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Autore: tienimiconte    02/12/2013    5 recensioni
Ayla sa che non smetterà mai di pensare a Niall, perché, andiamo, dopo due anni e cinque mesi chi riuscirebbe ad alzarsi una mattina e smettere di pensarci?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Burn out
 

 

Ayla ha sempre odiato i sabati sera passati fuori a ubriacarsi, odia quando la gente ci mette troppo a rispondere ai messaggi e detesta il sushi. 
Non sopporta chi non sta in silenzio al cinema, non ha mai messo un paio di guanti – perché lei ha costantemente bisogno del contatto fisico, del calore corporeo che passa da una persona all'altra –, odia chi segue perennemente le mode e chi la giudica pur non conoscendola, odia essere sempre indecisa e mangiarsi le unghie – anche se non riesce a smettere –, non mangia il cioccolato fondente e le decorazioni di Natale inizia a tirarle fuori dagli scatoloni solo il 21 Dicembre. 
Odia essere un libro aperto per troppe persone, la sua fragilità mal nascosta, gli abbracci non dati, la lontananza, odia correre, i cetriolini negli hambuger del McDonald, essere in ritardo, prendere un votaccio, le malattie, la noia e, per finire, odia lui, ma tutti sanno che non è vero. 
La verità è che lei lo odia così tanto da amarlo, Niall Horan. 
E' una cazzata, una banalità, la solita stronzata che oramai legge perennemente nella sua bacheca di Facebook tutte le sere e le viene il voltastomaco a pensare che lei, purtroppo, lo ama davvero così tanto da stare male. 
“Ayla stasera ci sei?” Regina la riscuote dai suoi pensieri, e Ayla rischia di far cadere il telefono dal letto. 
“Sì – risponde, dopo averci pensato ancora un po' – devo distrarmi” 
“Da Niall? – Regina purtroppo è una di quelle persone per cui lei è un libro aperto – Allora dico anche a Zick di venire, così hai qualcosa di bello su cui posare gli occhi mentre cerchi di distrarti” 
Ayla riattacca e si alza senza voglia dirigendosi verso il suo armadio pieno di cose che non metterà mai. 
Sa che non smetterà mai di pensare a Niall, perché, andiamo, dopo due anni e cinque mesi chi riuscirebbe ad alzarsi una mattina e smettere di pensarci? 
Si è lasciata travolgere un'altra volta. Era uscito dalla sua vita, erano rimasti buoni amici, ma la troppa vicinanza con lui aveva risvegliato in Ayla i sentimenti che credeva di aver dimenticato. 
Sbuffa e cerca invano dei jeans stretti da mettere, si lega i capelli rossi in una coda alta e afferra il suo maglione lungo preferito e un paio di leggins. 
Niall l'ha sempre trattata bene, è dolce con lei come con nessun'altra, è l'unica che riaccompagna a casa la sera dimenticandosi dei suoi amici, l'unica con cui si confida fino in fondo. 
Lui ha un anno più di lei, è intelligente e ha buoni voti, anche se per certe cose è fin troppo stupido, o almeno è quello che da' a vedere. 
Non ha mai avuto una relazione seria in tutta la sua vita: la più lunga è durata tre settimane ed è stata a distanza, nata in una discoteca e finita chissà dove; non si impegna seriamente in queste cose e le prende alla leggera. 
Perché Niall è bello, e anche se lo nega – o forse non se ne rende davvero conto – ha molto più successo di tutta la sua compagnia di amici. 
Una sera le aveva detto che voleva impegnarsi seriamente in una relazione. “Devo mettermici d'impegnoma devi farlo anche tu. Almeno sei mesi”. 
“Ma allora perché non impegnarci insieme?” Aveva pensato lei, ma aveva risposto con una risata e la conversazione era passata oltre. 
Toccavano spesso l'argomento, e tutte le sue amiche – Regina compresa – erano certe che, finalmente, Niall si fosse accorto di lei in quel senso, e Ayla si era illusa, ci aveva creduto per qualche tempo, ma tutte le attenzioni che lui le rivolgeva, tutta la protezione che le prometteva, le minacce fatte a chi la trattava male, i baci troppo vicini alle labbra, le conversazioni durate ore nei corridoi mentre tutto intorno a loro si muoveva e i messaggi alle due del mattino non erano quello che tutti si immaginavano. 
Non era passato molto dalla loro ultima conversazione, quella che aveva procurato ad Ayla più pianti. 
“Pensa se mi innamorassi di te – aveva buttato lì Ayla – pensa che problema sarebbe” 
“Sì, sarebbe davvero un bel problema – aveva risposto lui – non te lo consiglio” 
“Non me lo consiglio da sola, fidati” 
Aveva pianto, cacchio se aveva pianto, si era chiusa nella sua stanza e aveva messo la musica a palla, mentre digitava il numero di Regina e parlava a fatica, scossa dai singhiozzi. 
“Hai idea di cosa voglia dire illudersi? Porre tutto in una persona, tutto il tuo amore, il tuo umore, a volte persino la tua giornata e i tuoi impegni, e rimanere delusa? Vedersi crollare il mondo addosso? E' come quando sei al gelo in mezzo al nulla e accendi un fuoco per riscaldarti e sentirti un minimo sicurae all'improvviso quello si spegne. Ecco come mi fa sentire Nial: spenta.” Regina l'aveva lasciata parlare, perché lei era forse l'unica che riusciva a immaginarsi almeno un quarto dell'amore che Ayla provava per Niall. 
Ayla scuote la testa e si allaccia le scarpe, si dice che deve smetterla di pensarci, prende la borsa e manda un bacio frettoloso a sua madre mentre esce di casa. 
Deve andare a mangiare giapponese con Regina e persone che conosce solo di nome. 
Ayla odia il sushi.  

“Non mi piace come vi guardano quelli” Zick ripete per l'ennesima volta quella frase, mentre Regina ride brilla e Ayla si gira a guardarli. 
Tra tutti i ristoranti giapponesi della città avevano scelto proprio quello nella zona peggiore. 
Ottimo pensa. 
Zick la prende sottobraccio e l'avvicina a sé, stringendola per tenerla al sicuro, e Ayla sorride, ma nessun abbraccio varrà mai quanto quelli di Niall. 
“Ayla?” 
Niall è in piedi dietro Regina, ha una birra in mano e dietro di lui ci sono i suoi amici, a cui lei non è mai andata veramente a genio. Com'è che si dice? Quando parli del diavolo spuntano le corna. 
Niall” All'improvviso la gola di Ayla è secca, nonostante i litri d'acqua che ha appena mandato giù per digerire il sushi. 
“Non sapevo venissi da queste parti il sabato sera” 
“Non lo faccio, infatti” 
Zick allenta la presa e Ayla sguscia via da lui, mentre Regina gli biascica qualcosa prima di portarlo via. 
Niall le va in contro e si ferma a pochi centimetri da lei, la birra è quasi vuota ma lui ha sempre retto bene l'alcool. Spalanca le braccia e la guarda, aspettando solo che lei ci si rifugi dentro, ed è esattamente quello che fa Ayla. 
“Tempo fa mi hai detto che i miei abbracci ti fanno sentire sicura” dice lui, la voce calma e pacata come sempre, non c'è un filo di malizia nella sua voce, perché nella sua testa Ayla è una delle persone più care che ha, nulla di più, nulla di meno. 
Ayla sobbalza e alza la testa per guardarlo, anche se riesce a malapena ad arrivare alla barbetta sul mento. 
“L'ho detto davvero? Oh dio” 
Lui ride, e lei si sente le gambe tremare, perché la sua risata e la sua voce sono cose di lui che le sono sempre piaciute. 
La stringe più forte al suo petto, così forte che Ayla può perfino sentire il suo battito cardiaco sotto la felpa della Volcom che mette tre giorni su sette. 
“E' stata una delle cose più belle che mi abbiano mai detto. – Le scompiglia i capelli mentre beve l'ultimo sorso di birra, e Ayla deve chiudere gli occhi quando Niall si allontana da lei, per non rischiare di avere una crisi isterica in mezzo a tutte quelle persone – Comunque, cosa ne pensi di Bethany?” Indica una ragazza rimasta a qualche metro di distanza, nel suo gruppo di amici. 
E' bellissima, pensa Ayla, ma sa che sarà solo un'altra ragazza che lui si porterà a letto, senza preoccuparsi di salutarla per strada due giorni dopo.  
Fa spallucce e gli sorride “Se piace a te” 
“Ayla – Niall torna a guardarla e le mette una mano sulla spalla, il tocco è rigido ma non fa male – voglio il tuo parere” 
“Mi basta che tu sia felice, Niall” Sente che gli occhi hanno ricominciato a pruderle, ma cerca di distrarsi guardando il simbolo sulla felpa di lui. 
“Sii sincera” 
E Ayla non ce la fa più a tenersi tutto dentro. Chiude di nuovo gli occhi e prende un gran respiro: deve scegliere le parole giuste, perché non vuole che tra di loro cambi qualcosa. 
“Non mi piace. E' carina, ma so per certo che è una stronza. Non mi piace che tu non ti impegni mai in una relazione seria e che non vai mai oltre la serata. Non mi piace che tu vada con leiQuindi, io ti dico di no, non mi piace lei e non mi piace che tu faccia così” 
E' senza fiato, ha la vista appannata e la testa improvvisamente ha ricominciato a girare, ma la stretta di Niall è ancora ferma sulla sua spalla, e si rende conto che se cadesse lui la prenderebbe. 
Come ha sempre fatto. 
“Grazie – dice lui, dopo qualche attimo in silenzio – avevo bisogno del tuo parere, anche se in fondo lo sapevo già” Le da' un bacio sulla fronte e uno sulla guancia, e la stringe in un ultimo abbraccio mentre i suoi amici lo chiamano perché vogliono andarsene. 
Ayla lo stringe più che può, ha freddo e ora ha solo bisogno di sentire il suo corpo a contatto con quello di Niall. 
Perché nonostante lui non la ami, nonostante le illusioni, i pianti, le crisi, le litigate, le cose non dette, Ayla ama Niall così tanto che senza di lui non può vivere, e si arrabbia con se stessa perché sa che dovrebbe darci un taglio uno di questi giorni, anche se non ci riuscirà mai.  
Lo ama così tanto che a volte è davvero sicura di odiarlo, ma poi rivede il suo sorriso e si chiede come farebbe a stare con qualcuno che non sia lui, perché Ayla preferisce essergli vicina e sentirlo tutti i giorni sapendo di non essere ricambiata, piuttosto che stare con qualunque altra presenza.



 


Cosa sto facendo?
Non ne ho la più pallida idea.
E' la One Shot più brutta che abbia mai scritto, ci saranno sicuramente mille errori grammaticali ma sono tristissima da ieri, quindi avevo bisogno di esprimere il mio dolore in qualche modo.
Un grazie a Lorenzo, il Niall di questa fan fiction in ogni particolare descritto, a Holland Roden per avere i capelli rossi come i miei, a Francesca, che sarebbe la mia Regina, ad Enrico che sarebbe Zick (volevo scrivere un po' di più su di lui per una serie di motivi ma alla fine non c'entrava nulla con la storia così ho accantonato l'idea ahah), ad Ayla perchè sono io in tutto e per tutto, a Photoshop per sopportarmi anche se faccio continuamente banner, al giapponese di merda in cui ho mangiato sabato sera e a fatti accaduti appunto recentemente, che mi hanno permesso di scrivere quasi tutti gli avventimenti qui desritti (Sì, se ve lo state chiedendo Lorenzo in sostanza mi ha fatto capire che non prova nulla per me).
Chiedo ancora scusa per questa OS, è orribile lo so, ma boh dovevo per forza scriverla. La parte iniziale è noiosa e banale, ma giusto ieri mi hanno chiesto su ask di fare una lista delle 50 cose che odio di più e ne ho riportate alcune.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo davvero tanto.
Un abbraccio, Ale.

 

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