Buongiorno a tutti! Spero che anche
questo fine settimana sia stato piacevole e pieno cose belle, diciamo ...
A me è andato abbastanza bene, non mi lamento, anche se il sole sembra
prendermi per i fondelli: dopo cinque ore di esposizione sono bianca come
prima! E allora che palle ... XP
Rispondiamo alle belle rece che è meglio!!
Angelo Azzurro: Allora, quì c'è il nuovo capitolo e lascio a te e agli altri il compito di scoprire cosa ha detto o meno Trunks. Per il fatto di C17 io lo ammetto, è uno dei miei personaggi preferiti ma non so se nascerà un'amicizia ... a parte che è una fase ancora in lavorazione, poi ... Beh, ci devo pensare bene XP Spero che il capitolo ti piaccia! Un bacione
Senboo_: Non ti preoccupare se non sei riuscire a recensire ... Mi spiace che il grande e onnipotente Frezzer (che di solito mando per fare in modo che i computer continuino ad andare) non sia arrivato tempestivamente ... in effetti non è da lui XD Spero davvero che anche questo capitolo ti piaccia. Baciox
LadyDreamer: Trunks mi ha detto che se hai delle altre domande è disponibile quindi non ti trattenere se ne hai qualcuna. Grazie x la dritta "come andare a capo nelle rece", adesso riesco finalmente a scrivere anche lì in modo più ordinato, thanks. Ora ti lascio al capitolo , spero che ti piaccia.
chrystal_: Per il fatto capitolo ti lascio leggere in santa pace e non ti anticipo nulla. Per 17, mi fa piacere che incominci a starti simpatico, era proprio l'effetto che volevo ottenere! Me happy ... Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione, a presto!
folg_89: Allora ... hehe ^_^" ... hai mosso un bel po' di pareri e spero vivamente che siano tali e che non raggiungano il livello "mostruosa e apocalittica critica" perché sennò vuol dire che ho esagerato tutto quanto e ciò mi metterebbe in seria difficoltà ... Vegeta c'è ma non nel modo in cui vorresti tu, spero che ti vada ugualmente bene per il momento. Le botte da orbi contro Cell ci saranno nel prossimo capitolo ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Beciox, a presto!
Swwtcicia: Hehehe.... questo lo lascio scoprire a te. Ti lascio alla lettura e spero che il capitolo sia di tuo gradimento. Un bacio
Juu_Nana: X il capitolo leggi un po' più in giù. Per 17 ... Beh, prima di te altre due persone mi hanno detto che incominciava ad essergli simpatico, come mai a te invece stà diventando detestabile? Mi piacerebbe saperlo perché posso vedere come migliorare ... Spero che il capitolo ti piaccia. Un bacione, ciao!
CrazyForGokueVegeta/Vegeta4ever: Ah, sarebbe stato bello se i messaggio fosse arrivato con Cell ... XD!!! Ragazze mie, a parte i problemi tecnici di Vegeta4ever per i quali manderò Frezzer il prima possibile in modo che minacci seriamente la scheda medre e tutto il resto, sono davvero contenta che la storia vi piaccia e per questo non vi tratterrò oltre e vi lascerò leggere in santa pace. Fatemi sapere, se vi và, se è stato di vostro gradimento. Cmq se avete altre domande pazze, Trunks è a vosta disposizione per ogni vostro chiarimento, lo fa volentieri. Un bacione a tutte e due!!
nana987: Allora, questo capitolo è molto lungo e di cose ne accadono parecchie ... quindi non ti anticipo nulla. Per Trunks e 17 non sei la prima in cui spera in una loro eventuale amicizia ma non voglio fare promesse al vento quindi dico sinceramente che per quell'eventualità ci stò ancora lavorando ... TrunksX17?!?! Io ti ammazzo se osi farmi ancora insinuare un'accoppiata del genere!!! Amanti delle yaoi: questa squinzia ha riproposto una coppia! Accorrete! ... No, lo so bene che scherzi XP Spero che i chap ti piaccia. Ti saluto con un bacio passionale allora ... SLAP!! XD
Sissi 25: Sono contenta che la storia continui ad essere di tuo gradimento, da parte mia cercherò di continuare con il mio solito ritmo e a non crollare! Grazie 1000 a te e agli altri che continuate a sostenermi! Spero che il capitolo ti piaccia, Un bacione!!
Allora ragazzi e ragazze mie, questo è un capitolo
un po' più lungo dei precedenti e in questo ho sudato 20 camicie ...
Per questo spero che a tutti voi piaccia e che alla fine della lettura vi
venga voglia di farmi sapere com'è stato.
Ora vi lascio leggere tranquilli. Ci rivediamo Giovedì se tutto va
bene :)
Un affettuoso bacio a tutti voi.
scImMIA
CAPITOLO 47
- LE SUE ULTIME PAROLE -
Buio.
Sempre il solito buio ed io mi ritrovavo, come ogni volta, al centro di esso
e non potevo anzi, non riuscivo ad uscirne.
Ammetto che dapprima fu una specie di sollievo: il non sentire niente, menchemeno
il dolore, a volte fa questo effetto ma dopo interi ed interminabili giorni,
tutto quel silenzio e quel vuoto, mi avevano portato all’esasperazione
… ero stanco di quella immobilità e di quella nullafacenza.
Anche quel momento non fu molto diverso dagli altri o almeno, l’inizio
fu come al solito …
Mi ritrovavo al centro di quel buio senza un obiettivo e senza uno scopo.
Vestivo la mia battle-suit, quella con l’under-suit blu, e me ne stavo
fermo, a braccia conserte e con lo sguardo che osservava un po’ più
in là … cosa poi non lo sapevo nemmeno io …
L’inizio cominciava sempre così ed era inutile spostarsi, lottare
contro un nemico invisibile o trasformarsi nel leggendario guerriero e il
perché era molto semplice: in realtà non mi sarei mai mosso
di un millimetro, non sarei mai diventato più forte di quel che ero
e non avrei mai fatto crescere il terrore negli altri nel vedere le mia aura
dorata … era tutto inutile perché il mio vero io non si decideva
ad aprire gli occhi.
Svariate volte, preso dall’ira più ceca, mi ero ritrovato ad
insultarmi più che ad incitarmi alla sveglia perché la situazione
diveniva sempre più insostenibile: ogni qualvolta che sentivo il corpo
riprendersi e ritrovare la sua forza originaria, qualcuno si avvicinava e
mi impediva di tornare alla normalità. Ordinavo al mio corpo di reagire:
aprire gli occhi, alzarsi di schiena anche solo per il gusto di terrorizzare
colui che continuava a farmi subire quella tortura, ma tutto era vano …
non riuscivo a muovermi. L’unico elemento su cui avevo il controllo
era la mia parte psichica ma anche lì non è che potessi fare
più di tanto …
Ed eccoci ritrovati al punto di partenza dove io, il principe dei sayan, rimanevo
immobile in mezzo al niente più assoluto.
Come tutte le altre volte il buio scomparve e
il suo posto lo prese un paesaggio carico di toni di azzurro e di verde, un
luogo visto fin troppe volte … Non mi dovevo fare illusioni: quello
che vedevo non era altro che uno dei tanti riflessi presenti all'interno della
mia mente e anche lì, nonostante le apparenze, i miei movimenti utili
erano limitati all'interno di griglie prestabilite ...
Mantenendo le braccia nella loro posizione, mi avvicinai al ciglio della conca
e mi sedetti sul suo perimetro. Scrutai il luogo dei miei allenamenti e non
mi stupii di ritrovare un'essere, identico in tutto e per tutto a me, che
sfecciava in quel cielo limpido.
Io odio la nullafacenza perché questa ti porta a trovare uno svago
nella riflessione o, nel mio caso, in un continuo ritorno a ciò che
è stato e dover rivedere il passato con la forma di un'essere esterno
alla vicenda ... Di quel sogno ne avevo davvero abbastanza: a parte il fatto
che nella mia testaccia si ripetesse spessissimo, ogni volta terminava allo
stesso e identico modo ed ero stanco di seguire il Vegeta del passato e riassorbirmi
ogni volta quell'umiliazione. L'unica differenza tra il sogno e la vera realtà
che fu, stava nella presenza della mia persona: in quel frangente dovevo ogni
volta interpretare quelle stupida e imbarazzante parte della coscenza e intimare
l'altro me a fare la cosa giusta ... Mai una volta che ci sia riuscito ...
Dopo svariati minuti l'altro me, che stava concludendo il suo allenamento
mattutino per sviluppare quella nuova forza che gli donava quell'aura splendente,
si fermò ed atterrò poggiando i piedi a terra, vicinissimo a
me. Spense l'aura e dopo un sonoro sbuffo alzò gli occhi al cielo.
« E' stato un buon allenamento?»
« Non sono affari tuoi ...» e senza guardarmi si sedette
anch'egli lasciando a penzoloni le gambe.
Sorrisi ... nonostante tutto era buffo parlare a un doppione ... « Da
quel mi ricordo io è stato un allenamento pessimo ...»
« Tzk! Sei soltanto un ciarlatano che parla a sproposito! Non sai
un bel niente »
Lo guardai un attimo con la coda dell'occhio: vestiva i isoliti pantaloncini
neri, poggiava i gomiti sulle ginocchia e teneva la schiena curva. Gli occhi
erano concentrati sul Sole che spelndeva alto nella volta ... Tornai anch'io
a fissarlo « Hai distrutto quella bettola giusto? ».
« Sì, ieri pomeriggio prima di raggiungere lo stadio del
super sayan ...» a quelle parole il volto di entrambi si illuminò:
finalmente avevamo raggiunto il tanto odiato Kaharoth ...
Il volto però mi ritornò rapidamente scuro perché avevo
già raggiunto il primo punto in cui avei fatto i conti con il primo
segno di cedimento ... « Perché non sei ad allenarti allora?
Guarda che è difficile mantenere lo stadio ...»
« Lo so bene ... Ho bisogno solo di un'attimo per riprendermi ...
»
« BALLE! Guarda che non mi freghi ... So bene che è tutto il
giorno che rimugini come un dannato e la devi smettere immediatamente se vuoi
superare e schiacciare Kaharoth!! » dissi sbraitando in sua direzione.
« Ma cosa ne vuoi sapere te? Lasciami in pace e sparisci!! »
« Io lo so cosa ti passa per la testa, so quello che hai sognato ieri
e so anche che sono giorni che senza volerlo ripensi al periodo trascorso
in quella casa! Per non parlare di lei ... La devi smettere immediatamente
perché so che ciò ti porterà soltanto a subire un'ulteriore
umiliazione ... » si voltò verso di me e mi guardò con
aria interrogativa « ... Non te lo puoi permettere: sei il principe
dei valorosi sayan e per questo non puoi correre dietro alla prima gonnella
che ti capita sotto gli occhi! ».
Il Vegeta corporeo, il protagonista del sogno, si voltò nuovamente
verso il sole. Dopo pochi secondi si alzò in piedi. S'alzò in
volo e si fermò lontano dalla superficie della terra ... Concentrò
tutte le sue energie e le fece esplodere rapidamente. Intorno a se si formò
quell'aura luminosa e dopo poco i capelli si tinsero di biondo mentre gli
occhi si fecero cerulei ... Riprese ad allenarsi come non mai.
Mi ricordo bene di quel giorno: il mio orgoglio mi aveva impedito di compiere
l'ennesimo sbaglio.
Lo spazio si mosse rapido ai miei fianchi e più aumentava di velocità
più l'immagine si sfocava in perfetto effetto blur ... Mi alzai in
piedi mantenendo l'incrocio tra le braccia. Con quel movimento anche l'effetto
cambiò andando a muoversi in modo circolare creando un vortice di immagini
e mulinelli di ricordi ... Finalmente, dopo poco, tutto si fermò mostrandomi
la seconda scena che risultava maggiormente più ardua della precedente
...
Sempre sul perimetro di quella grande conca osservavo la mia figura impegnata
nel solito allenamento. In effetti non facevo altro ...
La mia aura era aumentata, ner giro di quel mese mi ero esercitato come un
folle ma lì, mentre osservavo la mia figura che eseguiva senza mai
fermarsi quegli esercizi sfiancanti, non provavo rimorsi a riguardo: in tutto
quello che ho fatto ho sempre dato il massimo e ancora oggi non mi pento minimamente
di questa mia scelta e di questo mio modo di fare. Passai svariato tempo ad
osservarlo: notavo all'istante gli aspetti positivi e le debolezze che dovevo
ancora migliorare. Ammetto sinceramente che se avressi avuto la camera gravitazionale
a suo tempo sarei stato molto più forte ...
La mia "copia" si fermò, perse lentamente la traspormazione
in super sayan ed atterrò fiacca a terra ... Il sole cocente picchiava
sulla sua schiena sudata e non gli dava tregua. Rapido si andò a tuffare
nelle acque del piccolo laghetto. La frescura di quel liquido limpido e trasparente
puliva via, oltre allo sporco, anche la stanchezza e io avevo approfittato
più volte di quella "terapia" ... Rimase svariati minuti
a galleggiare sul pelo dell'acqua con la pancia all'aria a contemplare il
cielo limpido ... La sua mente incominciò pian piano a rielaborare
quelle vecchie fantasie e io accorsi rapido ad intervenire nuovamente.
« La devi smettere ... » digrignai serio come al solito ma lui,
essendo me, mi guardò beffado negli occhi e rimase a mollo tranquillo.
« Guarda un po' chi c'è, la mia coscenza ... »
«Ma piantala! Lo sai bene anche tu che questo è un sogno ...
Nella realtà non mi sono mai messo a parlare con una qualche coscenza!!
... » lo sgridai mantenendomi parallelo alla sua figura « ...
Smettila di pensare a quelle cose e concentrati sui cyborg che arriveranno
o ancora meglio, su Kaharoth. Non ti puoi distrare ogni cinque minuti per
colpa di quella ... Non capisci che così facendo rallenti i tuoi allenamenti?!
».
Lui continuò a guardarmi negli occhi ... pian piano sprofondò
sotto il livello dell'acqua ... « ... Lo so ... »
Prevedibile. Anch'io quella volta, per riflettere maggiormente, andai sotto
il livello dell'acqua ... Lo seguii e mi emmersi. Mi fermai soltanto quando
la mia copia "in carne" toccò il fondo ... in tutti i sensi
...
« ... Non riesco a torgliermela dalla testa ... »
« STUPIDO IDIOTA!! Non capisci che sei soltanto ridicolo?! Dov'è
finito il tuo orgoglio da guerriero? Smettila immediatamente di perderti in
ciance simili e torna ad allenarti! ».
Le mie parole erano dure ... E lo erano perché io sapevo già
come sarebbe andata a finire ...
Un sorriso strano nacque sul suo volto, Lo riuscii
a decifrare solo in un secondo momento che aveva qualcosa in mente ... in
fondo era me, c'era sempre un secondo motivo per ogni azione che compivo ...
Fulmineo guizzò in avanti e rapido uscì dall'acqua. Sfrecciò
in lato nel cielo e dopo avermi distanziato una decina di metri si trasformò
in super sayan e aumentò drasticamente la velocità.
« Che stupido ...» chiusi con forza gli occhi e cercai di trattenermi
dallo scoppiare di collera. Quando però sentii e capii in che direzione
si stava dirigendo, non riuscii a non resistere: mi trasformai e uscii con
furia dal piccolo laghetto creando un'enorme onda umida. Feci esplodere l'aura
e mi precipitai all'inseguimento.
In pochi attimi gli fui alle calcagna, volava veloce ma non era alla mia altezza.
Mi avvicinai e allungai il braccio destro per afferrargli un piede... mi mancavano
pochi centimetri quando ... una barriera seminvisibile di colore rosa mi impedì
di acciuffarlo respingendomi indietro la mano.
Digrignai a denti stretti ... « MALEDIZIONE!!!» ... quegli stupidi
limiti ...
Lo vidi allontanarsi. Chiusi gli occhi, mi fermai e reincrociai le braccia.
La trasformazione si spense sotto mio comando.
Rimasi qualche istante immobile. tanto sapevo fin dove sarebbe arrivato e
infarri, dopo qualche minuto, lo trovai proprio nel posto in cui immaginavo:
nella caotica città dell'Ovest, sopra al tetto di un'alto grattacielo,
scrutava irremovibile il grande edificio color crema ...
Atterrai anch'io su quel tetto e mi misi al suo fianco.
« Allora ... Era quello che ti aspettavi?»
« ... » effettivamente no. Aveva notato per prima cosa
che la sua (e mia) camera gravitazionale era stata accuratamente smontata
e ora, al suo posto, vi era uno stupido spiazzo adibito alla consumazione
di quei dolcetti che che quella donna bionda e starnazzante cercava al tempo
e con tutte le sue forze, si rifilarmi arrecadomi un fastidio pazzesco. Oltre
a quello aveva già di sicuro notato una persona conosciuta che si atteggiava
in modo strano con una seconda che, a parer mio, risultava molto più
irritante della precedente.
Ormai, dopo aver rivisto la scena un milione di volte, la vista di quei due
non mi arrecava più tanto fastidio come la primissima volta ... la
cosa mi lasciava completamente indifferente. La cosa non valeva per il mio
clone che, al contrario di me, cercava con tutte le forze di contenersi ...
« Ohhh ... » dissi assottigliando gli occhi e accentuando volutamente
un sorriso sornione « ... ma guarda un pò, la donnetta si è
ripresa a quanto pare ... E pensare che quella vecchia ne aveva dette così
tante ... Che razza di bugiarda ... » mi voltai verso di lui e notai
che per poco non gli uscivano gli occhi dalle orbite « ... non lo credi
anche tu? ».
L'altro me strinse gli occhi e digrignò i denti con rabbia.
« Lascia perdere e torna ad allenarti. Non vedi che stando quì
non fai altro che allungare i tempi per raggiungere il tuo vero obbiettivo?
Ovvero superare Kaharoth? ... » mi disfai della sciocca posa, mi voltai
e mi allontanai di qualche passo « ... Dai, non conviene ... Andiamo
».
Prima di alzarsi in volo e seguirmi diede un'ultima occhiata alla coppia di
sciocchi. Senza fiatare si staccò da terra e si allontanò lentamente.
Dopo pochi metri lasciai che mi superasse. Mi fermai e mi voltai nuovamente:
lei che rideva fra le braccia di quello stupido ... Forse mi sbagliavo ...
Mi voltai nuovamente e tornai a sfrecciare nel cielo limpido.
Forse ... forse non mi lasciava completamente indifferente ...
Il brutto di rivivere quel sogno era quello di
rivedere la scena peggiore più volte consecutivamente e rivivere quelle
brucianti sensazioni di disprezzo verso se stesso e sulla propria incapacità
alla resistenza totale. Ogni volta rivedevo il mio completo annullamento e
dopo, a pochi minuti di distanza, il fallimento vero e proprio accompagnato
alla vergogna di ripresentarsi un giorno dinanzi ai grandi della stirpe dei
valorosi e sanguinari sayan ...
Anche se alcuni anni erano trascorsi, ogni volta che riosservavo quegli attimi,
ricadevo senza volere nelle stezze debolezze che mi avevano ucciso una volta
... Poi risollevavo, come allora la mia barriera ma qualche segno, come succede
quando ci si schianta contro qualcosa, rimane sempre anche dopo mille operazioni
...
Mentre seguivo la mia copia lo spazio circostante mutò ancora ricreando
quell'effetto fastidioso. Dopo pochi attimi l'immagine ritornò nitida
mostrandomi la terza scena: la mia copia, vestita anch'egli della battle-suit,
volava placida verso l'obbiettivo precedente. Oltre all'abbigliamento di diverso
c'era l'ostinazione: era molto più grande delle volte precedenti e
non sarebbe servito a niente fermarlo così come quella volta niente
era riuscito a fermare me ... anche l'orgoglio si era dovuto inchinare al
mio volere ...
L'affiancai e notai che il suo sguardo era determinato come non mai ...
« Sei veramente convinto di quello che stai facendo? »
« No, ma sono fin troppo stanco ... »
Rimasi con il viso rivolto in avanti « Sai bene a cosa vai in contro
... »
« Lo so ma questo, anche se è un sogno, rispecchia ciò
che è accaduto e io non posso muovermi diversamente se non come è
stato al suo tempo ... E tu, anche se hai subito sulla pelle, non puoi fare
nulla per annullare gli eventi: in un modo o nell'altro, con o senza di te,
questi rimarranno invariati. Quindi smettila di intimarmi di fermarmi ...
Se io non ci riesco è perché tu per primo sei crollato miseramente.
E ora vedi di lasciarmi in pace una volta per tutte ...» strinse
i pugni e aumentò la velocità.
« Ma i sogni si possono cambiare! Si possono annullare gli eventi e
modoficarli a seconda della propria volontà quindi io continuerò
a impedirti di commettere lo stesso errore e così facendo cambierò
almeno il finale di questa visione! ».
La mia copia si fermò improvvisamente. Incrociò le braccia e
mi guardò serio.
« Ti accontenti di modificare solo la visione?»
« Per il momento non posso fare altro visto che questo stupidissimo
corpo non si muove e ...» mi bloccai sentendo delle voci ... Mi voltai
da una parte all'altra senza però scrutare nessuno. Il clone alzò
gli occhi al cielo e alzò un sopracciglio « Certo che là
fuori fanno sempre salotto ... Belli e tranquilli continuano a spassarsela
... Appena sveglio penso proprio che gli darai una bella strigliata!».
Annuii convinto e tornai a riosservare l'altro che nel frattempo aveva ricominciato
a fissarmi « Comunque, tornando a noi, puoi continuare a fare quello
che ti pare ...» si avvicinò volando e prima di allontanarsi
mi sibilò nell'orecchio una frase ...
« ... ma sei sicuro che questo sia un sogno? Se fosse un'incubo
dubito che potresti modificarlo ...».
Da lontano lo seguii per nulla convinto delle
mie possibilità ... Strano, in genere sono l'opposto ...
Lo vidi atterrare tranquillamente del giardino della casa ... me ne stetti
lontano ... avrei rivisto ancora la scena ...
La madre della squinzia di avvicinò alla mia copia con un grosso innaffiatoio
di plastica verde e con il braccio libero accennò un caloroso abbraccio
« Che bello, sei tornato caro! Ormai non ci speravo più ...
Certo che sei sempre affascinante!! ». Non mosse un muscolo e continuò
ad osservare imperscrutabile la vecchia dai capelli gonfi. Solo dopo poco
aprì la bocca ...
« Dov'è la donna? »
« Parli di Bulma? Dev'essere nei laboratori a lavorare su una delle
sue invenzioni. Comunque non ti scomodare, dovrebbe arrivare tra poco visto
che finisce il turno ... » afferrò il Vegeta sotto braccio
e cercò di trascinarlo con sé ma dopo poco dovette demordere
perché teneva i piedi incollati a terra e non aveva alcuna intenzione
di assecondare le sue sciocchezze da donna ammuffita ... Dopo aver mollato
la presa la signora mi si parò nuovamente dinanzi e cercò di
convincermi a prendere un the con i pasticcini con lei ... Lo vidi voltarsi
di spalle e indirizzarsi verso un grosso albero del giardino « Scordatelo!
Aspetterò quì » terminò poi sedendosi a terra
con la schiena appoggiata al tronco massiccio. La vecchia sembrò non
averla presa male e tornò alle sue faccende di giardinaggio.
Trascorsero all'incirca due ore e nel frattempo di lei nemmeno l'ombra ...
In quel largo frangente di tempo la bionda riprovò più volte
a convincermi di accettare di fare "merenda" con lei ma ricevette
soltanto delle belle e classiche minaccie di morte mentre il marito, il vecchio
pazzo, inizialmente aveva cercato di instaurare un dialogo ma poi, notando
che non lo degnavo minimamente, mi lasciò in pace tornando tranquillamente
a sbrigare le sue faccende da pazzoide furioso.
Nonostante il tempo passato in lontanaza l'accoglienza fu come al solito ...
Ma fu proprio questo a far nascere in me e nella mia stupida testa delle false
speranze che nel giro di poche altre ore si sarebbero ridotte il piccoli frammenti
pungenti ...
Trascorsero altre due ore e la mia copia rimase lì, ai piedi di quell'albero
ad aspettare chi doveva ancora arrivare, come uno sciocco ... Se fossi stato
davvero in me a quel punto avrei già mandato al diavolo tutti quanti
facendo saltare almeno per metà quella bettola. Arrivò anche
il punto in cui, a causa della lunga pausa, il doppio si addormentò
all'ombra del grande e ombroso albero e da lì seguì una piccola
scena di intermezzo, molto meno vergognosa di quella che sarebbe dovuta arrivare,
ma ugualmente non degna di portare onore o lodi elevate anzi ... Un essere
scuro si avvicinò all'albero e si aggrappò alla dura crosta
e in pochi balzi si trovò sulla sua sommità. L'essere, dopo
essersi guardato attorno un paio di volte, si concentrò sulla mia persona
dormiente e pian-piano, con delle sinuose movenze, discese il lungo tronco
arrivando vicino al mio capo. Delicatamente e stranamente facendo in modo
che non lo riuscii dapprima a notare, vi si poggiò sopra e si accucciò
sfacciatamente. Rimase lì, a occhi chiusi per un paio di minuti. Dopo
poco mi svegliò il vecchio pazzo con una domanda stupida: «
Scusa Vegeta, hai per caso visto il mio gatto? Io non lo trovo più
da nessuna parte. Sai com'è, quando bisogna portarlo dal veterinario
fa sempre i capiricci ... »
« Tzk! Non l'ho visto il tuo stupidissimo gatto! ».
« Ok. Cercherò da un'altra parte allora ... » e dopo
aver detto questo l'ometto di allontanò mentre si grattava la testa.
Solo in quell'attimo, visto che ero ritornato nel pieno della veglia, sentii
uno strano peso sulla nuca. Il doppio si portò una mano in mezzo ai
capelli e afferrò un piccolo oggetto ricoperto di pelo ... Se lo portò
davanti agli occhi e questo, dopo averlo guardato con quegli occhi a bottone,
osò miagolare. Il doppio lo smollò a pochi centimetri di distanza
e lo fulminò con gli occhi « Non osare mai più avvicinarti
a me, chiaro?! » e lo minacciò come se potesse in qualche
modo capirlo. Il felinò se ne corse via. Forse qualcosa l'aveva capito
...
Dopo pochi minuti finalmente lei arrivò: oltrepassò il cancello
bianco e entrò nell'abitazione senza degnarmi di uno sguardo poiché
troppo impegnata a studiare quel mucchio di scartoffie che si tirava appresso.
Si alzò e la seguì e dopo aver superato l'ingresso si fermò
nella calda cucina perché anche lei si era stazionata lì. Quando
per poco non la feci morire d'infarto lei stava sorseggiando una enorme tazza
di caffè bollente ...
Dopo aver riafferrato l'oggetto di ceramica si voltò verso la mia copia
e sgranò gli occhi dalla sorpresa « V-Vegeta ... Che diavolo
ci fai qui? »
Nel frattempo anch'io entrai nella stanza controvoglia e mi andai ad appoggiare
contro una delle pareti. Con un sorriso sulle labbra la guardò sornione
« Tanto per la cronaca sono quì da più di tre ore
... E poi non devo dare a te spiegazioni: me l'aveva detto la tua vecchia
che se volevo potevo tornare ... ».
Lei assottigliò gli occhi e lo guardò in malo modo ... lui e
io non ci demmo peso « Dubito fortemente che mia madre ti abbia
detto questo. Le avevo precisato io le parole che avrebbe dovuto usare ...
Perché sei tornato? Vuoi ancora rovinarmi l'esistenza? Guarda che te
lo sconsiglio ... ».
Il mio doppio le si avvicinò mostruosamente e fermò il viso
a pochi centimetri dal suo « Che paura ... » e con lo
sguardo incominciò a incatenarla. Lei non faceva nulla, non si muoveva
e questo fece accrescere le illusioni ... La speranza di poter conquistare
un'altro elemento a prima vista irraggiungibile ...
Il mio doppio afferrò con ambo le mai il suo volto e l'attirò
a se. Quello che seguì fu un bacio per nulla corrisposto: lei si demenava
e cercava di scacciarlo ma più si comportava a quel modo più
lui aumentava il contatto ... Quando lei riuscì ad alzarsi dalla sedia
per sfuggirgli, lui ne affrofittò per spingerla contro la parete più
vicina e continuare l'opera completamente accecato da un sentimento che ancora
oggi non riesco a ricollegargli un nome ...
Quando la prese di forza e la sbattè rude sul tavolo della cucina decisi
che era meglio allontanarsi e non vedere il resto per una volta ... Dall'esterno
della stanza si sentivano i suoi singhiozzi e continuarono a rimbombarmi nelle
orecchie finchè non oltrepassai la soglia della grande abitazione color
crema ...
Quella volta non vi fu nessun tipo di violenza:
prima di poter arrecare anche il più minimo danno egli placò
in tempo il suo instinti e la lasciò libera ...
Dopo quell'attimo lei ne aproffittò per sputare il suo veleno accollando
ad esso tutto il suo disprezzo e la vegogna per aver strisciato miseramente
ai miei piedi per tutto quel tempo che avevo sostato sotto il suo stesso tetto,
allo stesso tavolo, vicino alla sua stanza da letto ... e io che cosa dovevo
dire? La mia vergogna verso me stesso era tale da impedirmi di controbattere.
Al diavolo le sue lagne, io avevo già di cui provare ribrezzo senza
i suoi isterismi ...
Ricordo bene che dopo avermi sbraitato in faccia, lasciando che le le ultime
lacrime scendessero sul suo volto, mi mostrò un futile oggetto dalla
forma circolare e con questo mi annunciò un'unione ... Fortuna che
oltre agli opposti anche gli stupidi si attraggano ...
« Ti pentirai amaramente di questa tua decisione ... ».
Poche parole cariche di disprezzo per colei che aveva rinunciato all'oro per
avere ferro. Amare parole dette nella speranza che tutti i suoi sogni s'infrangessero
rovinandole l'esistenza ... parole che senza volere si erano impregnate di
una vergognosa gelosia ...
Abbandonandola nel bel mezzo della sfuriata si allontanò silenzioso
lasciandola di stucco. Uscì dall'abitazione senza dar peso alle parole
della donna che continuava imperterrita a sbraitare, si alzò in volo
e ben presto mi raggiunse e mi passò a fianco ...
« Credevi davvero che sarebbe andato tutto come ti eri immaginato? »
« Questo potrei chiederlo a te tranquillamente ... »
« ... »
« Ma in fondo non è a me che la storia continua a non piacere
... Sei tu che la dovrai accettare ... »
Buio.
E io ero ancora al centro di esso ... e poco dopo arrivò il cambiamento
...
« DANNAZIONE!! Perché mi dovrebbe importare ancora di quella
femmina?! Io non ne ho minimamente bisogno! Io sono Vegeta, il grande principe
sei sayan e niente e nessuno mi metterà in ridicolo ancora!!!».
L'aura divenne d'orata e si espanse illuminando illusoriamente lo spazio circostante.
Urlai con tutte le mie forze ben consapevole che all'esterno della mia mentre
nessuno l'avrebbe udito ...
E poi alle spalle incominciò ad udisi un sonoro e regolare battito
di mani ... Mi voltai ma non vidi nessuno.
Quando rigirai il volto incrociai lo sguardo di un giovane con gli occhi azzurri
che mi sorrideva sfacciatamente ...
« HAHAH!!! Bravo Vegeta! I miei più sinceri complimenti ... »
Assottiagliai gli occhi cerulei e lo guardai con aria di sfida ... «
Che diavolo vuoi? »
Il giovane ripose le mani nelle tasche dei pantaloni e mi guardò un
po' sorpreso «Ah, non lo so ... Tu mi hai chiamato. Credo ... ».
« SMETTILA DI PRENDERMI IN GIRO!! Ogni volta che ti vedo è sempre
la solita storia ... ».
Il ragazzo continuò a mantenere le mani nelle tasche e incominciò
a girovagare senza meta in quel luogo lontano dal mondo « Non dare la
colpa a me, sei tu che sei difficile da comprendere ... Comunque, hai raggiunto
il tuo obiettivo o sei ancora al secondo posto? Oh scusa, con me ho paura
che sei finito direttamente al terzo senza possibilità d'appello ...»
e terminato ciò si passo una mano nei capelli chiari portandosi dietro
una grossa ciocca.
«Tzk! Ci stò lavorando ma come vedi per colpa tua sono bloccato
in questo stato ».
Il suo volto si trasformò in una maschera interrogativa « Colpa
mia? ».
« Certo! ... » strinsi con forza il pugno destro e con l'indice
sinistro lo additai « ... Se tu mi avessi lasciato in pace a quest'ora
avrei già schiacciato te e Kaharoth!!».
Lui negò con la testa e chiuse gli occhi facendo il finto pentito «
Mi dispiace così tanto ... » poi riaprì gli occhi e mi
sorrise strafottente « ... Però penso che se ti avessi lasciato
perdere tu a quest'ora eri già bello che morto. Non ti offendere Vegeta
ma penso che da solo tu non sia in grado di combinare nulla di buono ».
« TU DEVI SOLTANTO TACERE!! Sbaglio o nel tuo tempo non sei riuscito
a difendere nessuno?»
« Sì ma io all'inizio di tutto ero un neonato ... E poi ti devo
ricordare che sei stato seccato assieme a tutti gli altri?»
Una piccola goccia di sudore scese dalla larga fronte e percorse tutta la
guancia.
Il ragazzo si allontanò di poco e dopo avermi dato le spalle sembrò
avvicinarsi verso qualcosa ... « E questo che cos'è? ...»
avvicinò l'indice della mano destra verso il buio ... da esso comparve
per magia un piccolissimo bagliore rosso. In tutto quel tempo a me non era
mai successa una cosa del genere ...
Prese la luce tra le mani, come se fosse un fragile oggetto di cristallo,
e l'osservò con un'attenzione maniacale.
« Che diavolo è quello? ». Lui non mi rispose ...
Dopo poco tempo la luce si spense e al suo posto si creò una polvere
gialla che lentamente si andò nuovamente a disperdere in quel buio
soffocante.
« Beh, se non altro adesso sono sicuro che per un attimo hai provato
qualcosa per lei, che in questo posto fatto di tenebra esiste anche un briciolo
di sentimento ... »
« ... »
Scuotè le mani facendo cadere anche gli ultimi residui di polvere e
poi le fece sbattere tra loro « ... Comunque la situazione non cambia:
continui a non riuscire a fare nulla di buono ...».
« TACI! Cosa ne vuoi sapere?! »
« Io conosco molte più cose di quanto immagini ed è per
questo che secondo me, nonostante gli sforzi immani per riuscire a pensarla
diversamente, mi ritrovo costretto a reputarti un perdente, su tutti i fronti
».
Spensi la trasformazione in super sayan e incrociai le braccia e lo guardai
nel modo più cattivo che potei «Non permetto che un bugiardo
mi dica questo genere di cose con una tale leggerezza ... Te ne pentirai:
ti schiaccerò come un'insetto assieme a quella terza classe di Kaharoth!».
« Bugiardo? E perché mai? ».
« TU NON SEI UN SAYAN! E per questo non ti permetto di criticarmi!!
».
Il ragazzo sbuffò esasperato e chiuse gli occhi. Portò le mani
ai fianchi «Non sono un sayan perché non ho i capelli neri giusto?
»
Annuii.
« Però stranamente mi trasformo nel leggendario guerriero ...
Sei proprio stupido, non hai mai pensato che io potessi essere un'ibrido?»
Rimasi per un attimo senza parole ... « Anche Gohan, il figlio di Goku,
lo è ma visto che la madre ha i capelli neri come i sayan la differenza
non si nota. Sei proprio un testone, possibile che dopo che te l'abbia detto
duecento volte tu non l'abbia capito?! ...» e così, per sottolineare
arrogantemente la sua teoria, si trasformò nel leggendario guerriero
sfoderando una forza senza pari « ... Io sono un sayan, mettitelo bene
in testa! E per questo io non permetterò ad uno come te di superare
me o Goku perché a quanto pare, quello meritevole di essere il più
forte, non sei di certo tu!! Razza di ipocrita senza crosta, ma chi ti credi
di essere?! Ti mostrerò io quanto poco vale la tua esistenza: senza
di te il mondo continuerà ad andare avanti, il signor Goku difenderà
il pianteta mente tu contuerai a strisciargli dietro senza mai poter vedere
quella vera luce che solo i veri eroi hanno l'onore di circondarcisi! Sarò
io a schiacciarti!! ».
Mente la sua aura aumentava a dismisura mi trasformai anch'io ... Se quella
che voleva era una prova di forza allora non gli avrei permesso di battermi
tanto facilmente, avrei lottato sputando anche sangue se ciò era mentalmente
possibile ...
Eppure, sentivo che c'era qualcosa che non quadrava ... Pensava davvero quelle
cose o erano solo frutto della mia fantasia che, vista l'impossibilità
di vedere anche solo di striscio il mondo reale, cercava di ricreare un qualcosa
che gli si potesse anche lontanamente avvicinare?
Prima che l'aura arrivasse al massimo incominciai a sentire dei suoni ...
Anche l'altro li sentì e alzò come me gli occhi verso l'alto.
Una porta che si apre ... la voce di un ragazzo che oramai ho imparato a riconoscere
...
«Ciao Pual ...»
Il ragazzo venuto dal futuro, che rispondeva al nome di Trunks, si avvicinò al luogo in cui dormivo e la sua voce, per questo motivo, divenne più alta e maggiormente udibile ...
«Sono quì per
rimanere pochi minuti ... »
Dopo poche parole la porta su richiuse e risentii la sua aura farsi nuovamente vicina. Mi voltai verso l'altro e notai che sul suo volto vi era una strana maschera, difficile da interpretare, ma credo che si avvicinasse molto al terrore. Terrore forse per il fatto che il Trunks, quello originale, mi stava per fare partecipe di un pensiero completamente differente?
« ... Accidenti ... Da dove posso incominciare? ... »
Incominciare? Incominciare cosa? Spensi la trasformazione
e continuai ad osservare il punto in cui la sua voce proveniva.
« Dimmi! Che cosa sei venuto a fare?! ».
« ... E' trascorso poco tempo dall'ultima volta in cui sono rimasto quì. Con mio grande dispiacere ti trovo ancora quì assopito. Sai, mentre tu sei ancora quì in cura, là fuori ne stanno succedendo di tutti i colori: Bulma ha riattivato i due cyborg e adesso è comparso un nuovo e temibile nemico chiamato Cell ... »
«Cell?! Chi diavolo è? »
« ... Cell è un mostro terribile creato dal dottor Gelo per sconfiggere Goku e conquistare la Terra. Il suo potere per nostra fortuna è ancora incompleto perché per esserlo deve assorbire i cyborg 17 e 18 e al momento ha assorbito dentro di sè solo il secondo. Non so se nel tuo stato attuale sei in grado di sentirlo ma il suo potere è alto ... Io stavo andando assieme agli altri a combattere contro di lui ma durante il viaggio ho provato un brutto presentimento e ho preso la decisione di dirti una cosa ... »
Cercai di concentrarmi ma non riuscii a sentire
la famosa aura terribile ... In quello stato sentivo appena quella di colui
che mi stava parlando. Nel frattempo l'altro Trunks continuava a mantenere
il suo stupido sguardo ... chissà che cosa mi voleva dire ...
Si sentì una leggera risata imbarazzata ...
«... Che vergogna, stò parlando con uno che dorme ... Che stupido che sono. Allora spero vivamente che tu non mi senta ... »
Un sorriso enigmatico mi si formò sul volto ma lo lasciai proseguire ... In fondo non avevo i mezzi per fermarlo.
«... Ti ricordi quando ti assillavo perché ti dovevo dire quella cosa importante? Ecco ora te la volevo dire perché ho il terrore che dopo questo scontro io non riesca più a vederti ... »
La sua voce di era fatta estrememente seria. Per un attimo mi stupii di quanto rapidamente il suo animo si modificasse a distanza di pochi istanti ... poi ovviamente seppellii la questione ...
« Allora ... è difficile da spiegare ma cercherò di essere il più chiaro possibile e cercherò di andare per gradi. Come ben sai nel futuro da cui provengo io sono l'ultimo sayan sopravvissuto. Gohan, il mio maestro, è caduto in battaglia molti anni fa per colpa mia ... So bene che hai dubitato e che continui a non ritenermi un membro della stirpe e questo l'ho capito dalla tua primissima precisazione sul colore dei miei capelli ... Nonostante non siano scuri come i tuoi e come quelli del signor Goku, mi devi credere: io sono davvero un sayan, il mio sangue lo dimostra. Il mio colore si spiega perché mia madre è una terrestre ...»
Sorpreso mi voltai verso quel ragazzo creato dalla mia immaginazione e mi stupii di quanto mi fossi avvicinato al vero ... La sua immagine incominciò a sfaldarsi con le parole successive ...
« ... Nel mio tempo mio padre e tutti gli altri sono caduti in battaglia per colpa dei cyborg, tutti tranne il piccolo Gohan. Mia madre mi ha cresciuto proteggendomi dal loro pericolo e grazie al mio maestro imparai in fretta l'arte delle arti marziali. Nel corso degli anni la mia adorata mamma mi ha raccontato tanto di com'era fatto mio padre: un vero sayan, forte, fiero e coraggioso ... Con il trascorrere del tempo mi poi sono accorto per primo di com'è fatto e nonostante tutto di lui non cambierei nulla ...»
Nonostante i suoi avvertimenti il suo discorso
incominciava e divenire sempre più confuso ... Alle spalle sentii uno
strano scricchiolio ...
Quando mi voltai vidi la copia del ragazzo venuto dal futuro con un'enorme
crepa sul volto e questa si espandeva per tutto il resto del corpo. Mi avvicinai
e allungai un braccio verso la sua immagine che pareva diventare sempre più
evanescente ... Quando con il medio toccai quella fredda superficie esplose
in mille pezzi diventando soltanto una piccola nuvola di polvere argentata.
Questa cadde a terra e si posò vicina ai miei piedi. Dopo pochi secondi
questa si rialzò come per magia e riformò l'immagine del giovane
con però una notevole modifica: gli occhi erano leggermente socchiusi
e uno strano sorriso era spuntato sul suo volto fatto quasi di polvere di
stella ... Non era un sorriso cattivo, ne strafottente. Al contrario sembrava
quasi dolce e stranamente non mi diede fastidio ... Mi fece crescere qualcosa
di strano all'interno, come una vecchia sensazione ...
« ... e questo forse perché stranamente mi sono affezionato al suo modo di fare, scorbutico e arrogante ... »
Alzò il braccio destro verso di me e afferrò la rispettiva spalla. La strinse timidamente senza guardarmi negli occhi, come se si vergognasse di come si stesse atteggiando ...
« ... Mia madre mi costruì la macchina del tempo e mi permise di giungere fin quì per salavarvi tutti dalla minaccia dai cyborg, per conoscere mio padre e capire che cos'era stato per la mamma e che cosa sarebbe deventato per me ... Per me, che non l'avevo mai avuto al mio fianco ... »
La presa si fece appena più forte e gli occhi azzurri si abbassarono ulteriormente nascondendosi dietro a quei capelli con quel colore strambo ...
« ... Ma le cose sono cambiate così tanto ... Io quì non sono mai nato ... »
Sentii un grosso sospiro provenire dalla sua direzione ... L'immagine rialzò lo sguardo e mutò espressione: un sorriso velato di tristezza ma pur sempre un sorriso ...
« ... Spero davvero di rivederti Vegeta, spero con tutto me stesso che quella che provo non sia altro che una brutta sensazione ...
... Allora a presto ... »
Quando staccò la mano quel senso di calore
sparì e con esso anche la sua immagine spettrale ...
Lo sentii allontanarsi e qualcosa di indefinito mi salì all'altezza
del petto e mi bloccò il fiato ...
« TRUNKS! Non ho capito ... COSA MI VOLEVI DIRE?! TRUNKS!! »
Per un'istante desiderai con tutto me stesso di svegliarmi, più delle
altre volte ...
Sentii la sua aura che si allontanava ancora ...
Il cigolio di una porta che si apre nuovamente ...
« TRUUUUUNKS!!»
Rimasi senza fiato nel sentire il suo saluto ...
La porta si richiuse e ritornò il silenzio ...
Le sue ultime parole si ripetevano senza freno dentro alla mia testa e da
subito capii che non le avrei mai più dimenticate ...
« ... Ciao papà ... »
... Continua...