lenire le sue ferite parevano essere quei cherry blossom. Forse il loro profumo cosi intenso in contrasto col colore rosa cosi delicato, le ricordava in qualche modo se stessa.

Ciò che era e ciò che avrebbe desiderato essere.

 

Il rumore di una chiave che girava nella serratura la distolse bruscamente dai suoi pensieri.

Si precipitò all’ingresso e gettò le braccia al collo del fratello, non appena riconosciuta la sua sagoma.

-niisan, sei tornato prima oggi!-

Byakuya tentò di liberarsi (inutilmente) dalla presa micidiale della sorellina.

-ho preso il pomeriggio libero, mi pareva che stamattina tu non stessi tanto bene. Ho ragione?-

Rukia strinse gli occhi, tentò di sorridere.

-in effetti mi sento un po’ stanca. Forse mi sto prendendo un influenza, sai. Il cambio di temperatura-

-può darsi…- Byakuya la fissò scettico. –beh, comunque è anche un altro il motivo per cui sono tornato prima. C’è un posto in cui vorrei portarti-

 

 

 

Circa mezz’ora dopo, Rukia e Byakuya Kuchiki viaggiavano all’interno dell’auto di quest’ultimo attraverso le strade affollate di karakura.

-Alla fine è una grande città..- constatò Rukia, col viso schiacciato contro il finestrino. –avevo immaginato un paesino di periferia-

-non pensare che sia ovunque come il buco in cui siamo cresciuti-. Byakuya si morse la lingua non appena pronunciate queste parole. Erano bastate a far rabbuiare la sorella.

-Scusa- sussurrò, tornando a concentrarsi sul volante. Rukia poggiò il viso sul palmo della mano e si appoggiò al vetro, tentando di concentrarsi sulla musica emessa dallo stereo.

 

Long way to go Nagai michi wo arukinagara tsubuyaita
Konna watashi de gomen ne to…

 

Recitava la voce della cantante, lentamente, come una ninna nanna.

 

Mujaki na butterfly
fly into the blue sky

 

Rukia rimase ad ascoltarla affascinata, incapace di distogliere l’attenzione da quella voce, da quella musica, quelle parole.

Quasi non si accorse che Byakuya aveva fermato l’auto, proprio al termine della canzone. Quando la musica sfumò, fu come risvegliarsi da un sogno e tornare alla realtà.

-S-Siamo arrivati niisan?- domandò, mentre pregava che i dirigenti della radio decidessero di rimandare in onda quella canzone.

-Certo. Scendi, su-. La ragazzina obbedì, pur non sapendo dove si trovasse. Scese dalla macchina, si guardò intorno. Improvvisamente capì.

-Ma questa è…-

-vedo che hai capito, sorellina. La scuola media superiore di karakura-

Rukia mosse qualche passo incerto verso il cancello dell’istituto, ora deserto. Provò ad immaginarlo di li a qualche giorno, pieno di studenti ridenti, alcuni abbattuti a causa della fine delle vacanze, altri intenti a chiacchierare in un angolo…

-ti piace?- Byakuya la raggiunse e le posò una mano sulla spalla.

-beh, si… in effetti mi piace molto-

-allora perché non vuoi andarci?-

-niisan, io…- ci pensò un attimo, tentò di trovare le parole adatte. –non mi sento ancora pronta a ciò che potrebbero dirmi. Insomma, le solite domande, spiegare a tutti da dove vengo, perché sono qui…-

Si voltò verso il fratello.

-...io non penso di farcela, niisan-

Byakuya la fissò per un attimo. Quella ragazzina era spaventata, terribilmente spaventata. Ma a terrorizzarla non era l’idea dei compagni, delle chiacchiere della gente.

-Tu hai paura di farti una nuova vita, non è cosi?-

A quelle parole Rukia sobbalzò. Era come se suo fratello le avesse letto nel cuore.

Non riuscì a proferire parola, rimase a rimuginare su quella frase e sul suo significato.

-sorellina, non devi preoccuparti. Tentare di ricominciare a vivere… non vuol dire lasciarsi alle spalle ciò che ci è successo precedentemente. Significa invece trovare il coraggio di prendere le macerie e su di esse costruire qualcosa di nuovo, magari più bello di prima-

Il sole stava tramontando, il suo profilo dorato era visibile alle spalle dei palazzi e colorava la città di arancio.

-E’ tardi, torniamo.-

Byakuya si diresse verso l’auto. Mentre girava la chiave ed apriva lo sportello, si rivolse a sua sorella.

-Ci andrai, Rukia?-

Lei si infilò nell’auto e immediatamente accese la radio.

Prima di chiudere gli occhi e sprofondare nel mondo della sua mente, mormorò debolmente un “Si”.

 

 

 

 

~ One week Later ~

 

 

 

 

“Non ricordo esattamente cosa pensai, quel primo giorno del nuovo semestre, davanti alle facce dei nuovi compagni. Mi chiedo cosa stessero pensando loro. Forse, provavamo a scrutare all’interno della mia anima … e capire cosa passasse per la testa a quella ragazzina dall’aria triste che arrivava da Aomori

 

 

 

 

-Bene, ragazzi. Lei è Rukia Kuchiki e si è trasferita qui da Aomori. Non si è ancora ambientata, perciò trattatela bene…-

Dalla classe si levò un brusio.

L’arrivo della nuova studente aveva sollevato diverse reazioni: dallo stato di catalessi-adorazione in cui erano caduti i ragazzi, all’indifferenza di alcune ragazze e alla gioia di altre, felici di avere una nuova alleata.

-e tu, Kuchiki… in questa scuola i ragazzi sono dei veri idioti, quindi se per caso qualcuno ti mettesse incinta oppure qualcosa del genere, ti autorizzo io a picchiarlo!- disse la sensei, col pollice alzato.

-ehm…la ringrazio!- rispose educatamente Rukia. “che tipa strana…”

-bene, vediamo… va a sederti li, c’è un posto libero.-

Rukia obbedì, attraversò l’aula e raggiunse il banco indicatole. Guardò accanto a se, tentando di identificare il suo compagno di banco.

Era decisamente l’unico a non aver manifestato alcuna reazione nei suoi confronti… se ne stava li, col gomito puntato sul banco e lo sguardo perso verso il cielo.

-Konnichi-wa- lo chiamò, -mi chiamo Kuchiki… posso sedermi qui, vero?-

Lui parve uscire dal mondo dei sogni, si voltò e squadrò la nuova studente dalla testa ai piedi.

Rukia per un attimo rimase come paralizzata.

Era cosi simile a lui… i suoi occhi, il suo sguardo, la forma del viso, i capelli… se questi ultimi fossero stati neri e non arancioni, quel ragazzo sarebbe stato la copia perfetta di Kaien-senpai.

Per un attimo arrivò addirittura a pensare che fosse lui.

-che hai? Stai bene?- domandò il ragazzo, vedendola imbambolata.

-benissimo-. Rukia tentò di assumere un aria distinta, proprio com’era qualche mese prima. –Sono Rukia Kuchiki, piacere-

-Ichigo Kurosaki- rispose l’altro.

“Lo sapevo, non è lui… beh, ma come potrebbe esserlo? Dopotutto, Kaien-senpai è morto”

Si morse la lingua, promise a se stessa di non voltarsi nella direzione di Ichigo. Eppure il suo sguardo, come indipendente dalla sua volontà, non faceva altro che posarsi sul ragazzo dai capelli arancioni.

Aveva bisogno, un terribile bisogno di rivedere quel lineamenti che aveva tanto amato, per poter cosi risanare la ferita ancora aperta dentro se.

Quando quel giorno le lezioni finirono, Rukia non fece altro che aspettare impazientemente quelle del giorno dopo, per potersi nuovamente sedere nel banco accanto alla finestra e osservare quel ragazzo che pareva, solo con la sua presenza, lenirle il cuore.

 

 

 

 

****

 

 

 

 

Ma sono felice che questa fan fic vi piaccia *_____*

Alla fine ecco Ichigo… spero abbiate gradito, dattebayo >_<

 

 

P.S. La canzone che ascolta Rukia è “Stand by me” di Anna Tsuchiya *_______*

 

 

x Kagguccia: tranqui Kaggu, Rennino non soffrirà T^T (spero X3). Il Byakuya siciliano? Bella idea *W* potremmo diffonderlo anche su efp, mii? *3*

x Tak: ma accie Takky *____* Beh, Ichigo è … il solito Ichigo ò_ò non potrebbe essere altrimenti XD

x Yue: aggiornato entro oggi come ti avevo promesso, neechan <3 gradito il loro incontro? Anche se diciamo che devono ancora “incontrarsi per bene” XD

x Lynn: in effetti che Rukia è sempre fragile è vero… anche se non lo da a vedere. Byakuya è ancora più dolce in questo capitolo, visto? XD

x Queen: ma no, non sono cose senza senso *O* ho capito quello che intendevi dire, e ti ringrazio T_T < -- me commossa XD

x Naru 4 ever: IchiRuki e RukiRenji è la combinazione ideale in una fan fic, si si ù_ù magari ci metto un po’ di IcchiRen? (spirito Yaoista XD)

 

 

 

 

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E tu? *_*

 

 

 

   
 
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