† ReLiQuæ RoSæ †
Salve a tutti!^^
Allora come dire questo capitolo è un po’ un prototipo, una
prova. Spero che non sia venuto una vera e propria mostruosità letterarria.^^’’’ Il fatto è che volevo inserire in questa fanfic un pezzo in cui mi cimenterò nella scrittura della
mia prima lemon (grande avvenimento!) e far passare
quindi il rating da arancione a rosso. Qui diciamo che ho voluto dare un
pizzichino di erotismo al capitolo come prova. Spero davvero che sia gradito!
Grazie
a tutti apprezzi la mia fanfic, anche a chi legge
soltanto, ma in particolare a (Oggi cambio colore, uso il blu per evidenziare!
W le mutazioni tipografiche!XD):
Uriko: Neeeee!:* Hehe, dovrai aspettare ancora un chap per vedere cos’ha in mente Lorna! Qui ci si concentra sul presente! Mi raccomando dimmi cosa ne pensi di questo chap perchè è davvero fondamentale! Ti voglio tanto bene, sorellinaaaaa! *Cipollino fa byebye* A presto!<3<3<3
Jael: Eliiiii!<3 I tuoi complimenti mi fanno troppo arrossire,
io non so davvero cosa risponderti! >/////< Sono troppo onorata che ti
piaccia il mio modo di interpretare i sentimenti di Light e L, davvero! E sono
felicissima di averti conosciuta su msn, sei
fantastica! E poi trovo che abbiamo davvero molto in
comune! Grazie per il fatto di seguire così la mia storia! Dimmi cosa pensi di
questo chap perchè davvero è importante! TVB rosellina!:*
Adaralbion:
oddio, scusa... *Me prende a testate un muro in
cemento armato* Non voglio farti piangereeeee!T_T Lo so, il chap era triste...
Ma in questo qui la situazione può essere definita stabile tutto sommato... Non
succedono molte cose brutte! Spero che la storia continui a piacerti nonostante
tutto!^^’’’ Baci!
Amy_Vampire:
Cosa posso riponderti? Grazie mille!XD Ok, la pianto
di fare la cretina... Grazie per la recensione!:*
HOPE87: Hai più o meno indovinato, la cosa sarà un pochettino più complessa... Ora basta sennò spoilero troppo e non si fa!XP Eh sì, me
adora le storie complicate... Grazie per la recensione e il tuo attaccamento
alla fic! A prestoooo!<3
L chan: No, ti prego... Ho
avuto un tuffo al cuore quando ho letto la tua recensione! Ti prometto che
pensavo troppo alla sindrome di Asperger!!! Ho letto
recentemente un libro in francese di un certo Stieg Larsson (Non ancora uscito in italia
purtroppo.T_T) in cui una dei protagonisti è afflitta
da questa sindrome e da lì ho pensato troppo che L potesse esserne afflitto!
Sono senza paroleeee!O_O
Comunque, non vedo davvero l’ora di leggere sono sempre più curiosa, pubblicala
in fretta!!! Mi sto troppo rodendo, voglio leggereeeee! *Me fa i capricci* Cavolo, hai anche detto di
essere la mia fan n°1... >//////< Sono commosshhhhaaaaa!
Oddio; grazie, sn troppo emozionata!<3<3<3
Grazie mille davvero! Bisous!:*
cicoria:
premetto, non prendermi per una sapientona, ma volevo dirti che si scrive Lawliet (non è un nome billiccimo?^O^). Eheh, lo
si scoprirà più avanti di che segreto si tratta... Tra un po’ di
capitoli! Ora ti lascio al prossimo, spero ti piaccia!
A presto!^^
Ardespuffy: Devo dirti una cosa… Ho letto con il fiato
sospeso la tua recensione. Io non ne ho mai letta una simile, mi sono sentita
come se un vero critico avesse letto la mia fic, ti
giuro, ero piacevolmente, ma estremamente, sconvolta! Insomma, grazie, grazie
davvero! Hai davvero notato delle cose che mi hanno fatto piacere! E sono
felice che tu l’abbia rivalutata, davvero moltissime grazie! Spero di ricevere
ancora delle tue recensioni! Baci!
hay_chan: non sei l’unica che vorrebbe
ucciderle… baciiiii!
Betta90: Da ora il nostro Ellino sarà più
forte! Ne ha superate tante e si farà la pelle dura! Tranquilla, come puoi
vedere da questo capitolo che verrà, la storia va lentamente, e il momento
della Whammy House non è ancora arrivato… Grazie per
il tuo attaccamento alla fic! Baci<3
Black Lolita: Ormai mi conosci, ho una teoria particolare ce uso per scrivere, si chiama WN, che sta per “Why Not?”. Te la riassumo: se ti
va male, perché mai non dovrebbe andarti peggio???XD Comunque
è vero, queste suore le ho proprio fatte diaboliche in stile inquisizione! Ma
qui non le vedrai apparire, si parlerà solo di Light e L, felice? Un bacione!<3
Capitolo 9
Light Yagami é in piedi, appoggiato al muro, vicino alla
finestra. Guarda fuori, é buio, piove ancora.
Mi viene
da pensare che il cielo voglia piangere già da adesso la mia prematura
scomparsa, ma mi ravvedo immediatamente: perchè mai il cielo dovrebbe piangere
per me? Che pensieri puerili...
Con il
pollice portato alle labbra osservo il mio compagno fissare distrattamente le
luci della grande Tokio.
“Qualcosa
non va, Light-kun?” chiedo evitando di riferirmi
direttamente a ciò che avevamo fatto prima.
“No,
cioè... Stavo pensando..”
Lo vedo
in leggero imbarazzo. Come me sta cercando di far
finta di niente e sviare il discorso, eppure la cosa non é semplice per nessuno
dei due.
“Sapere solo ora tutte queste cose su di te... Io non so bene
cosa dire. Sono lusingato, e sento nel frattempo che non dovresti farlo.”
“Perchè
tu sei Kira, certo.”
Senza
preavviso sbatte violentemente un pugno contro il muro. Ho paura che si sia
fatto male, ma sembra che non sia così. Se lo massaggia un po’ senza nemmeno un
gemito di dolore.
Sostengo
con un’aria di sfida il suo sguardo che si è tramutato. Ora ha un’espressione
furibonda. Mi pare di vedere nei suoi occhi nocciola una sfumatura sanguigna,
un alone rosso vivo che mi inquieta.
Ti
rode il fatto che io sappia... Ammetti che vorresti
tirarmi il collo...
“Io non
sono Kira...” sibili come un
serpente “Ficcatelo in quella testa di cazzo, io non lo sono... Se lo dici
ancora una volta io...”
“Mi
ammazzi?”
Lo
ammetto, l’ho detto con un’ironia crudele. Lo sto esasperando, e anche con un
certo sadismo da parte mia, ma non ci posso fare niente. Lo so che lui lo è,
punto.
Il fatto
che abbia usato un’espressione volgare inoltre, mi fa capire che è veramente
offeso. Di solito ci tiene ad usare un linguaggio educato.
Si sposta
nuovamente e vaga fino a ritornare di fianco a me sul divano tenendosi
sconsolatamente la testa. Un po’ mi fa pena, devo dire che è un ottimo attore.
“Tu non
ti rendi conto, Ryuzaki...” biascica
con una voce alterata stranamente stridula per essere la sua “E’ da mesi che mi
stai torturando, ne sei cosciente? Proprio tu che stando a quanto mi stai
raccontando hai subito degli orribili maltrattamenti, mi fai questo genere di
cose... Ti stai per caso sfogando su di me? Vuoi
vedermi frustrato? Vuoi avvilirmi fino a portarmi al suicidio? Accidenti, ma
che diamine vuoi da me?”
“Lo sai
che non é così, non farei mai una cosa del genere. Io sono molto affezionato a
te, sei il mio migliore amico. Io provo un profondo dolore al petto quando dico quelle cose, e mi dispiace moltissimo ogni
volta.”
Non sto
mentendo. Pensare che al fatto che Light sia Kira mi
strazia l’anima, eppure è troppo evidente ai miei occhi per poter far finta di
essere cieco.
Mi
avvicino a carponi incollando la mia spalla alla sua.
Lo sento muoversi un poco per riuscire a strusciare il capo contro il mio collo
come farebbe un gattino, la rabbia completamente soppressa dalle mie parole. E’
tornato calmo…
Un
brivido mi percorre la schiena. Ancora quella sensazione di piacere...
“Light-kun...”
Cerco di
spingerlo via invocando il suo nome. Sono in imbarazzo, io vorrei stare in
contatto con lui, ma non me la sento...
E poi…
Parole… Parole inaspettate…
“Io non
ce la faccio più, Ryuzaki... E tu?”
Sta
mentendo anche qui? No, non credo. Almeno, so che Kira
il mio corpo lo desidera. Vuole farmi suo, sottomettermi prima di stringere il
mio cuore in una morsa fino a che non si fermi, per
sentirsi pienamente realizzato. Vuole addomesticarmi come se fossi il suo
animaletto da compagnia...
E a me non
importa, non importa perchè io voglio essere di Light, senza contare il fatto
che lui sia Kira. Voglio sfogare i miei capricci
prima di abbandonare la vita, da bravo egocentrico quale sono.
Mi
rivolto di scatto aggrappandomi al suo collo. Non ho mai fatto questo genere di
cose, ma so di dovermi lasciar guidare dall’istinto. Credo che tutto verrà da
sé.
Passo la
lingua sul lobo dell’orecchio con una lentezza esasperante, stringendogli i
capelli setosi tra le mani fino a farlo gemere.
“Anche io
ti voglio.” Sussurro.
Questa
frase fa scattare qualcosa nella testa del mio compagno. Mi afferra violentemente
per le spalle e mi spinge a sdraiarmi. Inginocchiato davanti a me, mi afferra
per i fianchi stretti e senza difficoltà appoggia il mio bacino sulle sue
gambe, all’imitazione di un vero e proprio atto sessuale a mio avviso.
Non è
ancora propriamente in preda all’eccitazione, ma avverto distintamente la forma
del suo membro premere tra le mie gambe.
Si china
su di me. Chiudo gli occhi. Le sue labbra seriche sfiorano timidamente le mie.
Baciami,
baciami ancora, mio angelo, mio carnefice...
Sì, lo desidero,
lo desidero terribilmente. Sono avido di lui. I piccoli baci che mi posa sulle
labbra e sul mento, inumidendomeli, sono una droga potente.
Le sue
dita artigliate alle mie ossa pelviche mi tirano verso di lui. Se non fossimo
vestiti, direi che questa sarebbe divenuta una vera e
propria penetrazione. Mi sta facendo capire che sarà lui a dirigere i giochi
prendendo la parte dominante se per caso questo atto in potenza dovesse diventare una realtà concreta.
Mi sta
bene. Non pretendo avere Kira sotto di me. Non me lo
permetterebbe mai, è troppo orgoglioso. Ecco un’altra cosa che sia lui che
Light hanno in comune, un’altra coincidenza bizzarra: un rara
presunzione.
Schiudo
finalmente le labbra permettendogli finalmente di baciarmi con più passione.
Posso avvertire una vena di trionfo nel modo in cui si impegna ora. Le nostre
lingue si sfiorano, si toccano, si cercano.
E’
bellissimo. Mi sento leggero, i miei sensi disinibiti sono finalmente
soddisfatti.
Mi
concentro sul sapore della bocca di Light, cosa su cui mi era
capitato spesso di fantasticare. Sa di tutto e di niente. Ritrovo
contemporaneamente il gusto delle fragole e della cannella, del cioccolato e
della vaniglia, della panna e del caramello... Vengo
alla conclusione che le labbra di Light sanno di Light e basta.
Ora che
ci penso, noto che quella cosa che preme con insistenza tra le mie cosce è un
po’ più dura e rigida. Sono certo che sta provando esattamente quello che sento
io: uno strano calore che circola nel basso ventre, l’inguine contratto. E’ una
sensazione strana di piacere puramente fisico...
Si stacca
dopo minuti infiniti da me, reggendosi sulle braccia. Mi osserva. I miei occhi
neri troppo grandi sono persi nei suoi che sono tanto belli e perfetti.
“Cos’è
che ti attira di me?” gli chiedo sussurrando e accarezzandogli il collo.
“Non
capisco cosa vuoi dire.”
“L’hai
capito perfettamente invece. Cosa ti piace di me? Io non sono bello, lo so e
non ci tengo ad esserlo. Il mio viso e il mio corpo sono disarmonici, una
completa cacofonia.”
Non ci
mette molto a rispondere, è automatico. O è sincero, o se l’era studiata da
tempo questa frase.
“La tua
purezza. E’ il tuo candore che mi attira. Sei ancora innocente e neutrale come
un bambino, e anche il tuo fisico mi da l’idea che tu
sia delicato... Mi ricordi un po’
“Io e te
siamo malgrado tutto molto simili.”
Si
rialza, spostando malamente le mie gambe. Ci
rimettiamo ancora una volta seduti come se niente
fosse successo, come se lui non mi avesse mai baciato.
Inspiro
profondamente l’aria che mi riempie così i polmoni. Non scorderò mai la
sensazione di benessere che ho provato. E’ stato piacevole come cogliere
“Hai mai letto il passo dell’Antico Testamento che dice mangia
pure liberamente del frutto d'ogni albero del giardino; ma del frutto
dell'albero della conoscenza del Bene e del Male non ne mangiare; perché, nel
giorno che tu ne mangerai, per certo morrai?”
“Genesi,
capitolo II, versetti 16 e
“Colpa di
un qualche sapiente uomo di chiesa del medioevo europeo che notò la somiglianza
tra la parola malum, la mela, con malus, il Male.”.
C’è un
sorriso ghignante sul volto di Light. Lo conosco troppo bene, il suo cervello
sta macchinando qualcosa.
“Credi di
aver morso anche tu
Non
rispondo alla provocazione. E’ maledettamente ovvio.
Io non
lo credo. L’ho fatto e basta.
Ho
commesso il mio peccato, e strano il caso, so di dover morire.
Mi
accoccolo al lato opposto del divano per prendere le distanze da Light. Ora
sono piuttosto agitato anche se non lo do a vedere. Mi
sento colpevole.
Che tra Kira e L ci sia stato un bacio è impensabile. E’ tra Light
e Ryuzaki che potrebbe esserci stato qualcosa.
Affetto? Può darsi. Almeno, io voglio bene a lui, e spero con tutto il cuore
che anche per lui sia un po’ così.
Vorrei
continuare a parlare di me adesso. Abbiamo avuto la nostra pausa, è il momento
di andare avanti per me. Mi sono interrotto a quando
ero rinchiuso nella cella di isolamento ad aspettare che le mie piaghe si
richiudessero.
“Posso
riprendere il mio racconto?” Chiedo molto educatamente.
“Fai
pure.” Mi risponde alzando le spalle.
“Come ti
ho già detto non mi ricordo bene se rimasi lì dentro per tre giorni effettivi,
ma in quel periodo iniziai ad avere più coscienza di me. Ho avuto tempo per
pensare e mi promisi di far sbocciare in me una personalità più forte.
Aspettavo solo che mi rimettessero in libertà per provarlo a tutti.”
Mi blocco
qualche secondo. L’unico movimento che compio è strusciare i miei piedi nudi
l’uno contro l’altro.
Non fu
come mi aspettavo. Certo immaginavo che il giorno della mia liberazione avrei
visto miss River aprire finalmente quella porta, ma
fu l’unica cosa. Le ero corso praticamente in braccio senza preoccuparmi del
fatto che ero completamente nudo. Mi aveva gentilmente sorriso, poi aveva
controllato meticolosamente che tutte le mie ferite si stessero rimarginando
correttamente.
“Sembra
che questi brutti tagli e lividi siano quasi tutti in via di guarigione!” aveva
esclamato “E’ il momento che tu esca da qui!”
Mi aveva
dato dei vestiti puliti che io avevo indossato con un sospiro di sollievo.
Faceva sempre bene avere qualcosa con cui coprirsi. Mi sentivo già meno
fragile.
“E ho una
notizia molto bella per te! Qualcuno è venuto a prenderti!”
Erano
bastate due frasi a riaccendere il mio sorriso spento da mesi. Me ne restavo
fermo e irrigidito quando avrei voluto saltare di gioia. Qualcuno che mi voleva
con sé... Pensavo ad una famiglia. Una nuova mamma e
un papà.
Alla fine Dio mi
aveva ascoltato. Avevo sofferto, è vero, ma alla fine la mia causa era stata
ascoltata.
“Una mia vecchia
conoscenza è appena arrivata qui per portarti nel
nuovo orfanotrofio dove verrai ospitato.”
Il
sorriso si spense all’istante dalle mie labbra.