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Autore: world_magic    01/12/2013    3 recensioni
Dopo la vittoria contro Lucifero, tutti hanno trovato il loro posto nel mondo, tranne Cam. Il demone, dopo vari anni, si reca alla Shoreline, sperando di trovare qualcosa da fare. Invece, troverà qualcos'altro.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cameron Briel, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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OH MINE!
 
Lucifero era chiuso in camera a studiare: non aveva mai passato un minuto sui libri in tutta la sua esistenza e non sapeva da dove partire. Ma doveva imparare in fretta o la sua copertura sarebbe saltata.
Aveva notato la sguardo di Cam la prima volta che era entrato in classe: l’aveva riconosciuto, sapeva chi era. E sicuramente presto avrebbe architettato un piano. Doveva tenere gli occhi aperti.
Qualcuno bussò alla porta.
-Avanti! – disse sfoggiando il sorriso più finto che avesse mai avuto.
Monique aprì timidamente la porta e si affacciò.
-Posso entrare? O disturbo? –
-Entra pure! Stavo tentando di studiare, ma faccio fatica a concentrarmi. – Lucifero sentiva la sua forza indebolirsi di minuto in minuto, ma non poteva ritornare  all’Inferno. Forse il Trono aveva lasciato perdere quella sua uscita, ma sicuramente non se ne sarebbe restato con le mani in mano se fosse uscito una seconda volta.
-Ti serve una mano? – chiese lei apprensiva.
-Magari! –
Restarono insieme tutto il pomeriggio e, dopo aver studiato, guardarono un film in tv mentre di fuori infuriava una tempesta.
-L’inverno è proprio arrivato! – disse Monique guardando fuori dalla finestra.
-Sembra di sì. –
Lucifero adorava quella ragazza: era bella, simpatica, … e sembrava avere un debole per lui. Poteva sfruttare la situazione: lui non era un bravo ragazzo, non era un angelo. Anzi, era tutto il contrario.
Proprio quando stava per fare la sua mossa, Monique se ne andò, dicendo che doveva chiamare i suoi genitori.
Quella donna faceva la preziosa, e questo gli piaceva.
Ma c’era anche un sospetto che gli attanagliava lo stomaco. Perché aveva la sensazione di conoscere quella ragazza?
 
Luce era in camera sua: dopo la giornata al lago con Daniel, quegli strani ricordi erano ricomparsi sempre più spesso. Non ne aveva più parlato con Daniel, lui non ne aveva più parlato con lei: forse quella situazione era talmente strana che preferivano ignorarla.
Eppure quel pomeriggio Luce aveva ricordato una cosa davvero stranissima: aveva visto sé stessa in tante versioni (in versione egizia, russa, … ) e tutte quelle Luce morivano bruciando non appena baciavano un ragazzo che sembrava Daniel.
In quel momento stava scrivendo su un quaderno che aveva nominato “Diario dei ricordi”, dove aveva iniziato ad annotare  tutte le visioni che aveva. Stava ancora scrivendo di quando la se stessa russa era morta bruciando quando qualcuno bussò alla porta.
Nascose velocemente il diario sotto il lenzuolo del letto e gridò: -Avanti! –
Daniel entrò, chiuse la porta a chiave dietro di sé e si sedette vicino a Luce.
Restò in silenzio un paio di minuti, poi parlò: -Anche tu hai ancora le visioni, vero? –
Luce esitò prima di rispondere: - Sì.
-Cosa pensi di fare? –
-Al momento non penso di fare niente: non so cosa siano questi ricordi o visioni … e non posso agire se non so cosa sto affrontando. –
Daniel restò un attimo in silenzio, poi disse: - Hai per caso visto una versione di me con le ali? –
-Sì. –
Daniel la guardò preoccupato, poi prese in mano il telefono e un foglietto con un numero di telefono. Compose il numero.
-Chi chiami? – chiese Luce.
Daniel le fece cenno di tacere e ascoltò il telefono che iniziava a squillare.
 
Ero in camera mia a correggere alcuni compiti. Roland era uscito con April, mentre Paige era in camera sua a studiare per un test di italiano. Le avevo dato un baby-monitor, così potevo sentire sempre quello che le succedeva mentre era da sola. Lei aveva protestato, ma alla fine aveva ceduto: non potevamo rischiare di farci sorprendere insieme, e quello sembrava il modo più semplice per tenerla d’occhio.
In quel momento mi squillò il telefono: sul display lampeggiava un numero che non conoscevo.
-Pronto? – risposi.
-Cam? – chiese una voce che conoscevo troppo bene e che non sentivo da troppo.
-Sì, sono io. Chi parla? –
Ci fu un attimo di esitazione, poi la voce all’altro capo del telefono rispose.
-Sono Daniel, Daniel Grigori. Ho bisogno del tuo aiuto. –
 
Angolo autrice
Eccomi qua!
Chiedo perdono per aver aggiornato così tardi, ma ho un sacco da studiare!
Per fortuna dopo questa settimana la situazione si calma un po’!
Scusate se il capitolo non è molto lungo, ma sto lavorando su un capitolo natalizio piuttosto lungo e sto cercando di riservare un po’ di sorprese!
Che ne pensate del capitolo?
A sabato o domenica prossima!
Baci!

  
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