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Autore: RedSonja    02/12/2013    1 recensioni
Ancora un'avventura nell'epoca Sengoku, solo che questa volta sarà tutto diverso!
Un'ombra oscura incombe sulle vite di Inuyasha e dei suoi amici, sconvolgendo la pace che si era creata dopo la sconfitta di Naraku.
A dover fermare questa nuova minaccia però non saranno i nostri amici, ma un ragazzo della nostra epoca con la passione per la scherma e degli incredibili poteri che scoprirà di possedere.
Questo nuovo eroe è la chiave per svelare un mistero che si intreccia con il passato di Inuyasha, l'unico che possa risolvere questo enigma.
Chi è? Quale sarà questo segreto?
Se volete scoprirlo non vi resta che leggere questa fanfic!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
Capitoli:
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Capitolo 34
(Dal punto di vista di Zara)
Che bello, finalmente un po' d'aria fresca!
Da quando Akise ha saputo della mia gravidanza, non sono riuscita a farmi una bella camminata in solitudie.
Beh, solitudine è una parola grossa: con Rin che mi cammina al fianco non posso certo dire di stare trascorrendo una mattinata tranquilla e silenziosa.
Per quanto le voglia bene, questa bambina ha davvero una bella parlantina: mi immagino il povero Jaken a sopportare tutto il giorno questo chiacchiericcio.
"Za-chan, a cosa servono le erbe che stiamo andando a prendere?" mi domanda Rin, curiosa
"Non lo so... Ma Kaede ha detto che potrebbero servirmi e quindi è meglio essere preparati." le rispondo, vedendola sorridere dolce.
Ha davvero un bel sorriso... ci credo che anche il Gelido Principe dei Demoni si sia sciolto di fronte alla sua dolcezza e ingenua semplicità.
"Perchè non è andato Aki-chan a prenderle?" mi chiede ancora, prendendomi lamano e intrecciandola alla sua.
Mi fa tenerezza.
La sua vita è stata distrutta dagli Umani eppure lei ancora si fida, o meglio, ha ricominciato a fidarsi; e, ironia della sorte, a spronarla è stato proprio Sesshomaru.
Ricordo ancora le risate di que pomeriggio trascorso ad ascoltare il racconto di Kagome, che mi presentava lo gelido e feroce Youkai intento a decantare le virtù degli umani, sperando di convincere la sua piccola protetta a vivere tra di essi.
Alla fine c'era riuscito, ma era obbligato a tornare spesso a farle visita perchè Rin non voleva smettere di passare del tempo insieme al suo amato Padrone.
Appellativo che era andato presto a farsi benedire.
Più il tempo passava, più lo Youkai vedeva quella piccola umana con uno sguardo sempre più dolce e paterno.
Le voleva bene e ormai aveva smesso di negarlo, oltre che a se stesso, anche agli altri; chiunque avesse osato sfiorarla o ferirla se la sarebbe vista con lui.
E non penso che sia una bella cosa.
Non ho mai visto lo Youkai perdere la sua calma proverbiale ma, se Akise gli somiglia anche in questo, posso dire di avere una seppur vaga idea di cosa aspettarmi.
E non è una bella immagine, ve lo posso assicurare.
Finalmente arriviamo alla capanna di Jinenji.
A quanto mi è stato raccontato, questo Jinenji è un mezzodemone, proprio come Inuyasha ma che, al contrario del bellicoso zio del mio ragazzo, era molto buono e pauroso.
"Tzè... Un codardo" aveva sancito con parole taglienti Inuyasha, ma si vedeva che provava pena per quel mezzosangue.
Busso alla porta, aspettando che mi invitino ad entrare, ma all'improvviso la vedo aprire, mostrandomi la sagoma di una vecchia donna.
"Alora, chi sei? Perchè sei venuta qui?" mi domanda sgarbata lei
"Buongiorno signora, siamo venute qui perchè ci servono delle erbe. Forse il signor Jinenji potrebbe aiutarci..." risponde educatamente Rin, sorridendo alla vecchia megera, che si scosta dalla porta facendoci cenno di entrare.
Mi mordo la lingua per non dirle che gli ospiti si trattano con più gentilezza.
Ma di cosa si era innamorato quel demone? Quella strega doveva essere così acida fin da ragazza.
Rin mi tira un po' la manica del kimono.
Solo adesso mi rendo conto dell'enorme corpo che si cela sotto le coperte di un futon, disposto in un angolo della capanna.
"Ma cosa...?" domandò perplessa
"Jinenji è un mezzodemone e come tale perde i suoi poteri per un determinato periodo di tempo una volta al mese. Oggi è quel giorno, perciò temo che dovrete aspettare il tramonto se volete il suo aiuto." spiega la vecchia
Mi dà sui nervi il modo in cui ci tratta, in più questi sbalzi d'umore della gravidanza non aiutano.
Ho gli ormoni a mille al momento e la cosa non mi aiuta di certo a restare calma.
"Se mi dice dove si trovano queste erbe le andrò a cogliere da sola!" le rispondo, sicura.
"Se fossi in te non lo farei, ragazzina. Specie nel tuo attuale stato..." mi rispose, indicando il mio ventre.
Porto piano una mano su di esso.
Ormai è piuttosto evidente che sono incinta, ma non per questo mi sono dimenticata come difendermi, nè ho bisogno della costante protezione di qualcuno.
Nonostante tutto mi ricordo la supplica di Akise di non commettere pazzie e così mi siedo a gambe incrociate, sbuffando sonoramente, incrociando le braccia sotto il seno, e assumendo un'espressione imbronciata che il mio Demone trova veramente irresistibile.
"Ragazza, come ti chiami?" la voce che mi ha interpellato è profonda e proviene da sotto le coperte
"Mi chiamo Zara e lei è Rin" rispondo, indicando la bambina che mi si è seduta di fianco
"Lo so chi è la bambina che si è seduta vicino a te. Venne già un'altra volta, chiedendomi di raccogliere un erba che aiutasse a curare i demoni dal veleno." mi rispose l'hanyou
Probabilmente erano per Jaken; Sesshomaru è immune al veleno poichè niente è più tossico della sostanza che può rilasciare dagli artigli.
"Vedo che tu, ragazza, ti sei compromessa con un demone..." osserva la vecchia
Mi volto, pronta a dirgliene quattro, ma mi blocco.
La sua espressione è serena, persa in un ricordo dolce; probabilmente starà ricordando il giorno in cui conobbe il padre di Jinenji.
"Sì..."
"Ma allora perchè non è venuto il tuo compagno a prendere e erbe al posto tuo?" domandò Jinenji, dal suo nascondiglio
"Perchè volevo passeggiare un po', era da molto che non uscivo." rispondo calma, guardandola decisa
"Certo che hai un bel caratterino, ragazza! Ma comunque non è prudente andare a cercare quelle erbe. Se aspetterete fino al tramonto, mio figlio le raccoglierà per voi."
Annuisco, sperando che il tramonto arrivi presto.... Secondo il mio orologio non dovrebbero mancare che due ore al tramonto.
In realtà potrei sistemare tutto chiamando Akise.
Sicuramente andrebbe a cercare quelle erbe e la faccenda sarebbe risolta; ma non voglio dargliela vinta! Mi sono ripromessa di cavarmela da sola e non intendo arrendermi.
Mi volto per vedere Rin che cerca, inutilmente, di intrufolarsi sotto le coperte del futon dove si rifugia Jinengi...
Mi copro la bocca con una mano, trattenendo una piccola risata.+Certo che quella bambina è una vera peste!!
Beh, non ci resta che aspettare.
Una fitta lancinante mi trafigge le tempie.
Ma cosa...
Sento confusamente le parole della vecchia e la voce preoccupata di Rin, prima che intorno a me tutto venga avvolto dalle tenebre.


Capitolo 34: Gita tranquilla... o quasi!

 

(Dal punto di vista di Zara)


Che bello, finalmente un po' d'aria fresca!

Da quando Akise ha saputo della mia gravidanza, non sono riuscita a farmi una bella camminata in solitudine.

Beh, solitudine è una parola grossa: con Rin che mi cammina al fianco non posso certo dire di stare trascorrendo una mattinata tranquilla e silenziosa.

Per quanto le voglia bene, questa bambina ha davvero una bella parlantina: mi immagino il povero Jaken a sopportare tutto il giorno questo chiacchiericcio.

"Za-chan, a cosa servono le erbe che stiamo andando a prendere?" mi domanda Rin, curiosa

"Non lo so... Ma Kaede ha detto che potrebbero servirmi e quindi è meglio essere preparati." le rispondo, vedendola sorridere dolce.

Ha davvero un bel sorriso... ci credo che anche il Gelido Principe dei Demoni si sia sciolto di fronte alla sua dolcezza e ingenua semplicità.

"Perchè non è andato Aki-chan a prenderle?" mi chiede ancora, prendendomi lamano e intrecciandola alla sua.

Mi fa tenerezza.

La sua vita è stata distrutta dagli Umani eppure lei ancora si fida, o meglio, ha ricominciato a fidarsi; e, ironia della sorte, a spronarla è stato proprio Sesshomaru.

Ricordo ancora le risate di que pomeriggio trascorso ad ascoltare il racconto di Kagome, che mi presentava lo gelido e feroce Youkai intento a decantare le virtù degli umani, sperando di convincere la sua piccola protetta a vivere tra di essi.

Alla fine c'era riuscito, ma era obbligato a tornare spesso a farle visita perchè Rin non voleva smettere di passare del tempo insieme al suo amato Padrone.

Appellativo che era andato presto a farsi benedire.

Più il tempo passava, più lo Youkai vedeva quella piccola umana con uno sguardo sempre più dolce e paterno.

Le voleva bene e ormai aveva smesso di negarlo, oltre che a se stesso, anche agli altri; chiunque avesse osato sfiorarla o ferirla se la sarebbe vista con lui.

E non penso che sia una bella cosa.

Non ho mai visto lo Youkai perdere la sua calma proverbiale ma, se Akise gli somiglia anche in questo, posso dire di avere una seppur vaga idea di cosa aspettarmi.

E non è una bella immagine, ve lo posso assicurare.

Finalmente arriviamo alla capanna di Jinenji.

A quanto mi è stato raccontato, questo Jinenji è un mezzodemone, proprio come Inuyasha ma che, al contrario del bellicoso zio del mio ragazzo, era molto buono e pauroso.

"Tzè... Un codardo" aveva sancito con parole taglienti Inuyasha, ma si vedeva che provava pena per quel mezzosangue.

Busso alla porta, aspettando che mi invitino ad entrare, ma all'improvviso la vedo aprire, mostrandomi la sagoma di una vecchia donna.

"Alora, chi sei? Perchè sei venuta qui?" mi domanda sgarbata lei

"Buongiorno signora, siamo venute qui perchè ci servono delle erbe. Forse il signor Jinenji potrebbe aiutarci..." risponde educatamente Rin, sorridendo alla vecchia megera, che si scosta dalla porta facendoci cenno di entrare.

Mi mordo la lingua per non dirle che gli ospiti si trattano con più gentilezza.

Ma di cosa si era innamorato quel demone? Quella strega doveva essere così acida fin da ragazza.

Rin mi tira un po' la manica del kimono.

Solo adesso mi rendo conto dell'enorme corpo che si cela sotto le coperte di un futon, disposto in un angolo della capanna.

"Ma cosa...?" domandò perplessa

"Jinenji è un mezzodemone e come tale perde i suoi poteri per un determinato periodo di tempo una volta al mese. Oggi è quel giorno, perciò temo che dovrete aspettare il tramonto se volete il suo aiuto." spiega la vecchia

Mi dà sui nervi il modo in cui ci tratta, in più questi sbalzi d'umore della gravidanza non aiutano.

Ho gli ormoni a mille al momento e la cosa non mi aiuta di certo a restare calma.

"Se mi dice dove si trovano queste erbe le andrò a cogliere da sola!" le rispondo, sicura.

"Se fossi in te non lo farei, ragazzina. Specie nel tuo attuale stato..." mi rispose, indicando il mio ventre.

Porto piano una mano su di esso.

Ormai è piuttosto evidente che sono incinta, ma non per questo mi sono dimenticata come difendermi, nè ho bisogno della costante protezione di qualcuno.

Nonostante tutto mi ricordo la supplica di Akise di non commettere pazzie e così mi siedo a gambe incrociate, sbuffando sonoramente, incrociando le braccia sotto il seno, e assumendo un'espressione imbronciata che il mio Demone trova veramente irresistibile.

"Ragazza, come ti chiami?" la voce che mi ha interpellato è profonda e proviene da sotto le coperte

"Mi chiamo Zara e lei è Rin" rispondo, indicando la bambina che mi si è seduta di fianco

"Lo so chi è la bambina che si è seduta vicino a te. Venne già un'altra volta, chiedendomi di raccogliere un erba che aiutasse a curare i demoni dal veleno." mi risponde l'hanyou

Probabilmente erano per Jaken; Sesshomaru è immune al veleno poichè niente è più tossico della sostanza che può rilasciare dagli artigli.

"Vedo che tu, ragazza, ti sei compromessa con un demone..." osserva la vecchia

Mi volto, pronta a dirgliene quattro, ma mi blocco.

La sua espressione è serena, persa in un ricordo dolce; probabilmente starà ricordando il giorno in cui conobbe il padre di Jinenji.

"Sì...""Ma allora perchè non è venuto il tuo compagno a prendere e erbe al posto tuo?" domandò Jinenji, dal suo nascondiglio

"Perchè volevo passeggiare un po', era da molto che non uscivo." rispondo calma, guardandola decisa

"Certo che hai un bel caratterino, ragazza! Ma comunque non è prudente andare a cercare quelle erbe. Se aspetterete fino al tramonto, mio figlio le raccoglierà per voi."

Annuisco, sperando che il tramonto arrivi presto.... Secondo il mio orologio non dovrebbero mancare che due ore al tramonto.

In realtà potrei sistemare tutto chiamando Akise.

Sicuramente andrebbe a cercare quelle erbe e la faccenda sarebbe risolta; ma non voglio dargliela vinta! Mi sono ripromessa di cavarmela da sola e non intendo arrendermi.

Mi volto per vedere Rin che cerca, inutilmente, di intrufolarsi sotto le coperte del futon dove si rifugia Jinenji...

Mi copro la bocca con una mano, trattenendo una piccola risata.

Certo che quella bambina è una vera peste!!

Beh, non ci resta che aspettare.

Una fitta lancinante mi trafigge le tempie.

Ma cosa...?

Sento confusamente le parole della vecchia e la voce preoccupata di Rin, prima che intorno a me tutto venga avvolto dalle tenebre.

 

Angolo dell'Autrice

 

Sciao a tutti!!!!!!!!!!!!!

Come va?

Io non tanto bene: in queste settimane ho dovuto affrontare diverse verifiche (e ne devo affrontare ancora), quindi non ho potuto scrivere.... >.<'

Ma non pensiamoci, sono finalmente tornata tra voi, è questoche conta... no?

Anche se vi ho fatto aspettare un bel po' questa volta!

Allora, cosa ne pensate di questo chappy?

Grazie a tutti coloro che hanno letto e coloro che recensiranno!!!

Baci<3<3<3

RedSonja


P.s - l'ultima ff che avevo pubblicato (la long fic) ho deciso di eliminarla dal sito per una serie di motivi che al momento non è utile elencare. La ripubblicherò al più presto, dopo aver modificato i chappy.


 

  
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