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Autore: kymyit    05/12/2013    4 recensioni
[Piccolo spoiler dagli ultimi capitoli]
Chi stava chiamando Killer a Punk Hazard?
Era davvero interessato a Shinokuni oppure c'era qualcosa che gli premeva più di un'arma chimica da massacro?
E dopo quella chiamata cosa accadde?
-Che succede, Penguin?-
[...]
-Aveva detto che sarebbe andato tutto bene… - il lumacofono strizzò gli occhietti e la boccuccia, Penguin stringeva i denti spasmodicamente, tentando di contenere non solo la paura, ma persino la rabbia.

[Penguin x Killer e accenni alla Kidd x Law]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Killer, Penguin | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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When pieces of Heart are in danger






Quando aveva visto quello che stava accadendo a Punk Hazard, Killer non era riuscito a starsene con le mani in mano. Si era sentito in dovere di avvisarlo. Kidd diceva che non c’era da preoccuparsi, che Law non moriva per una cazzata del genere. A quanto pare si fidava ciecamente di lui.
Certo era parso molto irritato quando quello era entrato nella Flotta dei Sette senza dire nulla. E, se avesse avuto la faccia tosta di parlarne con qualcuno, Killer avrebbe certo raccontato come Eustass “Capitano” Kidd era apparso molto sollevato, per non dire al settimo cielo, nel sapere che il malefico chirurgo ne aveva combinata una delle sue.
Invece, aveva deciso di portarsi quelle considerazioni nella tomba, non era una pettegola di mare.
Però…
Pettegola o non pettegola, che Kidd si fidasse o meno, Killer si sentì molto in apprensione per Penguin.
L’aveva sentito diverso tempo prima e quello non gli aveva detto nulla su ciò che Law voleva o non voleva fare. Per carità, non erano fatti suoi. Però adesso Trafalgar era in pericolo di vita e lui dov’era?
Stava bene?
Compose il numero di lumacofono e attese una risposta, sperando che questa giungesse.
Giunse.
Ci mise un poco, ma rispose, Penguin.
-Chi è?- domandò.
-Penguin.-
-Oh, Kirachan, sei tu?-
-No, sono la Marina.-
-Non conosco nessuna Marina con quel vocione.- sghignazzò il moro all’altro capo -O forse ero troppo ubriaco, dolcezza.-
Normalmente gli avrebbe dato più corda, giusto per sentire cosa avrebbe sparato, ma sapeva, lo conosceva troppo bene, che voleva distrarlo con quella sua boccaccia larga. Il ritardo nel rispondere al suo lumacofono personale, il tono strascicato di chi sembra avere altro per la testa… non gliela faceva più, aveva un problema e Killer immaginava quale fosse.
-Penguin.- lo interruppe -Sai dov’è Law?-
Il medico non smise di sorridere.
-Che c’è? Eustassya sente nostalgia?-
-Più che altro ha molta voglia di spaccargli la testa. E non è l’unico. Allora, avete avuto notizie da lui?-
Penguin tardò a rispondere, perciò Killer proseguì.
-Stiamo ricevendo delle immagini in diretta da un’isola chiamata Punk Hazard, un tizio vuole piazzare un’arma di distruzione di massa a chiunque sia interessato.-
-Lo so.- lo interruppe il medico. -Stiamo ricevendo quelle immagini anche noi.-
Killer a quel punto non rispose, quella frase spiegava il comportamento dell’altro in quei minuti.
-Ti sembra in difficoltà?-
-No.- rispose, il Massacratore, osservando l’espressione per nulla impaurita del chirurgo e dei suoi compagni di cella.
-Sembra il solito.- aggiunse e fu sul punto di dire qualcos’altro, qualcosa di simile alla proposta di un’offerta d’aiuto, ma Penguin lo fermò -Non preoccuparti, Kirachan. Il capitano se la caverà, goditi lo spettacolo.-
Oh, se si godette lo spettacolo.


Il pomeriggio dopo quella chiamata, Killer si era steso sulla propria branda per riposare un poco, quando il suo lumacofono squillò. L’animaletto rimase muto anche quando sganciò la cornetta, ma il suo musetto pareva imbronciato, come quello di un bambino in procinto di piangere.
-Chi è?- domandò, inarcando un sopraciglio.
-Kirachan… - era Penguin, che lo chiamava con un filo di voce, quasi supplicandolo.
-Ehi… vecchio, che succede?- gli si formò immediatamente un groppo in gola.
Che cacchio era successo?! No, perché per far piangere quello là ci si dovevano mettere d’impegno tutti i diavoli dell’inferno!
- … il capitano… - esitò quello, con voce tremante -Kirachan… -
-Che succede, Penguin?-
Il capitano cosa?! Che era successo a Law?!
-Aveva detto che sarebbe andato tutto bene… - il lumacofono strizzò gli occhietti e la boccuccia, Penguin stringeva i denti spasmodicamente, tentando di contenere non solo la paura, ma persino la rabbia.
Stentatamente, gli spiegò ogni cosa.
Gli raccontò del piano di Law di abbattere Doflamingo, gli disse che erano arrivati da Dressrosa alcuni dei pirati di Cappello di Paglia che gli avevano portato quella sconvolgente notizia.
-Lui non voleva che ci muovessimo qualunque cosa fosse successa, però… - scosse il capo, desolato, estremamente bisognoso di un consiglio, dopotutto lui non era un vicecapitano, Killer sì, Killer sapeva come comportarsi in situazioni simili.
-Kirachan, tu che faresti se Kidd fosse in pericolo?-
Killer neppure ci pensò.
-Se non avessi nessun compito delicato da assolvere, correrei a salvarlo, infischiandomi dei suoi cazziatoni.-
-Lo immaginavo…- sorrise un poco, il medico -Perciò…- esitò solo un attimo, come per trovare il coraggio di pronunciare quelle parole -Andremo a Dressrosa... -
Il groppo in gola si fece se possibile ancora più grosso e difficile da mandar giù. Killer avrebbe voluto gridargli di fermarsi, che era pericoloso, che le probabilità di non tornare vivo erano molto alte, ma…
-Stai attento.- gli raccomandò stringendo i pugni. Erano uomini, non potevano salutarsi con dei piagnistei ogni santa volta, era una regola che si erano sempre imposti, ma diventava sempre più dura da seguire.
Penguin annuì appena, poi, prima di riattaccare, aggiunse -Ehi, moccioso, ricordati che ti amo.-
“Non dirlo come se dovessi morire!” avrebbe voluto e dovuto gridargli, gridargli e magari tirargli dietro qualcosa, ma si limitò a rispondere -Anche io, vecchio. Torna vivo.- e non era una richiesta, ma un ordine.
Rimasero ancora pochi secondi a contemplarsi, a crogiolarsi nei respiri l’uno dell’altro, poi Penguin fece cadere la linea, ruppe quel sottile filo che li rendeva uniti, per andare incontro alla morte.
Col sorriso, come sempre.
Solo che Killer non se ne sarebbe rimasto ad aspettare col cuore in gola, non avrebbe retto se entro quella sera stessa quel  maledetto lumacofono non avesse squillato nuovamente.
Si alzò dalla branda con impeto e si diresse a passo svelto nello studio del navigatore, dove Kidd stava studiando la rotta.
Doveva sapere.
Era sicuro che neppure lui sarebbe rimasto con le mani in mano nel sapere che Law rischiava la vita.
Quel Trafalgar Law…
Forse era la sua apparente invincibilità a rendere il tutto più sconvolgente, eppure sapevano che il Nuovo Mondo era l’Inferno, non avrebbero dovuto essere così sorpresi, prima o poi sarebbe dovuto succedere, solo che per quanto preparati, non erano mai stati davvero pronti.
-Kidd!- esclamò spalancando la porta.
Il Capitano si voltò di scatto all’udire il suo vice così alterato e, come questi aveva previsto, non esitò neppure un secondo nel comunicare la nuova rotta al navigatore: avrebbero puntato su Dressrosa e non sarebbe stato un viaggio di piacere.
   
 
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