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Autore: Mika_Smile    04/12/2013    0 recensioni
Solo un ragazzo, era seduto e li guardava divertito. Quando l’ennesima pallina di carta colpì il mio viso, decisi che era l’ora di rispedirla al mittente.
''2min. JongKey.On...?''
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Quasi tutti, Sorpresa
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 Biondo.
 
Ero orribilmente diventato biondo.
 
Mi guardavo allo specchio con aria sconcertata, schifata, e allibita, beh… insomma, avevo l’aria di uno che aveva appena visto un maiale fasciato da un abito Chanel e baciava uno dei più sexy ballerini di Madonna.
 
I miei amatissimi capelli neri, a caschetto da poppante, erano diventati magicamente biondi, un po’ più scalati sulla frangia, e mi avevano truccato con dell’eyeliner e mascara, ed ero biondo. Già l’avevo detto?
 
Il mio istinto omicida mi suggeva di prendere Kibum, che nel frattempo era impegnato a congratularsi con parrucchieri e estetiste per il loro operato, e di ficcargli il pettine nella trachea, e di strappargli gli occhi a morsi.
 
Anche lui biondo, anche lui truccato, solo lui con un’aria soddisfatta.
 
“Kibum, amico mio, hai schiarito i tuoi capelli?”
“Si, ma di solo una tonalità, si nota?”
 
Rispose quello tutto tranquillo, guardandosi minuziosamente allo specchio, mentre si aggiustava qualche ciocca già perfetta.
 
“Si, si nota… Kibum?! Tesoruccio, Omma, Diavolo travestito da donzella smarrita, si può sapere perché diavolo hai fatto diventare anche me UNA TESTA DI LIMONE?
Sembro un carciofo biondo…. Perché? Brutto demente, spiegami il perché! Sembro il risultato uscito dopo un rapporto fra un ananas e un’acciuga. Capisci?! Un ananas!
Ah, Dio mio! Ma chi me lo ha fatto fare a me?”
“Taemin, lamentati meno e sculetta di più!”
“ Si. Scusa Omma.”
 
Pagammo il conto, o meglio dire Kibum pagò il conto, e uscendo fuori l’aria aperta mi invase le narici dopo quell’odore nauseante dei prodotti per parrucchieri. Dopo aver dato uno sguardo veloce all’orologio salutai affettuosamente il mio amico e mi diressi verso scuola, per l’esame finale che avrebbe deciso la mia bocciatura o la mia promozione, in ogni caso speravo per la seconda.
 
“Taemin-ah!”
“Oh? Oh… Minho- sshi, mi hai quasi spaventato.”
“Scusa è che non ero sicuro che fossi tu. Stai bene con questi… capelli.”
 
Iniziavo ad adorare quel strano cambiamento quando Minho prese una ciocca dei miei capelli e se la rigirò fra le mani. Non amavo molto i cambiamenti, ero un tipo abituale, ma quel cambiamento mi aveva preso molto, o forse era lui che mi prendeva molto…
 
“Grazie Hyung. Ehm, credo che sia ora di entrare in classe, non voglio fare tardi il giorno del test.”
“Si, ehm… volevo chiederti se-“
“…Se posso passarti le risposte? Ovvio, siediti come sempre vicino a me e ti passerò tutto.”
“Grazie.”
 
BOOM.
Un bacino. Mi ha dato un bacetto. Sulla guancia. Ma è sempre un bacino. Perché il mio cuore sembra voler scoppiare? Ah si, quasi mi dimenticavo che ho una cotta per lui.
Ok, l’ho ammesso. Ho una cotta per lui. Per quel dannato -bellissimo- odioso
–stuprabile- ragazzo.
 
“Teamin, mi senti? Oh Dio, si è di nuovo perso nel suo mondo.”
“Eh? No no Hyung. Ti sento, ti sento. Dicevi?”
“Che dobbiamo entrare.”
“Ah, sisi giusto, sisi.”
 
Nelle 2 ore successive la mia mente era impegnata a dare le risposte di matematica giuste, di passarle a quel mostro –amabile- ragazzo di fianco a me. Quando tutti ebbero consegnato il compito, invece di rispedirci a casa la professoressa ci disse che dovevamo aspettare in aula, mentre lei andava in sala professori a correggere i compiti e che si faceva dare una mano da un'altra insegnate.
 
Dio che caldo, se non muoio oggi non muoio mai più.
Il bacio. Perché mi ha dato un bacino sulla guancia? Oh, sembro un bambino di 3 anni però…. Ma che diavolo sta facendo? Si sta odorando le ascelle?
Eh si, mi risvegliai dai miei pensieri quando vidi Minho con le braccia alzate che si odorava le ascelle. Scena disgustosa. 
 
Se io dovessi innamorarmi sul serio di questo qui, la mia vita fra 10 anni sarebbe più o meno così….
‘’Amore, sono a casa!’’  Un Minho di almeno 120 kg, sudato, sporco e puzzolente, entra nel nostro monolocale, sporco con le pareti che cadono a pezzi, e le bacinelle a terra perché il soffitto scorre, corre contro di me e mi abbraccia.
‘’Scostati. Puzzi.’’
‘’Ma quanto la fai lunga? Dici sempre così.’’
‘’Forse perché tu puzzi sempre?!’’
Ok, le mie fantasie avevano raggiunto il limite della lucidità umana.
Aish, sono un caso davvero disperato.
 
 
“Minho.”
“ Dimmi.”
“Nulla.  Che fai stasera?”
“ Nulla di importante. Perché?”
“ Ti va di uscire? Come amici, intendo.”
“ Si, si, avevo capito. Certo, se per te non è un problema.”
“ No, tranquillo.”
“ E il tuo ragazzo?”
“Non credo che sia geloso dei miei amici e poi lui è sempre impegnato con il lavoro, non ci vediamo molto durante la settimana.”
“Capisco! Sono un rimpiazzo?”
“ Ma che dici scemo? Non sei un rimpiazzo, sei un mio amico e stasera mi va di uscire con il mio amico, mica è un reato?”
“No, certo che no.”
“ Bene, allora ci vediamo stasera a casa mia, verso… le nove?”
“Ok. Passo con la moto.”
“ Perfetto.”
 
Intanto la professoressa era entrata in classe e aveva detto con un mega sorrisone e aveva annunciato che tutti avevano passato il test, e quindi tutti automaticamente promossi. Risate e urli di gioia si dispersero nell’aula e un abbraccio caloroso mi avvolse e mi fece sentire protetto e felice, inutile dire a chi appartenevano quelle braccia.
                                     
-
“Cosa?! Davvero? Ah ah ah non ci credo.”
“ Si. E lei continuava a strusciarsi contro di me ma non capiva che a me interessava suo fratello!”
“ Ah ah ah è incredibile Minho! Fai cadere ai tuoi piedi donne e uomini. Alla fine com’è andata?”
“Alla fine lui si è rivelato un gran bastardo e lei, beh, c’era rimasta male, ma dopo un paio di giorni aveva già un nuovo ragazzo!”
“È sconcertante.’’
“Già.”
 
Sorrise malinconicamente, forse pensava ancora a quel ragazzo o il suo ricordo gli suscitava dolore, fatto sta che prese un lungo sorso di birra e iniziò a squadrarmi. Mi penetrava con quei occhi scuri sembravano chiedere una risposta, a cosa poi non avrei saputo dirlo. Di una cosa ero sicuro. I suoi occhi bruciavano come fuoco, i suoi occhi mi spogliavano, ma non come un atto erotico, no. Mi denudavano dei miei scheletri nell’armadio, parlavano con la mia anima, avevano accesso a cose che solo lui poteva interpretare. E in un lampo mi sentii nudo. Nudo come un verme, nudo della mia anima e spoglio dei miei sentimenti.
 
“ Tae… posso farti una domanda personale?”
“ Uhm… certo.”
“ So che hai una relazione con un ragazzo, ma tu ne sei innamorato? Cioè, ti sei mai innamorato sul serio?”
“ No, Minho- sshi. Non credo di essermi mai innamorato. Infatuato, quanti ne vuoi, ma innamorato sul serio mai. Non sono un tipo che si sbilancia molto in fatto di sdolcinatezze, non ho mai fatto dichiarazioni con tanto di serenata, e tanto meno sofferto. Rimasto male quando una storia andava male si, ma piangere disperatamente o abbattermi mai. Ritengo che sia una cosa stupida e infantile. O forse lo dico solo perché non so riconoscere l’amore. Ma credo che struggellarsi per un qualcuno che non ti accetta sia stupido e poco dignitoso.”
 
Ero stranamente serio. Di serietà, spesso, ne dimenticavo il significato. Ma non perché ero stupido, semplicemente preferivo affrontare le cose ridendo e scherzandoci su, piuttosto che affrontarle seriamente e con dolore. Di discorsi seri ne facevo, eccome! Solo che aprivo la mia mente a questi pensieri la notte, quando dovevo addormentarmi, mi mettevo le cuffiette nelle orecchie e riempivo la testa di strani pensieri sulla vita, sulla gioia e il dolore, e si… anche sull’amore. Custodivo quei pensieri gelosamente, nessuno poteva entrare nella mia mente contorta e profanare i miei sogni o pensieri più intimi.
 
E, allora, perché lui si? Perché avrei lasciato far entrare lui come un uragano nella mia mente e fargli scoprire ogni mia più singola paura, oppure ogni lato più nascosto del mio cuore? Sarei stato capace di rispondere ad ogni sua domanda, a confermare ogni suo dubbio se solo l’avesse chiesto. Ma non lo fece, rimase in silenzio ancora po’, ancora in quel dolce e tempestoso silenzio. Poi parlò:
 
“Sembri diverso, non sembri più quel piccolo stronzetto che ho conosciuto meno di un mese fa, e che fino all’altro giorno mi avrebbe preso a pugni per una mia battutina un po’ più acida. Mi piace. Mi piace anche Taemin l’incazzato ed estroverso. Ma il Taemin razionale e pacato ha un’aria sensuale e oserei dire quasi erotica. Probabilmente mi piacerebbe anche il Taemin versione assassino. Probabilmente a te, non direi mai di no.”
 
Rimasi a fissarlo, ancora dovevo apprendere bene le sue parole,boccheggiavo, non sarei stato capace di tirar fuori una parola nemmeno sotto tortura, così rimasi in silenzio a specchiarmi nei suoi occhi. La vibrazione del cellulare fece distogliere il mio sguardo da suo viso. Un messaggio, dal mio Hyung, lessi quelle parole velocemente - dove diceva che mi aspettava all’uscita dal locale e che mi dava un passaggio a casa- salutai Minho velocemente e mi affrettai ad uscire portando con me un strana sensazione addosso. Un qualcosa misto fra ansia ed eccitazione.
    
                      
NDA: Buona sera. Uhm… scusate. Si, la storia è stata ferma quasi un anno. Un lunghissimo ed estenuante anno. Non ve ne frega nulla della mia vita privata, quindi passiamo alla storia!
In questo capitolo la storia si è concentrata sulla “min, infatti Jongolo non si fa vedere neanche di striscio, ma è un capitolo dove capiamo un po’ di più la nostra testa di ananas, è scemo, ma infondo pensa anche lui. Adoro Minho, e in questo capitolo bastava solo che gli chiedesse di andare a letto con lui. Taemin, ma che mi combini?? Lui ti fa quel pòpò di dichiarazione e tu scappi da TOP?  Ma lascialo a GD che gli fai pure un piacere. Ma Porca paletta!
Per la storia in generale, si sviluppa circa in quattro anni. Dove Taemin farà schifo per tutti e quattro anni, salvo diverse occasioni. Come avrete notato e stata buttata sulla comicità ( riuscita male, fra l’altro ) perché in verità è molto più complessa e deprimente. Quindi alleggerendola alla fine l’ho anche resa ‘ridicola’, ma preferisco scriverla così, piuttosto che far fiorire troppo il dolore, che è un lato che ho voluto nascondere, più per me stessa che per altro. Ora, proprio non so che dire oltre a ringraziarvi sempre! Ah, se lasciate un pensiero, anche negativo mi fa piacere, ditemi se ho fatto errori o orrori, se qualcosa non vi è piaciuto… qualsiasi cosa!
Grazie ancora, Un bacio Mika.   
 
  
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