POV. SUNSHINE
il rumore di una bottiglia che andava in frantumi mi risvegliò. L’ennesima bottiglia caduta. Mi guardai intorno, ero in una stanza buia con il pavimento a scacchiera, non c’era niente intorno a me e non sentivo nemmeno un suono.
Sogno? Realtà? Non sapevo nemmeno io cosa fosse, i miei ricordi sembravano essersi volatilizzati e la mia mente era completamente vuota, non riuscivo a pensare a niente. Feci un passo in avanti e sentii un singhiozzo,
-C’è qualcuno?- domandai con la voce tremante, di nuovo singhiozzi. Inspirai profondamente e cominciai a camminare nel buio,
-Chi sei?- riacquistai all’istante un po’ di sicurezza e continuai a camminare fino ad arrivare alla fine della stanza.
C’era uno specchio, ma non riuscivo a riflettermi. I singhiozzi provenivano da lì, dallo specchio. Il mio sguardo fu catturato all’istante da una bambina nell’angolo dall’altra parte dello specchio. Mi avvicinai a lei e mi inginocchiai.
Non smetteva di piangere!
-Tutto bene?- la mia voce echeggiò nel buio, appoggiai una mano allo specchio, la bambina fece lo stesso.
Capelli biondi, occhi azzurri pieni di lacrime. Le nostre mani si unirono e ebbi la sensazione per qualche istante di stare cadendo nel vuoto mentre la stanza in cui ero cadeva a pezzi e con essa anche lo specchio. Ritrassi la mano spaventata, quella bambina ero io!
Vidi i frammenti di vetro cadere su di me, chiusi gli occhi e portai le mani sulla testa per proteggermi, ma i vetri piuttosto che ferirmi mi passarono attraverso.
Aprii gli occhi, ero in un corridoio e stavo correndo, con le guance rigate dalle lacrime.
-Piccola bastarda! Vieni qui!- gridò quell’uomo, lanciando per terra una bottiglia che si frantumò all’istante, continuai a correre ma lui era più veloce e mi raggiunse subito.
-Visto? Non importa quanto tu possa essere veloce o lontana... – mi tirò un calcio e mi ritrovai per terra,
-Io ti raggiungerò sempre... e a quel punto la pagherai- ringhiò rabbioso, cominciando a frustarmi con la cintura. Gridai per il dolore, ma i colpi non diminuirono, anzi, aumentarono.
Gridai ancora più forte
-stai zitta... STAI ZITTA!- gridò tirandomi su per la maglia, le lacrime continuavano a scendere dai miei occhi
-..no- sussurrai, l’errore più grosso della mia vita.
-no..?! NO?!- gridò lui, i suoi occhi persero l’ultimo briciolo di umanità, ormai ero sul serio davanti ad un mostro. 
Mi spinse contro una parete e mi strinse il collo con due mani, premendo un punto preciso.
La gola andava letteralmente a fuoco, gridai con tutto il fiato che avevo, ma dalla mia bocca uscì solo un verso strozzato. Cercai di gridare di nuovo ma dalle mie labbra non uscì nulla. Avevo perso la voce.

Mi rigirai più volte cercando di scacciare il dolore, ma la gola bruciava sempre di più. Aprii quindi gli occhi, trovandomi in una stanza con le pareti bianche. C’ero già stata in una stanza simile.
“avevo otto anni” pensai stropicciandomi gli occhi, “e il dolore che provavo era molto simile a ciò che sto provando adesso”
All’improvviso mi sentii meglio, il bruciore stava diminuendo. Inspirai profondamente, “antidolorifico, eh?”
-Buongiorno bella addormentata!- alzai gli occhi trovandomi davanti il volto (come al solito) sorridente del dottor Dorian,
-credo che sia inutile chiederti come stai, dico bene?- annuii mentre lui mi sorrideva
-dunque dunque, Sunshine, ho una bellissima notizia da darti, riguarda la tua voce- fece una lunga pausa per poi finire la frase con ciò che aspettavo di sentirmi dire da una vita,  -Tu riprenderai a parlare- quelle parole bastarono per inumidirmi gli occhi, “è un miracolo!” pensai mentre una lacrima mi bagnava la guancia


POV. MICHAEL
Ero rimasto tutta notte all’ospedale, aspettando con Gabrielle e Tom notizie riguardanti Sunshine.
Chissà come stava! Ricordai ciò che mi aveva detto Tom, cioè che se ciò che pensava fosse stato vero allora probabilmente Sunshine era in condizioni gravi e subito mi assalì una terribile paura. Paura di veder soffrire, o addirittura perdere  una persona a cui stavo iniziando a tenere tanto.

-Allora.... ehm... signor Jackson, lei conosce Sunshine?- mi domandò la ragazza,
-Potete chiamarmi Michael, comunque sì, l'ho incontrata per la prima volta al parco davanti alla sala di registrazione... suonava ed era circondata dai bambini- risposi ricordando ogni singolo istante del nostro primo incontro,
-Lo fa spesso, andare a suonare per i bambini! Anche se non sono ancora riuscito a capire chi si diverta di più, se Sunshine oppure i bambini- scherzò Tom, ridacchiammo tutti e tre. Non era però una risata divertita, piuttosto una sorta di risata per mascherare la tensione e l'ansia che si era creata durante quelle ore di attesa.
-Volevamo ringraziarti per aver suonato con noi, credo di parlare a nome di tutti quando dico che è sempre stato il nostro sogno suonare insieme a te- Tom cambiò argomento, forse era proprio quello che ci voleva per distrarci un po'
-Se devo essere sincero, è stato mio l'onore di esibirmi insieme a voi! Siete davvero fantastici ragazzi, e potete credermi: sto dicendo la verità!- gli sorrisi e vidi che entrambi mi sorridevano di rimando, cominciammo quindi a parlare di musica e il tempo riprese a trascorrere, questa volta però molto più velocemente.
Quella calma che si era creata nell’aria si ritrasformò in tensione quando il dottore uscì dalla stanza dove era stata visitata Sunshine, subito Tom lo assalì. Parlarono per circa cinque minuti poi Tom tornò verso me e Gabrielle
-Pensi che ci siano buone notizie?- mi domandò, guardandomi con aria seria,
-Non saprei... stiamo a sentire- risposi dato che, sinceramente, non avevo idea di cosa potesse essere successo.
-Secondo il medico Sunshine sta bene, anzi, più che bene- ci disse lui con lo sguardo basso, fermandosi davanti a noi,
-e allora cos’è successo? Perché sei così serio?- domandò Gabrielle, Tom non rispose subito, continuò a guardare il pavimento ancora per qualche secondo, tempo che a me sembrò interminabile.
-le corde vocali di Sunshine... dev’essere successo un miracolo, perché la loro condizione è migliorata parecchio... con un’operazione potrebbe riacquistare la voce...- Tom continuò a spiegare per filo e per segno tutto ciò che gli era stato detto ma io non riuscivo a seguire ciò che diceva, l’unica cosa importante era che Sunshine avrebbe ricominciato a parlare.



Angolo Autrice
ok, ok, lo so, ho pubblicato in ritardo ma, ehy, ho dovuto mandare il computer in riparazione perchè non funzionava più ed è stato via più di una settimana.... *abbraccia computer* quindi non sono riuscita a pubblicare...
Quindi, scusatemi per l'immenso ritardo!!
Parlando del capitolo, vi è piaciuto? Ci terrei a dire che non so se si possa perdere la voce per una cosa del genere e non so nemmeno se esista un'operazione per questo... ma vabbè, è frutto della mia fervida (?) immaginazione ^^ (????)
Boh, fatemi sapere cosa ne pensate!! Spero di riuscire ad essere puntuale nella pubblicazione del prossimo capitolo, quindi, alla prossima!!
Baci
_Ecchan_

P.s. Ho cambiato colore della scrittura dell'angolo autrice perchè... è finalmente DICEMBREEEE!!! YEEEEE!!!!!