Non so se e chi di voi abbia già
visto/sentito di questa amena storiella. So che alcuni la stanno seguendo nelle
sua tana privata – questa – e mi auguro che vorranno
continuare a frequentare quelle paginette.
Ho tentennato prima di lanciare la storia
anche qui, per una serie di ragioni con cui non starò ad intrattenervi. Ancora
non sono del tutto sicura di questa scelta, ma al momento propendo per il
sì, e dunque eccola.
A voi, sperando di allietarvi.
suni
NOTE INTRODUTTIVE
Benvenuti a tutti.
Terrei a fare alcune precisazioni prima di
lasciarvi iniziare la lettura di questa nuova storia.
Perfect Family si compone di tre
Atti – I: The brilliance, II: The corruption, III: The fall –
che arrivano a coprire la storia di parte della famiglia Black dal 1929 al
1979, i cinquant’anni di vita di Orion. Per
quanto Walburga abbia nella narrazione un peso pressoché identico si
può dire che sia lui il centro nevralgico del mio racconto. Parlando
dell’elenco dei familiari Sirius quasi non lo considera e questo fatto
è piuttosto curioso, considerando che si tratta pur sempre
dell’uomo che l’ha messo al mondo. E’ una delle cose a cui ho
cercato di dare una spiegazione.
Troverete forse strano, inaspettato o poco
condivisibile questo ritratto per così dire benevolo dei Black,
così diverso da quanto ci viene del resto appena accennato nei libri. Lo
troverete ancor più strano se mi conoscete come “autrice”,
perché sono spudoratamente e morbosamente siriusiana
e sfacciatamente filogryffindor, insomma così
poco Black.
Ma forse è proprio in virtù di
questa smisurata venerazione per il personaggio di Sirius che ho voluto
spingermi al di là delle poche, brusche parole da lui spese in merito in
un contesto peraltro poco felice e in un momento duro della sua tormentata
esistenza, nell’intento di cercare di rintracciare e ricostruire nella
sua famiglia le radici della sua persona: negli occhi e nel sorriso paterni,
nella bellezza e nel fascino materni, nella testardaggine e l’orgoglio di
Orion e nell’impetuosità e l’irascibilità di
Walburga, nell’anticonformismo di Alphard,
nelle macchinazioni di Cygnus, nell’umorismo di
Arcturus. Ho cercato in loro quanto di Sirius potessi
trovare e ho provato a spingermi ad analizzare il meccanismo che da quelle
affinità può aver generato la distanza, l’incomprensione e
infine l’odio. Dopo le somiglianze mi sono concentrata, cercando di
mantenere un filtro di oggettività imparziale, sulle differenze, le
stesse che hanno spinto il Cappello a smistarlo a Griyffindor.
Resto dell’idea che avesse più
ragione lui, ma poco importa.
Questo progetto è nato da una sfida che
mi è stata lanciata per spingermi a scrivere di qualcuno che non fossero
i Marauders: in parte l’ho vinta, in parte
l’ho persa. La fanfiction originaria infatti
consiste solo nell’Atto Primo e non contempla la presenza di nessuno dei
personaggi a me consueti, perché non erano ancora nati, e la si
può considerare tranquillamente come una storia a sé stante, come
del resto anche le altre due, aggiunte solo in un secondo momento. Ciascuno dei
tre atti è stato concepito come un unico blocco, senza pause né
capitoli separati. Ma vista la lunghezza eccessiva ho pensato di suddividerli
esclusivamente per comodità di pubblicazione.
Penso che questa sia la cosa migliore che ho
mai scritto – il che non significa che la consideri ben fatta o
ammirevole, ma semplicemente meglio riuscita – e mi è estremamente
cara. Sarò riconoscente a tutti coloro che vorranno farmi pervenire un
parere, sia esso positivo o negativo.
Vi auguro una buona lettura.
Concludo ringraziando sentitamente Ciaraz – anche se è un’infida creatura
– per avermi involontariamente spronata a lanciarmi in questa cosa con la
sua folle scommessa. E sourcream, la mia solita
amica, per l’aiuto fornitomi, la paziente e certosina rilettura e le
dritte preziose.