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Autore: MintSauceT    02/12/2013    3 recensioni
FF TRADUZIONE (A cura di Jane the Angel).
"Fiona non aveva la minima idea di cosa avesse fatto nella sua vita passata per trovarsi ad avere due ragazzi Milkovich in casa in una sola volta, ma sospettava che dovesse essere stato qualcosa di orribile."
Mickey, Ian, Fiona, Frank e un pranzo a casa Gallagher.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fiona Gallagher, Frank Gallagher, Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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_______Note iniziali

Salve a tutti!!

Sono Jane the Angel (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=14100) e sono qui con una nuova traduzione della bravissima MintSauce, ovviamente approvata dall’autrice. Qui il link all’originale: https://www.fanfiction.net/s/9192259/1/Not-The-Worst-Thing

Questa storia è anche pubblicata sul gruppo fb https://www.facebook.com/groups/168588609969963/

 

Not the worst thing

 

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Fiona non aveva la minima idea di cosa avesse fatto nella sua vita passata per trovarsi ad avere due ragazzi Milkovich in casa in una sola volta, ma sospettava che dovesse essere stato qualcosa si orribile.

Mandy si era praticamente trasferita lì e Lip non si comportava più come se fosse un fastidio. Ora avevano una relazione in piena regola a quanto sembrava. Il motivo Fiona non lo sapeva, ma forse poteva abituarsi, perché non pensava che Mandy potesse essere pericolosa. Certo, non esitava a scatenare suo fratello contro le persone che la facevano incazzare e si portava dietro un bell’arsenale, ma Fiona non aveva paura che lei avesse mai ucciso nessuno.

Non come per il secondo Milkovich che era a casa sua in quel momento. Lei non credeva di avere il diritto di dire qualcosa ai ragazzi su chi dovrebbero o non dovrebbero avere come amici, ma pensava che per chiunque sarebbe stata una questione di buon senso fare in modo di evitare di avere Mickey Milkovich come amico. Ma a quanto pareva no, Ian – il suo ragionevole, intelligente Ian – aveva apparentemente deciso che Mickey doveva essere il suo nuovo migliore amico.

Certo, sapeva che lavoravano insieme, ma questo non le era venuto in mente nemmeno per un secondo. Perché avrebbe dovuto? Ian era piacevole, Mickey non lo era, non c’era nessun motivo per cui avrebbero dovuto essere amici.

Diavolo, anche Mandy sembrava confusa sul motivo per cui suo fratello si trovava lì e Fiona non pensava che potesse essere un buon segno.

E Fiona non aveva la minima idea di come Ian aveva fatto sì che Mickey accettasse di presentarsi  a cena. Sembrava così imbarazzato e come se preferisse essere altrove. Quasi si pentiva di aver detto che certo, Ian poteva avere qualcuno a cena. Non aveva nemmeno esitato, perché non aveva mai avuto modo di vedere qualcosa della vita di Ian e l’aveva preoccupata il non sapere nemmeno chi avrebbe potuto voler invitare. Poteva immaginare chi avrebbe invitato uno qualunque degli altri ragazzi, ma non Ian. Lui era sempre fuori e ultimamente era così chiuso.

Ora lei era solo terrorizzata che fosse coinvolto in qualcosa di tremendamente illegale con un Milkovich.

“Ti piace la pasta, giusto?” chiese all’ex-detenuto che in quel momento era in piedi nella sua cucina accanto al fratello. Se quello doveva proprio succedere avrebbe almeno provato a essere civile. Per amore di Ian.

Mickey sobbalzò come se non si aspettasse che lei gli parlasse, o forse non si aspettava che a lei andasse davvero bene che lui mangiasse da loro, e i suoi occhi azzurri scivolarono verso Ian prima di guardare lei “Sì.” Disse alla fine, giocando con il bordo sfilacciato della manica della felpa. Fiona avrebbe giurato che Ian ne aveva una proprio uguale.

Annuì, quasi tentata di forzare un sorriso prima di decidere che sarebbe sembrato troppo finto “Bene.” Una parte di lei si chiese se quel ragazzo avesse mai mangiato un pasto adeguato in vita sua. Si disse che la risposta probabilmente era no, ed era un pensiero triste e poi si chiese se forse non era proprio quello il punto. Forse Ian vedeva Mickey come qualcuno che aveva bisogno di essere salvato o riaggiustato.

Mickey accettò volentieri la birra che Ian gli offrì, ingoiandone metà in una sola volta e tirando fuori a Ian un’espressione divertita.

Il fatto che ogni movimento tra loro sembrava naturale, che Ian non aveva paura di ridere di Mickey senza temere qualche tipo di danno fisico, calmò un po’ Fiona. Non del tutto, ma un po’.

Forse potevano essere amici, dopo tutto.

Li guardò mentre uscivano, osservando il modo casuale in cui si spintonarono di spalle a vicenda prima di sedersi fianco a fianco sul divano a guardare il film che stavano trasmettendo. Guardò il modo tranquillo di condividere una sigaretta, come Mickey la passava a Ian senza protestare quando Ian tendeva la mano.

Entrambi tenevano gli occhi rivolti allo schermo per la maggior parte del tempo, ma di tanto in tanto lo sguardo di Ian si rivolgeva a Mickey e sorrideva un po’, come se non potesse credere che Mickey non se ne fosse ancora andato.

Mickey non riusciva a rilassarsi, ma la tensione abbandonò un po’ il suo corpo mentre stavano seduti sul divano. Sembrava quasi a suo agio visto il modo in cui disse a Mandy “Mettiti addosso qualche fottuto vestito, sembri una maledetta puttana!” quando lei scese con Lip, e Fiona quasi sorrise quando Ian colpì leggermente il braccio di Mickey, guadagnandosi un’occhiataccia e niente di più.

Fiona osservò con curiosità come Mickey disse a Mandy di levarsi dalle palle quando lei provò a prendere la sua birra, ma come dieci minuti dopo lasciò bere a Ian l’ultimo sorso quando suo fratello inclinò la sua bottiglia e la trovò vuota. Ian non aveva nemmeno dovuto chiedere, Mickey gliel’aveva semplicemente lasciata.

I due sedettero fianco a fianco durante la cena, parlando piano di tanto in tanto tra di loro, a bassa voce. Mickey sembrava dannatamente imbarazzato, parlando solo con Ian e incurvandosi leggermente sul cibo  mentre mangiava. Fu solo finché Ian non disse “Mickey, rallenta, nessuno te lo vuole rubare, Gesù!” mentre faceva cadere un'altra fetta di pane nel piatto di Mickey senza chiedere se la volesse.

“Fanculo.” Gli disse Mickey e anche Mandy sembrava tesa, come se si aspettasse che lui facesse volare le mani o simili. Ma tutto quello che accadde fu che Ian alzò gli occhi al cielo e Mickey sbuffò, raccogliendo il pezzo di pane dal suo fianco e cercando qualcosa con cui riempire il panino.

Tuttavia, iniziò a mangiare più lentamente da quel momento e Fiona lasciò andare il respiro che aveva trattenuto.

La porta sul retro si aprì mentre la maggior parte di loro stava finendo e Fiona fece una smorfia quando vide Frank “Sparisci!” abbaiò contro di lui, un po’ inutilmente visto che Ian e Lip erano già scattati in piedi e stavano spingendo indietro Frank. Lip era l’unico che stava spingendo in realtà, senza paura di colpire il padre, Ian non l’avrebbe mai fatto. Anche se ne aveva più motivi. Se ne stava lì come supporto.  

“Non mi potete buttare fuori dalla mia casa!” ringhiò Frank contro di loro, lottando contro Lip e impedendogli di spingerlo fuori “Ingrati ragazzi maledetti!” fece una smorfia e puntando a Ian, oscillando un po’ per quanto era evidentemente ubriaco “E tu, non sei neanche mio!” sputò “Non dovresti nemmeno essere nella mia dannata casa!”

Ina a malapena alzò gli occhi, troppo abituato a questo per esserne ferito o colpito “È ora di andartene, Frank.” Disse, facendo un passo verso il patriarca dei Gallagher.

“Vaffanculo!” ringhiò Frank contro di lui “Tu non puoi dirmi di uscire da casa mia!”

Fiona non vide arrivare il colpo, nessuno di loro lo aveva fatto in realtà. Un minuto Frank stava agitando le mani mentre sbraitava e quello successivo aveva sferrato il pugno. Colpì Ian sulla mascella, ma fu la forza di Mickey Milkovich che improvvisamente si era slanciato in avanti ciò che lo fece barcollare di lato.

Mickey sbatté Frank al muro, una mano attorno alla gola, e Fiona non pensava di aver mai visto niente di simile a Mickey furioso. I suoi occhi erano praticamente in fiamme mentre fissava Frank e quando parlò la sua voce era bassa, pericolosa e fredda “Toccalo di nuovo e ti taglierò le fottute palle e le userò per soffocarti.” Ringhiò a Frank, facendo pressione sulla trachea dell’uomo più anziano mentre parlava. Fiona vide Frank diventare rossi e si chiese se Mickey l’avrebbe ucciso. Non sapeva se avrebbe cercato di fermarlo, se l’avesse fatto “Hai capito, Frank?”

Dando l’impressione di essere vicino al pisciarsi addosso, Frank annuì come meglio poteva per via della presa di Mickey sulla gola. Mickey sembrò premere ancora una volta, per buona misura, e il suo sorriso quando curvò gli angoli della bocca era tutto denti e completamente demoniaco.

“Bene.” Disse, lasciando cadere Frank e calciandolo in faccia quando provò a crollare a terra, stringendogli le dita attorno alla gola mentre respirava con difficoltà “Ora fanculo.”

Fiona non aveva mai visto Frank eseguire un comando così in fretta prima e non poté fare a meno di sorridere, anche se in modo un po’ agrodolce.

Non sapeva se essere amici di Mickey Milkovich voleva dire questo. Non sapeva da dove fossero arrivati quella rabbia e quella protettività, non quando sembravano caratteristiche così fuori dal personaggio. Non sapeva se questo voleva dire che ci fosse dell’altro. Pensava che probabilmente dovesse esserci, non poteva fare a meno di sentirsi come se le mancasse qualcosa.

Come tutti gli altri guardò Mickey mentre si sedeva di nuovo a tavola e Ian sembrò muoversi automaticamente per fare lo stesso. Guardò Mickey rubare a Ian l’ultima polpetta dal suo piatto e si tese leggermente quando gli occhi dei due si incontrarono “Non una cazzo di parola, Gallagher.”, lo avvertì Mickey masticando il boccone.

Ian semplicemente ghignò come se qualcuno gli avesse dato tutto quello che aveva sempre voluto. E Fiona proprio non lo capiva.

Ancora non era del tutto felice riguardo a questa storia, ma pensò che se questo era un esempio di come le cose sarebbero andate ora che Ian aveva Mickey Milkovich nella sua vita, allora forse non era la cosa peggiore del mondo, dopotutto.

 

_______________note della traduttrice

Eeeed eccomi qui! Volevo farvi sapere che invio regolarmente all’autrice le recensioni che lasciate, quindi se vi è piaciuta/non vi è piaciuta/vi è piaciuto qualcosa ma qualcosa no siamo entrambe molto contente di saperlo!

Un bacio a tutti, alla prossima!!

Jane

  
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