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Autore: callmemavy    05/12/2013    2 recensioni
[Hotel Transylvania]La festa di compleanno di Mavis è appena finita, ma i problemi della coppia appena nata iniziano solo ora: il sangue di Jonathan risveglierà gli istinti da predatrice della vampira, il passato nascosto di Dracula verrà a galla e l'attacco di un uomo misterioso metterà in pericolo la vita della coppia oltre a rischiare una guerra fra umani e mostri.
Questa storia è un'avvincente susseguirsi di romanticismo, angoscia ed avventura, che aggiunge molto sentimento a questo splendido film.
Prometto a tutti i lettori che questa storia non rimarrà incompiuta!
Questa sembra essere l'unica fanfiction su Hotel transylvania in italiano al mondo, che tristezza, mi sento tanto solo... RETTIFICO, non è più la sola, ora è solo la prima, che bello!
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di demone'
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Dedico questo capitolo alla mia fidanzata ed a tutti quelli che mi seguono e commentano!


CAPITOLO 37 – Faccia a faccia

Jonathan ansimava, faceva fatica a respirare l'aria resa gelida da quelle fiamme d'ombra.

-Jonny... vattene...- Disse Dracula con voce spezzata dal dolore del fuoco nero che si stava espandendo lungo il suo braccio.

-Io non ne ne vado senza la mia Mavis!- Gli rispose Jonathan senza mezzi termini.

I denti affilati di Camazotz si spalancarono lentamente, ma l'umano non fece un cipiglio, armato solo di amore e coraggio soffocò la paura e rimase immobile ad osservare il demone che lo avrebbe ucciso, anzi, che gli avrebbe distrutto l'anima stessa in un attimo. Un attimo che per Jonathan divenne un'eternità sufficiente a rivivere tutti i momenti passati con il suo zing.

Un attimo in cui gli occhi di Jonathan incontrarono quelli del demone.

Un attimo in cui Jonathan vide di fronte a se la purezza della pelle pallida di Mavis, l'innocenza dei suoi occhi color acquamarina, la lucentezza dei suoi capelli mori e la vivacità del suo sorriso.

Lui alzò un braccio davanti a se, come a volerla raggiungere.

Ma lei non era più li.

Non più.

E forse non ci sarebbe stata mai più.

Il nero della pelle scheletrica di chi ha una fame insaziabile, la follia omicida degli occhi gialli, l'oscurità del pelo misto alle fiamme d'ombra, e la malvagità del suo ghigno... ciò che era realmente dinnanzi al ragazzo non era Mavis, nulla era rimasto di lei.

Ed in quell'attimo la speranza parve venir meno... ma senza il suo zing che vita avrebbe potuto vivere? Quindi perché rinunciare? Perché ritirarsi? Cosa aveva da perdere? La vita? L'anima? Nulla aveva importanza se non avesse potuto condividerlo con lei.

Era già crollato prima, ma Drac gli aveva fatto una promessa, ed i vampiri mantengono sempre le promesse, nonostante le parole di quel draghiere antipatico.

L'umano chiuse gli occhi e sorrise come a voler sbeffeggiare la morte.

Morte che non arrivò.

Solo un forte colpo che fece vibrare la terra sotto ai piedi del ragazzo e che attirò la sua attenzione.

Jonathan non poteva credere a ciò che i suoi occhi appena aperti stavano assistendo, il drago nero aveva assaltato Camazotz alle spalle e con un braccio lo aveva preso al collo, mentre l'altro gli premeva la testa verso il basso impedendogli di aprire la bocca per soffiare.

-Drac, come sta...- Provò a domandare voltandosi verso il vampiro, ma si bloccò quando si accorse che la fiamma aveva raggiunto il gomito, lasciando la mano che non era ustionata, ma era nera, in uno stato avanzato di necrosi, -Merda...- Sospirò impotente avvicinando una mano al braccio ferito.

-Non lo toccare!- Gli urlò il vampiro spingendo via il ragazzo con l'altra mano, -Potrebbe uccidere anche te.- Concluse.

-M...ma che cos'è?-

-Fiamma ombra viene chiamata. Un fuoco che distrugge qualsiasi tipo di energia, anima, magia, calore, elettricità... Urgh!- Il dolore insopportabile lo fece inginocchiare a terra, ma si fece forza e continuò, -Di ciò che brucia in quel fuoco rimane solo materia senza vita.- Poi il vampiro sospirò, osservò il ragazzo profondamente negli occhi, -Staccami il braccio.-

-C... che?- Sobbalzò Jonathan alla richiesta di Dracula, -Ma sei impazzito? Non posso!-

-Questa cosa mi sta togliendo tutte le forze, non posso farcela da solo... Argh! Ti prego, quel drago non resisterà al lungo ed io nemmeno! Usa il mio stocco!- Gli ordinò il conte porgendogli la spada.

Jonathan la prese, era molto più leggera di quanto immaginasse e per un attimo si sentì attraversato da un brivido di energia.

Poi fece scorrere una mano lungo la lama.

-Drac... ma questo è uno stocco, è appuntito, ma non ha una lama affilata...-

-Trafiggimi il braccio e smettila di blaterare!- Urlò il vampiro, arrabbiato per la titubanza del ragazzo.

Preso dallo spavento, il ragazzo strinse l'arma, chiuse gli occhi e trafisse il braccio di Dracula con forza.

La ferita attorno allo stocco cominciò a brillare e da essa una miriade di fasci di luce iniziarono a scorrere lungo le vene ed i capillari, fino a che i fasci di luce uscirono dal braccio stappando via la pelle ed il tessuto della giacca. Il fuoco d'ombra venne estinto, ma il braccio era stato completamente dilaniato.

Jonathan lasciò cadere la spada ed iniziò ad aprire la bocca come a voler dire qualcosa, ma non riuscì a parlare.

-Sei stato coraggioso Jonny.- Disse Dracula al ragazzo con voce rassicurante, -Non devi preoccuparti per me...- Concluse con un sorriso paterno.

-M...ma... il...- Il ragazzo provò a rispondere, ma era ancora troppo agitato.

-Sono uno dei vampiri più forti al mondo, ci vorrà un po', ma il mio braccio guarirà.-

Poi l'attenzione dei due venne attratta dai rumori della colluttazione delle due grandi creature nere. Il drago era forte ed il draghiere aveva colpito il demone nuovamente con uno dei suoi rapidi attacchi dall'alto, ma la creatura oscura sembrava non risentirne.

-Sono stufo di giocare con voi...- Ruggì il demone che prese il drago per il collo, se lo strappò di dosso con forza ed alzandosi su due zampe lo sollevò da terra.

Il draghiere venne disarcionato e cadde a terra, ma si rialzò subito ed iniziò a correre verticalmente lungo corpo del drago fino ad arrivare alla testa e si gettò contro il demone.

Il drago provò a divincolarsi invano dalla presa di Camazotz che caricò di fiamme d'ombra la mano libera, il guerriero aveva quasi raggiunto il suo obbiettivo, ma il demone gli lanciò occhiata divertita per poi sferrare un'artigliata al petto del drago, da cui uscì, oltre al sangue anche quella maledetta fiamma nera.

-Dannazione...-

-No...- Commentarono Jonathan e Dracula, impotenti di fronte alla straziante scena.

Solo un attimo dopo la creatura demoniaca venne colpita in pieno petto dalla lancia del draghiere che la fece cadere all'indietro liberando il drago che cadde a sua volta.

Camazotz frenò la propria caduta con la coda e sferrò una nuova artigliata che il cavaliere riuscì ad evitare, ma che colpì in pieno la lancia spezzandola.

Il draghiere si schiantò a terra con un colpo secco mentre la punta della lancia spezzata si conficcò fra lui ed il muso del drago a poca distanza. A differenza della precedente caduta, non fece nulla per atterrare in piedi, come se si fosse arreso.

-La tua lancia...- Disse il drago nero con voce sofferente, sembrava più preoccupato per quell'arma che per se stesso.

-Perché hai voluto aiutarli? Sapevi benissimo come sarebbe andata a finire...- Sospirò il draghiere, -Adesso ho perso tutto... La mia lancia... il mio drago, l'unico amico, l'unica persona a questo mondo che si fidasse di me...- Si fermò un attimo, -Ma dimmi, preferisci che io muoia per mano di un demone o per mano dei draghi che finalmente adesso avranno una valida scusa per condannarmi a morte?- Concluse con voce narra di amarezza.

-Poveri paladini, il fato che avete scelto vi è stato avverso... Sapevate a cosa stavate andando incontro, eppure non vi siete voluti fermare. Ne è valsa la pena?- Si intromise il demone, la sua voce soddisfatta e sadica, quasi divertita.

-Sì...- Rispose il drago senza indugiare.

-Non so quello che hai in mente, ma sei l'unico di cui mi fidi, e continuò a farlo fino alla fine.- Esclamò il guerriero alzandosi in piedi, -Sì, ne è valsa la pena.- Concluse pieno di orgoglio.

-Sì, ne vale la pena...- Mormorò Jonathan impettendosi caricandosi anche lui di orgoglio, -Voglio avvicinarmi di più a lei.-

-Jonny, è un suicidio e lo sai benissimo!- Rispose Dracula, sorpreso dal coraggio del ragazzo.

-Non mi importa...- Lo tagliò fuori.

-Fai ciò che senti di dover fare ragazzo. Ma non guardare Camazotz negli occhi; gli occhi sono lo specchio dell'anima a vedere lo spirito di un demone potrebbe ucciderti.-

Jonathan iniziò a correre verso Camazotz senza troppe remore.

Dracula, alzò la mano verso il ragazzo, ma vedendolo determinato come non lo aveva mai visto si bloccò.

Il demone intanto tornò a quattro zampe schiacciando il drago in una mano ed il draghiere nell'altra.

-Non c'è onore nella morte, c'è solo stupidità!- Urlò ad entrambi, -Lo hai detto tu o sbaglio?- Continuò rivolgendosi al guerriero che non rispose, ma lo fece Jonathan:

-Nessuna morte è vana se si combatte per ciò che si ama!-

Camazotz alzò lo sguardo verso l'umano in arrivo.

-Allora è questo che vuoi?-

Il ragazzo correva.

Il demone caricò la propria bocca di fiamma d'ombra, questa volta non sarebbe stato fermato.

Il ragazzo era fermo a pochi passi dalla bocca del Camazotz.

I due sguardi si incrociarono, si fissarono.

Il riflesso degli occhi di Camazotz rese gialli anche quelli verdi di Jonathan, ma anche se il suo sguardo sembrava quello di un demone, i sentimenti che essi comunicavano erano completamente differenti.

Nessuna paura.

Nessun coraggio.

Nessuna tristezza.

Nessuna felicità.

Nessun rancore.

Ma solo amore,

Puro ed assoluto.

Fino a che il riflesso giallo sugli occhi di Jonathan scomparve, fino a che lui non scomparve, inghiottito assieme a tutti gli altri nelle gelide ombre più nere della morte.


Un grosso saluto a tutti, al prossimo capitolo!

Ogni recensione, critica o consiglio è sempre ben accetto :-D

  
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