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Autore: sweetmartini    01/12/2013    4 recensioni
“Non dovresti preoccuparti in questo modo”
Zoro sogghignò “Io faccio quello che mi pare Ricciolo”
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di cuochi malati e marimo apprensivi 


 
Ormai il cuoco non si alzava da quel dannato letto da giorni, era accaduto tutti così improvvisamente, settimane dopo aver lasciato
l'isola nel cielo.
-“Nami-swan ecco qui il tuo succo di mandarino” aveva detto il cuoco prima che collassasse a terra davanti agli occhi di tutti.
Lo spadaccino aveva notato ultimamente i movimenti rallentati e i respiri affaticati del cuoco ma ingenuamente aveva pensato che fosse solo una cosa passeggera. Zoro sospirò amaramente a quei ricordi stringendo con una mano l’elsa della Wadō Ichimonji come se il quel modo potesse sconfiggere qualsiasi cosa, ma purtroppo il nemico che stava ferendo il suo compagno non si poteva battere con una spada.
Non riuscendo più a meditare come del resto da una settimana Zoro raggiunse la cambusa dove Chopper stava facendo i soliti controlli.
“Come sta?” gli chiese accomodandosi su uno sgabello di fronte al letto.
Tutta la ciurma all’inizio si sorprese del comportamento dello spadaccino, certo tutti loro sapevano che nonostante le continue litigate i due pirati si volevano bene ma non si sarebbero mai aspettati che Zoro passasse tutto quel tempo con il cuoco malato.
“Diciamo che è in condizioni stabili” rispose la renna ormai abituata alle visite dello spadaccino.
“E adesso ho capito che cosa gli è successo” aggiunse Chopper con un sorriso che fece rilassare Zoro. “Il suo corpo ha preso troppo stress da Skypia.”
Zoro alzò un sopracciglio confuso, certo il cuoco ne era uscito da lì ferito come d’altronde tutti loro ma non aveva senso che stesse male solo adesso. Chopper vedendo la confusione nel volto dello spadaccino cercò di spiegarsi meglio. “I suoi polmoni che sono forti - nonostante fumi- non hanno retto al cambio di pressione, così il suo corpo si è sentito sotto stress, aggiungi pure che lui non si da un attimo di pausa e il gioco è fatto.”
“Capisco” disse solo Zoro guardando il viso bianco anzi quasi trasparente del cuoco che sembrava più sereno rispetto gli altri giorni.
Che stupido, pensò. Farci angosciare tutti in questo modo. 
“Quello che più mi aveva fatto preoccupare era la febbre alta, avevo paura che il suo corpo stressato non avesse retto” spiegò Chopper lasciandosi andare alle lacrime che fino ad allora aveva trattenuto. “E’ colpa mia avrei dovuto controllare meglio le sue condizioni.”
“Tranquillo, il cuoco è forte” lo consolò Zoro accarenzzandogli imbarazzato la testa affettuosamente, “E tu non darti inutili colpe anzi sei stato bravo.”
La renna alzò il musino verso di lui diventando tutto rosso al complimento. “Ah ma cosa dici bastardo non sono così bravo!” Zoro sorrise, per fortuna il peggio era ormai passato.
“Adesso Sanji ha bisogno solo di riposo” disse Chopper riprendendosi in modo serio e professionale, lasciando Zoro da solo attonito da quel repentino cambio di umore. Riportando la sua attenzione su Sanji  lo spadaccino gli prese una mano fra le sue analizzandola, rispetto alla sua mano
grande e tozza quella del cuoco era affusolata, segnata da dei leggeri calli.
Così diverse e pure così simili.
Zoro quasi assopito sobbalzò udendo i gridi di gioia di Rufy e Usopp avvertiti sicuramente dei miglioramenti da Chopper, dopo le grida si susseguì uno strano rumore seguito dalle urla di Nami che indubbiamente li aveva picchiati per intimarli di fare silenzio, peccato che anche lei stesse facendo confusione rischiando di svegliare il cuoco.
Sentendo dei gemiti Zoro calò gli occhi sul letto vedendo Sanji che appunto si stava svegliando, sicuramente disturbato dalle grida.
Occhi grigio-azzurri si aprirono incontrando quelli morbidi dello spadaccino.
“Che ci fai qui?” chiese Sanji con voce secca cercando di sedersi con scarsi risultati aiutato poi di sua controvoglia dal compagno che gli sistemò i cuscini sulla schiena. 
“Finalmente ti sei svegliata bella addormenta” lo prese in giro Zoro porgendogli un bicchiere d’acqua. Sanji a quelle parole rischiò quasi di strozzarsi. 
“Stai zitto Marimo!”  gli intimò fulminandolo con lo sguardo e mordendosi il labbro inferiore: aveva un imminente bisogno di fumare. 
“Passami le mie sigarette.”
“Stai scherzando? E anche per colpa loro se sei in queste condizioni!”
“Non sono affari tuoi.” Zoro aggrottò le sopracciglia alla risposta e con ira si avvicinò al viso del cuoco facendolo sussultare per lo scatto improvviso.
“Sì invece se rischi di ammazzarti!” ribattè con voce risoluta Zoro guardandolo profondamente negli occhi. Sanji cercò di toglierselo di dosso quando all’improvviso si sentì mancare di nuovo le forze. “Marimo di merda” sussurrò lasciandosi andare sul cuscino sfinito.
“Non dovresti preoccuparti in questo modo.”
Zoro sogghignò. “Io faccio quello che mi pare, Ricciolo.”
“Fai come vuoi” sospirò Sanji chiedendosi da quanto tempo era in quelle miserabili condizioni, si sentiva così debole e avere Zoro davanti a lui non aiutava alla sua autostima.
“Da quanto tempo sono in queste condizioni?”
“Circa una settimana.”
“Merda” borbottò Sanji guardando con la coda dell’occhio Zoro notando solo adesso che anche lui non sembrava messo così bene.
“Non mi dire che sei rimasto tutto il tempo qui.”
Lo spadaccino fece spallucce. “Può darsi.”
Sanji spalancò gli occhi. “Cosa?! Che avranno pensato gli altri?!”
“Pensino quello che vogliono” grugnì Zoro bloccando il cuoco con il suo corpo nel letto. “A me importa al momento soltanto di te…” gli soffiò sulle labbra prima di lasciargli un leggero un bacio. Sanji rimase spiazzato, mai prima di allora gli aveva detto qualcosa di simile che si avvicinasse ad una dichiarazione.
Soddisfatto per essere riuscito a zittire il cuoco, Zoro si alzò avviandosi alla porta fermandosi poi davanti ad essa.
“Vedi di riprenderti, la cucina di Nami fa schifo.”
“Come ti permetti?! La cucina di Nami-swan non fa schifo!” lo rimproverò Sanji prima che lo spadaccino venisse travolto dal resto della ciurma che entrò in fretta nella stanza.
Ben ti sta!
“Sanji! Mi è mancato il tuo cibo” lo salutò a suo modo Luffy sobbalzando sul letto. “Devi recuperare cucinandomi tanta carne shishishi”
Nami arrabbiata per l’irruenza del capitano gli diede un pugno che lo fece cadere a terra. “Brutto stupido! Non iniziare a stressarlo da adesso!”
“Ma Nami!” si lamentò Luffy venendo ignorata da quest’ultima che si girò verso Sanji.
“Sanji-kun, come ti senti?”
“Oh Nami-swan, molto meglio la tua bellezza mi riempie d’energia!”
“Che idiota” sussurrò Zoro che si era seduto in un angolo dopo essere stato travolto dalla carovana.
“Cosa hai detto?” ringhiò Sanji pronto a prenderlo a calci ignorando le sue condizioni.
“Sanji! Non ti muovere altrimenti sarò costretto a sedarti!” lo minacciò Chopper con un siringa in mano convincendo il cuoco a stare fermo.
“Se vuoi Sanji-kun, posso farti passare il tempo raccontandoti una delle mie avventure” si propose Usopp venendo ignorato da tutti tranne che da Chopper.
Da lontano Robin sorrise alla scena familiare lanciando poi un occhiata allo spadaccino che appoggiato al muro chiuse gli occhi beandosi dei rumori dei suoi compagni e finalmente anche della sua voce.
“Ohi Marimo! Cos’è quell’espressione idiota?”




 
Eh ehm ciao a tutti innanzitutto spero che siete arrivati alla fine di questa specie di storia XD
Questa è la mia prima FanFiction che scrivo, non sono un asso nella scrittura ma come si dice quando arriva l’ispirazione bisogna coglierla. (?)
Era da tanto che mi balenava in mente questa storia così presa dal coraggio (o dalla pazzia dipende i punti di vista XD )
ho iniziato a scrivere ed eccoci qua.
La Zosan è la mia coppia preferita e spero di non averli resi così OOC
Grazie per la lettura a presto!  <3
 
Sweetmartini

 
  
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