[I pensieri di un bambino del Gray Terminal dopo l'incendio organizzato dalla casata reale.]
Quello che mi circonda è solo l’ombra di ciò che il Gray Terminal è stato fino a poche ore prima.
Stringo al mio petto un orso di peluche quasi distrutto lasciando che le lacrime righino senza sosta il mio viso.
“Mamma! Papà!”
Continuo a chiamarli a squarciagola ma nessuno mi risponde.
Ovvio, le fiamme si sono portate via anche loro due.
Mi domando come facciano le persone, quelle salvatesi perché al sicuro nelle loro belle case, a vivere sapendo di avere sulla coscienza centinaia, anzi migliaia di vite umane.
Come fanno a guardare questo luogo devastato e continuare a ridere come se fosse una cosa da niente?
Sono davvero così marci da non versare nemmeno una lacrima per tutte le vite che si sono spente durante la notte?
E io, sopravvissuto per miracolo, cosa farò d’ora in poi?