Stringo forte a me tutte le cose che il mio cuore avrebbe voluto dire ed ha taciuto, per orrore della loro dipartita e della conseguente afonìa della mia anima. Le cullo tra le mie membra, come i rami di un olmo cullano il vento impetuoso, per placare il loro corso e consolare la schiavitù alla quale, mio malgrado, le obbligo.
Rousseau diceva che la felicità non è fatta per questa terra, in cui ogni momento di vero piacere risulta vano, sgretolato dall'incedere veloce del tempo, che non può arrestare la sua corsa, indaffarato com'è di arrivare al suo infinito traguardo. Credo non avesse torto, giacché gli uomini, come tutte le cose che costellano la loro esistenza, vivono di morire.
“La morte si sconta vivendo”, ma qual peggiore morte di una vita mal vissuta e non esistita.