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Autore: imapandicorno    02/12/2013    2 recensioni
Prologo
‘Smile more, Cry less’
Come scordarsi queste semplici parole!! Parole rimaste ormai incise nella sua mente, sulla sua pelle.. parole che ricordavano una sola persona: LUI!
Giorgia sapeva che non poteva durare, che sarebbe stato impossibile: lei una campagnola e lui un ragazzo di città, lei una ballerina e lui un cantante!! Sapeva eppure soffriva.
Un’amicizia cominciata tanto tempo fa e che dopo anni, si è ritrovata.. ma avrà mai una fine positiva?!
Giorgia se lo chiedeva ogni giorno, su quel ponte.. il ponte dove lo aveva incontrato, dove tutto aveva ripreso un senso ♥
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1 – ritorno alle origini -
 
L’estate era vicina.
A dividerla da quei 3 mesi di puro svago, era un quarto d’ora che aveva deciso di non passare ma rimanere li fermo.
Giorgia continuava a fissare quell’orologio dall’inizio della prima ora, nella speranza di sentire per l’ultima volta quella campanella. Un orologio che ormai conosceva troppo bene. Doveva ancora affrontare un anno prima di dire addio per sempre agli studi, ma ciò non la preoccupava.
Aveva affrontato perfettamente quel quarto anno e sapeva che, se avesse impiegato tutta l’attenzione che ci aveva messo in quello, moltiplicata per tre, avrebbe superato il quinto anno in un batter d’occhio.
Ma ora non ci voleva pensare. C’era l’estate di mezzo ed era ciò che le interessava di più.
A farla ritornare coi piedi per terra, fu una voce che la richiamò più volte
<< Giorgia?! Giorgia.. ci sei? >> era la sua migliore amica, Bonny.
<< Si, scusami! Dicevi? >> disse distogliendo finalmente lo sguardo dall’orologio per poi fissare l’amica seduta nel banco accanto al suo.
Il professore c’era in classe, ma aveva rinunciato a spiegare o a fare altro, anche perché gli studenti,avevano deciso che avrebbero affrontato quella giornata divertendosi, parlando e fottendosene del resto.
Ecco perché Giorgia si girò senza problemi verso l’amica, senza paura di essere scoperta o di avere una nota, altrimenti non le avrebbe degnato nemmeno di uno sguardo.. tanto mancava poco alla fine!
<< Stavo dicendo.. e quindi sei convinta di non voler venire con me in città? Dai, ti divertirai!! Le mie cugine sono così simpatiche e poi c’è così tanto spazio! >> Lei annuì convinta
<< Te l’ho già spiegato. Non posso lasciare mia nonna da sola e poi sto così bene qui>>
<< Lo so ma..>> Giorgia non la fece continuare
<< No Bonny, lo sai! Sto bene qui.. Sai che odio le cose troppo grandi e poi, un giorno visiterò la città ma non adesso!!”>> Disse mostrando un sorrisetto
<<Fa come vuoi, ma quando incontrerò il ragazzo perfetto.. il più bello di tutta la città, ti farò rimpiangere il giorno in cui hai detto di no!! >> disse seria l’amica incrociando le braccia al petto
<< Se se, convinta!! >> rise
<< Certo..perché passare l’estate con tua nonna e la sua strana amica,sarà divertente!! >> e frase più ironica di quella non esisteva
<< Senti.. la ‘strana amica’ ha un nome.. >> s’impuntò
<< Ah si, Laura.. Lora.. Lina.. mmh.. Lalla Styles >> sbuffò
<< Esatto e poi non è strana, semplicemente ha un’ossessione verso i gatti!! >> l’amica la guardò male << Eddai.. ne ha solo 5, cosa sarà mai!! >>
<< Giorgia, ne aveva 22, voglio dir..>> Non ebbe il tempo di concludere la frase, che la sua voce fu interrotta da un suono stridulo: la campanella.
E tutti gli studenti emisero un urlo di gioia, di felicità. Lasciarono i banchi e si diressero fuori dalle classe.
Giorgia raggiunse il suo armadietto, mise la combinazione , prese gli ultimi libri rimasti e li mise nella sua borsa. Sopirò all’idea di aver concluso un altro capitolo come quello. Si diede un’ultima controllata al piccolo specchio nell’armadietto. Fissò le piccole lentiggini sul suo naso e rimase a guardarle. Le odiava così profondamente però in un certo senso, facevano più colpo quelle che lei in se per se.
Almeno, aveva un’arma a suo favore.
Chiuse l’armadietto e sobbalzò quando vide l’amica accanto a lei
<< Pronta? >> chiese Bonny felicissima
<< Si.. >>
Uscirono dall’edificio e lo fissarono per un’ultima volta.
<< prometto di scriverti ogni volta che ne avrò la possibilità!! >> disse d’un tratto la prima abbracciando la seconda che non tardò a ricambiare il gesto affettuoso
<< E io prometto di risponderti ogni volta che mi scriverai.. Aggiornami su tutto quello che succede. Appena torni voglio foto,notizie e gossip!! >> disse Giorgia ammiccando
<< Ovvio però tu promettimi che appena tua nonna farà la marmellata di pesche, me ne invierai una confezione enorme >> annuì  e si abbracciarono ancora una volta per poi scambiarsi il loro solito saluto segreto, un saluto che nessuno comprendeva.. solo loro.
***


Dopo aver accompagnato Bonny a casa e ad averla aiutata a fare le ultime valige, Giorgia cominciò a dirigersi verso casa di sua nonna, con le solite cuffiette nelle orecchie.
Ogni giorno si chiedeva come faceva ad essere sorta, in un paesino di campagna, una scuola così grande. Prima, tutti erano costretti a farsi ore di viaggio per raggiungere la città più vicina –Holmes Chapel – per frequentare almeno un anno di scuola.
Fortunatamente, da un paio d’anni a quella parte, le cose erano cambiate e finalmente erano riusciti a farsi costruire una scuola e qualche negozietto li vicino; ma nonostante tutto, Giorgia era comunque costretta a farsi mezz’ora di cammino a piedi perché la casa-fattoria di sua nonna era stata costruita molto più lontana, verso il confine di quel piccolo paesino.
E senza nemmeno essersene resa conto, era arrivata a casa, la sua dolce amata fattoria.
Con le chiavi aprì la porta e la richiuse alle sue spalle, una volta dentro.
<< Sono tornata>> Disse lasciando la borsa e le sue scarpe all’ingresso.
Un profumino delizioso l’attirò in cucina, e vide sua nonna alle prese con i fornelli.
<< Ciao Giorgia, vuoi un biscotto?! >> e senza dare risposta, ne afferrò uno dei tanti presenti sul tavolo << com’è andato l’ultimo giorno?>>
<< Benissimo. Ho salutato Bonny e i suoi genitori ti salutano. Forse un giorno di questi ti verranno a salutare>> Continuò per poi afferrare qualche altro biscotto.
<< Lalla è passata oggi. Ha detto di passare da lei. Voleva dirti qualcosa?! >>
<< Cosa?!>> a momenti non si strozzava
<< Si.. vuole vederti!! Non so perché>> Lei annuì e cercò di prendere un altro biscotto ma la nonna glieli tolse da sotto al naso << Ti fanno male troppi!!>>
<< ma sono quelli con le gocce di cioccolato!!>> fece il labbruccio e la nonna le sorrise, per poi porgerle uno << Questo è l’ultimo poi vai da Lalla. Ma prima lava i piatti!! Vado a riposarmi>> Disse l’anziana per poi andare nella sua camera portandosi la ciotola dei biscotti.
Giorgia si rimboccò le maniche e pulì i piatti.
***

Fortunatamente, la fattoria della signora Lalla era proprio accanto a quella sua. Solo qualche metro la divideva.
Si tolse le cuffiette, che in quel momento stavano riproducendo ‘You&I’ dei One Direction,  suonò al campanello e una donna tanto paffuta quanto dolce, le aprì la porta
<< Buonasera Lalla, scusi l’orario!!>> si giustificò subito
<< Non ti preoccupare! Sei sempre la benvenuta qui! Accomodati>> le fece segno di entrare e lei non se lo fece ripetere due volte.
Seguì l’anziana nel soggiorno e insieme si sedettero sul divano
<< Vuoi qualcosa, cara? >>
<< No grazie. Mia nonna mi ha detto che dovevi dirmi qualcosa!! >> e per quanto si sforzasse, Giorgia non riusciva a non darle del ‘Tu’ perché, in fondo quella vecchietta accanto a lei, era come una seconda nonna; era cresciuta con lei e tra di loro, c’era  un rapporto di amicizia.
<< Ah si. Aspetta qualche minuto >> si alzò dal divano e corse nell’altra stanza, ‘corse’ .. cercò di camminare il più velocemente possibile. Eppure in pochi minuti si presentò li di nuovo in quella stanza con una busta << Tieni e per te>> le disse porgendole un regalo
<< Cos’è? >> chiese curiosa la ragazza maneggiando con cura la busta
<< un piccolo pensierino per la promozione >>
<< Non dovevi>>
<< Si che dovevo! Ora apri!>> la incoraggiò e dopo qualche minuto di esitazione, aprì il regalo.
Dentro c’era un piccolo maglioncino, un maglioncino molto largo e leggero, come quelli che piacevano a lei. Era giallo, il suo colore preferito..
<< Grazie, non dovevi>> le luccicavano gli occhi
<< Ma cosa dici!! E’ un regalo, tutto qui!! Tu mi aiuti sempre con i miei gatti e il resto della fattoria.. è il minimo! >>
<< Grazie >> Furono le uniche parole che riuscì a dire, per poi abbracciarla.
Una volta lontane, Lalla si rialzò, prese la mano della ragazza e la trascinò in cucina
<< bene.. non te ne andrai di qui finché non assaggerai la mia ciambella>> e Giorgia si arrese a quella dolce minaccia
 
***
E quella sera se ne andò davvero troppo tardi da quella casa.
Si era persa nelle chiacchiere con quella signora, che poi, tanto signora non era: a volte poteva cambiare carattere da un momento all’altro, era pimpante come non mai e chiacchierava tanti anzi, tantissimo.. un po’ come sua nonna!
E mentre rientrava in casa, il più silenziosamente possibile, ripensava alle ultime parole dette da Lalla
<< Ah… domani tornerà mio nipote. Spero mi aiuterai a farlo sentire un vero campagnolo!! Ormai sono anni che non fa altro che girare il mondo nelle varie città.>>
 
Giorgia non poteva far altro che chiedersi come poteva essere quel ragazzo.. se lo conosceva, se le sarebbe stato simpatico. E con quei pensieri, si addormentò nel suo letto fantasticando sul presunto ragazzo di città.
 
Harry’s Pov
<< Non voglio fare nulla di tutto ciò!! >> si impuntò il riccio
<< harry devi farlo per il bene della band! Lo hai quasi ucciso!!>> disse il biondino accanto a lui, ricevendo uno sguardo inceneritore da quest’ultimo
<< Come ha detto Niall.. insomma Harry, lo hai quasi ucciso!!>> Ammise Zayn
<< Ok si, forse ho esagerato ma perché sono io quello che ‘ deve tornare alle origini’ e gli altri possono spassarsela dove cazzo vogliono e vogliono?! >> sputò
<< Avanti, devi solo resistere per 3 mesi. Ce la farai>> Louis gli sorrise
<< tu la fai facile>> abbassò lo sguardo, ormai convinto.
Aprì lo sportello e uscì dal furgoncino nero.  Afferrò la sua borsa e il cellulare
<< Ah.. Paul ha fatto in modo che ci fossero tutti i tuoi attrezzi per mantenerti in esercizio. Ti terremo in contatto per ogni cosa!! Goditi la vacanza!>> Ammiccò <> finì Liam e subito dopo il furgoncino partì.
<< bastardi>> mormorò indossando gli occhiali da sole a causa del troppo sole.
Cominciò a camminare.
E nonostante tutti quegli anni, ricordava ancora la strada per raggiungere la fattoria di sua nonna. La fattoria in cui aveva passato quasi tutta la sua infanzia fino ai 12 anni per poi trasferirsi con la madre e tutta la sua famiglia a Holmes Chapel, per condurre una vita migliore.
E ciò era servito parecchio
Harry era diventato un cantante, uno molto famoso. Cantava con i suoi amici in un gruppo chiamato ‘One Direction’. La sua carriera andava benissimo finche, un paparazzo non ha deciso di rovinargliela. Un giorno lo prese in giro.
Nervoso com’era, non ci vide più e lo prese a cazzotti lasciandolo immobile per terra. Non lo aveva ucciso, semplicemente aveva sfogato un po’ del suo nervoso. La figura dei One Direction stava per essere rovinata da quella sua azione ed è stato allora, che i suoi manager, decisero di mandarlo in campagna, da sua nonna.. per farlo calmare, per azzerare tutto lo stress e per ritrovare se stesso.
Si perché, era da un po’ che Harry era stanco. Era sbattuto da una parte all’altra; non riusciva più ad avere una vita privata; non riusciva ad essere più se stesso; non era più contento come una volta.. era cambiato! Mandava  a fanculo gli amici, le persone.. era scontroso, scorbutico, permaloso! Ogni tanto sembrava una di quelle ragazzine viziate che credono di avere il mondo nelle loro mani!!
Ma in realtà, lui era stanco di tutto.
E arrivò vicino al ponte stremato. Era stanco, assettato e voleva tornarsene a casa.
Prese il cellulare e notò che in quel momento non c’era campo << fottuta connessione>> pensò
Si guardò in giro.
La sua attenzione si fermò sul ponte. Seduta, li, c’era una ragazza castana con dei riflessi biondi. Era di spalle e non si era accorta della sua presenza. Notò che la ragazza era seduta sull’estremità del ponte e temendo che si volesse buttare nel fiume, mollò tutti e si precipitò verso di lei, prendendola e trascinandola via, per poi caderle addosso.
<< Che cazzo avevi intenzione di fare? >>

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Ed eccomi qui con una storia nuova.
L’ho dedicata alla mia amica. Diciamo che è una specie di regalo.
Anyway.. Come avrete capito, le vite di Giorgia e Harry, sono due vite completamente diverse tra di loro..
Spero di avervi attratte almeno un po’. Spero di trovare un commento.. ♥
-Mica
 
   
 
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