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Autore: Minari OppaRi    01/12/2013    2 recensioni
[I pensieri di un bambino del Gray Terminal dopo l'incendio organizzato dalla casata reale.]
Quello che mi circonda è solo l’ombra di ciò che il Gray Terminal è stato fino a poche ore prima.
Stringo al mio petto un orso di peluche quasi distrutto lasciando che le lacrime righino senza sosta il mio viso.
“Mamma! Papà!”
Continuo a chiamarli a squarciagola ma nessuno mi risponde.
Ovvio, le fiamme si sono portate via anche loro due.
Mi domando come facciano le persone, quelle salvatesi perché al sicuro nelle loro belle case, a vivere sapendo di avere sulla coscienza centinaia, anzi migliaia di vite umane.
Come fanno a guardare questo luogo devastato e continuare a ridere come se fosse una cosa da niente?
Sono davvero così marci da non versare nemmeno una lacrima per tutte le vite che si sono spente durante la notte?
E io, sopravvissuto per miracolo, cosa farò d’ora in poi?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cos’ho fatto di male io, un bambino innocente, per meritare di restare intrappolato in questo inferno di fiamme e disperazione?
L’essere nato e cresciuto nel Gray Terminal, questa discarica di rifiuti dei nobili, è dunque un peccato così tanto grave che per assolverlo devo dare la mia vita?
Eppure fino a poco fa andava tutto bene.
Ero riuscito a trovare qualcosa da mangiare, un boccone di pane da dividere con i miei genitori prima di andare a dormire sotto uno straccio vecchio che utilizzavo come coperta.
Sembrava la solita notte tranquilla finché non iniziarono le esplosioni.
Il fuoco continua ad avanzare, l’aria diventa sempre più irrespirabile e le vie di fuga scompaiono.
Il portone, quello che ci divide dal quartiere del bordo, resta chiuso negandoci la salvezza.
Come possono le persone della città, esseri umani proprio come noi, restare zitti mentre bruciamo tra le fiamme? Come possono lasciarci morire senza provare il benché minimo rimorso?
Con che coraggio i soldati riescono a guardare negli occhi me, un semplice ragazzino di otto anni, e dire che la spazzatura non può essere salvata? Con che coraggio abbandonano al loro destino anziani, bambini e donne?
Se il loro comportamento è quello che si ottiene avendo soldi e potere allora sono grato di essere nato al Gray Terminal, un mondo molto meno marcio di quel che sembra.
I veri marci sono loro, i nobili e la casata reale.
Mi stringo a mamma e papà cercando di farmi forza. Spero che qualcuno, non importa chi, venga a salvare tutti noi.
Siamo esseri umani, abbiamo il diritto di vivere.
 
 
Intorno a me c’è solo la desolazione più totale.
Cadaveri, detriti di casa distrutte dal fuoco, rifiuti ridotti in condizioni ancora più pietose.
Quello che mi circonda è solo l’ombra di ciò che il Gray Terminal è stato fino a poche ore prima.
Stringo al mio petto un orso di peluche quasi distrutto lasciando che le lacrime righino senza sosta il mio viso.
“Mamma! Papà!”
Continuo a chiamarli a squarciagola ma nessuno mi risponde.
Ovvio, le fiamme si sono portate via anche loro due.
Mi domando come facciano le persone, quelle salvatesi perché al sicuro nelle loro belle case, a vivere sapendo di avere sulla coscienza centinaia, anzi migliaia di vite umane.
Come fanno a guardare questo luogo devastato e continuare a ridere come se fosse una cosa da niente?
Sono davvero così marci da non versare nemmeno una lacrima per tutte le vite che si sono spente durante la notte?
E io, sopravvissuto per miracolo, cosa farò d’ora in poi?
Ho perso tutto, la casa, i genitori, gli amici e la sicurezza di vivere in un mondo che prima o poi avrebbe accettato che non sono un rifiuto.
“Sieti voi i rifiuti! Voi e il vostro dannato potere!”
Se solo qualcuno ascoltasse le mie parole, se solo qualcuno cambiasse le cose.
Ora posso limitarmi a stare con quei pochi che, come me, sono riusciti ad uscire vivi da quella disperazione. Ci confortiamo a vicenda, piangiamo uniti e cerchiamo di superare il dolore.
Noi, al contrario di voi nobili, sappiamo cosa vuol dire essere delle persone. Sappiamo che ogni vita, anche quella ritenuta più inutile, è importante e speriamo che un giorno anche voi lo capiate.
Reale, nobile, povero, bandito o pirata non importa.
Siamo tutti quanti esseri umani.

 
Angolo dell'autrice
Salve a tutti, è da un sacco di tempo che non scrivo qualcosa in questo Fandom :3 Vedendo la puntata di stasera non ho proprio potuto fare a meno di scrivere questa fanfiction che spero vi piaccia. Non sono proprio un asso con le parole e quindi spero di essere riuscita a scrivere alla bene e meglio quello che potrebbero essere i sentimenti di un bambino del Gray Terminal. Chiedo scusa a chi aspetta la continuazione di "Call my name", purtroppo il capitolo sembra davvero impossibile da scrivere ma cercherò di scervellarmi un pò di più ç_ç Ringrazio chi recensirà o chi deciderà anche solo di leggere. :3
A presto,
Darkdan
  
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