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Autore: Wata e Giucchan    09/11/2004    1 recensioni
Akane ha rubato ad Happosai un oggetto magico che le permetterà di esprimere un desiderio. Ma cos'è che desidera veramente? L'amore di Ranma, togliere di mezzo le altre fidanzate, o qualcos'altro? Una scelta difficile da compiere. Ma una volta che è stata presa non finirà lì. Il medaglione verrà trovato da altre persone, permettendo a ciascuno di loro di esprimere un desiderio. Quali desideri verranno espressi?
Questa fanfiction è stata realizzata come round robin e come tale è stata proposta da più di un autore. Sotto loro gentile concessione abbiamo ricevuto il permesso di tradurla. Non è molto conosciuta, non ha vinto alcun premio, ma merita sicuramente una lettura (e magari anche qualche commento)
Finalmente on-line il capitolo che chiarirà tutto. Imperdibile!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Shampoo
When you wish (Quando lo desideri)

Written by Ronny Hedin

Shampoo era sempre stata una ragazza dal cuore leggero, era infatti trascorso molto tempo dall’ultima volta che s’era sentita veramente triste. Tuttavia adesso era col morale a terra.

La madre delle Tendo non rappresentava individualmente una minaccia più grande delle altre nei suoi piani per sposare Ranma, ma era l’ennesimo ostacolo di una lunga, lunghissima lista, che le rendeva impossibile anche soltanto andarlo a vedere.

La sua bisnonna aveva improvvisamente e misteriosamente scordato tutto di lui. Questo significava che la sua sola fonte reale di piani, idee e supporto morale l’aveva abbandonata. Le rimaneva soltanto una persona responsabile sulla quale poter fare affidamento ma…

…Mousse era morto. Era stato sicuramente una scocciatura per la maggior parte del tempo, ma… morto? Ci provava costantemente, ma in realtà quel ragazzo non era in grado di far male ad una mosca.

E poi c’era qualcosa di veramente strano riguardo il modo in cui s’era comportato prima di morire. Strano era anche quel medaglione che stringeva in mano quando fu trovato il corpo.

Shampoo cercava di studiarlo attentamente mentre continuava a dondolarlo davanti agli occhi. Non capiva perché, ma in qualche modo sentiva che quell’oggetto era il vero responsabile di tutti i suoi recenti problemi.

Aggrottò le ciglia. Il medaglione non sembrava così prezioso: d’argento, con incastonato un piccolo cristallo, il tutto attaccato ad una catena d’oro. Mousse si era lasciato uccidere per quello strano effetto personale, come se quel semplice oggetto fosse stato in grado di fare qualcosa di eccezionale come, ad esempio, esaudire un desiderio.

Per sua fortuna, il medaglione aveva una voglia matta di esaudire desideri. L’amazzone saltò giù dal letto sul quale era seduta quando vide la stanza riempirsi improvvisamente e quasi istantaneamente di fumo.

Il fumo si diradò velocemente così come era apparso, mostrando una familiare figura blu che volava al centro della stanza. “Ooga-booga!” gridò il Genio mentre fissava il grande seno dell’amazzone, dopo aver allungato incredibilmente il collo.

Poi tornò con la testa sulle spalle, visibilmente rosso in viso. “Scusa” disse alla ragazza ancora stordita, in un tono che questa non sapeva come interpretare. Fortunatamente quello strano essere parlava in cinese.

Shampoo riprese immediatamente i sensi. Anche se inaspettata, questa era proprio l’occasione di cui aveva necessariamente bisogno. “Posso esprimere un desiderio adesso, vero?” chiese eccitata, scordandosi che non era obbligata a parlare in giapponese.

Il fantasma blu sogghignò. “Come posso dire di no ad una ragazza così carina?”.

“Desidero…” Shampoo si fermò per pensare, ma non troppo a lungo. Sapeva cosa voleva. “Desidero che Ranma voglia finalmente sposarmi!”.

“Awww…” Il Genio mise il broncio, assumendo un’espressione gelosa. “Coraggio, hai ancora una possibilità per cambiare idea!”. Ispirò una grande quantità d’aria e gonfiò il petto, mostrando un enorme sorriso e dei bianchissimi denti bianchi che riflettevano la luce di una lampada inesistente.

Shampoo iniziò a ridacchiare – avrebbe trovato il film abbastanza divertente, nonostante le accuse lanciate dalla sua bisnonna nei confronti delle insulsaggini americane – ma scosse la testa inflessibile. “Desidero sposarmi con Ranma”.

Il Genio sospirò, sembrando depresso per un momento, ma presto agitò le mani in un modo familiare. “Il tuo desiderio è stato esaudito”. Estrasse poi dal nulla un cellulare, appoggiandolo all’orecchio. “Sì… hmm… ok, glielo dirò”. Si rivolse ancora a Shampoo. “OK, i miei superiori mi hanno riferito che tra pochi giorni ti sposerai, abbi solo un po’ di pazienza”.

Shampoo rise felice. “Ok, e come secondo desiderio…”.

“Spiacente” la interruppe il Genio. “Ne puoi esprimere soltanto uno. Contratto cambiato”. Guardò un orologio da polso che non c’era fino ad un secondo prima. “Beh, devo andare adesso. E’ stato un piacere!”. Le fece l’occhiolino prima di sparire con un flash, andando via così come era arrivato.

Era stato un peccato poterne esprimere solo uno, avrebbe potuto cancellare la maledizione del suo povero marito, o qualcos’altro, ma era grata per quello che aveva già ottenuto. La felicità di Shampoo di quel momento era vivamente in contrasto con la precedente depressione. Corse al piano di sotto per raccontare tutto alla bisnonna, ma vide che l’anziana donna non si trovava lì.

‘Probabilmente è appena uscita per comprare un po’ di provviste pensò mentre si dirigeva a piedi verso il dojo dei Tendo, ignorando per qualche motivo la sua bicicletta. Immaginava quanto sarebbe stato felice Ranma quando le avrebbe potuto rivelare i suoi veri sentimenti, senza doversi più preoccupare finalmente dei soliti ostacoli!

Una parte della sua mente sentiva che c’era qualcosa di fondamentalmente sbagliato in questo pensiero, ma il suo subconscio bloccò le comunicazioni con quell’area del cervello, giustificando il suo comportamento.

- * -

"Bene, signor Saotome," disse Cologne al panda, che sedeva di fronte a lei nella palestra vuota, "Non ricordo bene il perché, ma mia nipote sembra avere un'infatuazione per suo figlio, e se lei vuole qualcosa, io l’aiuterò ad ottenerla."

Il panda mostrò un cartello. "Hah!" c'era scritto. Lo girò dall'altra parte. "Non abbiamo più motivo di preoccuparci per le vostre cospirazioni!"

Lei stranamente sorrise. "Ne è sicuro?"

"Le vostre pozioni non funzionano più!" le sorrise il panda spavaldo, un gesto che poteva essere definito follemente coraggioso.

"Ho fatto bene a non preparare alcuna pozione, allora." La vecchia Amazzone estrasse un rotolo di carta dalla sua veste.

Il sorriso svanì lentamente e qualche goccia di sudore si formò sulla fronte del panda, anche se era abbastanza sicuro d’avere una soluzione a qualunque formula magica quel foglio contenesse.

Cologne accennò un sorriso e scosse la testa. "No no, non magie, stupido. Il contenuto di questo foglio prova semplicemente senza alcun dubbio che qualcuno tra i tuoi antenati era Impuro. Hai capito che cosa intendo, vero?"

Spinto dall'istinto, il panda velocemente cercò di afferrare il pezzo di carta, lanciandolo nella bocca e ingoiandolo. "Guarda, il rotolo non c'è più!" proclamò con un cartello.

Cologne poteva facilmente evitare che prendesse il rotolo, ma non lo fece. "Sei veramente così stupido?" sghignazzò. "Ne ho delle copie, e altre le hanno altri miei amici...in Cina." Per provarlo, tirò fuori un'altro rotolo, aprendolo e sbattendoglielo in faccia, dimostrandogli che aveva detto la verità.

Comparvero altre gocce di sudore, e il panda si guardò disperatamente attorno nella stanza, come se in qualche modo cercasse una via di fuga dall'intera situazione, ma sapeva perfettamente quanto fosse inutile. Era stato battuto una volta per tutte.

"Sì, Saotome," disse Cologne, con un sorriso crudele e compiaciuto che sembrava ancora più orribile sulla sua vecchia faccia. "Essendo generato da un Impuro, e divenendolo a sua volta, tuo figlio non sarà mai in grado di trovar moglie. Non importa quanto lo possano amare, nessuna ragazza vorrà mai distruggere la propria vita così...e credimi, lo farò sapere pubblicamente. Voi Giapponesi avete delle usanze interessanti."

Gli occhi si fermarono, posandosi infine sulla piccola, vecchia donna, implorandole disperatamente di cancellare in qualche modo quell'orribile incubo.

"Naturalmente," proseguì lei, ignorandolo, "potrebbe sposare mia nipote, e nessuno saprebbe mai nulla. Dopotutto, non voglio far sapere in giro che lei ha sposato qualcuno considerato Impuro...così potranno rimanere in Giappone."

"E in ogni modo," aggiunse mentre si allontanava, mandando in pezzi le sue ultime speranze, "eviterei di pensare a cose stupide come fuggire, se fossi in te. Dopotutto, ho sempre il documento, no?"

"Io..." esitò per un momento il panda prima di mostrare un nuovo cartello "glielo riferirò."

"Aspetterò fuori." Di nuovo, quel ripugnante sorriso si formò sulle labbra della vecchia.

- * -

Ormai raggiunta la palestra, Shampoo vide in lontananza due figure familiari e aumentò il passo, incontrandosi presto con la bisnonna e il futuro marito.

Lui era già d'accordo? Stava per gettarglisi tra le braccia, dichiarando il suo amore al mondo intero, ma qualcosa la fermò.

Lo sguardo nei suoi occhi.

Uno sguardo d'odio. L'odio di qualcuno la cui intera vita era stata rovinata.

"Vieni, nipote," disse Cologne. "Abbiamo un matrimonio da preparare."
  
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