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Autore: Hekate_    03/12/2013    2 recensioni
"Scrivi, tu non sei vuota, scrivi! E fallo, perché quando scrivi impugni il mondo, scrivi perché quando lo fai sei tu, senza veli, senza maschere, sei tu nella tua essenza più pura."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Quindi, scrivi!"









Dedicato a chi scrive.
 Ed in particolare a te, Felurian, che sei la mia scrittrice preferita!













Scrivi, tu non sei vuota, scrivi! E fallo, perché quando scrivi impugni il mondo, scrivi perché quando lo fai sei tu, senza veli, senza maschere, sei tu nella tua essenza più pura.

Perché chi scrive al mattino si sveglia con gli occhi che brillano un po' di più di chiunque altro. I sogni lasciano sempre qualcosa, sensazioni, sfarfallii nello stomaco, lacrime asciutte sul cuscino. Lasciano anche un briciolo di ispirazione, acceso di un colore verde mela, in qualche angolino del cervello. Non lo so, ma l'ispirazione la immagino verde mela, sì, perché l'ispirazione è fresca, ed ha i colori di tutte le stagioni, come le mele. E in particolare verde, perché il verde è il colore della speranza; e l'ispirazione, per te che scrivi, è anche la massima espressione di tutta la speranza che ti gonfia il petto, in ogni attimo della tua esistenza.

E poi chi scrive non sa "guardare", chi scrive "osserva", quasi quanto un pittore, o forse di più, non saprei. Sono sicuro però che chi scrive vede davvero oltre, ammettiamolo!

Tu, con la penna in mano, dillo, gridalo, che dietro una foglia che cade dall'albero ci vedi una storia, ci vedi un'analisi psicologica della natura umana, ci vedi l'origine del mondo, ci vedi il significato del distacco e della nostalgia insieme ad un altro milione di cose! Alcune volte vedi così tanto che ti sembra di essere su una giostra che gira troppo velocemente e che non ti permette di fotografare in modo nitido le immagini che ti circondano. Vorresti buttare litri di inchiostro su pagine e pagine di quaderni, per raccontare ogni piccola cosa, ma le idee vorticano così velocemente da riuscire a raccoglierne, alla fine, giusto una piccolissima parte. E tutto questo è frustrante, perché chi scrive, appena inizia a buttar giù le prima parole, già soffre al pensiero di quante ne sta perdendo, di quante scappano via, di quante volano lontane, attimo dopo attimo... Tu che scrivi, tutto questo lo sai, conosci e capisci tante cose in più rispetto a chi non ha mai provato a poggiare la penna sul foglio.

Intuisci gli stati d'animo di chi ti circonda, li analizzi, mai in maniera del tutto distaccata, i tuoi migliori amici diventano, irrimediabilmente e involontariamente, parte dei personaggi che vivono nelle tue storie. Pensa a quante persone hai fatto nascere, tu che scrivi, pensa a quante anime scorrono vive tra le parole che hai messo in fila, una dopo l'altra. Pensa a quante combinazioni di emozioni diverse hai dato vita! E quanto è bello pensare che il tuo personaggio preferito è il personaggio preferito di altre cento persone, e che queste cento persone lo vivono in modo diverso dal tuo, ma nonostante ciò lo amano quanto te? Perché tu che scrivi regali la libertà, chi legge è libero di metterci sempre un po' di sé, in ogni caso. Per quanto tu possa descrivere alla perfezione un paesaggio, chi legge il cielo può immaginarlo della tonalità di azzurro che ama di più, che si addice di più alla sensazione che prova in quel momento, leggendo le tue parole!

Tu scrivi, tu ami la vita!

La ami perché tra il bianco e il nero vedi miliardi e miliardi di sfumature, e le sai apprezzare tutte, una ad una, nonostante c'è quale ami di più e quale di meno. E la vita è così, è fatta di momenti così vari tra loro che somigliano a quei miliardi di sfumature. I momenti più belli si potrebbero associare al tuo colore preferito e a tutte le sue tonalità, e sono i momenti dai quali trai tutte le ispirazioni positive. Ma anche tra le tonalità dei colori che ami poco, che potrebbero rappresentare i momenti bui della tua vita, riesci a trovare l'ispirazione, trovi qualcosa da salvare, qualcosa di negativo da apprezzare, perché anche la negatività aiuta chi scrive, ed è necessaria, come l'apatia tra le tonalità del grigio...

E nessuno la sera si addormenta con il cervello in piena attività come te che scrivi, perché tu non ti spegni mai davvero. Sei sempre vigile, tutto il tempo, anche quando poggi la testa sul cuscino alle 00:12 di notte, perché ogni momento è quello giusto, quello buono per afferrare il lampo di luce che vedi solo tu, all'improvviso, e trasformarlo in "qualcosa", in quel "qualcosa" che solamente chi scrive può creare.

Che poi della scrittura amo il fatto che sia donna, come donna è la poesia, come donna è la penna, come donna è la pagina, come donna è la storia, come donna è la filosofia, come donna è l'introspezione, come donna è la lettura, come donna sei tu!

Quindi, scrivi!








Non c'era nessuna firma alla fine della lettera, ma io sapevo esattamente chi me l'aveva infilata nella borsa durante la lezione di fisica, all'università.
Anche perché solo Valerio, che aveva letto ogni stupida cosa che avessi mai scritto, poteva sapere davvero tutto quello che avevo dentro. E leggendo la lettera ogni parola mi aveva colpita dritta allo stomaco!
Aveva ragione, come sempre, e per questo era il mio migliore amico: perché sapeva mettermi davanti alle cose più vere, alle quali io spesso voltavo le spalle per paura. Ormai era quasi un anno che non provavo più a scrivere, e lui vedeva come nessun altro che questo mi rendeva cupa e nervosa, vuota, come non sono mai stata realmente... E quella sera scrissi, lo feci per lui. Scrissi e gli mandai tutto di fretta per e-mail.

"Grazie!" Mi rispose, dopo appena due minuti. Non aveva avuto il tempo neppure di leggere.

"Magari prova a leggere. E grazie a te, per tutto."

Ma lo sapevo già che leggendo gli sarebbe scappato più di un sorriso. In quella mail ci avevo scritto la storia dell'amicizia più forte del mondo: la nostra.

E questo mi aveva aiutato terribilmente, aveva fatto scattare quella molla che da un anno era schiacciata in qualche angolino della mia anima e non si muoveva: ancora una volta lui mi aveva salvata, mi aveva fatta alzare da terra e mi aveva incitata, con le parole più giuste, a riprendere la mia strada. E, infondo, da cosa sarebbe stato più giusto ripartire, se non dall'unico punto di riferimento certo che avevo, se non da lui?




















Buonsalve a tutti!
Sono tornata con una nuova one-shot, ye!
Come sempre, voglio ringraziare chunque legga questa mia storiella. Ogni consiglio, suggerimento, critica è ben accetto!

Grazie!

Hekate
  
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