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Autore: With H    01/12/2013    0 recensioni
"Per ogni generazione c'è una prescelta che si erge contro i vampiri, i demoni e le forze delle tenebre.
Lei è la cacciatrice."
Ho scritto questa storia più di tre anni fa, allora mi sembrava bella.
Rose è la "discendente ideologica" di Buffy (The Vampire Slayer), telefilm a cui mi sono ispirata per la trama e la location, ma voglio sottolineare che non ci sono nè i personaggi nè la Sunnydale della serie di Joss Whedon, è tutto inventato da me anche se ad essa ispirato.
Genere: Dark, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rose andava avanti e indietro nel corridoio dell'ospedale, aveva un taglio sul braccio che probabilmente si era fatta combattendo contro Ginevre; era fuori di testa, l'ultima cosa che le serviva, era che i suoi amici fossero feriti e rischiassero la vita, questo Bryan lo sapeva bene, per questo aveva attaccato loro, per far crollare tutti i suoi punti di forza.
Poi finalmente un dottore si fermò a parlare con lei.
«Il signor Richard Daves è sveglio, ha avuto un forte colpo alla testa, ma sta bene. Chiede di lei signorina Holsen.»
Rose sospirò ed entrò dentro.
«Signor Daves...» sussurrò andando ad abbracciarlo «Come sta?»
«Bene e gli altri?»
I suoi occhi si riempirono ancora di lacrime «Jason ha un paio di costole rotte e non ha ancora ripreso i sensi, ma i medici sono ottimisti... Dovrebbe svegliarsi a momenti...»
«E Vivian?»
In quel momento entrò Chris che aveva ascoltato la loro conversazione, il signor Daves lo guardò torvo, lui chiuse la porta e lo guardò.
«Che ci fa lui qui?»
Rose lo guardò e sperò di potersi fidare ancora di lui «Chris è dalla nostra parte...» deglutì «Non riesco a mettermi in contatto con Vivian...»
«Vivian sta bene, credo.» rispose piano «Bryan ha bisogno di lei per completare il rituale...»
«Perchè?»
Il signor Daves sospirò sconvolto, aveva pensato a mettere in salvo Mandy, dimenticandosi che Vivian era molto più forte probabilmente di qualsiasi strega a Midland.
«Perchè c'è una frase del rituale che è invisibile e secondo la traduzione del signor Robinson, lo studioso che Bryan ha rapito, la scritta apparirà solo a...»
«Una strega.» concluse il signor Daves distrutto dal dolore.
Rose lo guardò sconvolta «Lei lo sapeva?»
«Sì, Dylan l'aveva scritto nella lettera... Ero così sconvolto da questa notizia che ho pensato solo a Mandy, ho pensato a proteggerla, l'ho privata per sempre dei suoi poteri... Ma non ho considerato che Vivian è una strega. Ero accecato dalla paura di perdere Mandy, ancora... Mi dispiace.»
L'espressione dura di Rose si sciolse in un sorriso, appoggiò la mano su quella dell'Osservatore in modo affettuoso «Lei ama la professoressa Parker, è giusto che abbia pensato subito a lei...»
«No, Rose... Vivian è sotto la mia respondabilità.»
In quel momento videro Jason sulla porta con un braccio fasciato ed una fascia che gli avvolgeva tutto il busto per tener ferme le costole, era sconvolto e arrabbiato.
Rose corse ad abbracciarlo stando attenta a non fargli del male, ma lui la respinse.
«Devo andare a salvare Vivian.»
«No.» rispose lei «Jason, è una cosa di cui devo occuparmi io. Tu sei ferito e...» le parole le si spezzarono «Non voglio che rischi ancora la vita...»
La guardò contrariato «Rose, io la amo!» esclamò.
Sorrise «Lo so, ma non verrai con me.»
«Se succede qualcosa a Vivian, io ti ammazzo!» annunciò serio.
Rose annuì «Io la salverò, Jason.» 
«C'è altro di cui devi occuparti.» intervenne Chris, loro lo guardarono «Se Vivian legge quella frase, Bryan aprirà l'Inferno e se questo succederà, moriremo tutti, tutto il mondo, non solo Vivian.»
«Allora l'ultima cosa che il mondo vedrà, sarà me che salvo Vivian.» concluse ed andò via.


Vivian aprì lentemente gli occhi, era legata ad una sedia ed attornò a lei c'erano dei cristalli. Provò a liberarsi, ma la corda era troppo stretta, così provò ad usare la magia, ma sembrava che ogni suo sforzo era vano. Capì a cosa serviva il cerchio di cristalli attorno a lei.
In quel momento vide Bryan davanti a sè ed un brivido la percosse, urlò sperando che qualcuno la sentisse e lui scoppiò a ridere.
«Dolce Vivian...» disse accovacciandosi davanti a lei «Nessuno potrà sentirti...»
«Cosa vuoi da me?»
«Torturarti...» 
«E a che scopo, sai già che Rose mi troverà...»
«Forse ti troverà già morta, è passata quasi un'ora e la tua Rose non si è fatta vedere, strano... Sarà che sono tutti morti, il signor Daves, la professoressa Parker, l'amato Jason...» Vivian deglutì «E forse la mia piccola Ginevre ha ucciso anche Rose...»
Deglutì cercando di trattenere le lacrime, ora ricordava tutto. Il rumore di vetro rotto, Rose che era andata a vedere cosa fosse e poi tutti quei vampiri che li avevano accerchiati, non avevano via di scampo, tutto era successo troppo velocemente, lei non era riuscita ad usare i suoi poteri, il signor Daves e Jason avevano iniziato a lottare e lei aveva cercato di fare lo stesso, ma senza magia non avrebbe avuto nessuna possibilità, poi aveva visto un vampiro buttare uno scaffale addosso a Jason, lui era caduto immobile seppellito dai libri e poco dopo il signor Daves era stato colpito violentemente alla testa, dopodichè c'era il buio.
Ora le lacrime scendevano velocemente sul suo viso, erano morti.
«Perchè mi hai lasciata viva?»
Lui le mostrò la grossa lastra di pietra sorretta da una specie di leggio a due bracci, una serie di simboli ed incisioni senza senso si successero ai suoi occhi.
«Conoscere Rose ha cambiato la tua vita, voi siete legate in una maniera inspiegabile. Tutto comincia da un incantesimo, tu eri destinata ad essere una strega e i tuoi poteri si sarebbero manifestati solo se la Cacciatrice si fosse trovata accanto a te. L'ironia della sorte è che tu ora sei una strega, la più forte che ci sia a Midland, l'unica capace di lottare accanto alla Cacciatrice, ma in questo momento anche l'unica che può aprire la bocca dell'Inferno...» disse «Solo una strega può leggere quello che c'è scritto...»
Vivian lo guardò «Forse non sono la strega di cui hai bisogno, perchè vedo esattamente quello che vedi tu, incisioni incomprensibili!»
Lui mise la mano sulla sua nuca e le spinse violentemente la testa verso il basso «Non mi interessa sapere la traduzione, la conosco... Leggi l'ultima riga...»
Vivian guardò in basso e la vide, una frase completamente comprensibile, come se fosse stata scritta successivamente.
«Allora Vivian, potrei non torturarti se mi dici che c'è scritto...»
Quella era l'unica speranza per non aprire la bocca dell'Inferno, per far sì che tutti quei mesi, la lotta di Rose, tutti i rischi che avevano corso, tutto non fosse successo invano.
«Sarà che ci sono dei cristalli attorno a me che bloccano i miei poteri, ma non vedo nessuna frase...»
La risposta di Bryan fu fulminea, ma lei avrebbe tenuto duro, era l'unica sua speranza per aprire l'Inferno e non ci sarebbe riuscito, anche se questo significava morire. Sarebbe morta per lo stesso scopo per cui erano morti tutti gli altri, il signor Daves, Rose... Jason.


Quando Rose entrò in casa, lui si fermò sull'uscio e la guardò.
«Ti aspetto qui...»
Lei sorrise «Non ho mai revocato l'invito, avevo altro a cui pensare...»
Entrò stupito e la seguì di sopra in soffitta, voleva parlare del fatto che non avesse revocato l'invito, ma sapeva che c'erano altre priorità.
«Hai un piano?»
«Sì, uccido chiunque mi trovi davanti e salvo Vivian...» disse prendendo delle armi.
«Non è un buon piano.»
«Sono io la Cacciatrice...»
Chris bloccò il suo braccio e fece in modo che lo guardasse negli occhi «Ci sono quattro vampiri che controllano il rudere, Bryan li ha generati perchè sono tipi duri, capaci di tener testa ad un corpo a corpo meglio di chiunque altro, perchè quando erano in vita facevano questo.» disse piano «So che tu sei più agile e più forte di noi, ma hai una ferita sul braccio e non ti sei voluta far mettere i punti, quindi è meglio che risparmi le energie per Bryan, è lui la tua priorità, non Vivian, lei morirebbe comunque se Bryan riuscisse ad aprire la bocca.» prese la balestra «Usa questa per ucciderli da lontano.»
«Ho solo due frecce.» constatò.
«Basteranno per attirare l'attenzione degli altri due, ci penso io...»
«Come faccio a sapere che posso fidarmi?»
La guardò intensamente negli occhi «Sai che puoi.» disse serio «Sai che ultimamente ho avuto tante possibilità di ucciderti... Non lo farò ora.» Rose distolse lo sguardo «Mentre io penso a quei due armadi tu devi entrare dentro, potrebbe esserci Ginevre...»
«Ancora non mi spiego perchè tu non le abbia fatto bere la pozione e sia sparito con lei...»
Ancora una volta i suoi occhi color ghiaccio penetrarono nei suoi, come se la risposta non fosse stata abbastanza chiara quasi una settimana prima, quando sotto l'effetto di quella strana bevanda, le aveva detto che l'amava.
«Sì, me lo chiedo anche io...» mentì.
«Immagino che tu voglia che io risparmi Ginevre...»
Chiuse gli occhi sospirando «No, se questo dovesse mettere in qualche modo in pericolo la tua vita...» Rose si stupì di sentire quelle parole «Io cercherò di fare il prima possibile con quei due e la porterò via, Ginevre ed io andremo via da Midland.»
«Chris...» sussurrò «Vivian... Non potrò pensare a lei quando dovrò affrontare Bryan...»
Annuì «La porterò in ospedale dai tuoi amici.» promise.
Poi afferrò una specie di lancia con la punta di ferro molto appuntita e gliela porse.
«Se Bryan dovesse riuscire...» si fermò per un secondo «L'unico modo per richiudere la bocca è quello di far cessare di scorrere il suo sangue, questo significa che non dovrai polverizzarlo o bruciarlo, niente paletti o fuoco...»
«Grazie...»
«Farò di tutto perchè non si debba arrivare a questo punto.»
Rose annuì e poi andarono verso il rudere. 


Vivian era sfinita, non c'era una parte del suo corpo che non le facesse male o che non sanguinasse.
In quel momento vide entrare Ginevre, era ferita, ma non era morta. La sua ultima speranza si frantumò, Rose era morta.
Entrò nel cerchio che Bryan aveva fatto per impedirle di usare i suoi poteri e poggiò una mano sulla spalla di Bryan, l'odore di sangue era forte e non sapeva se avrebbe resistito a lungo.
«Lascia provare me...» disse con la sua voce da brividi, Bryan si allontanò e Ginevre si inginicchiò davanti a Vivian «Shhh...» sussurrò accarezzando la sua fronte madida di sudore «Ti fa molto male...» annuì debolmente «Tutto questo può finire, non ti succederà niente...»
«Jason...» mormorò ormai delirante per il dolore.
«Lui è vivo...» ribadì Ginevre «Devi solo dirmi che cosa c'è scritto in fondo a questo pezzo di pietra e lui vivrà, tutti i tuoi amici vivranno...»
Vide Jason ed Rose camminare in riva al mare e dietro di loro c'era il signor Daves e la professoressa Parker, stavano tutti bene, erano felici. Voleva solo poterli abbracciare, voleva che il dolore finisse. Così lesse piano la scritta. Poi sentì un forte tonfo, come se la porta fosse stata sbattuta.
«Troppo tardi Bryan!» la voce di Rose le sembrò quasi un miraggio.
Bryan e Ginevre guardarono Rose, aveva un'espressione decisa e determinata. 
«Sei da sola Rose, è finita...» rispose Bryan.
Ma in quel momento Chris entrò dal retro del rudere e colpì velocemente Ginevre con la balestra facendola cadere a terra svenuta.
«Forse anche tu sei solo!» esclamò.
Bryan fece per colpirlo, ma Rose fu più veloce e colpì lui, iniziarono a lottare.
Nel frattempo Chris trascinò velocemente Ginevre in macchina e poi tornò dentro per portare Vivian all'ospedale, Bryan e Rose stavano lottando senza sosta.
«Vivian...» sussurrò slegandola dalla sedia.
Lei era semi svenuta, aprì piano gli occhi «Basta...»
«Non voglio farti del male... Ti porto in ospedale, dal signor Daves e da Jason...»
«Sono vivi?»
«Sì, stanno bene...» sussurrò prendendola in braccio e portandola via «E tu devi sopravvivere, resisti ok?.»
Quando arrivarono all'ospedale, fu subito portata nell'ambulatorio, i medici dissero che le sue ferite non erano molto gravi, ma che doveva riposare.
Jason e il signor Daves entrarono nella stanza e quasi si sentirono mancare per la gioia che Vivian fosse salva. Jason lo sorpassò senza degnarlo di uno sguardo e si mise seduto sul bordo del letto, Vivian era ancora in uno stato di leggera incoscienza, però capì che lui le era finalmente vicino quando sentì il calore della sua mano sulla sua.
«Jason...» sussurrò debolmente.
«Sì, sono qui... Ti amo Vivian.»
Il signor Daves guardò Chris con un certo riconoscimento «Rose?»
«Sta lottando con Bryan...» disse preoccupato.
«Chris, devo ringraziarti per l'aiuto che ci hai dato...»
«Ho trovato un rituale per restituire l'anima ad un immortale.» disse.
Jason lo guardò torvo «E perchè dovremmo farlo?» gli chiese spingendolo.
«Perchè Rose potrebbe non farcela!» rispose mantenendo lo stesso tono «E credo che dopo tutto quello che lei ha fatto per voi, glielo devi...»
«Bryan è un assassino e merita di morire!»
«Ma Rose no...»
Il signor Daves sospirò leggendo il rituale «È troppo potente, potrebbe essere pericoloso se fatto male, non siamo degli stregoni...»
Vivian si mise seduta sul letto, il dolore ormai era fortemente diminuito e, anche se si sentiva debole, sapeva che ce l'avrebbe fatta «Io sono una strega...» mormorò.
Jason la guardò dolcemente «Vivian, sei troppo debole...»
«Posso farcela.» ribadì determinata «Lo voglio fare per Rose...»

Erano entrambi feriti, ma avrebbero continuato a lottare finchè uno dei due non fosse morto, Rose lo spinse nel cortile del rudere, lontano dalla lastra di pietra, era ferita e c'erano alcune parti del suo corpo che le facevano male, perdeva sangue.
Tutta la stanchezza di quegli ultimi giorni iniziava a pesarle sul corpo, rendendo i suoi movimenti più lenti, anche se continuava a tener testa a Bryan.
«È finita Rose.» ribadì riuscendo a disarmarla, le diede un calcio sullo stomaco spingendola violentemente per terra contro il muro «I tuoi amici sono feriti, nessuno verrà ad aiutarti... Sei rimasta da sola.»
Fece per trafiggerla con la spada, ma lei riuscì a spostarsi subito e sferrò un colpo a vuoto incastrando la spada nel muro, così gli diede un calcio e si rialzò.
«Sono io la Cacciatrice, non ho bisogno di nessuno, solo di me!»
Lui afferrò la sua lancia, ma Rose riuscì a combattere anche disarmata. Non si rese conto che lui l'aveva spinta di nuovo all'interno del rudere; riuscì a riprendere l'arma, ma lui si abbassò schivando un colpo ed afferrò velocemente un pugnale, si fece un taglio sulla mano e fece scorrere il suo sangue sulla lastra recitando la frase che Vivian gli aveva tradotto.
La guardò sorridendo sadicamente e dalla lastra si aprì una specie di vortice, poi lasciò cadere il pugnale per terra e tornò a combattere contro di lei.
Lottarono ancora a lungo, anche se l'Inferno si stava lentamente aprendo, sentiva le persone urlare da fuori il rudere, la terra tremare di continuo, chissa quante persone erano già morte.
Entrambi restarono disarmati dopo un colpo, la spada di Bryan volò dall'altra parte della stanza e la lancia di Rose era troppo lontana dalla sua portata, si trovavano davanti alla lastra il cui vortice stava diventando più grande, lei lo guardò ed in un attimo afferrò il pugnale con cui si era tagliato, fece per pugnalarlo, ma vide i suoi occhi spalancarsi dal dolore e poi serrarsi prima che lo colpisse, trattenne il fiato per qualche secondo e poi riaprì gli occhi, le sembrò che qualcosa fosse cambiato in lui.
«Rose...» mormorò e le lacrime iniziarono a rigare il suo viso.
Lei restò immobile a guardarlo, Bryan era tornato, il suo Bryan.
«Bryan...»
Si guardò intorno spaesato «Ora ricordo tutto.» disse guardandola intensamente «Il tuo amore, io l'ho sentito fortissimo, mi ha lacerato il cuore...» lei deglutì «Solo il vero amore poteva farmi perdere l'anima...»
Un fulmine molto forte squarciò il cielo scuro prima dell'alba e fece crollare un pezzo del tetto, esattamente come nel suo sogno e dal vortice uscì un essere mostruoso, molto di più di qualsiasi demone avesse mai incontrato in tutto quel tempo, Bryan la spinse velocemente via ed afferrò la lancia uccidendolo prima che potesse farle del male, poi tornò a guardarla, adesso anche Rose piangeva.
«Mi sei mancata...»
Lei lo abbracciò iniziando a singhiozzare «Bryan...»
«Shhh...» sussurrò accarezzandola.
Sentì l'odore del suo sangue, era ferita e sapeva che era stato lui a farle del male, avvertì un forte dolore al petto, lei lo guardò preoccupata.
«Sei ferito.» singhiozzò accarezzandogli il viso.
«Sono un vampiro, nessuna ferita è letale, a meno che non sia al cuore.» ripetè una frase che le aveva detto parecchi mesi prima mentre lei lo medicava.
Le lacrime continuarono a scorrere ancora più forti, non riusciva a calmarsi, lui la guardò dolcemente, era bellissima, ancora di più di quanto non lo fosse mai stata e l'amava, l'amava tanto.
«Bryan.» ripetè sconvolta dal dolore.
Sorrise «Devi farlo Rose.»
«Non posso, io ti amo.»
Lui l'abbracciò «Ti amo anche io, ti amerò per sempre.»
Immaginò tutte le persone che stavano lottando invano contro mostri infernali, che stavano morendo, Midland era nel caos, sarebbe stata inghiottita dall'Inferno e presto tutto il resto del mondo con essa, strani fulmini squarciavano il cielo e si sentì ancora una volta schiacciata dal peso del mondo, troppo grande da sostenere per una sola persona. Vide il vortice allargarsi ancora di più, era questione di secondi, un paio di minuti al massimo, prima che l'Inferno avesse ricoperto tutto.
Guardò Bryan appannato dalle lacrime che non riusciva a fermare «Ti amo.» sussurrò baciandolo.
Fu un bacio dolce, intenso. 
Rose alzò il pugnale e lo colpì decisa al cuore, Bryan spalancò gli occhi ed allungò la mano verso di lei, ma fu risucchiato dal vortice che si richiuse, lasciando di lui solo il ciondolo con lo stemma dell'esercito del re.
Rose cadde sulle ginocchia sovrastata dai suoi doveri, dalla stanchezza e dal dolore. Non sentiva più nessun rumore, apparte i suoi singhiozzi che non la facevano respirare, tutto era tornato alla calma, tutto era finito. Non era stato come quando il Supremo era risorto o quando aveva aperto un portale infernale a San Franscisco, solo in quel momento si rese conto che quella sarebbe stata davvero la fine, quello era l'Inferno e lei l'aveva fermato.
Ci mise quasi un quarto d'ora a riprendersi e quando smise di piangere perchè non aveva più lacrime da cacciare, vide davanti a sè la lastra di pietra, non era un reperto archeologico, ma un oggetto pericolosissimo, decise di distruggerlo in mille pezzi affinchè nessun altro potesse decidere di aprire di nuovo l'Inferno; anche se sapeva che il male avrebbe trovato altri modi, che avrebbe dovuto affrontare altre apocalissi, forse peggiori di quella che aveva appena fermato, ma di una cosa era certa: qualsiasi cosa sarebbe successa, lei non sarebbe stata più la stessa, perchè una parte del suo cuore sarebbe sempre appartenuta a Bryan, la stessa parte che in qualche modo era stata risucchiata insieme a lui nel vortice infernale.
Raccolse il medaglione di Bryan e poi tornò a casa dove preparò velocemente una valigia ed andò via.


Quando Vivian tornò a casa, la mattina dopo, accompagnata da Jason e il signor Daves, non trovarono Rose, che era stata per tutta la notte irraggiungibile al cellulare, ma loro avevano pensato che dopo tutto quello che aveva dovuto affrontare, fosse troppo stanca e sconvolta per parlare ed avesse bisogno di riposare.
Ma poi si resero conto che molti vestiti nel suo armadio erano spariti, così come altri oggetti e sul tavolo della cucina Vivian vide una lettera, c'era scritto il suo nome, così la fece cadere sotto al tavolo con il pensiero affinchè gli altri non la vedessero, poi la lesse quando restò sola
"È tutto finito, tutto è tornato alla normalità. Spero che stiano tutti bene e che l'Inferno non abbia reclamato troppe vittime innocenti... Ma sembra che la minaccia di un'apocalisse sia stata già dimenticata da tutti, per chissà quale effetto soprannaturale, nessuno ricorderà nulla di questa notte, sarà solo un incubo ben nascosto in loro. Le ferite si rimarginano sempre prima o poi, per le mie ci vorrà del tempo, non so quanto, ma ho bisogno di stare da sola. Non so ancora dove andrò, ma penso che sia assodato ormai che posso cavarmela da sola, qualcosa mi inventerò, qualcosa che non comprenda demoni, vampiri o altre minacce di apocalissi, non per ora almeno. Vi amo, tutti, e non avrei mai voluto che vi capitasse niente, a nessuno di voi, mi dispiace e posso solo ribadire che senza di voi non ce l'avrei mai fatta a combattere contro tutto questo, ma ora ho bisogno di combattere contro l'Inferno che è in me. Voi prendetevi cura l'uno dell'altra, restate uniti, siate il vostro sole personale. Godetevi l'amore e l'amicizia, perchè questo è sicuramente il Paradiso. Andate al ballo stasera, indossate i vostri bellissimi vestiti e divertitevi, ballate, ridete e fatelo anche un po' per me, se vi va. Io tornerò, prima o poi, ora ho bisogno di restare sola con me e di non essere cercata, mi farò trovare io a tempo debito. Per sempre vostra, Rose."

 
   
 
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