Prologue - Past

Harry, Niall, Louis e Delilah erano inseparabili, si definivano "migliori amici", quel tipo di amicizia che non finisce mai, che comporta sempre un sorriso, sempre un gioco, un abbraccio, quel tipo di amicizia vista dagli occhi di un bambino. 
Harry era un bambino sbadato, ma dolce, con quelle sue guance sempre rosate e quegli occhioni verdi che sprizzavano sempre gioia.
Niall era paffuto, aveva i capelli castani e gli occhi di un blu intenso ed era sempre accompagnato da una risata che scaturiva anche quelle degli altri.
Louis, al contrario di Niall, era veramente piccolo nonostante fosse più grande di un anno, i capelli a scodella che lui odiava ma la madre continuava a fargli fare e quel viso vispo da "te la faccio sotto il naso".
Delilah era una bambina bellissima, citando le parole del piccolo Harry "il fiocco di neve vivente più ridente di tutti". Era chiara di carnagione, quasi bianca, rideva sempre e comunque. Delilah era la compagna di scherzi di Louis, la compagna di abbuffate di Niall e la migliore amica di Harry.
Finchè non arrivò quel giorno.
Era Novembre inoltrato, a Londra faceva freddo e la piccola Delilah si stava rigirando nelle sue coperte quando il padre entrò nella sua stanza.
Disse un'infinità di parole ma Delilah ne ascoltò solo una: "partiamo".
Pianse tutto il giorno come una bambina ma d'altronde era quello che era, una bambina.
La parte peggiore fu dirlo a loro: a Harry, Niall e Louis.
Appena la bambina pronunciò quelle parole si formò un'espressione di tristezza e stupore in tutti e 3, seguita da lacrime, lacrime e lacrime.
Il giorno della partenza all'aeroporto c'erano solo Louis e Niall con i rispettivi genitori.
Delilah cercò di trattenere il padre il più a lungo possibile per aspettare Harry, ma lui non si fece vivo. Se n'era dimenticato, come al solito ma non gliene fece una colpa, si limitò a pensare che un giorno l'avrebbe rivisto e quel giorno anche se lontano l'avrebbe tirato per le orecchie.
Rimase in Italia per circa 3 anni, si fece una nuova vita e nuovi amici ma mai scordando quelli vecchi.
Un giorno, che Delilah ha deciso di scordare, il padre venne arrestato.
E' impossibile spiegare ciò che provò vedendolo entrare in quella volante della polizia. Un ultimo sguardo e lei non lo vide più.
Scandalizzata dal tutto decise di non voler sapere il motivo, ma successivamente scoprì che aveva ucciso un uomo e l'orrore si fece sempre più grande nel suo cuore.
Quando il padre venne portato via lei aveva 13 anni e Melody 3. 
Vennero affidate alla zia Anya, la sorella della madre. Quella donna le trattò da subito come figlie sue e cercò di dare loro tutto l'amore di mamma di cui mancavano. 
Dopo un anno ritornarono a Londra. Probabilmente Delilah in quel momento era la ragazzina più felice al mondo.
Durante quei 3 anni non aveva mantenuto i contatti con nessuno dei 3 amici, ma in fondo non era cambiato niente, lo sentiva o almeno era quello che voleva sentire.
Ritornò a scuola una settimana dopo il trasferimento. Aveva un sorriso che le occupava tutto il volto dalla felicità.
Li cercò tutto il giorno, dovunque, finchè rassegnata alla fine della giornata vide un Harry Styles di 14 anni spavaldo, con migliaia di ragazze attorno.
Le rivolse uno sguardo, uno sguardo vuoto come di una persona che posa un attimo l'attenzione su uno sconosciuto, e poi ritornò a ridere e scherzare con i suoi "amici".
In quell'istante, in quello sguardo Delilah capì quante cose fossero cambiate in 3 anni. Non si chiese neanche perchè Louis e Niall non fossero con lui, semplicemente cominciò a correre, rientrò dentro scuola.
Entrò in teatro, vuoto. Si sedette all'ultima sedia dell'ultima fila, proprio come lei si sentiva in quel momento, l'ultima ragazza di tutte le ragazze.
Cominciò a piangere, singhiozzare, silenziosamente. Nessuno avrebbe dovuto sapere di quel suo momento di debolezza.
Quello fu il momento in cui mise su la maschera.
Nei giorni seguenti vide Louis e Niall, non cercarono di parlarle, la osservavano e basta e questo lei lo percepiva ma mai provò ad avvicinarli troppo era lo sconforto.


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you know it's time for me to talk and talk and bla and bla
uhm, avevo detto nell'ultima OS che avrei continuato a scrivere solo OS ma avevo questa storia archiviata da un bel po' e dato che l'idea mi piace davvero tanto ci tenevo a pubblicarla. premetto che non è finita, infatti non mi trovo neanche a metà della storia già pronta quindi andrò comunque lenta nelle pubblicazioni penso, o almeno veloce finchè ho le cose già pronte ahahahaha
spero vi piaccia almeno la metà di quanto piace a me perchè ricordo che per elaborare questa idea ci misi un bel po', poi magari non è sviluppata bene ma vabbe lol
bhe, ditemi cosa pensate di questo prologo, che siano critiche o complimenti, accetto tutto io. FACE MEEEE.
ora vado, sono bloccata col collo e è un problema anche scrivere ç__ç
bye

Martina