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Autore: Giuli_sky    05/12/2013    3 recensioni
Tutti sanno che Rose e Scorpius si odiano, lo dimostrano anche i giornalieri scontri fra i due. Ma sarà davvero così?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Questa fanfiction partecipa al contest "Tra risate e romanticherie" di Leti-Lily.

Nick (efp e Forum): Giuli_sky su efp e giuly-s sul forum
Titolo: Weasley,stai andando a fuoco?
Genere: Comico, romantico
Pacchetto: 6 (Scorpius Malfoy, un palloncino)
Rating: verde
Note: Scorpius Malfoy/ Rose Weasley, oneshot
Introduzione: Tutti sanno che Rose e Scorpius si odiano, lo dimostrano anche i giornalieri scontri fra i due. Ma sarà davvero così?




Weasley, stai andando a fuoco?

 

«Weasley, come sei rossa! Stai andando a fuoco? Aspetta che ti aiuto a spegnerti, allora. Aguamenti!» un potente getto d'acqua partì dalla bacchetta di Scorpius e colpì Rose dritto in faccia.

I parenti e gli amici dei due si guardarono rassegnati. Non era una novità, non c'era giornata che non iniziasse con un battibecco fra Rose e Scorpius, che ovviamente sfociava sempre in un litigio furioso dove non venivano risparmiati colpi. Inizialmente avevano tentato di farli ragionare o di dividerli, ma dopo diversi anni che vedevano ripetersi la stessa scena ogni giorno, avevano rinunciato ad intervenire.

La rossa socchiuse gli occhi e digrignò i denti, infuriata, mentre con un gesto veloce della bacchetta fece asciugare i vestiti.

«Malfoy» sibilò, quasi come una perfetta rettilofona, «Questa me la paghi!».

Ma prima che potesse anche solo pensare ad un incantesimo da scagliarli contro, Scorpius sogghignò, lanciandole uno Stupeficium, che la ragazza riuscì ad evitare solo grazie alla notevole prontezza di riflessi che aveva acquisito giocando a Quidditch.

«Che c'è, Weasly? Hai forse paura ? » la schernì il Serpeverde, mentre la folla intorno a loro rideva.

« Sei proprio un pallone gonfiato, Malfoy, nessuno potrebbe avere paura di te. Perché non mostriamo a tutti il tuo vero aspetto?». Mentre pronunciava quelle parole un sorrisetto si allargò sul suo viso e puntò la bacchetta in direzione del malcapitato ragazzo, che cercò di indietreggiare, quasi spaventato dallo sguardo vendicativo negli occhi di Rose.

«Engorgio!».

Le dita di Scorpius cominciarono ad allargarsi, come se qualcuno le stesse gonfiando. Piano piano anche le braccia, le gambe, il busto ed infine la testa sembrarono sul punto di esplodere, mentre iniziava a sollevarsi da terra, suscitando un coro di risate generale.

«Sgonfiami subito, psicopatica che non sei altro!».

Rose lo guardò, beffarda « Ma sei così carino, potrei legarti un filo al piede e portarti in giro come un palloncino!».

A quell'osservazione il biondino ringhiò, cercando in tutti i modi di riuscire ad eseguire i movimenti giusti per il contro incantesimo, cosa estremamente difficile data la sua attuale gonfiezza. Ma non per niente Scorpius Malfoy era il più brillante studente del suo anno (ok, era uno dei più brillanti studenti del suo anno, visto che lui e la Weasley erano sempre in gara per il primo posto), perciò riuscì, non senza che una notevole dose di sudore scaturisse dalle sue ghiandole, a ritornare di misura normale. Il suo sguardo ardeva, furente per quella pubblica umiliazione.

« Come hai osato?!» ringhiò, prima di passare all'attacco. Era proprio sul punto di lanciarle un fantastico Furunculus, che le avrebbe coperto il viso di deliziose bolle, quando un mormorio si diffuse fra la folla.

«Sta arrivando il professor Paciock, Scorpius è meglio se andiamo, e poi faremo tardi a lezione altrimenti» osservò Albus, tirando l'amico per la manica.

«Non finisce qui, Weasley» borbottò il Serpeverde, trascinato dall'amico.

«Quando vuoi, Malfoy» rispose Rose, con un piccolo inchino; un sorrisetto le si allargò sulle labbra. «E affinché tu non te ne dimentichi...Ecco qua» con un rapido gesto fece comparire un palloncino rosso fuoco, che passò al ragazzo. Lui era così infuriato che avrebbe potuto far esplodere il palloncino solo con lo sguardo, cosa che in effetti accadde non appena Rose si fu allontanata.

«Io la uccido!» borbottò Scorpius.

L'esplosione era stata così violenta ed inaspettata da catturare l'attenzione di tutta la folla, così non si accorsero né che fra quei piccoli pezzi di plastica rossa ce n'era anche uno bianco, di carta, che atterrò dolcemente sul palmo aperto del biondino, né che le labbra del ragazzo si aprirono in un mezzo sorriso.

 

 

Svariate ore dopo, in una nicchia di un corridoio del 2° piano, nascosti da un enorme arazzo...

 

«Mi dispiace di averti gonfiato come un palloncino, Scorp».

«E a me dispiace averti chiamato psicopatica, lo sai che non lo penso, vero?», la mano di Scorpius si avvicinò alla guancia di Rose, carezzandogliela dolcemente.

«Lo so...Grazie per avermi lasciato l'ultima parola oggi» sorrise, girandosi a guardare il suo innamorato, gli occhi accesi di felicità.

«Albus ci ha interrotti appena in tempo, non avrei mai voluto doverti riempire la faccia di bolle!» ridacchiò, «E il tuo stratagemma del biglietto con il luogo dell'incontro nel palloncino è stato geniale!».

«Ovvio, sono un genio, io. Con chi credevi di avere a che fare?» lo prese in giro; un ghigno spuntò sul volto di Scorpius.

«Chi, se non un genio, poteva scegliere me come suo ragazzo?» ribattè, avvicinando il suo viso a quello di Rose, che arrossì istantaneamente.

«Rosie...stai andando a fuoco?» sussurrò, continuando ad avvicinarsi in quello spazio ristretto. La frase era la stessa di quella mattina, ma il tono era completamente diverso, dolce.

«Io...» non fece in tempo a rispondere che Scorpius posò le labbra sulle sue, impedendole di proferire parola. Non che la cosa le dispiacesse, comunque. Ogni volta che si svegliava, aspettava con trepidazione la sera: il momento in cui avrebbe potuto parlare con Scorpius senza dover fingere di odiarlo, senza dover litigare, in cui avrebbe potuto baciarlo e stringerlo a sé. Era la parte della giornata che preferiva.

« Scorp...credo sia arrivato il momento» bisbigliò, staccandosi da lui per guardarlo.

«Sei sicura...?» esitò, l'incertezza negli occhi. «Sai cosa succederà poi, non potremo tornare indietro».

«Lo so, sarà difficile, molto difficile. Ma poi andrà meglio, no?» o almeno lo sperava, non sapeva proprio cosa aspettarsi. Ma si fidava di Scorpius, finché fossero rimasti insieme, tutto sarebbe andato bene.

«Non ti preoccupare, ci sarò io con te, nessuno potrà farti nulla. E poi, siamo o non siamo i due maghi migliori del nostro anno? Se serve, qualcosa ci inventeremo» un sorrisetto illuminò il suo viso, contagiando anche Rose e dopo qualche secondo entrambi scoppiarono a ridere.

«Mio padre ti ucciderà, lo sai vero? » nonostante il tono cupo, il sorriso aleggiava ancora sulle labbra della rossa.

«Sono pronto a morire per la causa...» la attirò nuovamente a sé, eliminando i pochi centimetri di distanza che li separavano e si chinò per baciarla. Sapeva che l'indomani avrebbero scatenato il finimondo, rendendo pubblica la loro relazione, e che avrebbe dovuto farsi valere con tutto il clan Weasley-Potter, ma non gli importava, avrebbe affrontato persino un Ungaro Spinato pur di stare con Rose.

 


Grazie a tutti quelli che hanno letto! Spero che vi sia piaciuta almeno un po', se è così (o anche se non lo è), lasciate un commentino, please :D 

  
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