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Autore: PsychoKiller    02/12/2013    3 recensioni
Da due anni ormai sulla Terra regna la pace. Le vite dei nostri eroi ritornano ad essere noiose e addirittura normali, finchè una chiamata del Supremo Dende non li informerà di una nuova minaccia. Tra lotte e allenamenti, sbocciano tra i nostri giovani eroi sentimenti che metteranno a dura prova il legame di amicizia che c'è tra loro. Emozioni contrastanti coinvolgeranno Pan e Trunks, che scopriranno di provare qualcosa di diverso dalla profonda amicizia che c'è tra loro, a cui si aggiungerà Ub, innamorato della giovane sayan, e Marron, che cerca invece di far colpo su Trunks, mentre Bra e Goten continueranno a stuzzicarsi l'uno con l'altro. In tutto questo, si combatterà una violenta lotta che minaccerà le vite dei nostri giovani eroi...
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bra, Goten, Pan, Trunks, Ub | Coppie: Bra/Goten, Pan/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

Poteva essere solo uno sbaglio una cosa che Trunks desiderava così tanto? Quelle labbra erano una tentazione troppo forte. Era come un alcolista quando vede una bottiglia piena del suo vino preferito. Era una cosa che voleva a tutti i costi, ma era una cosa sbagliata. Se l'alcolista avrebbe ceduto alla tentazione di bere quel buon vino, non avrebbe fatto altro che peggiorare la sua situazione. La sua dipendenza sarebbe aumentata ancora di più e per lui non ci sarebbe stata più via d'uscita.
Ed era per questo che Trunks, suo malgrado, non doveva cedere a quella tentazione. Era sicuro che dopo non sarebbe più riuscito ad uscirne.
Così, raccogliendo tutte le sue forze, riuscì a distogliere lo sguardo dal viso della ragazza, ruotando un po' la testa di lato. Abbassò gli occhi a terra e disse: «Mi dispiace Pan, non volevo colpirti così forte.»
Liberò la sedicenne dal suo abbraccio e si allontanò di qualche passo da lei.
Per qualche istante Pan non riuscì a focalizzare bene la situazione. Si sentiva un po' spaesata. La vicinanza eccessiva di quel meraviglioso uomo le aveva letteralmente mandato in tilt il cervello. Era stata così vicina alle sue labbra, troppo vicina.
«Per oggi può bastare» disse il bel presidente dai capelli glicine, «continuiamo domani.» Il tono della sua voce era freddo, severo. Aveva forse sbagliato qualcosa?
«D'accordo» rispose Pan, abbassando la testa. Si sentiva in colpa, anche se non sapeva bene per cosa.
Trunks si ritirò nell'unica stanza presente in quel luogo tanto angusto. Si gettò sul letto, immergendo la testa nel cuscino. Era solo il primo giorno e aveva già rischiato di cedere a un qualcosa che poteva portarlo solo alla rovina.
Pan, invece, rimase fuori e iniziò a girovagare senza meta in quell'immensa stanza bianca. Aveva solo bisogno di riprendere le facoltà mentali che le erano venute meno a causa della troppa vicinanza di quel meraviglioso trentenne.
Dopo aver girato un po' in lungo e in largo senza avere una meta precisa - soprattutto perchè in quel luogo non c'era assolutamente nulla - ritornò in quell'unica stanzetta immarsa in quell'infinita distesa bianca. Aprì la porta e, prima di entrare, diede un'occhiata furtiva per vedere se il ragazzo fosse lì. Lo vide sdraiato su un letto, con i lunghi capelli viola sparpagliati sul cuscino e le palpebre chiuse. Stava dormendo. Ed era decisamente troppo bello anche così.
Quell'uomo, qualunque cosa facesse, era una sfida per l'autocontrollo della sedicenne che, ogni volta che lo vedeva, rischiava di perdere. Avanzò di qualche passo verso di lui, attratta come una calamita da tanta perfezione. Si fermò a pochi centimetri dal letto e restò immobile ad osservarlo. Era meraviglioso.

I giorni nella stanza dello spirito e del tempo passavano veloci, gli allenamenti proseguivano, ma non c'erano notevoli miglioramenti. Tra Trunks e Pan, inoltre, non si poteva dire che girava buon aria. Sembravano due nemici costretti a vivere sotto lo stesso tetto. Da quel giorno Trunks si era limitato semplicemente ad allenare la piccola Pan, senza sbilanciarsi troppo e cercando tenersi il più lontano possibile dalla ragazza.
Pan aveva notato questo suo atteggiamento piuttosto distaccato e ci stava male. Non riusciva a capire cosa avesse fatto di male per meritare un simile trattamento. Pensò spesso di abbandonare gli allenamenti, ormai quell'atteggiamento non riusciva più a reggerlo, ma poi ripensava ad Adam e al fatto che la Terra era in pericolo e si convinceva che doveva resistere per poter dare almeno qualche contributo alla lotta contro il male.
Era il decimo giorno nella stanza dello spirito e del tempo e, come ormai erano soliti fare, dopo un abbondante colazione, cominciarono i loro allenamenti.
Il supersexy e arrogante Trunks era già in posizione di combattimento. La ragazza lo raggiunse e lo guardò con aria di sfida, ma ciò che ricevette in risposta fu solo uno sguardo freddo e amaro. Quei due occhioni azzurri sembravano due immense lastre di ghiaccio. Non trasparivano emozioni, sembravano appartenere a un robot senza sentimenti. E le faceva male sapere che probabilmente era colpa sua, anche se ancora non riusciva a capirne il perché.
L'allenamento cominciò. Trunks, come suo solito, cercò di colpire la ragazza con la maggiore delicatezza possibile. Aveva sempre paura di colpirla troppo forte. Pan, invece, cercava di mettere nei suoi pugni tutta la forza che c'era in lei. Ma, ovviamente, i suoi colpi erano sempre schivati o, al massimo, se riuscivano ad arrivare al volto del ragazzo, riuscivano solo a fargli piccoli graffi superficiali. Era troppo debole e Trunks non la stava aiutando per niente con quel suo atteggiamento freddo e distaccato.
Dopo due ore di intenso allenamento, la ragazza era sfinita. Quel giorno ci aveva messo davvero tutta se stessa per dare il meglio. Si piegò sulle ginocchie e respirò affannosamente.
«Hai bisogno di una pausa?» chiese il bel trentenne. La voce gelida, lo sguardo assente fisso su di lei.
Pan scosse la testa e si rialzò. «No, so bene» disse, asciugandosi con una mano le gocce di sudore che scorrevano copiose sul suo volto.
«Sicura? Forse sarebbe meglio se...» cercò di dire, ma la sua voce fu bloccata da quella della ragazza.
«Trunks smettila per favore con questo tuo atteggiamento iperprotettivo da psicopatico» lo schernì, «prima non mi parli per giorni interi e sembri arrabbiato a morte con me per una ragione che solo tu conosci, poi, invece, sembra importanti qualcosa di me e cerchi di controllare i tuoi colpi per non farmi del male oppure ti preoccupi per due gocce di sudore» si stava sfogando. Tutta la rabbia repressa in quei giorni, tutte le parole pensate e non dette, vennero fuori insieme, come un ciclone di inaudita potenza. «Ma adesso dimmi, Trunks, cosa hai intenzione di fare? Vuoi mantenermi il broncio per il resto della tua vita o vuoi finalmente deciderti ad allenarmi decentemente?»
Trunks rimase spiazzato. Il "discorso" di Pan lo aveva sorpreso. La guardava con i suoi grossi diamanti azzurri senza dire nulla. Aprì la bocca per parlare, ma la rinchiuse quasi subito, non sapendo cosa dire. In fondo, Pan aveva ragione. Quel suo comportamento lunatico non stava giovando a nessuno dei due.
In quel momento la ragazza che gli era davanti sembrava la trentenne autoritaria e razionale, mentre lui sembrava un adolescente confuso e irrazionale, incapace di tener testa ai suoi stessi sentimenti. I ruoli sembravano essersi invertiti. Ma cos'altro poteva fare? Se si avvicinava troppo a quella ragazza rischiava di scottarsi, mentre se si allontanava sentiva di aver bisogno di lei per riscaldarsi. Era come un fuoco. Troppo vicino faceva male, ma anche troppo lontano non era un bene.
«Quando vorrai degnarmi di una risposta, sei pregato di farmelo sapere... Attenderò con ansia la tua decisione.» E detto questo, girò sui tacchi e se ne andò, allontanandosi dal ragazzo che, in quel momento, era lacerato in due da decisioni opposte che, in qualsiasi caso, non avrebbero portato a nulla di buono.



Ciao carissimi lettori,
Innanzitutto volevo scusarmi per il mio enorme ritardo, sono più di due settimane che non aggiorno la storia, ma ho avuto alcuni problemi con la scuola (troppi compiti u.u) e poi sono stata anche influenzata, ma, alla fine, sono riuscita a buttare giù questo capitolo (anche se non ne sono molto convinta >.<)
Comunque questo è solamente un "capitolo di passaggio" in cui non succede nulla di importante (a parte il fatto che Trunks inizia a capire di provare qualcosina per la nostra Pan u.u) mentre il prossimo sarà ricco di colpi di scena.
A presto (almeno credo)
PS: Vorrei ringraziare tutte le persone che leggono e recensiscono questa storia .. Siete davvero importanti per la mia ispirazione, che, grazie ai vostri commenti positivi, continua ad elaborare questi capitoli :)
  
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