Partecipa alla fanfiction challenge:
Personaggi: Tom
Riddle/Lord Voldemort
Prompt: lo specchio delle
brame.
Scena
finale di Harry Potter e la pietra filosofale rivisitata prendendo
spunto da un
videogioco presente sul film.
Harry vs Voldemort
Harry
avanzò sentendo il rullio delle ali delle chiavi volanti e
gli schiocchi
dell’artiglio del diavolo farsi sempre più lontani.
-Ron,
Hermione, non vi deluderò- pensò. Si morse
l’interno della guancia, strinse
l’impugnatura della bacchetta e avanzò.
Proseguì, chinò il capo vedendo una
voragine oscura, deglutì a vuoto impallidendo e
alzò la testa. Vide a tre passi
da lui e quattro sotto un piedistallo di pietra da cui si dipartiva un
ponte di
roccia che univa a un’altra stanza. Prese la rincorsa e
saltò allargando le
braccia, urlò e atterrò acquattato.
“Ti
dimostrerò che sono un vero Grifondoro, Voldemort”
sancì. Si rizzò e si mise a
correre, superò delle colonne di pietra ed entrò
in una sala illuminata da
delle torce bluastre. Si voltò sentendo il verso di un
rospo, della melma colò
dalla sua bocca rigonfia ricoperta di pustole, cadde a terra e
squagliò una
roccia. Potter sgranò gli occhi e le iridi color smeraldo
divennero di un verde
più chiaro. Evitò il getto del veleno della
creatura nascondendosi dietro la
statua di un gargolle. Si mise a correre sentendo il gracidare
dell’animale,
saltò su una pietra di roccia su cui era raffigurata
l’effige di Salazar
Serpeverde.
“Professore,
so che è qui e ha tradito il mondo della magia!”
gridò. Si girò sentendo dei
passi, vide la figura di un mago avanzare da un’entrata in
ombra sopra un
rialzo di pietra e sgranò gli occhi vedendo
l’insegnante essere illuminato
dalla luce delle fiaccole. Raptor sorrise e lentamente
iniziò a sfasciarsi il
turbante viola.
“Probabilmente
Potter pensavi di trovare qualcun altro, come
quel visino d’angelo del professor Piton, invece
sono proprio io il
prediletto del signore oscuro, lo spaurito, ba-ba-b-b-balbuziente
professor
Raptor” disse l’uomo. La roccia sotto Harry si
abbassò, il ragazzo si voltò sentendo
una serie di cigolii alle sue spalle e si voltò. Nella
roccia che formava il pavimento,
si aprì una fenditura da cui fuoriuscì lo
specchio delle brame. Raptor sorrise,
prese la rincorsa e saltò giù dal rialzo di
pietra.
“Finalmente
avrò ciò che serve per resuscitare il mio
signore!” gridò. Delle fiamme
circondarono la stanza, Potter indietreggiò sentendo il
calore di una di esse
accaldargli il viso, sentì le narici bruciare e una fitta al
petto. Tossì,
socchiuse gli occhi che gli divennero liquidi e arrossati. Si
girò verso il
vetro, indietreggiò vedendo i volti dei suoi genitori
ghignare con espressioni
demoniache.
“Bene
e
male non sono poi così diverse. Tu ed io siamo
uguali”. Avvertì una voce
sibilante sussurrare ripetutamente le stesse parole.
“Mi
vedo
con la pietra, perché non riesco a prenderla?”
domandò Raptor rendendo la voce
più stridula. Harry alzò il capo e
sgranò gli occhi rabbrividendo, sulla pelle
liscia del capo rasato del professore di difesa contro le arti oscure
c’era un
viso. Gli occhi sottili con le iridi nere da rettile della creatura
guizzavano,
la bocca era piegata in una conca verso il bacco e le narici dilatate
erano due
fenditure sulla pelle prive di naso.
“Potter,
dammi la pietra. So che l’hai tu. Siamo uguali,
dammela” sibilò con la stessa
voce stridente. Harry deglutì, guardò il proprio
riflesso nello specchio delle
brame sorridere, mettersi una pietra rossastra in tasca e annuire.
Sentì un
peso premere contro la gamba ingombrando la sua tasca, si
voltò e si mise a
correre verso il rospo. Evitò un altro schizzo, lo
afferrò e si voltò
lanciandolo contro Raptor. L’uomo grido, il getto della
bestia lo colpì in
pieno. Il suo viso si liquefece lasciando scoperto il teschio latteo,
si
sentirono ripetutamente le urla di Voldemort, il cadavere cadde a terra
con un
tonfo e lo spettro ne fuoriuscì. Harry si coprì
il viso con le mani e raggiunse
le fiamme davanti all’entrata.
“Sarà
la
tua fine Potter!” sentì gridare alle sue spalle.
Si voltò tremante, strinse i
pugni e alzò il capo.
“Bene
e
male sono distinti ed io sono pronto a morire come i miei genitori per
ciò che
è giusto!” gridò. Sentì
qualcosa alle sue spalle frantumarsi, si voltò e vide
le fiamme congelate collassare sul pavimento in una serie di frammenti.
Silente
avanzò, il riflesso delle altre fiamme brillava nei suoi
occhialini a mezzaluna,
nascondendogli gli occhi dalle iridi cerulee, e il suo voltò
pallido era
aranciato.
“Non
puoi
fargli del male Tom, lui è protetto dal sacrificio per amore
di sua madre e non
vi è incanto più potente”
sancì e la sua voce risuonò potente.