Fanfic su attori > Jared Leto
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Autore: artemide82    07/05/2008    5 recensioni
“Devi annullarti Jared. Tu penserai, e ti muoverai, e parlerai...tu respirerai... solo in funzione di Alessandro. Pensi di poterci riuscire?” allora mi guardò negli occhi: lucidi occhi blu, immensi, tristi, rassegnati ma accesi da un immenso e totale amore. Gli occhi di Efestione.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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    Declaimer: storia non scritta a scopo di lucro o con qualsiasi altro scopo. Non conosco nessuno dei personaggi citati e né questi mi appartengono. Degli episodi e delle situazioni a cui posso essermi riferita non conosco il reale svolgimento. Perché non ero lì...il mio è solo un volo pindarico.

    NUOVA FF E NUOVO STILE (ANCHE NARRATIVO)... NUOVO PERSONAGGIO E UN ENNESIMO JARED. VI AVVERTO CHE POTREBBE NON PIACERVI, PERCHE' QUESTA STORIA SARA' DIVERSA DALLE ALTRE. INNANZITUTTO NON CI SARA' NESSUN PAIRING COLIN/JARED (E TRATTANDOSI DI UNA STORIA AMBIENTATA DURANTE LE RIPRESE DI ALEXANDER E' QUANTOMENO SCONVOLGENTE...), E POI PERCHE' E' UNA SORTA DI PERSONALE TRIBUTO ALLA STRAORDINARIA INTERPRETAZIONE CHE JARED HA REGALATO AL MONDO CON QUEL FILM, E QUESTO LO POSSO FARE SOLAMENTE NELL'UNICO MODO CHE CONOSCO: CUCENDOGLI ADDOSSO UNA STORIA.

    LO SPUNTO L'HO AVUTO GUARDANDO UN PARTICOLARE EPISODIO DEL DIETRO LE QUINTE (OH QUANDO ARRIVERA' CREDO CHE TUTTE LO RICONOSCERETE) E SE VORRETE SEGUIRMI IN QUESTA AVVENTURA CI INABISSEREMO INSIEME NELLE PROFONDITA' DELLE EMOZIONI UMANE, SVISCERANDO IL PERSONAGGIO DI EFESTIONE E CERCANDO DI CAPIRE QUANTO POSSA ESSERE GRANDE E CORAGGIOSO CHI FA IL MESTIERE DELL'ATTORE...


VE LO DICO SUBITO, NON CREDO CHE CI SARANNO AGGIORNAMENTI LAMPO QUESTA VOLTA... HO BISOGNO DI TEMPO PER SCRIVERE QUESTA STORIA, IO MI IMMEDESIMO IN QUELLO CHE SCRIVO, QUINDI STAVOLTA STA DIVENTANDO EMOTIVAMENTE LACERANTE, CON BUONA PACE DI QUELLI CHE MI VIVONO ACCANTO E SI DEVONO SUBIRE I MIEI UMORI MUTEVOLI, CHE RIMANGONO ATTACCATI ALLA NARRAZIONE FINCHE' NON HO FINITO...SPERO PERO' CHE TUTTO QUESTO SERVA PER EMOZIONARE ANCHE VOI, MIEI PICCOLI LETTORI... DOPOTUTTO IL MESTIERE DELLO SCRIVERE NON E' POI COSI' DIVERSO DAL MESTIERE DI RECITARE.

    - Si, Martine, lo so che sei la mia migliore amica, e so che ti ferisce il fatto che non voglia spiegarti perché non riesco a guardare questo film, che eviti persino di nominarlo. Soprattutto perché ho passato settimane e settimane rimbalzando per il mondo come una pallina da ping-pong per dare il mio contributo alla sua realizzazione... So che intuisci che deve essere successo qualcosa che mi ha ferita profondamente, anche se non puoi arrivare a capire quanto, perché prima non mi conoscevi. Prima che partissi per il Marocco, accettando quella consulenza. Era il mio lavoro allora...niente di strano in proposito. A volte quando i registi avevano difficoltà con l'interpretazione degli attori mi chiamavano, sono stata una grande “motivatrice”, forte dei miei studi in psicologia e delle mie innate doti di immedesimazione riuscivo a far entrare nel personaggio chiunque. E con quella produzione Oliver aveva un mare di problemi... e va bene, va bene...smettila di guardarmi così, sarà che stasera ho bevuto un po', o forse perché sono particolarmente triste e vulnerabile, forse perché in fondo basta fare leva sul mio autolesionismo...ma se proprio vuoi saperlo, te lo racconterò. Perché ti voglio bene, perché so che di te mi posso fidare...che ascolterai dall'inizio alla fine rimanendo in religioso silenzio, troppo terrorizzata dalla paura che mi blocchi per fare un qualsiasi commento.

    - Oliver mi chiamò che aveva già cominciato a girare, lo sentii abbastanza preoccupato e decisi di cambiare i miei programmi per raggiungerlo, ne avevamo parlato e sapevo quanto tenesse a quel film. Quando ebbi tra le mani il copione capii perché. “E' il rapporto tra Alessandro ed Efestione che mi preoccupa” mi disse “non riesco a far ingranare quei due, sono bravi, ma manca qualcosa. Voglio che si immergano totalmente nella parte, voglio che diventino letteralmente i loro personaggi, ma non ce la faccio a gestirli insieme dovendo star dietro a tutto. Stavo pensando che potresti occuparti di Efestione, qui in Marocco abbiamo solo una scena importante con loro due, le altre, quelle davvero difficili le gireremo tra qualche settimana a Londra. Credi di potercela fare?” “Dovrò studiare il personaggio” risposi “E cercare di entrare in comunicazione con l'attore che lo interpreta...comunque ci proverò”. “Vieni sul set domani ed osservalo tu stessa” concluse.

    - Non puoi immaginare il caldo terribile che c'era nel deserto, Martine, di certo non invidiavo chi doveva recitare per ore sotto il sole cocente con le armature indosso. Ma ancora erano tutti abbastanza carichi, l'esaurimento e la stanchezza sarebbero arrivati più tardi.

    - Quello che mi colpì all'inizio di lui, professionalmente, fu il suo comportamento. Se ne stava un po' discosto dagli altri, come se quello non fosse del tutto il suo posto, era silenzioso, pensieroso, triste...quasi. Mi chiesi se quello fosse realmente lui o il suo personaggio. Perché Efestione restava sempre e comunque vicino ad Alessandro, ma un po' in disparte. Pronto a sostenerlo non appena l'avesse cercato con lo sguardo...e non è che avesse molto in cambio, a dire il vero. Questa prospettiva avrebbe intristito chiunque.

    - Dopo le esperienze che ho fatto posso affermare che il lavoro dell'attore ti distrugge, se lo fai bene. Voglio dire: o hai sempre il solito personaggio commedia dopo commedia e lo porti avanti, o hai delle parti difficili, intense...e allora devi essere una persona veramente forte ed equilibrata, o essere un totale incosciente, per sopravvivere...

    - Ah, gli attori...mi piaceva lavorare con loro, la maggior parte delle volte. Erano così ricettivi, plasmabili. Oddio! Alcuni erano così ignoranti che praticamente dovevo esprimermi a gesti ed urlargli contro...ma alla fine capivano. Ma quando ne trovavi uno con un'intelligenza superiore alla media da non essere incosciente, e ancora non abbastanza forte per aver trovato il suo equilibrio...allora diventava dura. Perché sapevi che gli avresti fatto sicuramente del male, sapevi che avresti dovuto essere inesorabilmente crudele per trovare ed estirpare quelle emozioni, quelle reazioni...per far si che dessero il meglio. E a volte in questi casi, ma per fortuna è raro, può succedere che quello che cerchi di tirar fuori in loro ti rimbalzi addosso, e che nel gorgo, giù nel buio delle emozioni, ci finisca anche tu. È un po' come quella frase di Nietzsche, no? “Chi pratica i mostri deve fare attenzione a non diventare un mostro, perché se scruti l'abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te” . E quando Oliver mi presentò Jared la prima volta, quando lo guardai negli occhi, ebbi subito la percezione che non sarebbe stato piacevole fare quello che mi accingevo a fargli. Quello che non avevo capito fu quanto tutto questo sarebbe stato duro per me, quanto sarebbe stato spaventoso per me vivere Efestione attraverso di lui.

  
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