Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Okami_chan    05/12/2013    5 recensioni
Eccomi con la mia primissima fanfiction! Ovviamente sulla mia coppia preferita! GaLe!
Jet e Droy sono spariti e Levy decide di fare una missione da sola. Incapperà in una particolare richiesta d'aiuto e in strane sfide dove dovrà mettere a dura prova la sua forza e il suo ingegno. Ma cosa succederebbe se come avversario avesse LUI?
Spero di avervi incuriosito!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Nuovo personaggio, Pantherlily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi di nuovo qui con la continuazione!
Perdonate la mia assenza. Spero che questo capitolo possa soddisfare la vostra attesa.
Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno inviato i loro suggerimenti per i giochi, ora parto alla riscossa!
Questo è stato il primo suggerimento che ho ricevuto, mi sembrava giusto dargli la priorità!
 
Buona lettura!
 
 
 
 
 
 

Capitolo 9. Serata sfarzosa

 
 
Dopo la battaglia nella fontana, i nostri amici dovettero fare un altro bagno. Con quello erano arrivati a farne tre nell’arco di un paio d’ore.
Per il restante pomeriggio la giornata passò tranquillamente: Levy colonizzò la biblioteca, Percival si rintanò in camera a continuare ad elaborare quelle che potevano definirsi “strategie di guerra”; Eva decise di impiegare il tempo a fare pratica con la magia, mentre Gajeel e Lily fecero un giro per la città.
 
Alla fine, giunse l’ora di cena. E mentre i suoi ospiti mangiavano e bevevano, il Duca Wolf si mise in moto:
«Sono felice di vedere che la precedente sfida non abbia intaccato le vostre abilità olfattive, signor Redfox. Vi sentite pronto, per i prossimi giochi?»
«Sicuro! D’ora in avanti non sarà facile togliermi di mezzo»
«Bene, allora finite i vostri piatti e andate nelle vostre stanze. La prossima sfida comincia tra un’ora!»
Per poco gli ospiti del Duca non si soffocarono con quello che stavano ingurgitando, Gajeel sputò l’acqua che aveva da poco messo in bocca, Eva tossì per buttare giù il pezzo di carne rimasto a metà strada nell’esofago, Levy e Lily sobbalzarono per la sorpresa senza alcuna conseguenza. L’unico a non essersi scomposto fu Percival, il quale conosceva molto bene il Duca ed il suo modo di pensare.
«Come scusi?» chiese garbatamente Levy.
«Avete capito bene!» ribadì Moragon «Tra circa un’ora comincerà il prossimo gioco, ma dovete andare nelle vostre rispettive camere per scoprire di che si tratta! Non temete, non ci saranno battaglie o cose simili» concluse tutto sorridente, alzandosi da tavola.
Quell’ ultimo dettaglio rese Gajeel piuttosto stizzito; desiderava tanto rifarsi dalla sfida precedente, a quel punto sperava solo che non fosse un gioco di intelligenza e ragionamento, almeno avrebbe potuto parteciparvi attivamente.
 
Terminata la cena le due squadre si diressero a passo svelto, per non dire di corsa, nelle loro camere. Inutile dire che tutti e cinque ebbero una reazione similare: un misto tra curiosità, confusione e stupore. Nelle camere erano stati lasciati una quantità impressionante di eleganti abiti d’alta sartoria, in stile aristocratico, con attaccato un biglietto con su scritto “Scegliete un vestito a testa, indossatelo e raggiungete il salone centrale alle 21.00”
Nella camera O’Neil, la cosa le lasciò piacevolmente tranquille. Non si sarebbero messe a fare a botte con nessuno quella sera, come aveva detto il Duca. Dagli indizi lasciati si preannunciava una serata tranquilla dove avrebbe prevalso il bon ton.
Sul viso di Levy si disegnò un ampio sorriso, non stava pensando più alla sfida, ma desiderava con tutta se stessa di poter vedere la faccia di un certo mago burbero.
Come darle torto. La situazione nell’altra camera era delle più esasperate, se guardata dal punto di vista dei partecipanti, ma esilarante per chi avrebbe potuto osservarli: ovviamente quelli esasperati erano coloro che avevano accolto in maniera del tutto tranquilla l’idea di cambiarsi d’abito, ed ora si stavano confrontando con l’unico elemento che si era subito opposto: una testa di ferro.
«Io non mi metterò uno di quei . . . cosi!» disse Gajeel, non sapendo che definizione associare a quell’ammasso di tessuti colorati pieni di ricami, pizzi ecc…
«E’ solo per una serata! Non ci devi mica combattere!» disse Lily.
«Non mi interessa! Non lo farò!» si impuntò il dragon slayer.
Percival cominciava ad innervosirsi per quel comportamento così poco professionale, e in più la preoccupazione di aumentare il distacco dai primi in classifica non lo tranquillizzava affatto. Perché era chiaro come il sole che la prima sfida era stata vinta dalle loro avversarie, il problema era che non si conosceva il punteggio attuale né tantomeno i punti che avrebbero ottenuto se avessero vinto quella sera.
Dovevano vincere. Ad ogni costo.
«Se non lo fai aumenteranno le probabilità di sconfitta» cercò di farlo ragionare DeTurdot.
«Vorrà dire che alla prossima sfida le stenderò subito! Gihi!» disse il moro, riferendosi alle loro rivali in gara.
Pantherlily aveva capito che il discorso di Percival non avrebbe mai dato alcun risultato, per quanto avesse usato dei buoni argomenti, non aveva toccato i tasti giusti.
Così, passando accanto ad un Percival con i nervi a fior di pelle e rassicurandolo con un «Ci penso io», volò sulla spalla dell’irremovibile mago.
«Gajeel. Rifletti per un attimo: il Duca è un tipo imprevedibile, come hai notato, cosa ti fa credere che ci sarà una sfida in cui si possa fare a botte?»
«L’hai detto tu! E’ un tipo imprevedibile!»
«Ma è anche un gentiluomo, credi davvero che permetterebbe ai suoi ospiti di prendersi a pugni? Non sappiamo in cosa consisteranno le altre sfide, potrebbero riguardare la forza fisica come possono basarsi solo sull’ingegno e tu nel secondo caso sei in svantaggio contro una come Levy»
A quel punto Gajeel cominciò a pensare, era vero che non aveva alcuna chance contro il Gamberetto davanti ad un indovinello, ma per questo c’era il secchione.
Lily soddisfatto per aver fatto muovere gli ingranaggi (forse un po’ arrugginiti) del suo cervello, continuò la sua opera di persuasione.
«Ormai è risaputo che le ragazze hanno vinto la sfida di questa mattina, ma il problema, Gajeel, sono i punti! Non possiamo sapere i punti che ci verranno assegnati, di conseguenza non possiamo realmente sapere chi è in testa se non alla fine della settimana quando tutte le sfide saranno concluse» disse Lily.
Ed aveva ragione: il Duca escogitò questo sistema per evitare che nessuno dei partecipanti si sentisse “tranquillo” conoscendo il suo punteggio e il possibile distacco dagli altri concorrenti, in maniera tale che i partecipanti avrebbero continuato a battersi con serietà ed impegno fino alla fine.
«E a quel punto» continuò Lily «tu non potrai più fare nulla!»
L’Exceed si avvicinò di più all’orecchio del suo compagno e gli disse a bassa voce per evitare che Percival potesse sentirlo.
«E tu sai cosa ti accadrebbe se perdessi, sei stato tu a montare tutto questo teatrino. Levy ti insegnerà il significato della parola “bon ton” fino a quando non te lo sarai stampato nel cervello! E ti posso assicurare che farai molto di più che stare composto a tavola, molto probabilmente quelli» indicò gli abiti sfarzosi appesi alle crucce «saranno gli abiti che indosserai finché non finirai di leggere il fatidico libro e conoscendo la tua velocità di lettura, dubito che li indosserai per una sera sola!»
Concluso il suo discorso Lily scese dalla spalla per tornare ad affiancare Percival, il quale era piuttosto curioso di sapere cosa gli avesse detto e se il suo intervento avesse sortito qualche effetto. Gajeel, all’ultima frase di Lily, era rimasto paralizzato non aveva mosso più un muscolo dopo l’agghiacciante rivelazione, tenendo lo sguardo fisso sulla marea di vestiti.
Dopo interminabili secondi di assoluto silenzio, Gajeel fece un profondo respiro, forse il primo dopo essere rimasto in apnea, poi uno sbuffo. Si girò verso i due e si diresse a passo deciso in bagno.
«Ohi Percy! Vedi di trovarmi un abito “normale” io odio il pizzo!!!!» urlò il mago mentre chiudeva violentemente la porta.
Percival rimase senza parole, non per il nuovo odioso nomignolo usato, ma per il suo drastico cambiamento di idea. Un minuto prima sembrava non potesse esistere nessuna forza né in cielo né in terra in grado di fargli anche solo toccare uno degli abiti, e un minuto dopo si dimostrava accondiscendente.
«Non ho idea di che cosa gli hai detto ma . . . grazie» disse Percival.
«Lo conosco bene! So come fargli cambiare idea!» disse Lily, mentre Percival gli stringeva la zampa in segno di gratitudine.
Lily sapeva che Levy non avrebbe mai fatto tutte quelle cose che aveva raccontato a Gajeel, ma per smuoverlo era necessario ricordargli la scommessa e le relative penitenze in caso di sconfitta.
«Mettiamoci al lavoro» disse DeTurdot «Come prima cosa andiamo a scegliere un abito per il tuo amico»
«Sarà la cosa più difficile di tutta la serata» ammise Lily.
E così i due si misero alla ricerca di un capo di abbigliamento elegante adatto anche per il più rozzo e maleducato di tutti i dragon slayer.
 
 

*****

 
 
Nel frattempo le ragazze avevano già scelto i loro abiti e si stavano sistemando i capelli.
«Perché dobbiamo agghindarci anche i capelli?» domandò Evangeline, mentre si spazzolava la sua folta e morbida chioma, seduta ad un ampio mobile da trucco (N.d.a. non so come lo chiamate voi, il tavolino con cassetti e specchio dove ci si trucca) con un grosso specchio, situato in un angolo della loro camera.
«Per coerenza» rispose Levy, seduta alla sua destra «Il biglietto diceva solo di indossare un vestito, è vero, ma guardando solo l’eleganza di ogni abito si può capire che la seconda sfida si baserà principalmente sul come comportarsi in un ambiente di alta classe. Ovviamente non possiamo certo scendere con dei bei vestiti e i capelli tutti spettinati!» spiegò Levy.
«Capito! Ma sei davvero sicura sul tema della sfida?»
«Beh . . . c’è sempre una possibilità che non si tratti di questo. Ma dubito che il Duca ci manderà  a caccia di lucciole con questi» disse Levy indicando gli abiti che indossavano.
«Hai ragione, ma sarebbe divertente!» disse Eva cominciando a ridere all’immagine di loro due nel giardino al buoi nel tentativo di acchiappare gli insetti luminosi.
Anche Levy cominciò a ridere di gusto, ma non per lo stesso motivo di Eva, essa si stava immaginando  un certo mago, agghindato di tutto punto, muoversi tra aristocratici con fare educato e rispettoso. . . Era un’immagine troppo irreale! Per questa ragione stava quasi piangendo dalle risate.
Ora il suo problema più grande sarebbe stato quello di restare seria davanti a Gajeel per tutta la durata della sfida.
 
 

*****

 
 
Il salone centrale era un’enorme sala con pavimento di marmo lucido, alte finestre che mostravano un incantevole vista del giardino al chiaro di luna, mentre dal soffitto scendevano dei lucenti lampadari tutti adornati con dei cristalli a forma di goccia.
Non erano ancora le nove di sera che la squadra DeTurdot era già entrata nella sala.
Percival indossava un abito molto siile a quelli cui è solito portare, ma erano i due maghi la vera rivelazione: Lily indossava un elegante abito da sera su misura color borgogna, mentre Gajeel vestiva in maniera elegante, ma senza troppi fronzoli come aveva chiesto lui; i due compagni di squadra dovettero passare in rassegna tutti gli abiti e selezionare quelli più sobri, alla fine aveva scelto un abito di classe che richiamava l’abito che di solito usa per le sue performance musicali poco apprezzate, non vi erano dubbi che la scelta sarebbe ricaduta su quell’abito, almeno per Lily.
(N.d.a. per chi ha già letto il capitolo sulla festa a palazzo può avere un chiara idea degli abiti indossati, non so voi ma quando ho visto Gajeel vestito in quel modo ho riso come una matta!)
«Questa volta dobbiamo vincere a tutti i costi!» disse DeTurdot «Non possiamo lasciarci sorprendere dalle ragazze un’altra volta!»
«Gi hi! D’ora in avanti non mi risparmierò!» disse Gajeel
E quando mai lo fai?- pensò Lily
«A proposito qualcuno ha un’ipotesi di cosa dovremmo fare?» chiese Lily
 
I ragazzi osservavano la sala: tutti i tavoli e le siede erano stati spostati ai margini della stanza, facendo da cornice al pavimento color ambra.
«Be’! Visto così, sembra che non dovremmo sederci a tavola» osservò Lily.
-Meno male- pensò Gajeel, grato di non dover sfoggiare le buone maniere, che non possedeva, durante un pasto.
«Infatti» concordò Percival «E ho paura di sapere in cosa consiste questa sfida» disse con aria preoccupata, volgendo un rapido sguardo carico di scetticismo in direzione del dragon slayer.
Gajeel, accortosi della sua occhiata, stava per chiedergli a cosa stava pensando, quando dietro di loro si aprirono le porte e per un attimo i tre ragazzi rimasero di stucco: Levy ed Evangeline erano arrivate.
 
Eva indossava un abito color vaniglia semplice con degli sbuffi sulle spalle, a maniche corte; Levy aveva scelto un abito anch’esso molto semplice con la gonna poco ampia di un verde smeraldo, impreziosito con dei ricami dorati, a maniche lunghe, ma con il decolté più pronunciato senza ovviamente andare nell’esagerato.
L’abito chiaro di Evangeline, insieme ad i suoi capelli acconciati in un’elegante chignon con le punte acconciate a boccoli, ed ai suoi occhi color celeste risaltati da un leggero trucco, facevano sembrare la piccola O’Neil un dolce angioletto. Visione angelica alla quale DeTurdot non era preparato e che lo lasciò senza parole; mai si sarebbe aspettato di vederla uscire conciata in maniera impeccabile, pensava che si sarebbe messa solo un vestito raggiungendo il punto d’incontro tutta saltellante come un coniglio, aspettando con impazienza la prossima sfida. Era più che ovvio che la sua presentazione era tutto merito della sua accompagnatrice, la quale aveva preferito tenere le sue ciocche laterali libere di cadere delicatamente ai lati del viso quasi come a formare una cornice alla sua dolce espressione, mentre il resto dei capelli era stato raccolto dietro alla nuca per mezzo di un grande fermaglio-gioiello preso in prestito da Eva. Levy poteva essere scambiata per una piccola fata.
Ovviamente anche Gajeel, come Percival, restò spiazzato alla vista della scripter; scena goduta da un compiaciuto Lily.
 
«Salve ragazzi!» disse Eva con un tono informale opposto allo stile del suo attuale vestiario «Non siamo in ritardo, vero?» domandò cortesemente ai suoi avversari, due dei quali ancora troppo sorpresi per formulare qualunque frase di senso compiuto.
«Al contrario, siete puntualissime!» disse una voce provenire dalla parte opposta della sala dalla quale erano entrati i “concorrenti”. Il signor Wolf si stava avvicinando a loro vestito a festa e con un luminoso sorriso stampato in volto.
«E siete anche meravigliose!» disse, facendo alle ragazze un piccolo inchino non appena fu davanti a loro.
«Troppo buono signor Wolf» disse Eva, facendogli un inchino copiata da Levy.
«Oi! Anche noi ci siamo vestiti così!» rispose burbero Gajeel, seccato che nessuno gli abbia fatto i complimenti per quello che lui riteneva “un grande atto di sacrificio”. Anzi, Levy, in quei brevi istanti in cui si sono guardati, gli aveva rivolto uno sguardo dubbioso; Gajeel non era un esperto nel campo delle espressioni umane, ma per il suo parere Levy lo stava fissando con un accenno di delusione nei suoi occhi, lo stesso sguardo che ha un bambino quando, ad una fiera, non riesce a buttare giù tutte le bottiglie per vincere un peluche gigante.
 
Gajeel non poteva fare a meno di interrogarsi sullo sguardo della scripter, mentre il signor Wolf gli rispose «Ovviamente anche voi, squadra DeTurdot, siete vestiti in maniera impeccabile. Ma dovete capire, signor Redfox, che come gentiluomo preferisco elogiare la bellezza di due splendide fanciulle, piuttosto che quella di altri gentiluomini» disse pacatamente il Duca.
«Eh?» articolò Gajeel, non convinto di aver afferrato completamente il significato della frase.
«Te lo traduco io più tardi» gli disse Lily, per cercare di chiudere lì il discorso.
«Ora che ci siamo tutti» cominciò Percival «possiamo procedere con la prossima sfida, signor Wolf?»
«Certamente! E scommetto che guardando la sala vi siete fatti un’idea in cosa consista»
Tutti i presenti annuirono consci di ciò che li aspettava; il meno convinto era il dragon slayer, ma per non fare la figura dell’ignorante, rispose affermativamente insieme al resto del gruppo.
«Perfetto! Allora cominciamo con i preparativi!» disse il Duca, voltandosi verso il muro opposto della sala «Cominciate pure, Maestro!»
E detto questo, dalla parte opposta del salone, si scostarono delle tende mostrando un gruppo di musicisti, vestiti con giacca e cravatta, con violini, violoncelli, arpe e altri strumenti musicali simboli della musica classica. E davanti a questo prestigioso gruppo, un uomo sulla quarantina munito di bacchetta, fece un leggero segno con il capo al Duca girandosi poi verso i musicisti. Il Maestro salì su di un piccolo piedistallo, con la bacchetta diede un paio di colpi al leggio con gli spartiti e dopo un breve istante di silenzio, come iniziò ad agitare lentamente la bacchetta in aria così una dolce melodia cominciò a diffondersi per tutto il salone.
 
Il Duca si girò nuovamente verso il gruppo «Come avete ben intuito la seconda sfida è: Gara di ballo»
E detto questo alle spalle dei partecipanti comparirono cinque ragazzi e cinque ragazze di diversa altezza e corporatura, anche loro vestiti a festa.
«Loro saranno i vostri partner» continuò il Duca alludendo ai dieci ragazzi «Scegliete un compagno di ballo e buttatevi in pista. I punti vi verranno assegnati in base a come vi comporterete con il vostro ballerino ed ovviamente a dove metterete i piedi! E per controllare meglio i vostri movimenti, mi farò aiutare da loro» disse indicando un tavolo non molto distante dove erano situate cinque statuine tutte identiche. La forma era molto simile a quella di un drago cinese, con dei lunghi baffi dorati, muso allungato con occhi color viola; tutto il corpo era ricoperto da scaglie simili a squame con sfumature che andavano dal rosso al verde.
«Ma quelli sono degli Yumedora!» disse Levy stupita, suscitando degli sguardi incuriositi da parte degli altri, dato che era l’unica a sapere cosa fossero.
«Yumedora?» domandò Eva.
«E che cosa sono?» chiese Gajeel.
«Sono piacevolmente sorpreso che conosciate l’identità di queste particolari statue, miss McGarden» disse Moragorn «Ma considerato che siete un’assidua lettrice, è plausibile che ne abbiate letto su qualche antico testo. Gli Yumedora non sono molto conosciuti»
«Sono delle statue impregnate di potere magico in grado di muoversi secondo una propria volontà, obbediscono all’ordine del loro “padrone” senza che quest’ultimo debba preoccuparsi di muoverle, non come le marionette» spiegò Levy.
«Esattamente» si congratulò il Duca «Ma gli Yumedora non posso essere utilizzati per combattere. Il loro scopo è solo quello di aiutare il loro padrone per facilitargli certi compiti»
«In poche parole, sono solo dei piccoli servetti, giusto?» chiese conferma il dragon slayer.
Il signor Wolf restò di sasso da quella schiettezza, ma non si scompose «E’ un po’ rozzo e semplicistico definirli così . . . ma diciamo di si»
Con uno schiocco di dita del Duca, le statuine si animarono e cominciarono a volteggiare in aria con movenze eleganti, avvicinandosi ognuna ad un rispettivo sfidante.
«Il loro compito questa sera» continuò il padrone di casa «sarà quello di valutarvi durante la gara e lo faranno cambiando il colore della loro “pelle”: finché resta sulle tonalità del verde, vuol dire che state andando bene, ma se passa nel campo del rosso, siete a rischio. Se continuerete a commettere errori, diventerà sempre più rosso, e quando raggiungerà la tonalità massima, il concorrente sarà eliminato dalla sfida. Detto questo . . . che la danze abbiano inizio!»
Dopo le ultime spiegazioni gli Yumedora assunsero un colore verde, mentre il Duca si avviava ad uno dei tavoli vicino ad i musicisti.
 
Passarono alcuni minuti prima che i concorrenti smisero di guardarsi l’un l’altro con i rispettivi Yumedora. Alla fine fu Percival che decise di fare la prima mossa.
«Bene. Se non vi dispiace sceglierò io per primo il mio partner» disse avvicinandosi al gruppetto di ballerine. Con un inchino e la richiesta di concedergli un ballo, DeTurdot prese con sé una ragazza dai capelli biondi poco più alta di lui e la condusse al centro della sala, dove cominciarono a ballare un elegante valzer; mentre la piccola statua volteggiava sulla sua testa divenendo di un verde acceso.
Dopo che Percival diede l’esempio, fu il turno di Lily. Si trasformò nella sua forma adulta e fece lo stesso con un’altra ragazza; anche il suo Yumedora divenne più verde, anche se di una tonalità più scura rispetto a quello di DeTurdot.
Eva, vedendo il suo acerrimo nemico volteggiare insieme alla sua ballerina, non volle più perdere tempo e permettere al "principino"di batterla; così si avvicinò al gruppo di ballerini e prese con sè un ragazzo dai capelli neri della stessa altezza di Eva, sempre inchinandosi e chiedere il permesso di danzare con lei.
 
Alla fine rimasero solo i due maghi di Fairy Tail davanti ai loro possibili accompagnatori.
Levy rimase bloccata, non perché non sapesse come comportarsi, ma perché realizzò un fatto di non poca importanza: tutti i quattro ballerini erano molto più alti di lei, e per molto si intende che andavano dal metro e ottanta al metro e novanta (alti più di Gajeel, per intenderci).
Il dragon slayer non si era accorto di questo fatto, perché nella sua mente c'era solo un unico grande, profondo e importante pensiero: -E adesso cosa devo fare?-
Avrebbe preferito ballare con la maga al suo fianco, lo aveva già fatto una volta e nonostante la sua aria seccata, non gli era dispiaciuto affatto. Ma qui non era possibile, ballare insieme valeva dire guadagnare lo stesso numero di punti e loro dovevano guadagnarne molti. La loro maggioranza numerica poteva favorirli e permettergli di ridurre il distacco con le ragazze dalla prima prova, ma se si considera la scarsa sensibilità ed educazione del mago di ferro, la loro rimonta risultava più difficile del previsto; senza contare che le avversarie sapevano meglio di lui come agire in queste "situazioni".
 
Gajeel rivolse un'occhiata alla piccola fata. Con quel vestito sembrava davvero una principessa dei libri che lei ama tanto leggere. Subito dopo rammentò le parole di DeTurdot prima di arrivare alla sala: "Non ci vuole un genio per capire che stasera faremmo qualcosa che non rientra nelle tue competenze. Ma so che sei bravo ad indispettire la tua compagna di gilda; se credi di non riuscire a guadagnare dei punti nella sfida, allora pensa a far cadere in errore la signorina McGarden!"
Ricordandosi il consiglio, Gajeel iniziò a ghignare. Da contratto avrebbe fatto qualsiasi cosa per il suo datore di lavoro e di certo non si sarebbe tirato indietro di fronte alla prospettiva di far uscire dai gangheri la piccola maga per farle perdere la gara. Non avrebbe mai indossato altri vestiti pomposi dopo quella serata.
«Oi Gamb...» si bloccò, accorgendosi solo in quel momento che la sua "vittima" si era diretta verso i ballerini, più precisamente verso quello leggermente più basso dei quattro, invitandolo a ballare.
 
Lo Yumedora di Levy assunse una colorazione verde non appena iniziò a ballare, mentre quello che volteggiava sulla testa del dragon slayer cominciò ad in scurirsi, segno che se non si sbrigava a scendere in pista sarebbe uscito presto dalla sala.
Con tutto il contegno che riuscì a trovare prese con sé una delle ballerine e la portò al centro della stanza incominciando a ballare come tutti gli altri.
 
Inutile dire che Gajeel fosse il meno esperto di tutti in fatto di danza, ma sebbene il suo osservatore magico era più scuro degli altri tendente all’arancio, il colore complessivo della sua pelle rimaneva comunque nelle tonalità del verde. E dato che erano tre contro due, la squadra di Percival accumulava più punti delle due ragazze; cosa che lo stesso DeTurdot era a conoscenza. Bastava continuare così e sicuramente avrebbe ridotto il distacco dalla sua rivale se non addirittura superarla. Certo gli dispiaceva che Redfox non fosse stato in grado di distrarre la maga nel tentativo di eliminarla, ma non si sarebbe aspettato che fosse in grado di ballare, passi molto semplici è vero, ma comunque giusti.
 
Gajeel stava ballando da pochi minuti e già si era stufato di volteggiare con la brunetta davanti a sé. Inoltre il colore del suo Yumedora continuava a saltare dal verde scuro all’arancio e lui non riusciva proprio a capire il perché. Non si rendeva conto che la statua di drago, che volteggiava sulla sua testa, diveniva arancione nel momento in cui il mago di ferro volgeva lo sguardo verso la maga dai capelli color del cielo, osservando con sguardo serio il suo ballerino e su come si comportava con lei, e di certo non lo faceva per copiare i suoi movimenti.
Come se non bastasse la sua ballerina stava cercando di instaurare una conversazione con lui. O per meglio dire, lei parlava e l’argomento non era di certo il bel tempo.
«Siete davvero un mago molto forte, vi ho visto domenica attraversare mezza Hydrangea sconfiggendo tutti i maghi che tentavano di opporsi, inutilmente» disse lei fiera.
«Ah si?» disse Gajeel del tutto disinteressato.
«Certo! Siete un mago molto potente, non ho mai visto nessuno come voi»
«Hm hm»
«Non mi sarei mai aspettata di avere il privilegio di ballare con voi! Sono proprio fortunata!»
«Si, certo» disse il dragon slayer, notando che anche Levy stava instaurando una conversazione con il sua ballerino. Fu una cosa automatica per lui indirizzare l’attenzione del suo fine udito alla coppia danzante poco distante.
Il compito sarebbe stato ancora più semplice se la sua dama non continuava a parlare.
«E’ il desiderio di tutte le ragazze avere un uomo così forte al proprio fianco!» disse la ragazza in questione iniziando ad essere sempre più audace.
-Ma non sta mai zitta questa qui?! Perché non . . . Cosa?!-  i pensieri di Gajeel vennero interrotti da una frase che attirò tutta la sua attenzione, compreso il suo sguardo.
«Che cosa ne dite? Volete far avverare il mio desiderio?» disse lei con voce suadente, sentendosi sicura di aver attirato l’attenzione del suo cavaliere.
Solo quando lo guardò meglio capì di non aver fatto niente di ciò.
 
Fu un attimo.
Gajeel mollò la sua ballerina, muovendosi a grandi falcate. In due secondi, raggiunse la sua meta e con un colpo deciso spinse lontano l’oggetto del suo disagio, o per  essere più realistici lo fece volare di un paio di metri, sotto lo sguardo pieno di sorpresa e di shock di Levy.
Il ballerino della scripter atterrò con un tonfo ai piedi di Percival e della sua dama.
Tutti i presenti nella sala e la musica si fermarono di colpo, e la prima cosa che videro fu un dei ballerini in ginocchio sul pavimento che, ancora confuso e spaventato, guardava il dragon slayer davanti a lui il quale, con uno sguardo carico di rabbia (e anche di istinti omicidi), disse con voce bassa e minacciosa:
«Non osare avvicinarti»
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTE DELL’AUTRICE
 
Oh oh! Che cosa avrà fatto scatenare l’ira del dragon slayer di ferro?
Non temete non vi farò aspettare molto per leggere la continuazione! :P
 
Chiedo ancora perdono per l’enorme ritardo. La mancanza di ispirazione mi ha letteralmente bloccato ed io non me la sentivo di scrivere un capitolo di mala voglia solo per aggiornare prima, ma ora eccomi qua!
 
Allora cosa ne pensate?
Bluesun: come vedi sono riuscita ad immettere la gara di ballo, spero che la mia idea ti sia piaciuta.
 
Ringrazio ancora tutti gli altri che mi hanno elencato dei possibili giochi, sono così tanti che mi è venuta voglia di combinarli! Chissà che cosa ne uscirà fuori?!?!?! XD
Credetemi sono scoppiata dal ridere quando ho letteralmente fuso più giochi tra loro, spero di farvi divertire allo stesso modo!
 
Recensite! ;-)
Alla prossima!
 

 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Okami_chan