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Autore: ofarrowsandbows    05/12/2013    1 recensioni
Alexis è stanca di vivere sotto l’ombra del padre, che ora per una convention, ora per un libro, è sempre al centro dell’attenzione. Decide così di tentare la fortuna e richiedere di entrare ad Oxford, ma si sa, Alexis non potrebbe sopportare nemmeno di avere A- come gruppo sanguigno. Arriva il giorno della partenza, un biglietto di cui non le importa tanto le darà un motivo per ricominciare tutto da zero.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alexis Castle, Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Dopo un lungo e interminabile viaggio, ero arrivata a Londra e, cavolo era proprio come me la immaginavo quando ero piccola. Semplicemente bellissima.

Prima di andare a Oxford avevo deciso di fare tutte quelle cose che fanno i turisti, così visitai il Big Ben , Buckingham Palace e la Chiesa di St. Nicholas, proprio come avevo promesso alla nonna.

Non mi piacevano molto questo genere di cose, ma lei ci teneva così tanto che alla fine decisi semplicemente di vederla ed evitare di dirle una bugia.

Io davvero non so cosa mi aspettassi, ma nella chiesa c’era solo un ragazzo, seduto sulla panchina. Sembrava che stava pregando o pensando a qualcosa, così diedi una rapida occhiata alla chiesa e poi uscii.

Non ero mai stata bravo con ragazzi e le relazioni amorose in generale, una chiesa poi non mi sembrava nemmeno il posto per parlare. Al massimo potevo chiedere se avrebbe compiuto ciò che aveva promesso nella preghiera.

“Quello è un quadro degli inizi del novecento, è davvero bello, non trovi?”

Sobbalzai. Mi voltai lentamente e sorrisi in direzione del ragazzo, che ora stava appoggiato a una delle colonne della chiesa.

“È il mio preferito, credo che i colori che sono stati usati rendano armonioso il tutto. A te piace?”

Inarcai le sopracciglia e mi sembrava di non riuscire più a parlare, all’improvviso ero diventata muta. Papà avrebbe adorato questa situazione, considerando quanto potessi parlare senza nemmeno quasi respirare.

“Parli di questo quadro come se fosse un’ispirazione, o che so io. Studi arte?” chiesi per poi insultarmi mentalmente da sola. Di tante cose avrei potuto chiedergli altro.

“Sono un grafico designer. Mi piace questa roba, ma quello a cui piace storia dell’arte è mio fratello.”

Annuii spostando lo sguardo da lui all’affresco sul muro.

“Io sono Alexis, Alexis Castle, comunque. Con chi ho il piacere di parlare?” chiesi fingendo la nonchalance che soleva avere mio padre.

“Finnegan. Davvero non sai chi sono?”

“Non ne ho la più pallida idea. Sei qualche nipote di un duca?” Finnegan scosse il capo.

“Okay non lo so.” dissi facendo spallucce.

“Mio padre è un regista, mia madre una produttrice, mio nonno materno è un novelliere… devo continuare?”

Sgranai gli occhi sconvolta.

“Ora mi sento meno sola al mondo. Mi madre è una detective famosa a New York, mio padre è uno scrittore e mia nonna è un’attrice, teatrante e tanta altra roba.” Scoppiò a ridere e pensai che se tutti i ragazzi fossero stati come lui probabilmente il mondo sarebbe stato un posto migliore.

“Che libri scrive tuo padre?”

Mi guardai intorno confusa. “Vuoi davvero iniziare a parlare di questo in una chiesa?”

“Ha scritto le 50 sfumature di grigio, per caso?”

“No… lui scrive romanzi gialli, intendevo dire che una chiesa non mi sembra il luogo adatto per indursi in chiacchiere. Mia nonna ha fatto una foto proprio in quell’angolo lì.” dissi indicando l’angolo in cui vi era una versione finta di un rampicante pieno di fiori.

“Anche mio nonno, era una foto di tipo… il pleistocene.”

“Sei simpatico. Chi era tuo nonno?”

Finnegan inarcò esageratamente le sopracciglia e mi sembrò di aver detto qualcosa di blasfemo. Feci un sorriso di circostanza.

“Chi è, in realtà. Michael Frayn, comunque.”

Avete presente quella sensazione di leggerezza, spensieratezza, che per un attimo – anche qualcosa di più – vi fa dimenticare che avete una vita da mandare avanti? Io si, purtroppo. Guardai l’orologio e beh, era decisamente tardi, dovevo ancora ritirare gli ultimi libri prima di iniziare l’università e me ne stavo in una chiesa con uno sconosciuto da poco diplomatosi come grafico designer. Bella roba.

“Penso che dovrei tornare al campus.”

“Di già?” chiese dispiaciuto, quasi fui tentata di dirgli che avrei potuto passare tutta la vita a parlare di quadri e famiglie.

“Si.”

Stupida.

“Peccato… ci rivediamo?” chiese portandosi le mani nelle tasche dei jeans, con nonchalance.

“Come no, ci si vede in giro, Finnegan.” asserii facendo un mezzo sorriso per poi imboccare la navata e uscire dalla chiesa.

L’unica cosa che riuscii a sentire mentre camminavo, con le mani nel cappotto nero e i capelli rossi raccolti in una crocchia fin troppo ordinata – la frangetta sempre davanti agli occhi – fu “Come ti ritrovo?”

“Magari ci troviamo a metà strada.” dissi senza nemmeno voltarmi, per poi alzare la mano sinistra e fare un leggero cenno di saluto.

Quando arrivai al campus – lodati siano i taxi, un po’ meno i loro prezzi – chiamai a casa, per la mia rituale chiamata alla famiglia.

Raccontai ai miei dei luoghi che avevo visitato e poi parlai anche con la nonna a proposito della chiesa e del ragazzo. Quando le dissi di Michael Frayn sghignazzò, ma non disse nient’altro. Sempre la solita svampita. Mi ricordò nuovamente di andare all’indirizzo che mi aveva scritto sul foglietto, prima che iniziassi le lezioni.

“Alexis Harper Castle, tu non vuoi davvero andare a Chiswick, a trovare uno sconosciuto, per giunta? Spero che tu abbia abbastanza sale in zucca da…”

E così mi accorsi che stavo parlando con me stessa e così decisi semplicemente di distrarmi guardando qualche video su YouTube.

“Cosa fai?”

Alzai lo sguardo dal pc e mi ritrovai l’alta figura di Marie dondolare avanti e indietro per la stanza. Marie era la mia compagna di stanza, appunto, ed era una tipa davvero strana. Sapeva fare lo spelling di qualsiasi parola senza sbagliarla e sapeva dirla anche al contrario. Inquietante per una che si è sempre limitata a prendere A+.

“Niente, Marie.”

Credo che l’avesse preso come un invito a restare, perché la vidi saltare sul letto in preda a crisi isteriche.

“Hai visto il primo video del ragazzo carino?”

La guardai con un’espressione perplessa in volto, ragazzo carino sarebbe potuto essere anche il vicino di stanza.

“Alex riprenditi…” sbuffò esasperata digitando alla velocità della luce sulla tastiera. Quando il caricamento iniziò ad essere troppo lento, prese ad imprecare. Mi scostai e presi il cappotto, che avevo lanciato sulla sedia quando ero tornata.

“Senti, mentre tu aspetti il video che si carica io vado a fare un giro, okay? Okay.”

Non le lasciai nemmeno il tempo di replicare, perché ero già fuori dalla stanza.
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
OH MIO JHSKAHKSJHAH, non mi aspettavo davvero tutti questi lettori, siete molto silenziosi ma siete arrivati a 165 in meno di nulla D:
Ne sono davvero felice, spero che la fanfiction vi piaccia, per quel poco che c’è (?) Comunque, ci tenevo a dire una cosa: IL PAIRING NON E’ ASSOLUTAMENTE ALEXIS/FINN HARRIES  :’’)
Per quanto io lo adori – insomma, lo avete mai visto? Tipo che è la tenerezza fatta persona(?) – non è lui l’interesse della nostra cara Castle. Per quanto riguarda Marie non ho un modello(?) per lei, quindi a voi la fantasia(?) lol. Beh comunque fatemi sapere cosa ne pensate, ogni recensione è gradita, bella o brutta che sia!
Un bacione, awkward_girl <3

 
 
 
 
   
 
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