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Autore: xfrancix    04/12/2013    1 recensioni
“Devi smetterla di vivere di sogni!”
“Smetti di ripeterlo! Io non sono come te e non lo sarò mai!”
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“Mi chiamo Paul, piacere, sono un manager e sinceramente mi piace molto come canti, sei molto brava e ci metti l'anima si vede... Potresti fare strada sai?”
“Mi piace come scherza, davvero, ci mette l'anima si vede... Potrebbe fare strada sa?”
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"Le parole non uscivano.. Sembrava che la mia voce non volesse fare quello che il cervello gli ordinava.. Giuro che domani farò meglio"
"Non ci sarà nessun domani Francesca"
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"Paul, ricordi quando ho cantato a Venezia? Mio padre ha visto il concerto! Mio padre mi ha sentita cantare!"
"Scommetto che ti sta guardando anche ora da lassù"
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Devi smetterla di vivere di sogni!”

“Smetti di ripeterlo! Io non sono come te e non lo sarò mai!” esco di casa sbattendo la porta e mi dirigo verso il locale.

Non smetterò di sognare solo perché mio padre non vuole, continuerò a fare quello che più amo senza limiti: cantare.

Non mi interessa di cosa pensa la gente, non mi interessa se pensano che sono brava o che non lo sono, io canto ora e canterò per tutta la vita, anche solo in camera mia.

“Scusate il ritardo, ho avuto qualche piccolo problema... Si inizia!” e come ogni sera canto fino a tarda ora con altri ragazzi per intrattenere i clienti.

“Brava come sempre, mi dice Pietro, il proprietario del locale, e mi mette tra le mani dieci euro, ciò che guadagno in una settimana.

“Ma non potrebbe darmi qualche soldo in più? Canto quello che mi dice di cantare, se devo ballare ballo, intrattengo i suoi clienti da un anno ormai e a me sembrano sempre soddisfatti! Lo sa che abbiamo bisogno di soldi, le chiedo un piccolo aiutino, solo questo..”

“Hai ragione..” mette la mano in tasca e tira fuori cinquanta centesimi che mi mette in mano con fare altezzoso.

“Vaffanculo” dico sbattendo a terra il microfono e uscendo dal locale.

Pietro è un uomo ricco, con questo locale sta facendo tantissimi soldi, ma sfrutta tutti i suoi dipendenti, soprattutto me e i miei compagni di canto.

Vivo nella povertà da quando mio padre ha perso il lavoro, lavorava in una ditta, riusciva a mantenerci tutti, ma da quando ha perso il lavoro e non riesce a trovarne un altro, tutto va di male in peggio. Per andare avanti facciamo tutti dei piccoli lavoretti, guadagnando qualche soldo da dare a mio padre.

La mia casa è piccola, si trova nella periferia di Milano e ci vivo con mio padre, mio fratello Luca e mio cugino Nicolò.

Luca ha 10 anni, è un bambino molto attivo, spesso chiede a mio padre di trovargli un lavoro perché anche a lui piacerebbe aiutarci a guadagnare, ma è ancora troppo piccolo!

Nicolò, invece, ha 18 anni ed è il mio migliore amico oltre che cugino, siamo sempre insieme, da quando siamo nati e ognuno sa tutto dell'altro.

Mia madre è morta quando io avevo solo 5 anni, non ho molti ricordi di lei, ma non dimenticherò mai quando mi portava all'asilo e io piangevo perché non volevo andarmene da lei...

“Ti sembra l'ora di tornare a casa? E' l'una di notte!” chiede mio padre appena entro in casa.

“Pietro mi ha fatto uscire solo ora dal locale” mi giustifico, senza dover mentire.

“Ancora con questa musica? Hai 16 anni Francesca, dovresti cominciare ad aiutarmi invece che star dietro a uno stupido sogno irrealizzabile andando a divertirti tutte le sere!”

“Ma il mio è un lavoro! E' vero che guadagno poco, ma è pur sempre un lavoro ed è il MIO lavoro!”

“Cresci!” nel sentire questa parola gli occhi mi si riempiono di lacrime e io corro in camera e mi ci chiudo dentro, facendo un casino assurdo, e ricordando solo dopo che Nicolò dorme con me e che avrei dovuto fare un po' meno rumore.

“Ehi, Franci, che succede?” chiede mio cugino accendendo la luce e sedendosi sul letto.

“Io... Oh Nico” mi siedo di fianco a lui e scoppio in un pianto sfrenato.

Appena mi calmo gli riporto le parole di mio padre e lui cerca di confortarmi dicendo che non dovrei ascoltarlo perché non sa cosa dice.

“Lui sa benissimo cosa dice invece, e sa benissimo che non vuole che io abbia un sogno!” dico singhiozzando e riempiendo nuovamente gli occhi di lacrime.

“Non dargli retta, fai quello che vuoi, insegui il tuo sogno e non dar peso a delle stupide parole. E' la tua vita, se vuoi cantare canta, lui non può impedirti di farlo.”

“Grazie” lo abbraccio e lui mi asciuga le lacrime.

Mi infilo sotto le coperte e prometto a Nicolò che non piangerò più e che continuerò a cantare.

 

Il giorno dopo....

 

“Svegliaaa!”

“Aaaaa ma sei pazzo?!” dico buttando giù Nicolò dal mio letto e girandomi dall'altra parte.

“Dai alzati, sono le undici” nel sentire l'ora mi alzo di scatto, lo mando fuori dalla camera a forza e mi vesto e mi lavo in pochissimo tempo.

“Cavoli non pensavo che avrebbe funzionato.. Sono le sette e trenta scema, devi andare a scuola” dice ridendo divertito dalla mia reazione.

Mi metto lo zaino in spalla e esco di casa con mio cugino salutando papà e Luca.

“Guarda, ho ricevuto un aumento al lavoro” dico sarcastica tirando fuori dalla tasca i soldi ricevuti ieri sera e mostrandoli a Nicolò.

“Quell'uomo prima o poi le prende”

“Non esagerare, l'importante è che quel palco rimanga sotto i miei piedi ancora per un po'” dico fiera delle mie stesse parole.

La sera arriva presto e io torno al locale, risalgo su palco e ricomincio a cantare.

“Brava, davvero brava” mi dice un signore appena finisco la mia serata.

“Oh, grazie mille” dico sorpresa, nessuno prima d'ora mi aveva fatto i complimenti, a parte Nicolò.

“Mi chiamo Paul, piacere, sono un manager e sinceramente mi piace molto come canti, sei molto brava e ci metti l'anima si vede... Potresti fare strada sai?”

“Mi piace come scherza, davvero, ci mette l'anima si vede... Potrebbe fare strada sa?” rispondo sarcastica.

“Dico davvero ragazza, vorrei formare un gruppo composto da, quindi ho deciso di fare dei provini... Se hai voglia di venire mi farebbe piacere, provare non guasta mai no?!” mi fa l'occhiolino e mi lascia un foglio con scritto il luogo, l'ora e la data dei provini e varie altre informazioni.

“Provare non guasta mai è vero.. Ma se provo ci rimettono le mie gambe!” dico mettendo in tasca il figlio.

“Nessuno ti taglia le gambe perché vuoi provare a inseguire un sogno, e come ti dico, hai molte probabilità di avere successo. Allora, qual è il tuo nome?”

“Francesca Styles, grazie per la fiducia, ora devo andare altrimenti non arrivo più a casa, arrivederci!” esco dal locale e mi dirigo verso casa.

Farò questo provino, non mi interessa cosa penserà mio padre, io andrò a quel provino.

  
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