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Autore: bimbarossa    02/12/2013    1 recensioni
Questa storia ha vinto il premio "Surprise me!" e "Delirious Rose ha detto sģ" nel contest ADA-Associazione Divinitą Anonime.
Hekįtē, genio oscuro che realizza desideri inesauditi, inespressi.
Hekįtē, il cui nome non solo significa desiderio, volere, ma anche Colei che colpisce, che agisce da lontano, da un passato non ancora passato del tutto almeno, e magari pronto a diventare futuro.
E tre femmine umane: una vecchia piena di rancore e rimpianto; una giovane hacker che si nutre di cibernetica e favole antiche; e Mari, bambina rom dagli occhi azzurri che vedono l'essenza della nobiltą e miseria delle persone.
Ognuna di loro, per quanto linda e innocente possa essere la propria vita, possiede una macchia, una piccolissima incrinatura procurata o cercata, un luogo ideale in cui tutte le speranze, tutte le volontą possono avverarsi. Volontą di vendetta, di appianamento dei conti, di comprensione e accettazione.
Ed č qui che la nostra Hekįtē gioca sporco, pronta a passare sopra a chiunque pur di ottenere il suo pezzo, la sua libbra shakespeariana di carne umana, talmente umana e sottratta, strappata da esseri umani corrotti, da essere la sola fonte per un nuovo ritorno al divino.
Genere: Angst, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho mai capito la bellezza dell'alba, il suo universale significato di rinascita, di rinnovamento, di nuovo e pił miglior giorno.

Invece ho sempre amato la notte, le notti, quelle autunnali e fredde, con il vento che ulula negli spifferi come il fischio di un fantasma, e il cielo stellato sopra di te come una coperta che ti protegge, che ti culla, che ti soffoca.

Io cammino di notte; esco quando gli altri dormono, rifiorisco nell'oscuritą che č la mia unica compagna, che č sempre stata la mia unica compagna di cui non posso fare a meno, che non puņ fare a meno di me e della mia presenza corporea, piena, tangibile, attraverso la quale la luce non puņ passare, un filtro solido che crea ombra, crea altra oscuritą che si mischia a quella intorno a me, quella della notte che č mancanza di luce piuttosto che ostacolo per la luce stessa come sono tutti i solidi, compreso il corpo umano.

Compreso il mio corpo umano.

Cosģ la mia carne flaccida e sciatta, compatta e opaca diventa uno scrigno per i peggiori segreti, per i peggiori desideri, quelli che non si possono esprimere, poiché richiedono in cambio un sacrificio di carne, un sacrificio di sangue, un sacrificio di anime.

Anime gią perdute, anime che sono gią sciagurate in partenza e che si trovano ad un bivio, al confine tra luce e ombra, tra redenzione e perdono, o dannazione eterna nel brodo che sono i tuoi peccati.

Un brodo in cui puoi compiacerti di bollire per l'eternitą, un succo scuro e dolciastro di cui non vedi il fondo, perché il fondo sei tu stesso, i tuoi limiti, le tue manchevolezze che nella vita sono state coperte dal manto della notte di cui nessuno sospetta l'esistenza, ma che non puoi nascondere a me, non puoi nasconderlo alla mia Compassione, alla mia Magnanimitą.

Non puoi celare niente di quello che alberga nella fossa tenebrosa del tuo cuore alla Regina della Notte.

Il buio a differenza della luce non č impietoso, non svela i tuoi punti deboli ma li nasconde, compiacente e arrendevole. Compiacente e arrendevole come me.

Quindi non avere paura, non schernirti spaventato. Entra con me nelle azioni pił vili, pił esecrabili che l'umanitą abbia partorito nel cammino della sua presunta evoluzione, e vedrai che l'unica cosa che temerai sarą la mia assoluzione.

L'unica cosa che bramerai sarą la mia vendetta.

  
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