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Autore: purplelight    01/12/2013    2 recensioni
Il Dottore si appoggiò al muro - e cosa vuol dire...? essere inconsapevoli è come essere morti-disse.
Rose si mise di fianco a lui , allungando la mano fino al suo viso e accarezzandolo dolcemente , lui la guardò. - Hai paura?- chiese.
Lei abbozzò un sorriso stanco - Si...ma- prese il suo volto con ambe le mani - se ci sei tu , in questo buio ,io non ho paura...-
Si guardarono , senza sorriso , con occhi tristi e lucidi....quello sarebbe stato un addio...
-Io si...- sussurrò il Dottore.
-Cosa? - chiese Rose alzando un sopracciglio , gesto che fece sorridere il Dottore.
-Ho paura- disse lui e i suoi occhi si coprirono di lacrime.
Rose sospirò e avvicinò le labbra alla fronte dell'uomo , dandogli un bacio leggero .
-Non averne....non ne hai bisogno, questo è normale, bisogna andare avanti ognuno per la propria strada-
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Doctor - 10, Doctor - 11, Doctor - 9, Rose Tyler
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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human 2

- Il Dottore?- fece eco Rose.
L'uomo sorrise , stirandosi le braccia dietro il collo. - Sono un Dottore in fisica quantistica... - si inginocchiò a terra e leccò con la lingua il cemento. Storse il naso.
- Questo è un campo magnetico naturale , ideale per porte dimensionali....quello schifo è passato da qui.- Si tirò su, velocemente, stirandosi la giacca con le mani.
- Quelle bestiacce si stanno impadronendo di questa città...giorno dopo giorno sono sempre più numerose.- sussurrò il ragazzo - ma per fortuna ho la mia biro magica!- disse soddisfatto sforderando quella strana barra di metallo , poco dopo Rose notò i suoi occhi  perdersi , l'espressione farsi più buia - la mia biro magica...- ripetè fissando l'oggetto tra le mani.
-Ehi...tutto bene?- la voce di Rose arrivò alle sue orecchie e lo fece voltare.
Rose alzò un sopracciglio.
-Si si...-  disse lui velocemente e la sua faccia s'illuminò di nuovo. - Dunque...il nostro mondo sta per essere infestato da fantasmi succhia anime che passano da porte dimensionali naturali? -chiese Rose , ironica.
-Già- annuì l'uomo inchinandosi ancora sulla strada e toccando con le mani i piccoli granelli di catrame. - E tu vorresti salvare il mondo con la lucina della tua biro?- alzò gli occhi al cielo - Dio santo, dimmi che sto sognando , perchè questo è tanto incredibile quanto impossibile-
- Già-
-Mi sta prendendo in giro? Dottore?-  
- Assolutamente no-
Rose sospirò e incrociò le braccia al petto , questo Dottore era veramente bizzarro... guardarlo le provocava un dolore sottile una rabbia che sembrava bruciarle lo stomaco , angoscia? ansia? una strana antipatia stava cozzando con un inispiegabile attrazione che rendeva lo sguardo dell'uomo incridibilmente magnetico più lo fissava e piùi si convinceva di averlo già visto da qualche parte... solamente, non riusciva a ricordarlo.
Si toccò il petto con le dita , spontaneamente, come a voler lenire un dolore appena nato , una scarica dentro al cuore
Quando rialzò gli occhi incontrò i suoi , intensi e profondi, brillavano d'ebano nella notte londinese.
-Tu chi sei?-
-Io?-
-Si...perchè sei in giro a quest'ora. Non sai che è pericoloso?- continuò lui , gli occhi fissi sulla biro di metallo , le dita intorno alla capsula illuminata.
-In realtà eri tu che stavi rischiando la pelle in quella via...io ti ho salvato....- disse Rose con un sorriso quasi a prenderlo in giro. Lui alzò lo sguardo , con un espressione disgustata - Ehi!-
-Dai fa niente...comunque , io sono Rose -
Lui sorrise di nuovo - bel nome...mi piace-
Rose alzò le spalle e si avvicinò a lui - Pensi che ritorneranno?- disse poi , guardando il punto della porta dimensionale. - Si penso proprio di sì-  sospirò il Dottore.
- E' incredibile che possano esistere delle creature così...così...-
-Così spietate dici? in fondo loro cercano di sopravvivere e la Terra è un ottimo ristorante per loro, data la presenza di forme di vita estremamente emotive-
-Loro succhiano gli stati d'animo...i sentimenti. Questo è terribile- sussurrò Rose.
-Terribile è vivere senza amore...questo è vero- disse poi il Dottore e sul suo volto calò un ombra di tristezza. - Già-  Rose lo guardò negli occhi e dovette trattenere il respiro perchè dentro il cuore le sembrò spaccarsi...lo stesso sentimento di prima, quel vuoto nel petto.
-Comunque....è tardi e dovresti essere già a casa- la voce del Dottore sembrò svegliarla da un sogno ad occhi aperti e in quei pochi istanti le sembrò di sentire una voce ...un nome... ma tutto era confuso e strano.
-Tutto a posto?- chiese ancora lui vedendola assorta.
-Si...-
-Probabilmente sei ancora frastornata dalla serata passata con i Rotkunuts- disse il Dottore spingendola con un braccio verso la strada. - No...è che...ho una strana sensazione, come di vuoto, come se avessi perso qualcosa d'importante -
- I Rotkunuts sono famosi per la loro capacità di confondere la propria vittima, Rose, penso che questo rientri negli effetti negativi di un incontro con uno di loro...-
- Si...comunque , il tuo nome?-
-Come il mio nome?-
- Il tuo nome-
-Il Dottore- rispose lui.
-No, il tuo vero nome, Dottore non è un nome ma uno status...David?Arthur?Lucas?-
-Ah...beh...Thomas Newcats-
-Bel nome....e dove lavori? Dottor Thomas Newcats-
-Ho una cattedra a Oxford...adesso seguo anche un corso all'università di Londra...e comunque, quanti anni hai? perchè non ti ho mai visto da quelle parti? che facoltà frequenti?-
-Io non frequento nessuna facoltà- disse Rose sistemandosi la giacca evitando il suo sguardo - e perchè ?- chiese velocemente il Dottore sul volto un espressione incredulo.
Rose sorrise nervosa - ho avuto vari problemi familiari e adesso lavoro alla ICA -
- La casa di ricerca farmaceutica ICA?-
- Si...una segretaria come tante- Rose lo squadrò meglio con occhi socchiusi , in fondo era un bel ragazzo - ma tu non sei troppo giovane per essere un Dottore?-
-Ho 36 anni e sono brillante-rispose prontamente lui.
Rose alzò gli occhi al cielo e lo fissò con malizia - beh si , certo...e anche molto umile-
Il Dottore sorrise e guardò velocemente l'orologio sul polso schioccando la lingua sul palato - vuoi che ti accompagni a casa...signorina?-
-Tyler-

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-Powell Estate....-
Erano davanti ai grandi palazzi grigi popolari di Powell Estate , intorno a loro cemento e pochi metri d'erba la temperatura fredda come spesso accadeva a novembre e il vento era ormai scomparso lasciando l'aria secca posarsi e screpolare la pelle .
Avevano camminato per tutto il tempo in silenzio lanciandosi veloci sguardi timidi accompagnati da dei sorrisi , si piacevano e questo l'avevano avvertito quasi subito ma c'era una barriera invisibile che impediva loro di lanciarsi a formulare altre domande magari , più intime , avvolti entrambi da una  tensione leggera simile a corde d'emozione e di paura.
La storia dei Rotkunuts aveva scosso entrambi.
- Abiti qui?- chiese poi il Dottore dolcemente. - Sì ...mia madre mi starà aspettando, sarà in ansia poverina-
Rose si voltò verso di lui - grazie allora...Thomas-
Lui rise di gusto - Dottore , è meglio-
- Stai attento a quei cosi ...e non fare a tutti i costi l'eroe-
- Ok, miss Tyler....-
Si guardarono ancora per pochi secondi negli occhi e  poi lei si voltò incamminandosi verso casa le mani dentro le stasche del giubbotto , un mezzo sorriso sul volto ... quella serata era stata incredibile , i Rotkunuts , Thomas alias il Dottore , le crepe nelle dimensioni . Scosse la testa. Probabilmente stava sognando.
Chiuse gli occhi e si immaginò quel bizzarro uomo in completo blu , il suo sorriso, caldo, gli occhi. Provò una fitta al petto di nuovo e le guance bruciare...
Si stava per prendere una cotta? che stupida pensò ma come mi vengono in mente queste cose , una cotta per un professore allampanato con una biro con una lucina blu.

Si passò una mano tra i capelli cercando di far decellerare i battiti del suo cuore , e se poi non lo vedo più... strinse i pugni ...non ho neanche il suo numero , dai Rose, voltati e chiediglielo, dai Rose..
E d'istinto si voltò ma al posto del Dottore non c'era più nessuno. Se n'era andato...


to be continued







  
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