Capitolo 12
Il fatidico giorno era arrivato. Scarlett rimase
sveglia
tutta la notte, a causa un misto di teina ed ansia.
Osservava il paesaggio dal finestrino della
Ferrari di Grell, con lo stomaco schiacciato nella morsa
dell’ansia. Doveva
quasi ricordarsi di respirare. Tamburellava nervosamente la mano destra
sulla
gamba prima che Grell le fermasse la mano.
Scarlett si girò a guardarlo negli occhi,
risposando in
seguito lo sguardo all’esterno con un lungo sospiro, a
metà tra la stanchezza e
la preoccupazione.
-Andrà tutto bene, vedrai- disse lui,
accarezzandole la
mano.
Scarlett si limitò ad annuire senza
distogliere lo sguardo
dal finestrino. Quando Grell parcheggiò davanti al Dipartimento,
le risultò
quasi difficile reggersi sulle proprie gambe.
A passi barcollanti si diresse verso la propria
classe, dove
gli altri novizi erano sparpagliati in gruppetti per tutta la stanza,
cercando
di darsi coraggio a vicenda. L’aria si poteva tagliare col
coltello. Eric ed
Alan se ne stavano in un angolo poggiati al muro, con le facce stanche
di chi
ha dormito poco e male.
-Buongiorno- abbozzò lei.
-Buongiorno a te Scarly- rispose Alan, stentando
un finto
sorrisetto.
Eric si limitò ad un mugugno prima di
tornare a fissare le
venature del parquet.
-Chissà con chi staremo in coppia…-
fece preoccupato Alan,
guardando gli altri tirocinanti.
-Chiunque sia, spero abbia una media alta- rispose
Eric,
ritornando di colpo tra loro.
Scarlett si limitò a scrollare le spalle.
Sperava vivamente
di ritrovarsi in coppia con Alan o Eric, anche perché degli
altri novizi
conosceva a stento il nome. Eh sì, a molti ancora non era andato
giù il fatto
che fosse figlia di Spears e Sutcliff. Improvvisamente, William fece il
suo
ingresso nella stanza, con un foglio in mano e nell’altra la sua
Death Scyte.
Appena lo videro, tutti si schierarono
ordinatamente. Era
giunto il momento. Non si tornava più indietro. Non c’era
più tempo per
prepararsi psicologicamente. Erano ad un passo dal diventare Shinigami
a tutti
gli effetti, erano ad un passo dal traguardo per il quale avevano
studiato
disperatamente per un anno intero. Era finalmente giunto il momento.
-Bene. Siamo giunti alla fine del vostro
tirocinio.
Annuncerò le coppie formate in base alle vostre competenze ed ai
vostri voti-
Per poco Scarlett non svenne nello scoprire di
essere stata
messa in coppia con Eric. I due ragazzi si lanciarono uno sguardo
esultante
senza scomporsi. Non sarebbe potuta andare meglio!
-Dunque è questa l’anima che dobbiamo
giudicare?- chiese
Eric interdetto, studiando la cartella dell’anima che gli avevano
assegnato.
Lau Tare. Cinese donnaiolo di trentacinque anni,
altezza un
metro e settantasette. Membro della mafia cinese di Shangai,
spacciatore
d’oppio e capo della compagnia di commercio Kon Ron.
-Una brava persona insomma- sentenziò
Scarlett.
I due Shinigami se ne stavano comodamente
sprofondati nel
divano della mansarda in affitto di Eric ed Alan, con davanti due tazze
di the
fumanti e una scatola di biscotti con gocce di cioccolato, quelli che
Scarlett
adorava. La morte del loro individuo era prevista tra quasi un mese e
l’indomani avrebbero iniziato l’osservazione.
Alan invece si trovava in biblioteca con il suo
compagno
d’esame, con una media piuttosto infelice rispetto alla sua
gloriosa A. La sua
anima era decisamente noiosa: un modesto impiegato bancario, sfruttato
per due
soldi con i quali pagava a stento l’affitto, una moglie alcolista
ed infedele,
due figlie piuttosto viziate che bruciavano tutto il suo stipendio in
vestiti
firmati ed il sogno nel cassetto di sfondare nel campo della musica con
il suo
violino. Un poveraccio che sicuramente si sarebbe trovato mille volte
meglio
all’altro mondo.
La loro anima invece aveva qualcosa di sinistro, e
questa
cosa li intrigava non poco. La foto di quell’uomo moro gli aveva
dato una sensazione
sgradevole dal primo istante in cui l’avevano vista.
Non era un semplice spacciatore, capo della mafia
cinese e
direttore di un’azienda mercantile per hobby, no, lui era molto
di più. La sua
anima puzzava di corruzione, di oscurità.
-Sarà interessante- disse Eric, richiudendo
la cartella.
-Decisamente- fece soddisfatta Scarlett,
addentando un
biscotto con le gocce di cioccolato.
Si guardarono un po’ prima di spostare lo
sguardo sulla
scatola di biscotti (Scarlett) e sui propri piedi (Eric). Il loro non
era un
silenzio di tensione o imbarazzo. Era un silenzio rilassato, un
silenzio di due
persone che non hanno bisogno di dire la prima cavolata che gli
passasse per la
mente per stare bene assieme. Eric allungò un braccio verso
Scarlett, la quale
colse l’occasione per appoggiarsi a lui.
-Ho la vaga impressione che ci divertiremo-
sospirò
Scarlett, infilandosi il ventesimo biscotto della giornata in bocca,
assumendo
quell’espressione da criceto che, secondo Eric, la rendeva ancora
più bella ed
adorabile.
-Sai che sei adorabile quando ti riempi le guance
di cibo?-
ridacchiò il ragazzo, preparandosi ad una risposta poco carina,
che
probabilmente avrebbe contenuto un pugno o pressappoco.
-Scemo- si limitò a grugnire lei, con la
bocca piena di
biscotto e le labbra piene di briciole.
Quella calma venne infranta dall’ingresso di
un Alan
piuttosto inferocito, con una cartellina in mano ed ancora in dosso la
divisa.
Scarlett ed Eric rimasero in silenzio ad osservare il ragazzo
percorrere
nervosamente tutto l’appartamento, andando a poggiare il
fascicolo tra le mani
dell’amico.
-Tra tutti, il compagno più incapace ed
idiota è dovuto
capitare a me!- fece, lanciando la giacca su una sedia e spostandosi in
cucina.
Le scarpe in pelle risuonavano per tutto l’appartamento
semivuoto, arredato per
lo più da mobili piuttosto grunge ed alcuni decisamente vintage,
raccattati da
vari mercatini delle pulci o da eBay.
-Ahhh! Ma questo è amore!- ridacchiò
ironicamente Eric,
studiando il fascicolo dell’altro.
-Tu sta zitto che ti è andata benissimo.
Hai come compagno
di esame Scarlett ed un’anima decisamente interessante. Io ho un
compagno
incapace e un’anima che fa pietà- rispose lui, versandosi
il the avanzato in
una tazza.
- È davvero così incapace?- chiese
Scarlett, sbirciando ciò
che stava leggendo Eric.
-Tu non hai idea. Seriamente, indurrebbe al
suicidio
chiunque. Non saprebbe nemmeno da dove cominciare se non fosse in
coppia con
me! Praticamente dovrò lavorare da solo- sospirò.
Altro silenzio.
-Brindiamo!- disse infine Eric, alzando la sua
tazza di the.
-E a cosa? A come tu abbia avuto un culo
spropositato?-
chiese Alan.
-Mo, semplicemente a questo anno. A questo anno in
cui
abbiamo trovato una sorellina- disse guardando Scarlett –A questo
anno da
tirocinanti. Ai nostri esami-
-A noi- aggiunse Scarlett, alzando la sua tazza.
Sarebbe stato di gran lunga più opportuno
farlo con un
boccale di birra nel loro amato pub, ma per il bene comune era
preferibile
evitare alcolici e restare sobri.
L’indomani avrebbero avuto un assaggio di quella che sarebbe stata la loro vita se fossero riusciti a superare l’esame. Il lavoro che sognavano da sempre, per il quale avevano studiato duramente, quello che avrebbero svolto per il resto della loro immortale vita di Shinigami.
ANGOLO DELL’AUTRICE.
Eeed eccoci finalmente giunti all’esame finale, terrore di ogni aspirante Shinigami ^^
Spero che la mia fan fiction continui ad attirarvi, che non vi annoi… Sì, spero solamente che vi piaccia abbastanza da lasciare qualche piccola recensione o esprimere in qualche modo la vostra approvazione xD
Pandora Sutcliff vi ama, cari/e, vi ama così tanto da aver voluto condividere con voi la sua prima fan fiction su Kuroshitsuji <3
Pace & amore
GRAZIE PER AVER LETTO!